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Autore: Lily710    21/08/2017    7 recensioni
I capitoli di questa storia (precentemente conosciuta come "The Epic War: this is YOUR end!") stanno subendo una totale fase di riscrittura, con aggiunta di nuove scene ed eventi chiave. Per saperne di più, leggete l'avviso che trovate al primo capitolo.
Non fu mai ben chiaro come la "semplice" copia di uno smeraldo del Chaos, in grado di permettere il viaggio nel tempo, potesse essere capace di sconvolgere a tal punto le vite dei nostri protagonisti. È riuscito a salvare una riccia proveniente dal futuro, Darkly the Hedgehog... ma se dopo tale evento lo smeraldo non si fosse distrutto, come invece lei stessa credeva?
Se fosse finito altrove, avesse fatto viaggiare tre individui nel tempo e nello spazio in epoche completamente diverse e, solo allora, si fosse effettivamente disintegrato?
Un mistero vissuto per anni, forse secoli prima che i nostri eroi venissero al mondo, nell'ombra... la stessa “ombra” che, ormai da giorni, tormenta i sogni della povera Amy. La stessa che metterà in pericolo l'Universo.
La stessa che apparirà nella luce o sparirà nel calore ardente... un po' come quello generato dalla lava.
Genere: Angst, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cream the Rabbit, Miles Tails Prower, OC, Shadow the Hedgehog, Sonic the Hedgehog
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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Nel capitolo precedente...


 
《 E così ci rincontriamo...! 》
Quando una voce sconosciuta parlò da molto lontano, riferendosi probabilmente ai nostri eroi, il firmamento si oscurò di colpo, generando quasi un'assenza di luce. Tuttavia, l'unica cosa che Sonic in quel momento realizzò davvero fu come Amy aveva iniziato a tremare, senza controllo  – sino a crollare sulle sue stesse ginocchia.
L'inizio della fine.


 
•  •  •



 
2.
Incubi... o Realtà?



 
[Mobius, 2 Agosto 2017
Ore 17:11]





Incredibile come, nel giro di un'ora talmente scarsa da somigliare a poco più di qualche minuto, erano successe talmente tante cose l'una dietro l'altra che persino un ragazzino tanto logico come Tails faceva fatica a realizzarne l'accaduto.
In quel momento, il cielo era ormai ricoperto per intero da quegli invadenti nuvoloni... i quali, tuttavia, avevano assunto uno strano colore. Pareva tendessero al viola.
Ma il firmamento non sarebbe potuto in alcun modo essere viola, pensò il volpino con un sopracciglio all'insù. Era un fenomeno innaturale, del tutto anomalo.
Che cosa stava succedendo? E soprattutto, perché stava succedendo?
Poco lontano dalle spalle di Sonic, a quella strana vista il cuore gli palpitava come poche volte aveva fatto nella sua giovane vita.

Il blu, d'altra parte, era ancora senza parole per come avesse d'improvviso reagito la povera Amy – la quale per l'appunto se ne stava in ginocchio, inerme, a fissare con espressione piccola e vuota la terra sotto alle sue mani, arida come non lo era mai stata. Era come se quest'ultima stesse cedendo tutta la propria linfa vitale a qualcosa di molto forte, tanto malvagia, di cui però nessuno dei presenti riusciva a capirne l'origine.
Il riccio cercò così di sorreggerla, avvolgendole le spalle con le proprie braccia e standole vicino... ma ogni cosa, agli occhi dello stesso, appariva così invana.
Sembrava fosse stata ipnotizzata da qualcosa, incapace com'era di parlare o agire.
Non muoveva un solo muscolo.
Era letteralmente terrorizzata.

D'mprovviso ella voltò il capo verso di lui, in modo da incontrare i suoi occhi verde acceso. Lo guardò con un'aria che il blu giurò di non aver mai visto dentro quelle perle color quercia – sempre così tenere e colme di affetto, speranza.
《 Sonic, è... è l-la sua voce, ne sono sicura! 》gli sussurrò appena, il cuore che le batteva senza criterio. 《 Stagli lontano, o farà del male anche a te...! 》egli si accorse poi che l'amica aveva iniziato a singhiozzare in silenzio, un po' come se avesse l'intenzione di intrappolare tutta la propria agonia dentro quelle gocce di un cielo, tempo addietro, azzurrissimo – in quel momento andato via, svanito.
Le prese così il viso tra le mani e le asciugò una lacrima con il pollice, lasciando che gli parlasse. Incrociarono dolcemente gli sguardi: tuttavia, a quella – seppur spontanea – vicinanza tra le loro labbra, la riccia nemmeno reagì.
《 Amy... che cosa ti ha fatto? 》le mormorò, dolce ma ferreo – le iridi smeraldo appena lucide dalla preoccupazione. 《 Lui chi è? 》
La riccia, però, non proferì più parola: non riusciva a smettere di piangere.
Sonic si rabbuiò.
Neanche lo guardava più.

Al tempo stesso, se alcuni osservavano da lontano la scena con evidente apprensione, tra cui Dash, Darkly e Tails, d'altra parte Rouge, Shadow e Knuckles stavano studiando una sagoma sconosciuta scendere dal cielo e dirigersi verso di loro con un'inquientante calma – quasi stesse girando le lancette di un'orologio al contrario e si fosse impadronito del tempo e dello spazio.
Sembrava una creatura infernale.
Nel frattempo il Team Chaotix si era finalmente riunito – nonostante, alla vista di un Vector sofferente come non lo aveva mai visto, il più giovane era poi scoppiato in un pianto liberatorio tra le stesse braccia dello stesso. Cream, d'altro canto – sin ora rimasta in disparte vicino Charmy – accorgendosi della situazione si era di soppiatto avvicinata alla sorellina.

《 Amy, Amy! Che cos'hai? 》le domandò esasperata, avvolgendola in un breve abbraccio tuttavia velatamente insicuro. Le castagne poco sopra le sue gote brillavano alla luce di un sole nascosto, anch'esso spaventato da quel potere anomalo che risucchiava la vitalità del terreno.《 Amy...? 》
Quel mormorio fece immergere la riccia ancor più in profondità nei suoi pensieri, quasi avesse deciso – non proprio volontariamente, ma più che altro spinta dalla paura – di affogarvi dentro.
Frattanto pensava e ripensava a cosa le fosse accaduto, il suo sguardo si rimpiccioliva, si assottigliava sempre di più... sino al punto in cui diventò del tutto assente.
 
E così lei annegò, negli abissi dei suoi ricordi.


 
Il sonno quieto e profondo in cui era avvolta la sera prima del compleanno della coniglietta, rimembrò, venne improvvisamente interrotto da una tra le sensazioni più orribili che avesse mai provato in tutta la sua vita.
Frattanto sognava qualcosa di sereno, cullata dalle braccia di Morfeo, di colpo fu sfrattata da esse per colpa di una strana forza, così insistente e dolorosa che anche solo il provare ad opporvi resistenza le faceva male; allora la riccia piombò giù, nel vuoto più totale, e mentre precipitava udiva a ripetizione – quasi fosse un disco rotto – un sibilio appena sussurrato, grave e distorto, schiacciato contro al suo orecchio.
 
Aveva sentito il suo nome per intero, Amelia Rose. O forse quel timbro sconfinato le aveva soltanto mormorato "Amy" – non ne era neanche più sicura, se doveva essere sincera.
A dire il vero, la sola cosa di cui aveva davvero memoria riguardo tutta quella confusione era la teatralità di quella voce senza note, che aleggiava nella sua testa quasi vi avesse preso possesso.
Quasi vi stesse leggendo ogni suo meandro, spazio, minuzia vitale.
Frattanto si dimenava nel vuoto di quel baratro buio ed infinito, in attesa che la paralisi del sonno in cui era precipitata finisse presto, aveva percepito soltanto pochissime parole. O forse aveva solo preferito non ascoltarle, quelle sillabe, messe insieme in ciò che somigliava ad un cruciverba senza soluzione.
Magari, tutto ciò che era rimbalzato nei suoi timpani se lo era lasciato scivolare giù, in quello stesso vuoto dove lei cadeva...
dove tutto era perso, dove tutto era dimenticato.
 
Quel mostro le aveva parlato di come avesse intenzione di conquistare il loro pianeta, di radere al suolo le vite di tutti i mobiani... soprattutto la sua e quella di altri due ragazzi. "Jacob e Bunny", rimbombava la sua mente.
La cosa più inquietante era che le spiegava il tutto come se la conoscesse, e anche piuttosto bene. Proprio come se Amy, secondo costui, sapesse già ogni cosa di quella strana storia.
Ciò che, comunque, ancora tuonava dispersivo nei suoi ricordi – nonostante le numerose ore trascorse – era il suono della sua spaventosa risata. Un suono gutturale, che faceva venire il ribrezzo anche solo a sentirlo. La stessa eco che le martellava nelle tempie senza mai smettere.
 
Al risveglio – erano forse le 03:07 quando rivide finalmente il muro della sua stanzetta – non ebbe neanche il coraggio di chiedersi chi diamine fosse quel mostro, di cui non conosceva nemmeno l'aspetto, o tantomeno come facesse a sapere il suo nome. Non riusciva neppure a trovare la forza di pensare, perlomeno provare a capire, se quello fosse stato un semplice incubo o forse qualcosa di più – possibilità che la turbava incredibilmente.
Mentre il sudore colava dalla sua fronte e bagnava la sua magliettina bianca, testimone di ciò che le era capitato, l'unica cosa che fece in quei minuti infiniti fu quella di lasciarsi andare in un pianto liberatorio – la mano sul cuore, come a cercare di rallentare il battito in fibrillazione.... la bocca semiaperta, come a catturare tutto l'ossigeno che aveva perso in quell'apnea senza fine.



Fu in quell'esatto momento, come se si stesse risvegliando pian piano grazie al tocco di Sonic sulla propria spalla – il quale, per quei pochi secondi, aveva tristemente notato come anche la piccola coniglietta si fosse incupita in seguito al comportamento della rosa – che realizzò davvero come quanto aveva vissuto aveva fattezze reali, forse addirittura tangibili.
Aveva inoltre la forte sensazione che, nonostante fosse spaventatissima all'idea, da quel momento in poi avrebbe di sicuro avuto delle risposte, che le fosse piaciuto o meno.
Sebbene passarono pochi secondi appena da quando percepì tutte quelle cose insieme, alla fine Amy tornò davvero alla realtà; nel farlo, dalle labbra le uscì un gemito di paura.
Nello stesso istante, il blu la strinse istintivamente ancor più a sé.
《 Bene bene... così adesso fai finta di non conoscermi, Jacob? 》disse lo sconosciuto ad alta voce, dopo aver sentito mormorare i tre fra loro per tutto il tempo. Alla riccia mancò l'ennesimo battito.
Chi era, questo Jacob che tanto disperatamente cercava?

Nel frattempo, questi si era avvicinato sempre di più ai presenti, sino al punto dal trovarsi di fronte a loro – con i piedi piantati sulla terraferma, improvvisamente ritrattasi al solo tocco con le suole delle sue scarpe.
La lentezza con cui quella tetra figura si andava appressando loro era un qualcosa di impercettibile, come se ormai quelle lancette che da tempo aveva in pugno le avesse piegate, spezzate e poi rimontate in senso contrario. Ormai riuscivano a vederlo tutti, in ogni sua sfaccettatura e particolare.
Ad ogni suo passo, il fiato di ciascuno di loro si accorciava come la miccia di una candela.
L'essere indossava un'uniforme gialla, la quale gli ricopriva per intero il corpo – magro, ma all'apparenza molto forzuto – compresa la testa, tondeggiante tranne che per due orecchie probabilmente a punta, a giudicare dalla forma ambigua dell'elmo che indossava. L'unico tratto del suo volto che non era ben ricoperto da quell'armatura erano gli occhi, scuri come il fondo di un pozzo.
Alle mani portava dei guanti metallizzati – che gli arrivavano circa a metà avambraccio – del tutto grigi eccetto il palmo delle mani, dove si presentavano azzurri e tetralmente luminosi; ai piedi indossava invece degli scarponcini neri, aventi una grossa striscia rossastra posta circa a metà altezza di ciascuna di esse – e, secondo il volpino, esse presagivano di sicuro strane caratteristiche.

Un brivido attraversò la colonna vertebrale di Sonic, sconvolto da quella assurda somiglianza. Fu come se uno dei Metarex fosse tornato in vita sotto ai loro occhi.
Per un solo secondo, le iridi di Amy – la quale si accinse a guardarlo, spinta da chissà quale forza o istinto – incrociarono quelle dello sconosciuto. Da esse si scorgeva soltanto un'insaziabile sete di potere, forse addirittura di vendetta.
Questi si mise di fronte ai due ricci e alla coniglietta, la quale tuttavia si andava allontanando lentamente. Tails, d'altra parte, si era solo poco prima appropinquato a Knuckles, in quanto si trovava un po' più in lontananza rispetto a quell'inquientante figura.

《 Ehi ehi ehi, mister simpatia! Non avvicinarti troppo, o sarò costretto a combattere contro di te! 》lo avvertì Sonic, con tono provocatorio ma comunque molto arrabbiato, frattanto la riccia le si era accucciata, con la testa, sul petto – il quale palpitava ad un ritmo piuttosto rapido a causa delle molteplici emozioni che ingabbiava.
《 Non osare parlarmi con questo tono arrogante! 》lo ammonì l'altro con molta enfasi, oltre che arroganza – fingendosi offeso.
In ogni caso, quella affermazione fece calare il silenzio più assoluto tra i presenti.

Dopo aver incontrato gli occhi verdi del riccio, con un tono ben più tagliente e profondo continuò poi il suo discorso:《 Chi ti credi ancora di essere, dopo la clamorosa sconfitta che hai avuto contro di me? 》.
Di rimando, il blu sbruffò con fare saccente – facendo imprecare mentalmente Shadow per quel suo solito modo di fare, che per l'appunto non gli andava poi troppo a genio.

《 Io sono Sonic, Sonic The Hedgehog! 》esclamò combattivo, senza distogliere per un secondo lo sguardo da quello dell'altro. 《 Tu chi diavolo saresti, piuttosto? E di quale sconfitta stai parlando?! Io non ti ho mai visto prima d'ora! 》gli rispose quindi, innervosito da quell'atteggiamento di superiorità nei suoi confronti.
Se per un attimo il nemico fu scosso da uno strano brivido lungo la schiena, poco dopo si riprese – decidendo di ignorare l'affermazione del blu.

Dopo infiniti momenti di pausa in cui lo sconosciuto si stirò per bene i muscoli delle braccia e delle mani, decise dunque di passare alle presentazioni.
《 Mi chiamo Zikos... Dark Zikos. 》Con una voce profonda tale da mettere i brividi, ormai di fronte al suo bersaglio principale, questi incrociò le braccia frattanto lo scrutava con attenzione. 《 Ma come... non ti ricordi, di me?¹ 》gli domandò allora indagatorio al riccio – il quale alzò un sopracciglio per risposta.
A quella reazione Dark Zikos perse quasi un battito, nonostante all'esterno rimase ancora impassibile – limitandosi nel dargli di scatto le spalle.
Aveva forse perso la memoria per qualche inspiegabile ragione, e adesso si faceva chiamare "Sonic"?
Ma che storia era mai quella?

Tuttavia, in seguito al brevissimo momento di riflessione, a quel punto egli decise di soffermarsi invece sulla riccia – la quale era ancora piuttosto intimorita da quell'essere – convinto del fatto che, dopo la notte precedente, almeno lei si ricordasse.
《 Sai, mia dolce Amelia, 》Iniziò allora, girando in tondo,《 non ti consiglio di rimanere ancora tra le sue braccia... 》poi la guardò gelido, gli occhi assottigliatisi con fare sadico; 《 ...a meno che tu non voglia che entri nuovamente dentro la tua mente. È stata un'esperienza meravigliosa, in fondo 》concluse ridacchiando, frattanto le ricordava l'esperienza vissuta. La rosa, terrorizzata, neanche fu in grado di rispondere.
《 Che cosa?! 》sbottò Sonic, sconvolto. Tremava dalla rabbia.

A quel punto Cream, fin troppo spaventata, si allontanò sempre più all'indietro, il passo felpato tuttavia troppo veloce: nel farlo inciampò per terra e si schiantò per sbaglio contro Shadow – il quale comunque, di conseguenza, con un gesto della mano la incitò a nascondersi dietro di lui.
Mentre ella si accovacciava su se stessa – nascosta dal corpo del riccio – i petali del braccialino di margherite, da poco legato al polso di questi, oscillarono al soffio di un vento inaspettatamente gelido che non tardò a soffiare su di loro.

Per fortuna l'essere neanche badò alla piccolina, in quanto troppo concentrato sui due ricci per prestare attenzione al resto dei presenti.
Nel frattempo, camminando a ritroso, lo stesso si allontanò di diversi centimetri con fare sospetto.
《 Credo di non aver capito bene... che cosa le hai fatto?! 》ringhiò d'improvviso Sonic, la voce tetra e cupa come poche volte gli era diventata nella sua vita.
《 Sonic, per favore, calmati... non voglio che succeda qualcosa di brutto anche a te! 》gli ripeté Amy una seconda volta, con ancora il muso premuto contro al suo petto, cercando di scavalcare la voce dell'altro – al fine di interrompere così quello sfogo.
A quella ulteriore affermazione, nonostante emise un profondo sospiro come risposta – iniziando ad inveire mentalmente – al blu venne improprio pensare il perché quell'essere la intimorisse tanto persino in presenza sua e di tutti gli altri.
Forse, contro quei poteri mentali di cui costui era capace, Amy non era riuscita a difendersi e temeva che nessuno ne fosse capace?

《 Non ti conviene sfidarmi ancora, Jacob The Hedgehog. Sai bene come potrebbe andare a finire. 》Soffiò, più avido che mai.
L'eroe di Mobius per poco non esplose.
《 Te l'ho detto, mi chiamo Sonic! Smettila di scambiarmi per qualcuno che nemmeno conosco! 》
Nessuno dei presenti, infatti, riusciva capire il perché quel nemico sosteneva di conoscere l'eroe di Mobius con il nome di " Jacob " ; tra di loro, se vi era chi non interveniva per il timore che potesse accadere qualcosa di brutto, o chi se ne stava in silenzio perché rimasto senza parole, vi era anche chi non si esprimeva solo per cercare di capire come sarebbe andata a finire quella strana faccenda.
La tensione nell'aria al contempo cresceva, e cresceva ancora; Zikos a quel punto, che si sentì esplodere la testa, strinse i pugni ed iniziò a camminare avanti ed indietro senza un criterio. Poi di colpo si fermò, fissando un punto vacuo dinnanzi a sé.
 
Perché, all'improvviso, gli appariva tutto così sbagliato?


Sei un vigliacco. Anzi, lo siete entrambi. Credevo voleste affrontarmi, ed anche da un bel pezzo... e invece entrambi fingete di non sapere chi io sia. 》Sputò acido, ricominciando a passeggiare con incredibile lentezza all'indietro frattanto si scrocchiava le dita attraverso i guanti. Sembrava stesse parlando di una rivalità che durava da un po', da come si esprimeva...
Beh, peccato che Sonic ed Amy, così come nessun altro, avessero la benché minima idea di chi fosse quell'alieno – e, comportandosi in quel modo, diede soltanto l'impressione di avere le rotelle fuori posto.
《 Beh... peccato. Non importa cosa vi sia successo, insomma. 》Esordì infine, voltando loro le spalle con fare meschino;《 Farò comunque a modo mio 》.
In seguito a quella affermazione, Cream perse un battito.

Mentre si allontanava dal resto del gruppo a passi rumorosi, lo sconosciuto alzò un braccio al cielo con la stessa lentezza con cui si era mosso poco prima. In seguito a quel gesto e alle sue parole, tutti si scambiarono sguardi ancor più interrogativi – alcuni più spaventati di altri, quasi impotenti.
《 Senti, si può sapere di che diamine stai parl...- 》
La domanda di Dash si interruppe da sé alla vista della mano del nemico, sempre più luminosa – quasi stesse prendendo potere dai fulmini dei cielo; quest'ultimo, per l'appunto, a causa di quella strana influenza somigliava ad un vortice rotante, senza inizio né fine.
Poiché avvenne tutto molto rapidamente, tuttavia, nessuno ebbe più occasione di controbattere o anche solo di chiedersi cosa stesse accadendo.
Voltandosi di scatto verso i loro visi, Zikos infatti lanciò ad alta velocità, con una rabbia inquietantemente controllata, una palla molto concentrata di energia verso di loro: in particolare, puntava proprio a Sonic ed Amy. A quel punto, il riccio non poté far altro che stringere l'amica a sé e rotolare via.

《 OH MIO...!² TIENITI FORTE, AMY! 》le urlò, catapultandosi subito dopo verso destra con uno spin dash improvvisato sul momento. Nel farlo si schiantò contro Tails e Knuckles, che d'altra parte si erano semplicemente allontanati di scatto in quanto abbastanza lontani da quella scarica elettrica. Di fronte a quello strano temporale, il volpino si era poi fatto piccolo piccolo⁴ – motivo per cui, poco dopo essersi messo al sicuro, si era attorcigliato a gomitolo vicino al suo migliore amico.
Shadow d'altra parte, giacché si trovava proprio dietro ai due ricci bersaglio, prese di scatto Cream per una mano e si rifugiò in un angolo della casetta più nascosto – lo stesso dove poco prima si era poggiato per assaporare l'essenza di alcuni caldi raggi di sole.
Non appena la palla si schiantò con violenza contro l'arida terra, bruciandola, lasciò come traccia di sé una grossa voragine – quasi avesse scavato una buca, una fossa. Il terribile odore di terreno bruciato che lasciò intaccò poi l'olfatto dei presenti, portandoli a starnutire o a solleticarsi il naso compulsivamente.

《 COMBATTI! CODARDO, COMBATTI! 》strillò poi Zikos d'improvviso, il cui timbro era talmente tanto squillante da farlo sembrare del tutto impazzito. Un brivido attraversò la schiena di Dash e Darkly, che da un pezzo si proteggevano a vicenda.
《 E tutti voi?! Perché cavolo ve ne rimanete lì, anche voi fingendo di non sapere chi io sia?! Cos'è, un modo per godervi la vostra gloria dopo essere evasi dalla prigione?! 》schiamazzò ancora, senza contesto; con quell'esclamazione, parve come se avesse realizzato davvero soltanto in quel momento che Sonic ed Amy non erano da soli, per l'appunto.

La pochissima e terrificante luce che si intravedeva attraverso le sue iridi faceva intuire come se i bulbi oculari gli volessero scattare fuori dalle orbite – magari per vedere oltre le apparenze, per darsi quelle risposte che di fatto non riusciva a trovare.
Perché, in verità, tutto ciò lo logorava.
Lo distruggeva il non avere spiegazioni sensate, il non sapere dove fossero finiti i suoi fratelli, il perché chiunque attorno a lui fosse tanto uguale a poco prima ma al tempo stesso tanto diverso e, soprattutto, il sentirsi addosso quella pesantissima sensazione di sbagliato, inaudito, che pian piano lo stava schiacciando... uccidendo.
Eccome, se tutto quello lo logorava.

《 Perché nessuno di noi sa chi diamine tu sia, idiota! 》lo minacciò austero ad un certo punto Knuckles, stanco di quelle conversazioni senza un filo logico e di quei continui sguardi vuoti, privi di replica.
A quell'esclamazione Rouge accennò un flebile sorriso, sorpresa e al tempo stesso soddisfatta della risposta data dall'echidna.
《 Piuttosto, piantala di mettere in scena questi teatrini e dicci dov'è Vanilla, SUBITO! 》
Al solo sentir nominare coniglietta Vector si innervosì più del dovuto – sebbene, anche per merito di Espio, riuscì a contenersi stringendo con forza i pugni. Anche il coccodrillo sembrava turbato tanto quanto Amy, tuttavia fu in grado di resistere meglio di lei.

Il nemico scoppiò a ridere d'improvviso, cercando al tempo stesso di soffocare quel peso che premeva sempre più forte contro la sua testa. Lo avrebbe decisamente spiattellato contro al suolo prima o poi, pensò con amarezza.
Così facendo spezzò un silenzio carico di rabbia, tensione e paura, accrescendo d'altra parte intense emozioni negli animi dei suoi nemici. Un po' come se un tuono, con la più totale noncuranza, si fosse abbattuto contro un castello di carte, con il solo risultato di disintegrarlo in un momento di totale quiete.
Dal vivo, la sua risata faceva tremare le ossa.

《 E chi diavolo sarebbe questa "Vanilla", scusa?! 》Knuckles dovette sbattere le palpebre un paio di volte per cercare di non perdere la ragione.
Sonic non ebbe neanche il tempo di controbattere, tantomeno di pensare ad una tra le miliardi di domande che gli balevano in mente, che di colpo il conosciuto rumore di una navicella volante fece sobbalzare tutti.
 
No...
Ancora lui!


《 Tu, stolto che non sei altro! Ridammi immediatamente lo Smeraldo! 》Quella voce gracchiante e squillante venne riconosciuta subito da tutti i presenti.
Non appena fermò la sua corsa sfrenata per mettersi di fronte all'ombra, Eggman a quel punto attenzionò di sfuggita anche gli altri presenti. Rouge, fugace, lo osservò: aveva una strana espressione dipinta in viso – chissà perché.
《 Eggman?! 》gridò l'echidna, squadrandolo con rabbia.
E se tutta quella fosse opera sua?

《 Cosa significa tutto questo, testa d'uovo? Non mi dire che ancora una volta in questa situazione c'è il tuo zampino! 》irruppe in seguito il blu, chiedendo spiegazioni. 《 Perché, se è così, ti consiglio di farla immediatamente finita a meno che tu non voglia vedere i sorci verdi! 》
Sonic proprio non lo accettava. Se Eggman fosse stato ancora una volta il responsabile, quella volta l'aveva combinata davvero grossa.
Aveva fatto del male ad Amy... e questo, per certo, non glielo avrebbe affatto perdonato.

《 Non ho tempo per te adesso, stupido riccio! Smettila di infastidirmi. 》Lo liquidò con fare totalmente distratto, ancora troppo concentrato nel cercare qualcun altro nella folla – al di là dello sconosciuto. Sembrava molto nervoso: era come se gli fosse successo qualcosa di insolito.《 Ci batteremo settimana prossima, adesso ho faccende più importanti da sbrigare 》.
Colpo basso.
Il fiato del riccio si accorciò di colpo; fu come se Eggman, con quella frase, avesse tagliato il filo della miccia che dall'avvento di Zikos era stata accesa in ciascuno di loro... per poi lasciarne soltanto una minuscola, insignificante parte.
Aveva lasciato la bomba in procinto di esplodere.

《 CHE COSA?! 》si fece scappare Tails, sconvolto dal comportamento dello scienziato – un po' come lo erano tutti i suoi amici.
E se, invece, per una volta quella non fosse opera sua? Se dietro ciò si stesse nascondendo qualcosa di più grande? – ipotizzò quindi.
Non si era mai comportato in quel modo con il suo acerrimo nemico, pensò l'eroe di Mobius a sua volta. Se ne aveva anche la minima occasione, cercava sempre di metterlo alle strette.
《 Ecco dove eravate! 》urlò poi con tono stridulo a due individui che ben conosceva; 《 Shadow, Rouge, è lui! Lui ha rubato lo Smeraldo del Chaos! 》
Sul viso di entrambi si dipinse un'espressione più che sconvolta. Perché mai quell'alieno avrebbe dovuto rubare uno Smeraldo del Chaos al dottore?
Per il momento, i due decisero di rimanere sull'attenti.

Era così infastidito, Eggman. Probabilmente non era mai stato tanto arrabbiato quanto lo era quel giorno.
Piuttosto inusuale, da parte sua.
Quindi quella scena non rappresentava un diversivo, ragionò mentalmente il volpino. Magari, allo scienziato era davvero successo qualcosa – che, di fatti, lo aveva portato ad ignorare il suo migliore amico e a prestare invece attenzione a quello sconosciuto, in particolare allo Smeraldo che gli aveva sottratto.
Ma quando si erano conosciuti quei due, allora? Cosa spingeva Eggman ad essere tanto ostile nei suoi confronti – lui, che tanto desiderava avere la meglio contro di loro, occasione che avrebbe potuto benissimo ottenere alleandosi con Zikos?
C'era sotto qualcosa di parecchio losco, anche Sonic ne era sicurissimo. E presto lo avrebbe scoperto.

《 Ma di che diavolo parli, baffuto? 》gracchiò l'alieno. 《 Lo smeraldo che ho recuperato dal tuo covo appartiene a me! 》 poi rifletté su un piccolo dettaglio a cui prima non aveva dato molto peso – ed ancora una volta, a causa di quel ragionamento, quel peso quasi gli spappolò il cervello.
No. Non era possibile.
Non era possibile!
《 Ma come diamine è possibile che anche lui sia qui? Non sarei dovuto viaggiare solo io, nel tempo?! 》mormorò fra sé e sé, frustrato. L'unico che lo udì blaterare fu Eggman, che d'altra parte neanche capì il punto del suo discorso.
《 Smettila di dire baggianate! Con gli smeraldi del Chaos non si può viaggiare indietro o avanti nel tempo³! 》strillò, in preda all'esasperazione. 《 E adesso ridammelo immediatamente, o dovrai vedertela con i miei robot! 》

Un ghigno malefico si dipinse sul suo volto: quel malvagio non volle affatto starlo a sentire.
《 Tu? Contro di me? Fai sul serio? 》lo prese in giro, acido. Poi alzò gli occhi al cielo, divertito da quella situazione, dal canto suo, ridicola.
《 Prendetelo! 》ordinò allora Eggman ad un esercito di Badnik, il quale in pochi secondi appena fu lì solo grazie ad un pulsante;
No. Non aveva intenzione di lasciarsi schiacciare l'orgoglio da quel pallone gonfiato.
Rapidamente quelli gli andarono incontro – lasciando il resto del gruppo a guardare la scena senza sapere come agire – ma non appena le macchine e lo sconosciuto si ritrovarono faccia a faccia quello sparì di colpo, teletrasportandosi sopra la navicella ovale di Eggman.
Una volta lì premette un pulsante a caso... lasciando che i robot attaccassero, invece, i nostri eroi.
《 Distruggiamoli, svelti! 》esclamò Sonic realizzando il tutto in fretta, correndo insieme agli altri verso quell'ammasso di lattine.
Amy, che fortunatamente era riuscita a ritrovare un po' di coraggio, ne fece a pezzettini un paio con il suo martello – seguita subito da Tails, che in un lampo disattivò il sistema operativo di alcuni, e da Knuckles, che assieme al quasi-rivale blu ne ridusse parecchi in pochi frammenti.

《 Cosa pensavi di fare... stolto? 》sogghignò Zikos, incrociando lo sguardo con quello del dottor Robotnik proprio mentre faceva ruotare lo smeraldo sotto al suo naso.
Questi, poco prima di controbattere, esitò un attimo appena – osservando di sfuggita il resto del gruppo, ancora impegnato con i suoi robot.
《 Riprendere ciò che ho guadagnato solo grazie al mio genio, IMBECILLE! 》ringhiò furioso nei suoi riguardi, allungando la mano per afferrare il Chaos Emerald. Così Zikos lo fece sparire nel vuoto, e per risposta l'altro strinse i pugni.

Il suo sguardo penetratorio, d'altra parte, gli faceva ancora tremare le viscere. Soprattutto dopo quello che era successo nello stesso momento in cui il suo prezioso Smeraldo era svanito.
Il dottore sospirò. Doveva fare qualcosa. Non poteva assolutamente, quel coso, umiliarlo sotto i suoi stessi occhi come se niente fosse.
Poi, con totale indifferenza, l'alieno si teletrasportò poco più avanti dello stesso luogo da cui, solo un attimo precedente, si era dissolto nel nulla; se dapprima finse di ammirare, per pochi secondi, quella battaglia con fare interessato, subito dopo cercò di far funzionare il suo trasmettitore da polso – cosa che tuttavia non riuscì a fare, in quanto alla fine lo spense di getto con fare poco delicato.
Sembrava un modello vecchissimo, rispetto a quelli indossati dal resto della combriccola.

《 Beh, questa volta i tuoi robot erano decisamente più deboli del solito, Testa d'Uovo! 》sdrammatizzò Sonic a fine battaglia, sfregando le mani tra loro per rimuovere la fuliggine, dopo aver notato come il Team Chaotix ne avesse distrutti diversi senza pietà.
A quella battuta, anche il resto del gruppo ridacchiò: un minuscolo e leggero momento di spensieratezza si insinuò tra loro...
Prima di lasciare spazio, neanche pochi attimi dopo, ad un qualcosa che non si sarebbero mai aspettati.

Avevano infatti appena finito di affrontare l'esercito dei Badnik quando, d'improvviso, nessuno di loro capì più cosa stesse accadendo.
Uno strano gas si diffuse a macchia d'olio attorno a loro, disorientandoli abbastanza in fretta ed impedendogli di respirare.
Fu proprio in quei preziosi secondi che, per di più, il nemico si allontanò con rapidità da quel posto al fine di cercare risposte,  approfittando del fatto che Sonic e i suoi amici lo avevano perso di vista.
Avrebbe sicuramente guadagnato molto tempo, lasciandoli in balia di quella nebbia tossica.

《 Siete riusciti a scappare, prima, ma non importa più. Non adesso che vi ho in pugno... te per prima. 》Esordì a bassa voce, osservando con attenzione qualcuno in mezzo a loro; 《 Devo solo trovare quei due 》.
Le prime vittime di quel gas furono coloro che in quel momento si trovavano più vicini a Zikos, i quali pian piano iniziarono a tossire senza riuscire a smettere.
Non appena capì cosa stesse accadendo, di colpo Tails balzò in aria.
 
Era gas soporifero.⁵


《 VELOCI, CORRETE! CERCATE DI NON RESPIRARE, È TOSSICO! 》urlò subito agli altri, tra un rumoroso colpo di tosse ed un altro, frattanto cercava Sonic, Amy e Knuckles nella mischia.
Fu così, allo stesso tempo, che tutti cominciarono a scappare senza freni – seguendo per l'appunto il consiglio del piccolo inventore.
Se Shadow, Rouge e Cream si erano già allontanati di parecchio da casa di Amy, di sicuro grazie ad un Chaos Control effettuato dal primo, dopo di loro Dash e Darkly furono i più svelti: entrambi dotati della super velocità, si erano infatti presi per mano e si erano diretti il più lontano possibile da quel luogo – nonostante per entrambi, soprattutto per Darkly, fosse abbastanza difficile orientarsi giacché non conoscevano troppo bene quei posti.

Per Sonic, d'altra parte, ogni cosa si rivelò essere più complicata del previsto. Da quando il gas si era sparso dappertutto in una nuvola di fumo, aveva per l'appunto perso Amy di vista – nonostante, solo un attimo prima, fosse al suo fianco a combattere contro i robot.
《 Amy?! Dove sei?! 》la chiamò, la voce tremante. Poi si schiarì la gola per l'ennesima volta, riuscendo a vedere a stento cosa ci fosse attorno a lui per via degli intensi giramenti di testa.
Si sentiva troppo debole, non avrebbe retto ancora per molto: doveva agire in fretta. Anche le gambe avevano iniziato a tremolargli.
Nel frattempo Tails, avendo sentito l'esclamazione del blu, era finalmente riuscito a ritrovarlo.
《 Sonic, che è successo? Dobbiamo scappare! Non mi sento tanto bene... sbrighiamoci! 》biascicò affannato, il cuore che gli martellava quasi vi stessero suonando sopra – imitando il suono di un tamburo.
《 Non so- 》tossì il blu per risposta; 《 Non so dove sia finita Amy, l'ho persa di vista! AMY! DOVE SEI?! 》tentò di nuovo, urlando con tutte le forze che aveva in corpo.

La sola cosa che riuscì a sentire solo pochissimi secondi dopo, alla fine, fu un grido di aiuto.
Uno lontano, colmo di terrore, che ti spezza e ti ricompone le corde vocali solo al farlo uscire fuori.
Ti svuota dentro, ti spacca l'anima.
Uno di quelli che, se d'altra parte lo senti rimbombare come un boato dentro ai tuoi timpani, avverti subito il sudore colare dalla fronte, il battito accelerare impazzito, il respiro venire meno.
Ti svuota dentro, ti spacca l'anima.
《 SONIICC! 》Era la sua voce.
La voce di Amy.

《 AMY NOOO! 》l'ennesimo urlo del blu, combinato ad un altro ancor più cupo della riccia, quella volta sembrò quasi squarciare il firmamento più di quanto, poco prima, non lo avesse fatto Zikos con quella strana sfera di luce.
Un tuono nel cuor della notte, a ciel sereno, che apre le stelle e le rende contorte, inquietanti. Come se riuscisse a distruggerle, a romperle in due metà, a farle esplodere.
Essendo sicuro fosse vicina, cominciò a muoversi rapidamente per tentare di afferrarla; ormai catturato dalla morsa del buio, però, l'unica cosa che riuscì a fare fu dimenare le braccia attorno a sé – quasi stesse lottando per liberarsi da numerose, salde catene che l'oscurità aveva intrecciato attorno ai suoi occhi.
D'improvviso si sentì sfiorare appena la mano... una presa tuttavia troppo debole, che subito scivolò via.
《 Resisti, Amy! 》 Allora cercò di avvicinarsi sempre di più, quella volta per afferrarla con fermezza e portarla via da lì – l'ansia che gli tagliava la gola.
Non ci riuscì. Fu appena capace di sfiorarle le dita.
Addolorato nell'udire la riccia che chiamava ancora una volta il suo nome, alla fine si accasciò in ginocchio, le mani protratte verso terra, distrutto e col fiato spezzato.
Il petto gli bruciava e non poco: aveva respirato quel gas decisamente più del dovuto.

Da quel momento, lo stesso in cui le forze cominciarono lentamente ad abbandonarlo, fu come se niente importasse più. Amy era stata presa da quel mostro, e chissà cosa avrebbe potuto farle.
Forse le avrebbe letto ancora la mente... o, peggio, magari l'avrebbe tormentata in altri modi che ancora nessuno conosceva.
Rabbrividì, al solo pensiero.
Doveva recuperarla, e anche in fretta.
La vista, tuttavia, gli si sfuocava sempre più, cosa che per l'appunto non fu per nulla di aiuto; sentiva che a breve avrebbe perso conoscenza, era necessario agisse in tempi brevissimi.
《 Sto venendo a salvarti... te lo prometto! 》gracchiò, facendo per alzarsi da terra.
L'ultima cosa che Sonic riuscì ad udire dopo quel gesto, comunque, fu il leggero soffio delle code di Tails in volo.
 
Poi, l'oscurità.
Di sicuro, quella volta era stata capace di incatenarlo dappertutto.



《 Avanti Sonic, svegliati! 》
Nel frattempo, l'aria era diventata fin troppo irrespirabile. Neanche Tails ci vedeva più.
Nella pressione che gli metteva quel gas, il volpino aveva agito quindi d'istinto; dopo aver visto il suo migliore amico svenire dinnanzi a sé, d'istinto lo prese per il braccio e iniziò a volare a tutta velocità, verso una direzione a caso, con tutta l'energia che aveva risparmiato respirando a stento dentro un fazzoletto.
Le sue pupille erano dilatate, il suo petto faceva su e giù senza controllo.
Avendo la vista fin troppo sfuocata per capire sul serio dove stesse andando, ad intuito decise di seguire l'unica cosa che riusciva a vedere: una sagoma rossa che correva in lontananza.
E così si allontanò in volo per una trentina di metri.
Mancava pochissimo, presto sarebbe riuscito a mettere in salvo entrambi – pensò, rincuorato appena.
Eppure, l'ultima cosa che avvertì fu qualcuno che chiamava il suo nome. Neanche sapeva chi fosse, aveva i sensi troppo confusi.
Per il resto, prima che il buio lo colpisse all'improvviso come se gli fosse piombato un macigno sulla testa, l'unica cosa che annebbiò i suoi ricordi fu solo un fastidioso mal di testa.
 
Dovevano essere caduti giù.
A peso morto.





 
*  *  *




 
[Ore 18:34]




Le prime e le ultime cose che Eggman percepì attorno a sé in quello stato di impotenza, che comunque non gli apparteneva, furono tre ombre – ben diverse tra loro.
La prima, quella dello stesso scaltro che gli aveva rubato lo smeraldo.
L'aveva riconosciuta subito: del resto, era la stessa che aveva tormentato i suoi sogni, quella notte.
La seconda aveva un'acconciatura a caschetto, e se ne stava coricata contro al muro – priva di sensi. La affiancava un'altra ombra piccolissima, tondeggiante, anche se non riuscì bene a capire le sue origini.
La terza era molto alta, ed aveva delle lunghe orecchie da coniglio. Sembrava parecchio sofferente, a giudicare dai suoni ovattati di urla che udiva egli attorno a sé – nonostante non seppe ben distinguere la loro provenienza.
 
Poi, solo e soltanto un profondo ed immenso vuoto... senza fondo né inizio.



 
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¹ = per queste due battute, l'una di seguito all'altra, mi sono ispirata allo scambio di battute che vi è tra Shadow e Mephiles in Sonic 2006 – non appena il nemico compare per la prima volta dinnanzi al riccio ebano.

² = tipica espressione di Sonic, conosciuta come "Oh My...!" in inglese.

³ = so bene che, in realtà, il viaggio nel tempo con gli Smeraldi è una cosa possibile – come appunto vediamo in Sonic 2006. Tuttavia, per il fatto che non ho tenuto in considerazione gli eventi di questo gioco, secondo la trama di questa storia il viaggio nel tempo con i Chaos Emerald non sarà, quindi, una cosa possibile. I protagonisti saranno in grado di effettuare soltanto il Chaos Control, che invece blocca il tempo per pochi minuti.

⁴ = canonicamente, Tails ha paura dei fulmini (almeno, così si vede in alcune serie di Sonic, tra cui Sonic Boom).

⁵ = da diversi film, in realtà so che respirando questo tipo gas si sviene dopo pochi secondi appena. Qui ho voluto fare un'eccezione per una scelta puramente narrativa, facendo sì che i nostri protagonisti potessero resistervi per almeno qualche minuto.



 
[Pubblicato il 21/08/2021]
   
 
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