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Autore: The D    21/08/2017    1 recensioni
Basato su Indipendence Day e Super Smash Bros.
Una razza aliena molto simile a dei glitch attacca i mondi dei videogiochi indie, per assorbire la linfa vitale di questi e distruggerli per le loro risorse.
Ovviamente i nostri eroi non staranno a guardare e inizieranno a raggrupparsi per rispedire gli alieni dove sono venuti. Ma prima, ognuno di loro dovrà eliminare i suoi demoni interiori.
Se state cercando azione, divertimento, romanticismo e Sans allora siete nel posto giusto!
L'ho postata qui perchè Undertale è il padre degli indie moderni (e perchè vedo che è un fandom abbastanza seguito).
Buona lettura!
Genere: Avventura, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Angolo dell’Autore
Ok gente, io sono qui per restare, e mi aspetto recensioni. Ho visto il gentilissimo boga lasciarmi una recensione al Monologo iniziale e poi niente più. Mi sarei aspettato un po’ più di attenzione…vabbè fa niente. Io continuo fino alla morte. Comunque, ho deciso che per attirare attenzione farò qualcosina in più…UN CONCORSO! Una cosa innocua, nulla di particolare. Più informazioni alla fine del capitolo…adesso però vi lascio alla fanfiction.

INDIE FIGHTERS: WORLDS IGNITE

Lo sai che sei fritto, scheletro!
Ne sei sicura, ragazzina? Io la smetterei di possedere corpi altrui.
Manchi solo tu…
E tuo padre? Il fiore? Ti ci vorrà un po’ di più per ucciderci tutti…e poi sappiamo entrambi che alla fine il corpo che hai posseduto resetterà.
Hai ragione, ma non mi fermerò fino a quando TUTTI quanti verranno distrutti!

Queste sono le frasi che rimbombavano nella testa di Chara in un loop eterno mentre viaggiava nel portale color nero e con tinte di viola. Riusciva a vedere anche gli altri che si erano buttati ma i suoni e le persone erano ovattate. Ricordava tutto, ricordava di aver ucciso quasi tutti gli abitanti del Sottosuolo, di aver quasi ammazzato Sans e di essere stata sconfitta dallo scheletro quando Frisk ha deciso di risparmiarlo. Sans capì il trucco e uccise i due umani. Frisk resettò prima che Chara potesse fare qualcosa e l’ultimo ricordo è di essersi risvegliata sul letto di fiori, sotto gli occhi di Frisk e di Asriel. “Che cosa stavo facendo?” Si chiese.

Frisk, invece, era come se stesse dormendo a occhi aperti. Il piccoletto stava intensamente guardando il portale dove si trovavano. Iniziò a capire il senso di alcune delle visioni della notte precedente: quelle creature mostruose erano gli alieni. Ma non capiva il senso della spada e di tutte le figure che aveva visto. Ma aveva la strana sensazione di sapere a cosa stava andando incontro…

Come stavano gli altri? Vi lascio immaginare.
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHH!”

Capitolo 2: Fuga dall'Isola nel Cielo

Credetemi, nessuno urlò così tanto come loro. C’era chi urlava con tono naturale (Frisk, Chara, Undyne, Toriel, Muffet, Napstablook e Mettaton), chi come un pazzo (Asgore, Monster Kid, Papyrus, Alphys e Flowey) e chi non urlava affatto (Sans) e chi invece al posto di urlare canticchiava ad alta voce la canzone del Nyan Cat (Temmie e Toby).
I 13 mostri e i due umani si ritrovarono all’improvviso un bagliore e poi un azzurro totale. Atterrarono sul del terreno verde. “Ugh…state tutti bene” chiese Toriel agli altri, rialzandosi per prima e massaggiandosi la testa. “Io mi sono rotto le ossa di quegli alieni…”disse Sans facendo delle spallucce. “SAAAAAAAAAAAANS! Ti sembra il momento di fare le tue battutacce? Siamo appena finiti chissà dove grazie a quel portale che si è chiuso poco fa, mentre gli alieni stanno attaccando tutti i nostri amici dall’altra parte!” Sans, notando il posto, chiese: “In efetti Paps, dove siamo?” Tutti si guardarono intorno e videro un’alta montagna, tante piante, e del terreno grigio. Il paesaggio era unico: si vedeva un sole meraviglioso e tantissime nuvole. “S-stando ai miei dati, dovremmo essere sopra un’isola fluttuante.” Disse Alphys come se niente fosse guardando il suo telefono, rimangiandosi poi le parole: “ASPETTA UN MOMENTO! UN’ISOLA FLUTTUANTE?!?” e si sporse vicino al paesaggio, per poi notare che era vero: si trovavano su un’isola fluttuante. Molti di loro iniziarono ad andare nel panico e a correre come pazzi verso la montagna, apparentemente il centro dell’isola. “EHI! Dove andate!” gridò Undyne agli altri, e iniziò a seguirli. Frisk e Chara erano a terra, feriti, e si facevano curare le ferite alle gambe rispettivamente da Muffet e Toriel, rimaste indietro con Asgore e Flowey. “Ti fa male?” chiese Muffet a Frisk. “Un po’, ma sto bene.” Rispose Frisk con un sorriso e un pollice in su. “Mi hai fatto preoccupare.” Disse Muffet, accorgendosi qualche secondo dopo delle sue parole. Le guance della ragazza ragno si fecero di un porpora scuro. “N-non vorrei sprecare tutti i tuoi cerotti, ahuhuhu.” Rispose subito per coprire l’imbarazzo. Nel mentre, Toriel curava Chara. All’improvviso iniziò a ricordarsi di qualcosa.

“Asgore, Toriel, se non ce la facciamo, voglio che sappiate una cosa…”

“Va bene se ti lascio sola un attimo?” chiese Toriel a Chara, la quale annuì. “Sapevo di poter contare su di te.” Toriel prese Asgore per un braccio e i due raggiunsero Flowey. “Scusa, Flowey, di cosa volevi parlarci prima di entrare nel portale?” Il fiore si maledisse internamente per essersi dimenticato di quel fatto. “I-io, ecco…” balbettò, terrorizzato, anche se non era la prima volta per lui, perché sentiva una strana sensazione di paura a lui molto familiare. “Diglielo, Flowey. Così la finiamo di chiamarti così. “ disse Chara, non lontana da lì. Improvvisamente Flowey iniziò a sentire tanto coraggio. No, non era coraggio. Era determinazione. Iniziò a parlare: “Tanti anni fa, ricordo di una vita molto bella, nel Sottosuolo. Quella vita mi è stata portata via per un errore. Ma mi è stata ridata. Prima non ero un fiore. Ero qualcuno che voi conoscevate più di chiunque altro. Lo vedete il medaglione che ha Chara al collo? Indica “Migliori amici per sempre”. Io conoscevo la persona a cui si riferiva il medaglione. Lo conoscevo benissimo.” “Conoscevi Asriel?” disse Asgore con tono sorpreso e spaventato. “Lo conoscevo come se fossimo la stessa persona. Anche perché in effetti…” disse con le lacrime agli occhi: “…è così, papà. ” E scoppiò a piangere, come ai vecchi tempi. I due regnanti del Sottosuolo erano attoniti, anche perché avevano capito tutto: loro figlio era sempre stato vicino a loro in tutti questi anni, nel loro giardino di fiori, nelle Rovine e non lo sapevano? La cosa non importava, importava che Asriel era lì, vivo, con loro. I due lo strinsero in un abbraccio forte come non mai. “Perché non ce lo hai mai detto, Asriel? Perché tu e Chara non ce lo avete mai detto?” chiese Toriel. “Uhm, forse perché io sono ritornata in vita solo da due giorni?” disse Chara. “Avevo troppa paura di quello che avevo fatto, di come ho fatto soffrire tutti, di come ho fatto soffrire voi e temevo che non…” continuò con tristezza ”… che non mi avreste mai voluto più bene.” “Come puoi dire questo? Noi ti abbiamo voluto bene, te ne vogliamo e te ne vorremo sempre, Asriel!” disse Asgore. “Quello che ora conta e che tu sei qui, sano e salvo.” Disse Toriel e i quattro si strinsero in un forte abbraccio. “Ah, un’altra cosa…” disse Flowey. “…Frisk sa tutto. Ma ha voluto stare zitto al riguardo perché rispettava le mie insicurezze.” “Non preoccuparti, immaginavamo una cosa simile.” Disse Asgore. “Comunque, a parte il fatto che siamo in cielo e che gli alieni hanno invaso il nostro mondo, sembra andare tutto bene.” Continuò il re con un sorriso.

Tutti, in un attimo, si ritrovarono a cadere in un buco che si trovava nella foresta. “AAAAAAAAAAHHHH!” l’urlo questa volta fu meno pesante. “Dicevi, Asgore?” disse Toriel con una leggera rabbia. Atterrarono tutti in una caverna poco illuminata, ma abbastanza visibile. Sotto di loro c’era una pozza d’acqua e dietro di loro una specie di scatola con un cuore sopra. “Dove siamo ora?” chiese Alphys. “Sembra essere una caverna.” Disse Papyrus. “Mi pare ovvio.” Disse Undyne. “ Ma esattamente, in che parte dell’isola?” continuò la donna. “…stando a questo radar sul telefono, siamo vicini a un villaggio. Forse ci potranno dare una mano.” continuò Alphys. Il gruppo continuò per la caverna e si ritrovò all’improvviso davanti ad una porta. Senza troppa paura, il gruppò aprì la porta, per poi cadere giù, di nuovo. “COM’E’ CHE OGGI CADIAMO IN CONTINUAZIONE?” disse Undyne seccata.

Il gruppo stavolta atterrò senza troppi danni e si guardò intorno. “Sembra tranquillo qui.” Disse Monster Kid, prima che sentissero dei colpi di pistola. “Come non detto.” Continuò il mostriciattolo. “Perché questo coso non muore, Quote?” “Non lo so! Ma so che fra poco verrà polverizzato!” si sentirono due voci, una maschile e una femminile. Il gruppo iniziò a cercare in giro e vide i proprietari delle due voci. Erano rispettivamente, un robot maschio dai capelli neri e gli occhi azzurri, con un cappello rosso e un pantaloncino del medesimo colore. Il robot indossava anche una canottiera nera, delle scarpe del medesimo colore e una sciarpetta verde, oltre ad avere in mano una pistola blu. L’altro robot era una ragazza bionda dai capelli biondi e dagli occhi azzurri. Indossava dei pantaloncini e una canottiera rossa che lasciava i fianchi aperti, oltre a delle scarpe gialle. La ragazza aveva invece in mano una mitragliatrice rossa. Assieme a loro c’erano delle creature che assomigliavano a dei conigli, degli umani dai capelli verdi (e uno con gli occhiali rossi), una ragazza dai capelli blu e un grosso blocco antropomorfo che assomigliava a un tostapane. “Qualcuno qui ha delle idee per far fuori questa cosa?” chiese il primo robot, di nome Quote. “Abbiamo provato a usare la magia di Misery, a schiacciarlo con il corpo di Balrog, abbiamo tentato anche con le granate e con i colpi di pistola, ma questo coso non va giù. Professor Booster, qualche idea?” chiese il secondo robot, di nome Curly. L’umano dagli occhiali rossi rispose: “Sfortunatamente non ho mai visto una creatura così.” Uno degli umani dai capelli verdi, Kazuma, chiese: “Sarà un alieno?” “Sembra di si, fratellone” rispose una delle creature simili a conigli, Sue. “Siamo finitii, allora.” Disse Balrog, il blocco antropomorfo. Il gruppo guardò il nemico che avevano davanti a loro, una massa di zeri e uno con sembianze umane, che faceva rumori strani.

“Quello è uno degli alieni!” disse Papyrus bisbigliando agli altri senza farsi notare. “Dobbiamo aiutarli!” disse Frisk. “Ci penso io.” Disse Sans, che corse verso il gruppetto di abitanti dell’isola e iniziò ad attaccare con le sue ossa e i suoi Gaster Blaster l’alieno, colpendolo alla fronte e alla schiena e uccidendolo, ma non prima che la creatura tirasse fuori da chissà dove un pulsante e lo premette. La creatura aliena morì facendo dei versi simili a delle risate. “E tu chi sei?” disse Quote puntando la pistola alla fronte dello scheletro ritenendolo ostile. “Sono Sans, Sans lo scheletro. Piacere.” Disse Sans e tirò fuori dalle sue tasche la sua mano per stringerla al robot. “NON FARLO!” disse Papyrus da dietro, ma era troppo tardi. Il trucco del peto-cuscino ha funzionato. Di nuovo. “Chiedo scusa per il comportamento da burlone di mio fratello. Sono Papyrus.” Disse Papyrus, che raggiunse gli altri. “Quelli laggiù sono nostri amici!” continuò, indicando il gruppo dei mostri.

Dopo le presentazioni dei mostri…

“Io sono Quote. La ragazza bionda è Curly Brace, i due umani lì sono Momorin e suo figlio Kazuma, il loro collega , il professor Booster, i due conigli lì sono dei Mimiga che erano umani, l’ingegnere Itoh, la figlia di Momorin, Sue, il Mimiga occhialuto è Jack, il tostapane gigante è Balrog e la ragazza dai capelli blu è Misery.” Disse Quote. “PER L’ULTIMA VOLTA, NON SONO UN TOSTAPANE!” gridò Balrog offeso. “Eddai, non prendertela Balrog.” Disse Sue. “Come hanno fatto due umani a diventare dei Mimiga?” chiese Alphys. “E’ una storia un po’ lunga, ma penso che Quote qui possa spiegarla tranquillamente.” Disse Sue.

Non vi faccio il riassunto di Cave Story, DEAL WITH IT

“…e poi abbiamo deciso di tornare sull’isola per aiutare con le riparazioni un anno fa, e noi tre abbiamo deciso di restare qui con gli altri. Qualche ora fa è arrivato quell’alieno qui e ha iniziato a distruggere tutto. Tutti i Mimiga si sono nascosti e noi abbiamo fatto del nostro meglio per uccidere l’alieno, fino a quando siete arrivati voi.” “Cavoli, che storia! Sarebbe perfetta per una serie TV!” disse Mettaton. “Comunque, è un problema se restiamo qui per un po’? Tanto non riusciremmo a tornare a casa tanto presto.” chiese Asgore. “Non c’è problema! Dormirete a casa di Arthur!” disse Jack. “Assieme a noi? Sul serio?” chiese Sue. “Pazienza, faremo spazio.” Disse Kazuma. Ma prima che qualcuno potesse dire o fare qualcos’altro, si sentirono delle esplosioni e ci fu uno scossone. “COSA E’ STATO?!?” chiese Alphys terrorizzata. “Penso di sapere a cosa servisse il pulsante di quell’alieno…” disse Sans, il cui sorriso cadde. “Ditemi che non sono arrivati altri alieni con voi?” chiese Quote. “No, ma penso che quello lì avesse mandato un segnale ai suoi compagni.” Continuò Booster prima che i mostri potessero rispondere. “Prendiamo il teletrasporto e vediamo cos’è successo!” disse Sue. Il gruppo usò il teletrasporto (uno alla volta) e arrivarono in superficie attraverso la Piantagione.

“Oh, cavolo.” Disse Momorin osservando la grande nave degli alieni che portava caos e distruzione sopra l’isola. Ce n’erano altre due o tre che circondavano l’isola ai lati. “SIAMO FREGATI!” gridò Itoh. Sue, per calmarlo, lo prese a schiaffi. “Calmati! Io sono più piccola di te e non ho affatto paura di cose del genere!” “Stavolta non ci sono portali che ci salveranno!” gridò Monster Kid. Dietro di loro si aprì un portale simile a quello di prima. “. . . dicevi?” rispose Napstablook. “Andiamo!” gridò Curly. “Aspetta, e l’isola? La faranno a pezzi!” disse Jack. “E’ impossibile e lo sai!” rispose Misery rimproverandolo. “E i Mimiga? Li uccideranno tutti!” continuò il Mimiga occhialuto. “Non se mia madre Jenka li porta al sicuro!” disse la strega. “E va bene, andiamo allora!” e senza proferire parola tutti si gettarono nel portale.

Angolo dell’Autore

UNDERTALE X CAVE STORY BABYYYYYYYYYYYYYYY

Comunque, prima di parlare di quel concorso ho un piccolo annuncio: 6 nuovi giochi indie si uniscono alla fanfiction! Yay! *silenzio mortale, un cactus rotola, un grillo intona Turn Down for What* Allora, eccoli qui:

Hyper Light Drifter
Mighty Switch Force
Little Nightmares (che a dirla tutta ho già aggiunto ma non ufficialmente)
Ikachan
Brawlout
Rivals of Aether

Li aggiungerò presto alla lista. La penitenza è che quasi tutti loro appariranno solo dall’atto 3. E sarà così per tutti gli altri che verranno dopo di loro. Ora, al concorso!
Il concorso si divide in due piccoli round.
I partecipanti dovranno fare due disegni: il primo è un poster per questa fanfiction che abbia almeno un rappresentante da ogni gioco indie che si trova nella fanfiction e una nave aliena.
Il secondo deve essere un disegno in cui si trovano tutti i personaggi di Super Smash Bros. che sono stati e che sono giocabili (quindi tutti i quasi 70 personaggi), tutti gli Assistenti (sia da Brawl che da Smash 4), più Master Hand, Crazy Hand, Tabuu e Master Core. Insomma, un artwork epico che commemora la serie. I vincitori verranno accreditati. Si vince solamente tanta soddisfazione.

Comunque, non so quando arriverà il prossimo capitolo perché nel prossimo dovrò introdurre tanti personaggi e sarà una palla mortale. Ma non disperate, prima dell’inizio della scuola ne avrete uno! Poi però da lì in poi aggiornerò solo nei fine settimana e nelle festività. Sorry…Alla prossima! ;)

P.S.: Se trovate errori avvisatemi!

Nella città dove i mostri si trovavano prima di finire sull’isola, da un cumulo di macerie esce una mano infuocata, mentre sull’isola nel cielo, una signora anziana stringe i suoi 5 cuccioli, terrorizzati.
   
 
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