Stai lì,
al tavolo con me.
Immobile, baciata dalla luna,
con qualche stella ingenua a farti concorrenza.
Stai lì,
magnetica,
col calice di vetro tra le mani,
senza ch'io possa guardare altrove,
mentre una viola suona.
Stai lì,
sapendo d'esser bella,
con gli occhi che festeggiano
perché lo senti dal tremore della voce mia,
che se penso al paradiso, la faccia è quella tua.
Timida agli occhi del mondo,
senza che questo sappia quanto potere hai.
Per quello basto io,
mentre il mare sotto di noi si acquieta.
E mi tieni stretta con lo sguardo.
E incatenata con l'aprirsi delle labbra.
E anestetizzata con il tono della voce.
Stai lì.
E questo è il il tuo modo di amare.
Stai lì.
E io sto con te.