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Autore: RickyChance98    21/08/2017    0 recensioni
Un'epoca lontana, un regno dimenticato. Vivi la storia di amore e coraggio di Celia alla ricerca del suo posto del mondo, al confine tra il bene e il male, fra luce e oscurità.
Genere: Avventura, Fantasy, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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EPISODE VIII – La profezia

Maledetta, torna qui!” – urlò Kavira, sbattendo le braccia sulla porta che le si era appena chiusa in faccia – “AH!” – urlò subito dopo. Quella stanza era piena di luce, luce del bene, l’esatto opposto di ciò che rappresentava lei o il suo maestro. Qualsiasi cosa ci fosse lì dentro poteva ferirli, se non annientarli.
“Hai fallito.” – apparve Balzeff poco distante da Kavira.
“Maestro, quella bastarda ha preso la chiave! Mi hanno sopraffatta! Non riesco ad entrare lì, c’è qualcosa che mi blocca!” – cercò di giustificarsi.
“Lascia che ti spieghi” – Balzeff tirò fuori una spada incantata e l’avvicinò alla porta. La spada sembrò assorbire un po’ della luce di quella stanza.
“Ecco.” – Balzeff piantò la spada nel petto della demone-allieva.
“NO!” – urlò la donna, il cui corpo cominciò a sgretolarsi dissolvendosi nell’aria a poco a poco.
“La luce annulla l’oscurità, ed io ora annullo te per i tuoi fallimenti.”
La luce entrata nel corpo della donna, tuttavia, risvegliò l’animo umano presente in lei anni e anni addietro. 
“Non vincerai mai!” – la donna spostò la lama colpendo il mostro sulla faccia, procurandogli una ferita mai più rimarginabile. Balzeff, rimanendo impassibile, la colpì nuovamente e a quel punto Kavira si dissolse totalmente.
“Mi deludono sempre” – disse fra sé e sé Balzeff, scomparendo da lì.
 
Nel frattempo Charlotte era nella sua stanza. Dal suo incontro con Balzeff molte cose erano cambiate e la ragazza si stava ormai abituando al suo animo oscuro.
“E’ arrivato il momento di agire.” – dietro di lei apparve Balzeff.
Charlotte si spaventò: “Si, ma potresti bussare la prossima volta?” – gli chiese.
“Rammenta ciò che ti ho detto: lo scettro deve essere alimentato. Se non vuoi tornare ad essere debole e inutile devi agire, e questo è il momento.” – le spiegò.
“Cosa c’è da fare, maestro?”
“Giustiziare i guardiani delle segrete potrebbe essere un buon inizio. Tua sorella è fuggita. Proprio così, Celia è evasa, e con lei un altro prigioniero.”
“Com’è successo??” – urlò Charlotte, prendendo un vaso di porcellana, per poi lanciarlo contro il muro, frantumandolo in mille pezzi.
“E’ ancora nel castello, ti condurrò da lei. Dovrai finire tu il lavoro.” – Balzeff fece riapparire lo scrigno misterioso.
“Che cos’è?” – chiese Charlotte.
“Questo scrigno contiene il male primordiale. Distrugge il bene nell’anima più pura e la condanna per l’eternità.”
“Cosa succederebbe se lo usassi su di me?”
“Saresti mia schiava, per sempre succube all’oscurità. Ma la tua anima non è mai stata pura, un tale potere oscuro non sarebbe alla tua portata. Io utilizzo lo scrigno sulle anime più pure per condannarle all’oscurità, ed è ciò che farò con Celia.”
”Perché devo farlo io, allora?”
“Un’antica profezia dice che Celia è la reincarnazione della luce suprema. Il suo è il cuore più puro e buono di tutti i tempi. Nessuno può distruggermi, nessuno tranne lei. Può farlo semplicemente guardandomi negli occhi.”
“Non credevo avessi un punto debole.”
“Con la distruzione di questa luce non ne avrò più.”
 
Ci siamo. Celia e i suoi amici erano entrati nella stanza lucente. Piffy si riparò fra le braccia di Theo, che a sua volta tentò di coprirsi gli occhi. Celia, invece, non ne ebbe bisogno, anzi, cercò di avvicinarsi al centro della stanza. Esattamente lì vi era una bellissima spada di un argento brillante, sospesa a mezz’aria. La ragazza impugnò la spada e in quell’istante ebbe una visione che le avrebbe cambiato la vita. Le apparve Cora, sua madre. Celia non poteva credere ai suoi occhi.
“Ciao, mia amata figlia. Se adesso sei qui è perché il male è entrato nella tua vita. Ti senti impaurita, fragile, impotente. E quello che ti sto per dire non sarà semplice da accettare. Questa è la spada lucente del bene, forgiata da delle fate buone moltissimi anni fa. Questa spada viaggia fra i mondi alla ricerca del cuore più puro, l’anima più buona, destinata a sconfiggere il male e l’oscurità per proteggere gli innocenti. Le fate vennero da me quando ancora tu non eri stata procreata e mi affidarono la spada. Sei tu la prescelta, Celia, questa spada appartiene a te. Proteggila e lei proteggerà te! Avrei tante cose da dirti, un giorno ci riuniremo. Te lo prometto, figlia mia.” – L’immagine della donna sparì nell’aria e  Celia rimase ferma e in silenzio per diversi secondi. 
“Che cosa hai visto Celia? Cos’è successo?” – le chiese Theo.
“Era mia madre. Io sono la prescelta…” – rispose spaesata Celia.
“Prescelta? Di cosa stai parlando?” – le chiese ancora il ragazzino.
“Non lo so… ma io non voglio esserlo, non voglio questa responsabilità. Non sono in grado di proteggere me stessa, figuriamoci gli altri!”
“Stai calma adesso! Spiegami bene cos’hai v…” – Theo venne bloccato da un forte rumore, qualcosa stava per buttare giù la porta.
Oh no!” – gridò Celia, presto qua dietro! Celia fece nascondere i suoi amici dietro ad una colonna, mentre lei si appostò al centro della stanza pronta ad affrontare quel pericolo.
La porta venne definitivamente scacciata via, lasciando intravedere la minacciosa figura di Charlotte.
“Cosa si festeggia qui? Non sono stata invitata e oggi è la mia di festa. Sono alquanto offesa.” – disse.
“Fuori di qui, sorella. Questo non è il tuo posto.”
“Questo è il mio castello, ogni posto è il mio. Comunque… ho una cosa per te.” – Charlotte fece vedere lo scrigno.
“Ma che cosa c’è in quello scrigno? Perché vogliono tutti che lo apra?”
“Scoprilo.” – le rispose prontamente Charlotte.
Celia con l’altra mano teneva ancora la chiave, la guardò e si avvicinò alla sorella.
“E va bene allora.”
Theo si alzò di scatto: “No, non arrenderti così!”.
“Ma chi abbiamo qui?” – Charlotte con lo scettro oscuro lo immobilizzò – “Forza, fallo.”
Celia guardò preoccupata l’amico, infilando senza pensarci la chiave nella serratura e girandola. Lo scrigno era aperto. Celia era paralizzata e la nube stava fuoriuscendo dal suo contenitore, sotto gli occhi di Charlotte che guardava estasiata ciò che stava accadendo.
   
 
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