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Autore: mxrlynians    22/08/2017    3 recensioni
Arthur perse il suo Dio quando conobbe Merlin, o meglio, quando si innamorò di un uomo.
Ma adesso Merlin è malato e Arthur prega. 
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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Pray for God

 

«Ricordati che cenere sei e cenere tornerai.»

 

 

«Padre, perdonami perché ho peccato contro il cielo e contro di Te. »
La voce di Arthur è forte nel silenzio della chiesa.
In ginocchio davanti all'altare, tiene la testa bassa, così che le statue di marmo freddo, non vedano le lacrime che strisciano sulle sue guance.

Perché solo Dio conosca la sua devozione.

∞†∞

«Sono passati quattro anni dalla mia ultima confessione...»

Sono passati quattro anni da quando ha conosciuto Merlin.
Non si vergogna, ha gettato via il suo orgoglio da tempo oramai, solo per lui.
È disposto a fare di tutto per lui.

Ma, adesso, tutto sembra così debole.
Così spento.
Così perso.

∞†∞

«Ho conosciuto qualcuno,» dice, con voce morbida.
La chiesa è vuota. Non c'è nessuno che ascolta, tranne forse il Dio che ha tradito.
Il Dio che ha giurato di non tradire per nulla al mondo.

La chiesa è vuota.
Vuota come il suo cuore.

∞†∞

«È un uomo. E sono caduto nel peccato per lui...»

Un'ondata di disperazione gli trancia il respiro. Non può avere abbastanza aria.

Ma dopotutto, sono passate diverse settimane dall'ultima volta che ha respirato.

∞†∞

«Era tutto quello che avrei mai potuto desiderare e sperare» confessa, con le mani strette l'una nell'altra, il mantello rosso che poggia steso sul freddo marmo.

Fissa il pavimento, non per rispetto, ma per terrore.

«Giorno dopo giorno siamo diventati sempre più vicini, prima eravamo conoscenti, poi amici, ed infine...» esita sull'ultima parola, ma ingoia il grumo salato e si fa forza, «amanti.»

Inghiotte le lacrime, non possono cadere, deve essere forte, per entrambi.

Scuote la testa, affonda il capo nell'umiliazione. Non prega per il perdono.

∞†∞

«Mi ha mostrato come amare, mi ha mostrato come fare l'amore, e non mi aspettavo di amarlo così tanto, di essergli vicino, come lui è stato vicino a me...»

Le ginocchia gli dolono ma non gli importa, tutto ha un prezzo.

«Penso di amarlo più di quanto io ami te, Mio Signore...»

E prega il suo Dio, prega che lo ascolti, perché non può essere punito per qualcosa di autentico come l'amore carnale e del perdono reciproco.

Essere punito per qualcosa di così puro.

∞†∞

«Nonostante quello che mio padre voleva credere, che voleva che io pensassi, tu non sei un Dio crudele.»

Il suo petto si alza e si abbassa più velocemente, i singhiozzi che scandiscono i secondi, di questa sua vita vuota.

«Non penso che tu mi punisca per i miei o i suoi peccati, ed è per questo che sono qui adesso.»

∞†∞

Ricorda bene la sua prima confessione, suo padre che troneggiava dietro di lui, colpendolo con la frusta mentre piangeva, gettato davanti a un Dio senza volto, per aver dichiarato di voler sposare un uomo.

Ma lui non ha mai smesso di dire quelle parole; «Per favore Dio, fa che la mia e la sua vita, sia felice e senza preoccupazioni. Amen.»

∞†∞

«Non posso salvarlo...» sussurra.

E poi, più forte, grida:
«Nessuno può salvarlo, è stremato Mio Signore, giace su quel letto da troppo tempo, ieri gli sono andato a fare visita, ed era così pallido...»

E il suo corpo comincia a tremare, incurante delle figure dietro di lui.

∞†∞

«Penso che se ne stia andando.» Mormora, affranto, pallido, rotto.

Lotta per respirare, per pregare ancora, nulla è ancora perduto.

«Ed è per questo che sono venuto qui, per pregare, per chiedere di salvarlo. Non c'è altro che io possa fare, e te lo chiedo con tutto me stesso, con tutto il mio cuore, perché lo amo, più di quanto abbia mai amato mio padre, o quanto mai abbia amato te.
Te lo chiedo ancora, io Arthur Pendragon Re di Camelot, ti chiedo di salvarlo. Ti prego.»

∞†∞

Solleva il capo allora, si ritiene orgoglioso nonostante i tremiti che attraversano il suo corpo.

«E se sei il Dio in cui mio padre crede fermamente, e che mi ha fatto disprezzare, ti chiedo, da tuo umile suddito, di mostrarmi un po' di misericordia e di compassione. Te ne prego.»

∞†∞

Chiude gli occhi, e la sua corona cade al suolo. Lui, con le mani ancora congiunte mormora una preghiera, piena di speranza e di dolore.

Poi si alza e si allontana, senza guardarsi indietro, lasciando sull'altare una candela, la cui fiamma rappresenta la sua unica promessa.

 

 

 

 

 

Fatemi sapere cosa ne pensate,

un abbraccio,

Battle_Scars♥

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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