Note: non so quanti anni abbia K.. qui lo propondo in versione più piccola rispetto a Mana, quindi qual'ora dicessi "il più piccolo" intenderò K.

Bacio Cremisi

Mana poggiò il calice colmo di vino rossastro sul tavolino di cristallo. Si leccò le ultime goccie rimaste sulle labbra, quel giorno stranamente naturali. Il trucco che solitamente lo nascondeva, la maschera che indossava, quel giorno si era annullata. I lunghi capelli corvini, naturalmente ondulati, erano lasciati cadere sulle spalle, morbidi. La profonda Ossidiana era libera di risplendere, senza trucco nero che ne esaltasse o nascondesse le incredibili sfumature. Le labbra, dalla forma a cuore, erano ciò che di più erotico ci fosse al mondo.

K lo fissava, dalla porta del soggiorno, leccarsi quelle labbra che avrebbe tanto voluto martoriare di baci, saziarle, fino a farle sanguinare. Fino a fargli assumere il colore del vino da cui il bel chitarrista stava attingendo esigui sorsi.

Mana si voltò di scatto, intuita la presenza dell'altro chitarrista. Dopo pochi secondi riportò la sua attenzione al calice di critallo colmo di vino. Trasse un profondo sorso. Non era una persona dall'indole alcolista, ma quella sera ne aveva bisogno.
K si avvicinò alla poltrona su cui il bel chitarrista era seduto, si sedette sul bracciolo e sospirò.
"Qualche problema?" domandò, brusco, Mana.
"Sì.. sei bellissimo"
"Non è mai stato un problema"
"E invece si"
"Perchè?"
"Perchè io, questa bellezza, la potrò sempre e solo osservare da lontano. Non la potrò mai possedere"
Mana voltò lo sguardo dalla parte opposta. Anche K era struccato, i capelli per metà rossi e per metà neri gli ricadevano dolcemente sulle spalle, e i profondi occhi scuri erano liberi di spiccare, sul volto rosato, senza trucco scuro che li limitasse.
Il più piccolo passò le lunghe dita tra i capelli sottili dell'altro.
Due lacrime sfuggirono agli occhi di Mana.
K voleva consolarlo, lo voleva con tutto il cuore, perchè vederlo in quello stato lo faceva stare male. Voleva solo che Mana fosse felice. Ma vi era una parte di lui, gelosa e innamorata, che si opponeva. Quelle lacrime erano scrivolate per colpa Sua, e K non poteva accettare di asciugarle.
"Così ti fai solo male.."
Mana non rispose, perso nella sua spirale di dolore e apatia. Iniziò a singhiozzare flebilmente.
".. sei uno stupido"
A quelle parole, dette con tono incredibilmente duro e inscalfibile, Mana non riuscì a trattenere i singhiozzi.
Piangeva come mai in tutta la sua vita.
K avrebbe voluto continuare:
Sei uno stupido.. perchè stai ancora con quello, che è capace solo a farti soffrire, cornificandoti ad ogni occasione.
Sei uno stupido.. perchè non riesci ad uscire da questa situazione.
Sei uno stupido.. perchè non ti accorgi di ciò che io sarei disposto a fare pur di averti.
Sei uno stupido.. perchè non capisci quanto ti amo.

K prese Mana tra le braccia, accarezzandogli lievemente i capelli, asciugandogli le lacrime sfuggite ai preziosi frammenti che risplendevano tra le lunghe ciglia.
I singhiozzi diminuirono, e Mana per reprimere gli ultimi bevve qualche altra goccia di nettare porporino.
Dopo passò il calice al più giovane.
K lo prese in mano, protendendolo verso la luce emanata dalle guizzanti lingue di fuoco del caminetto, lo rigirò tra le lunghe dita bianche fino a trovare la sottile impronta lasciata dalle soffici e delicate labbra di Mana, da cui ne attinse grandi sorsi.
Poggiò delicatamente il calice, quasi vuoto, sul tavolo di cristallo e concentrò la propria attenzione sul bianco collo di Mana. Invitante, lasciato scoperto dallo scollo a V della maglia nera.
Scosparse quella piccola porzione di pelle con baci delicati e leggeri, per poi soffermarsi a succhiare avidamente la scapola, scostando il tessuto della maglia.
Mana inarcò la schiena lievemente, sotto il tocco delle forti e callose mani di K.

In pochi attimi le rispettive maglie scivolarono via, si accasciarono senza vita sul pavimento.
K iniziò a scoccare baci passionali sul ventre dell'amante, che inarcava sempre più la schiena sotto il tocco delle mani callose dell'altro.
"Come ci riesci, K?" chiese, in un sussurro interrotto da gemiti di piacere Mana.
"A fare che?"
"A portarmi al limite con un bacio.." rispose, mordendosi le labbra carminie per reprimere un gemito più forte degli altri.
K si interruppe, proprio quando ebbe raggiunto il bottone della lunga gonna nera di Mana, che corrugò la fronte, scocciato.
"Fammelo dimenticare, K. Fammi dimenticare quel bastardo.." gemette il più anziano, sotto il tocco esperto delle mani dell'amante.
Il più giovane prese il calice in cui riposava qualche altra goccia di vino cremisi che pose sulle labbra assetate d'amore di Mana.
Poi lo baciò.
Un bacio lungo, travolgente e passionale. Di quelli che durano un'intera esistenza e vorresti portarne sempre con te il sapore, il ricordo.
Un bacio di quelli che si ricevono un'unica volta nella vita.
"Un Bacio Cremisi.."

Fra pensieri tormentati, un bacio di sangue cremisi. (Front et Baiser - Moi dix Mois)

LadyWay's note: *-* stranamente questa fic mi piace. Ero partita con l'idea di scrivere una lemon. Ma poi mi sono lasciata trascinare dalla storia e puff. è nata questa cazzatina. Personalmente il "bastardo" che fa soffrire Mana lo impersonificavo in Gackt, in una dimensione in cui i due stanno ancora insieme, non senza problemucci vari.. ovvio. Ma lascio carta bianca a tutti voi, metteteci chi preferite, anche voi stessi *strizza l'occhio*.
L'ultima frase, l'ho messa perchè ciò che Mana e K stanno per fare (ehehe xD) è solo un modo per Mana di dimenticare ciò che lo angustia (i pensieri tormentati) e perchè è il culmine della felicità per K, che desidera solo di possedere colui che tanto ama.. purtroppo entrambi sanno che non potranno mai stare insieme, perchè Mana non ricambia. Quindi si concedono questa notte di amore-sesso (a seconda dei punti di vista).
Questa fanfic è dedicata a Ale shadow che ha pazientato taaanto per leggerla xD. Spero sia di tuo gradimento cara ^-^.
Alla prossima.
LadyWay