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The sweetest of love (has the bitterest taste)

Anni, secoli prima, nell’andare alla ricerca di Will, Jem l’aveva trovato in biblioteca, con le dita tra i capelli di Tessa, con gli occhi chiusi e la testa rovesciata all’indietro. Aveva avvertito i brividi della gelosia mentre le labbra di Tessa si spingevano sotto al colletto della camicia di Will; aveva avvertito la felicità per i suoi amati mentre le loro bocche si schiudevano in sussurri innamorati.

Li aveva guardati in silenzio, dietro ad un velo d’imbarazzo, e aveva fatto di quel ricordo un suo piccolo segreto, qualcosa di doloroso da cui Jem pareva non riuscir più a staccarsi. Era il ricordo dell’attimo stesso in cui aveva deciso di mettersi da parte e lasciarli vivere del loro amore.

E, oh, cos’avrebbe dato per poterli vedere ancora così innamorati; cos’avrebbe dato per riavere Will con sé. Gli avrebbe donato tutto l’amore che provava per Tessa, e avrebbe trasformato in musica la gelosia e la felicità e l’imbarazzo. Si sarebbe messo da parte ancora una volta – questo, purché Tessa smettesse di piangere il suo amato nel sonno, purché quel vuoto nel suo stesso petto si colmasse.

Aveva ormai capito, Jem, che l’amore che Tessa provava per lui non era abbastanza; così come l’amore che Jem provava per Tessa non era abbastanza per lei. Entrambi si sentivano come puzzle incompleti, e l’unico in grado di unirli e completarli non era più con loro.