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Autore: Sospiri_amore    22/08/2017    2 recensioni
❤️SECONDO LIBRO DI UNA TRILOGIA❤️
Ritorneranno Elena, Kate, James, Jo, Adrian, Stephanie, Lucas, Rebecca, (Nik ??).
Ci saranno nuovi intrecci, guai, incomprensioni e amori.
Elena avrà dimenticato James?
Chi vivrà un amore proibito?
Riuscirà il Club di Dibattito a sconfiggere la scuola rivale?
Nik sara sempre un professore del Trinity?
Elena andrà al ballo di fine anno?
IL FINALE di questo libro corrisponde alla fine del liceo, il terzo libro sarà incentrato sulla vita adulta dei personaggi. Più precisamente quattordici anni dopo.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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IERI:
Paparazzi




«Con questo trucco puoi stare tranquilla. Potrebbe caderti sul volto un secchio d'acqua e non si scioglierebbe. Lo uso quando devo ballare sul palo. Immagina se il sudore mi facesse colare la matita o il mascara. Addio mance». 

Aisha mi sta truccando per la serata che sta per iniziare al Masques, mi ha detto che devo camuffare un po' il mio aspetto. Per prima cosa mi ha coperto le lentiggini, poi mi ha fatto mettere delle lenti a contatto marroni. Dice che i miei occhi e la mia pelle sono troppi riconoscibili. Sul piano della specchiera di fronte a me, c'è una parrucca nera che mi sta aspettando. La osservo un po' intimorita, non ho mai amato indossarle.

 

Una decina di ragazze si stanno preparando insieme a merce ne sono di tutti tipi: alte, basse, formose, atletiche, tutte molto sensuali ed estremamente sicure di loro stesse. Io mi sento un pulcino spennato confronto a loro. Si spogliano senza pudore e si spalmano oli e creme piene di glitter per tutto il corpo. Alcune aiutano altre a prepararsi, proprio come Aisha sta facendo con me.

 

«Prima di sistemarti i capelli devi metterti questo olio», la donna mi passa una bottiglietta piena di liquido con pagliuzze luccicanti.

«No, io... No. Insomma...», balbetto confusa.

«Tutte quelle che lavorano qui lo devono mettere, è una tradizione del locale. Se vuoi passare per una di noi ti tocca spalmartelo, volente o nolente. Non ti devi vergognare, tanto prima o poi dovrai togliere l'accappatoio che indossi. Mica puoi girare per il locale coperta in quel modo». Tutte le ragazze nel camerino scoppiano a ridere.

«È che non ho mai indossato nulla di simile», le dico indicando il suo striminzito completino intimo rosso.

«Guardati intorno. Nessuna di noi è uguale all'altra. Tutte noi abbiamo i nostri punti forte che ai ragazzi piaceranno. Non c'è un solo tipo di bellezza, ma solo femminilità che devi imparare a gestire». Aisha mi slaccia la cintura dell'accappatoio che cade si miei piedi. Il baby doll che indosso copre ben poco, il pizzo sul seno fa intravedere il completino intimo che indosso.

«Sei bellissima», mi dice una ragazza dai capelli biondi che inizia a spalmarmi l'olio sulle braccia, sulle gambe e sul collo.

Mi sento a disagio.

«Bevi uno di questi». Aisha mi allunga un bicchiere con un liquido rosa: «Ti piacerà, fidati».

 

Lo annuso, un profumo di fragola e alcool invade le mie narici.

 

«Bevilo, così ti scioglierai un po'», mi dice la ragazza bionda che mi sta spalmando ancora l'olio.

Prendo coraggio e, tutto in un fiato, ingoio lo shot rosa, cercando di non pensare al sapore. Una vampata di calore mi sale dallo stomaco e mi arriva fino al volto, per un attimo temo che mi si sciolga la gola da tanto brucia.

Le ragazze nel camerino applaudono e urlano, ormai sono una di loro.

 

Coraggio Elena, potrai incastrare Rebecca una volta per tutte.

Cerco di farmi forza.

 

Aisha e la ragazza bionda mi sistemano i capelli e la parrucca. Dopo venti minuti di spazzolate, trecce, mollette, mi ritrovo con una chioma nera a caschetto. 

Sono diversa, mi sento diversa.

Le altre ragazze mi abbracciano, si complimentano con me, dicono che sembro un'altra ragazza, una più grande, una donna. Alcune fischiano, altre mi sbaciucchiano, una ragazza dalla chioma riccia mi fa girare su me stessa. Aisha mi offre un altro bicchiere di cocktail rosa che bevo in un sorso. L'alcool inizia a far effetto, la testa mi gira e inizio a ridacchiare insieme alle mie nuove amiche.

 

«Il tuo scopo è far spendere quei ricconi. Devi farti offrire da bere, devi far comprare loro più bottiglie di champagne che riesci. Più compreranno è più saranno i soldi che prenderai», mi spiega Aisha.

Annuisco mentre mi osservo allo specchio. Indosso le scarpe nere con il tacco, guadagno dieci centimetri di altezza.

«La mia amica Elena mi farà guadagnare un sacco. È stupenda. Grazie ragazze, siete sempre le migliori», dice Andrew baciando Aisha sulla bocca. Poi mi raggiunge, avvolge le sue braccia intorno alla mia vita e mi osserva da vicino. È soddisfatto, lo capisco da come mi guarda.

«Credi non mi riconosceranno?», gli chiedo.

«È impossibile. Non c'è traccia della dolce e timida Elena. Sembri una pantera, sei molto sexy». Andrew mi bacia il collo. L'alcol che ho in corpo mi confonde, sento un brivido per tutto il corpo quando le sue labbra sfiorano la mia pelle.

«Il tuo scopo è beccare Rebecca mentre è in atteggiamenti equivoci. Puoi flirtare con gli ospiti, ma non dare confidenza a nessuno. Divertiti, ma tieni sempre d'occhio la tua preda. Ci sono due momenti specifici durante la serata in cui il locale rimane al buio, verranno sparate luci stroboscopiche. La gente lo sa, da il peggio di se in quei due momenti. Il flash si confonderà con le luci. Fai decine, centinaia di foto in sequenza, basta usare questo programma». Andrew mi mostra un pulsante sull'apparecchio. 

«Quindi quando partono le luci stroboscopiche inizio a scattare? E se non dovessi fotografare niente? Potrebbe essere un buco nell'acqua», gli chiedo.

«Sì, potrebbe non andare a buon fine. Ma di solito qualcosa di succulento lo si trova sempre», mi spiega.

«Quindi l'hai già fatto ad altre persone?». 

«Il potere è una cosa difficile da conquistare. È normale giocare sporco». Andrew mi prende per mano e mi porta nella sala dove tra poco inizierà la festa.

«All'inizio ci sarà un aperitivo tranquillo. Pian piano l'atmosfera si farà più particolare. Le mie ragazze e i miei ragazzi si mischieranno con gli ospiti e scalderanno l'ambiente. Ricorda che hai tempo fino a mezzanotte e mezza. In bocca al lupo dolcezza». Andrew mi schiaccia l'occhio poi si allontana verso l'ingresso del locale.

 

Sono sola, su un paio di trampoli, con un vestito striminzito, leggermente brilla e preoccupata che qualcosa possa andare storto. Ho paura che qualcuno possa scoprirmi, ho paura di non riuscire a fotografare Rebecca. Nell'ultimo periodo sono cambiate molte cose, io sono cambiata, il mio modo di vedere il mondo è cambiato.

Le poltrone dorate del locale saranno presto occupate da ricchi e viziati studenti del Trinity e di Yale. I baristi stanno riempiendo decine di calici di champagne e posizionando vaschette piene di cubetti di ghiaccio con bottiglie costosissime. Il DJ sta scegliendo la musica da mettere. Le ragazze ed i ragazzi di Andrew stanno finendo di prepararsi nei camerini. Io con la macchina fotografica in una mano e la maschera nell'altra, conto i secondi che mancano all'apertura del locale.

 

Tic. Tac.

È l'ora.

Il tonfo sordo della porta metallica dell'ingresso arriva fino a me.

Prendo un respiro.

Non posso più scappare.

Indosso la maschera.

Non sono più Elena, non sono più quella che ero qualche mese fa.

 

La festa è iniziata.

 

Mi nascondo dietro una colonna, voglio aspettare che siano tutti un po' alticci per iniziare a cercare Rebecca. Il rumore dei tacchi delle ospiti che entrano nella sala, viene ben presto sovrastato dalla musica sparata a tutto volume dal DJ. In meno di mezz'ora i ragazzi e le ragazze di Andrew escono dai camerini e, con una maschera sul volto, si mischiano tra gli invitati. Le luci colorate nella sala si riflettono sui loro corpi, le pagliuzze colorate che hanno sulla pelle, riflettono la luce. Sembrano fatti di cristallo.

Allungo un braccio verso la luce. Sono luminescente anch'io. Da dietro la colonna, cui sono nascosta, sbircio la sala. Decine e decine di studenti stanno ballando in pista, molti bevono direttamente dalle bottiglie di Champagne, altri si scatenano sul bancone del bar. Aisha e le altre ragazze si muovono sensualmente, ancheggiano, accarezzano e stuzzicano gli ospiti. Lo stesso fanno i ragazzi che a torso nudo ballano e flirtano con le studentesse ospiti.

 

Sesso.

L'unica parola che mi viene in mente è sesso.

 

Decido di uscire dal mio nascondiglio. Prendo un calice di champagne e lo ingoio in un sorso. Cercando di sembrare il più naturale possibile, mi muovo seguendo il ritmo frenetico della musica e raggiungo il centro della pista. Cerco Rebecca, ma ci sono talmente tante ragazze con i capelli lunghi e biondi che finiscono con lo assomigliarsi tutte. Giro per diversi minuti, diversi ragazzi si appiccicano a me mentre ballano, vorrei allontanarli, ma tengo duro e fingo di divertirmi. Non posso rischiare di farmi scoprire. Provo ad avvicinarmi al bancone del bar sperando di avere una visuale migliore, visto che è leggermente rialzato. Vedo Andrew. Ha un tavolo personale, sta ridendo. Di fianco a lui ci sono un ragazzo e una ragazza, li bacia entrambi senza problemi. Purtroppo non c'è traccia di Rebecca da lui. Mi guardo intorno e noto che ci sono parecchi ragazzi della mia scuola che sembrano scatenati, ballano sopra a dei cubi. Alcuni più spregiudicati, stanno amoreggiando davanti a tutti, senza pudori. Se non avessi dell'alcool in corpo, probabilmente sarei imbarazzata da tutto questo. 

Poi noto una chioma riccia che mi è familiare: è Adrian.

Lo seguo con lo sguardo, sta andando ad un tavolo sul lato destro della sala. Mi sposto verso il centro della pista cercando di non perderlo d'occhio. Un gruppo di ospiti mi sta bloccando il passaggio, provo a superarli ma hanno creato un muro umano impossibile da superare.

 

Merda.

 

Spingendo il più possibile riesco a trovare un varco, mi infilo a fatica. Dopo un paio di gomitate ben assestate riesco a uscire dalla massa. Inciampo sui tacchi e ondeggio per diversi passi. 

Sto per cadere, ma riesco a rimanere in piedi.

Alzo lo sguardo.

Sono di fronte al tavolo di Rebecca e gli altri.

Tutti mi guardano sorpresi per la mia uscita goffa.

 

Merda.

Elena, ricorda quello che sei venuta a fare.

 

Cercando di sembrare disinvolta sbatto le ciglia e ridacchio. Appoggio un braccio intorno alla vita di Adrian, prendo il suo calice di champagne e lo ingoio in un sorso. 

Sono terrorizzata, non ho idea di come reagiranno.

Lucas mi si avvicina, sento il suo corpo stringersi addosso al mio. Mi morde il collo: «Adoro le ragazze con i capelli a caschetto», mi sussurra in un orecchio.

Io lo lascio fare anche se lo vorrei prendere a sberle.

Adrian mi prende per mano e inizia a baciarmi la spalla.

 

Merda.

Come faccio a uscire da questo incubo?

 

Rebecca non mi calcola minimamente, sta parlando a James. Ridacchiano insieme. 

Sembrano una coppia. Una coppia affiatata.

Il cuore mi batte forte, vorrei prendere quella cretina e buttarla fuori dal locale, vorrei strapparle i capelli. Non voglio che sfiori James.

 

«Buonasera ragazzi. Ho un regalo da parte di Andrew», un paio di ragazzi a torso nudo e un paio di ragazze in lingerie, stanno appoggiando quattro bottiglie di champagne sul tavolo. Senza nessun problema iniziano a ballare in maniera provocante coinvolgendo Adrian e Lucas. Finalmente quei due si sono staccati da me. Un ragazzo particolarmente muscoloso prende Rebecca per mano e la trascina vicino a lui. Le offre uno shot rosa e inizia a farla ballare sollevandola da terra, baciandola e mordendola. Rebecca ride, si capisce che è molto eccitata dalla situazione. Nel giro di pochi minuti il ragazzo ha fatto bere a Rebecca tre cocktail alla fragola. 

 

Andrew mi ha aiutata, ha mandato i suoi ragazzi per togliermi dai guai.

 

«Tu non balli?», mi chiede James. Si è sporto verso di me, mi sta osservando con un po' troppa insistenza.

Non sapendo che fare rido: «Sono brava a fare altro, ballare non è il mio forte», gli dico provando ad essere maliziosa e provocante. 

James sorride. I suoi occhi verdi mi incantano.

 

Elena, smettila

 

Senza aggiungere altro mi allontano, non posso mandare tutto a rotoli.

Mi apposto lì vicino, stando ben attenta a quello che fa Rebecca. La ragazza pare scatenata, non smette di bere e di ballare con il ragazzo a torso nudo.

 

D'improvviso la musica si blocca.

Le luci si spengono.

È tutto buio.

Gli ospiti urlano eccitati.

È il momento in cui al Masques succederà di tutto.

 

Le luci stroboscopiche illuminano la stanza.

Luce e buio.

I movimenti sembrano fotogrammi.

Gli ospiti si muovono a scatti.

Baci.

Corpi.

Sesso.

 

Corro vicino a Rebecca e inizio a scattare più foto possibili.

Il flash della mia macchina fotografica non si nota.

Rebecca bacia sulla bocca il ragazzo muscoloso.

Rebecca è mezza svestita.

Rebecca beve direttamente dalla bottiglia di Champagne.

Rebecca si lascia fare di tutto.

 

Avrò scattato un centinaio di foto, forse più. Mi allontano prima che mi noti qualcuno.

Con il cuore che mi batte all'impazzata mi butto tra i corpi avvinghiati nel mezzo della pista. Le luci stroboscopiche non sono ancora finite, la follia che ha coinvolto tutti gli ospiti è evidente. Sembrano animali.

Ho molta ansia, mille pensieri affollano la mia mente.

 

Avrò fatto la cosa giusta?

 

Corro verso i camerini, non riesco a stare un minuto di più in mezzo a tutta quella gente. Spalanco la porta. Andrew è seduto su una piccola poltrona.

«Ciao dolcezza», mi dice venendomi incontro e abbracciandomi. 

Sto tremando. Gli allungo la macchina fotografica.

Con molta calma Andrew la accende ed inizia a guardare le foto: «Che posso dirti? Qui hai tutto il materiale che ti serve per essere una regina», mi dice mentre mi mostra una serie di foto in cui Rebecca appare decisamente in atteggiamenti equivoci.

«Ma... Ma...», balbetto.

«Niente ma. Bevi». Andrew mi passa un grosso bicchiere pieno fino all'orlo con il cocktail alla fragola. 

Senza pensarci inizio a sorseggiarlo, sentendo il bruciore dell'alcool scendere per la gola: «È adesso?», gli chiedo.

«Non credi che una regina abbia bisogno del suo re? Torna in pista e riprenditelo, lui è tuo». Andrew sfiora le sue labbra sulle mie, mi schiaccia l'occhio e poi esce dai camerini.

 

Sorrido.

Bevo tutto in un sorso il bicchiere di liquido rosa fregandomene della vampata di calore che mi provoca. 

La testa mi gira.

Ondeggiando esco dai camerini.

La gente balla freneticamente in pista.

Non mi importa di nessuno di loro.

Questa sera James sarà di nuovo mio.

 

... Continua nel prossimo capitolo...

 
   
 
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