Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    23/08/2017    3 recensioni
Un normale liceo italiano caratterizzato dalla vita energica di tantissimi adolescenti. L'arrivo di una nuova studentessa Judy Hopps, alunna geniale con una particolare dote investigativa, migliorerà la vita di Anna, Elsa, Kristoff, Jack, Hiccup, Merida, Rapunzel e Flynn. L'amicizia aiuterà Judy ad aprirsi e a dimenticare i traumi del passato...ma lei non sa che tutti i suoi amici sono in pericolo...per colpa sua.
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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III.
UNA PRIMA AMICA
 
“Elsa questa situazione non va per niente bene.” - sbuffò Punzie con le braccia conserte. 

“Esatto bisogna intervenire! Non puoi continuare a ricevere questo trattamento da Hans!” - esordì sua sorella appoggiata ad un albero fuori dalla scuola.

“Cosa volete che faccia?! Niente! Se apro bocca poi è peggio!” -rispose lei alzando il tono di voce. 

“Ho capito ma noi maschi siamo così! Potrebbe farti veramente del male!” - si aggiunse Flynn. 

“Beh stai sicura che per un po’ di tempo non ti romperà le scatole. Avete visto tutti quella Hopps vero? Che coraggio!” - si intromise Kristoff. 

“Esatto pazzesco! Quella mossa poi! Sicuramente fa arti marziali” - aggiunse Hiccup. 

“Dovete tenervela stretta ragazze... Dobbiamo cercare di inserirla nel nostro gruppo” - propose Jack. 

“Si, domani pomeriggio viene a casa mia. Cercherò in tutti i modi di conoscerla meglio” - concluse Merida e il gruppo si sciolse andando ognuno per la propria strada. 
 
 
“Merida il campanello!!” - avvisò la madre della ragazza: una donna alta dai capelli neri intenta a lavare le pentole dopo il pranzo appena consumato.
“Arrivo subito” - rispose Merida mentre scendeva le scale, ma venne immediatamente bloccata dai suoi fratelli di circa undici anni.
 
“Chi è?” - domandò uno dei tre.
 
“Una mia compagna di classe” - rispose la maggiore girando la chiave nella serratura.
 
“È brava a scuola?”
“Perché viene da noi?”
 
“Ragazzi! Calma! È una mia normalissima compagna, è qui perché abbiamo un compito da svolgere per scuola, quindi non rompete per favore” - interruppe la sorella alquanto scocciata.
 
“Ok, mamma noi andiamo a giocare alla play al gioco dell’orso” -  propose uno dopo le parole di Merida.
 
“Assolutamente no! Correte a fare i compiti!” - urlò la madre dalla cucina.
 
“Ma mamma, siamo solo ai primi giorni di scuola! Non abbiamo tanti compiti!” - si lamentò un fratello.
 
“Avete avuto tre mesi di vacanze per giocare ora basta! Solo al sabato e alla domenica potete farlo!” - disse la mamma asciugandosi le mani e avvicinandosi ai figli.
 
Merida decise per l’ennesima volta di far finta di niente, ormai abituata ai capricci pomeridiani e aprì la porta.
 
“Ciao Judy, scusa se ti ho fatta aspettare. In questa famiglia la tranquillità è difficile da trovare” - affermò Merida facendo segno alla ragazza di accomodarsi e, dopo aver salutato il resto della famiglia ancora intenta a litigare, si diressero nella camera da letto.
 
“Perdonali… quando iniziano a urlare non finiscono più” - si scusò Merida una volta seduta sul letto.
 
“Non preoccuparti” - rispose l’ospite osservando attentamente la stanza della compagna.
 
“Allora iniziamo?” - propose Merida e Judy, con un cenno della testa, acconsentì. Prese il suo zaino e, con cautela, estrasse diversi oggetti che Merida aveva visto solo nei laboratori di chimica.
 
“Non ti preoccupare, non rovinerò niente della camera. So utilizzare bene i miei strumenti.” - la tranquillizzò Judy una volta notato lo sguardo della nuova amica.
 
“O-ok mi fido di te. Come fai ad avere tutte queste cose?” - domandò Merida curiosa. Quegli strumenti saranno costati moltissimo!
 
“Erano dei miei genitori. Facevano questo di lavoro e io ho ereditato l’amore per la materia” - rispose Judy senza guardarla in volto.
 
“Mi dispiace, non volevo parlare di loro. Scusami se ti ho fatto male” - disse Merida insultandosi da sola per ciò che aveva detto.
 
“Perché dovresti scusarti? Non lo sapevi… iniziamo?” - concluse Judy cambiando argomento e le due amiche si misero all’opera.
 
Dopo circa un’ora e mezza le due finirono l’esperimento scrivendo accuratamente la relazione per l’insegnante. Merida aveva osservato la compagna attentamente durante il lavoro e rimase affascinata dalla sua maestria nel maneggiare gli oggetti, era stupefacente!
 
“Ora che abbiamo finito ti andrebbe una merenda? Un po’ di succo magari” - propose Merida dirigendosi verso la porta.
 
“Certo! Molto volentieri grazie!” - rispose l’ospite.
 
Merida si diresse fuori lasciando Judy intenta a guardare le fotografie attaccate alle pareti. Alcune immortalavano la ragazza con i tre fratelli più piccoli e il padre, da questo Judy capii che Merida non aveva di certo un ottimo rapporto con la madre. Altre immagini ritraevano, invece, Merida a equitazione o a tirare con l’arco.
 
“Tutto ok?” - chiese la proprietaria di casa entrando in camera con la merenda tra le mani.
 
“Da quanto tempo fai questi sport?” - domandò Judy avvicinandosi a lei.
“Da quando sono piccola. Sono la mia vita si può dire.” - rispose lei offrendo il cibo all’amica.
 
“Devi essere molto brava” - si complimentò Judy.
 
“Tu fai arti marziali giusto?” - domandò allora Merida prendendo la palla al balzo.
 
“Si fanno parte di me. Da piccola sono stata obbligata a farlo in modo intensivo. Ho smesso dopo l’incidente dei miei. Ora però penso di ricominciare.”
 
“In questa città sono molto bravi a farlo! Se vuoi ti posso dare qualche contatto di chi fa i corsi” - aggiunse Merida.
 
“Grazie sei molto gentile!” - ringraziò Judy. Seguirono attimi di silenzio finché Judy non aprì un altro discorso.
 
“A te non piace lo scientifico” - constatò lei.
 
“Ehm… cosa?” - chiese Merida impreparata di fronte alla domanda.
 
“Sei stata obbligata da tua mamma con la quale non hai un buon rapporto.”
 
“Sì” - rispose l’altra con la voce bassa.
 
“È solo un liceo ed è quasi finito. Tranquilla che riuscirai a trovare la tua vera strada e seguire le tue passioni” - la confortò Judy e Merida rimase colpita dalla ragazza che in quel momento la stava consolando…da amica.
 
“Tu cosa vorresti fare nella vita?” - le domandò Merida.
 
“Vorrei entrare in polizia. Mi piacerebbe costruire un lavoro da sola da investigatore privato ma per il momento preferirei essere affiancata da altre persone” - concluse l’altra.
 
“È la tua strada! Saresti sicuramente importante nel corpo di polizia! Servono agenti come te. Penso che tu abbia un dono. Ti ho vista a scuola! Conosci tutto di tutti solo grazie all’intuizione e all’osservazione e hai anche molto coraggio” - disse la rossa.
 
“Grazie per quello che dici. Sai, non ho mai trovato persone in grado di dirmi questo. Nelle altre scuole sono sempre stata messa da parte. Ti chiedo scusa quindi se mi sono presentata come una persona scontrosa e solitaria.” - aggiunse Judy preparando le sue cose per lasciare la casa e si diresse verso la porta ringraziando ancora Merida per l’ospitalità.
 
“Aspetta…riguardo a quello che mi hai appena detto vorrei aggiungere qualcosa. So che per te questo è un periodo difficile. Mi hai detto tu stessa che molte cose sono cambiate, ma io voglio aiutarti! Nelle altre scuole non ti sarai trovata bene, ma qui sono sicura che starai alla grande. Per questo volevo invitarti a conoscere meglio il mio gruppo di amici. Ti assicuro che siamo tutte persone per bene e anche loro non vedono l’ora di stare con te. Che ne dici? Non voglio lasciarti da sola… io a parte Elsa e gli altri non ho nessuno. I ragazzi sono la mia forza e sono sicura che insieme ci potremo aiutare a vicenda” - disse Merida fermandola alla porta.
 
Judy, a sentire tali parole, sorrise di cuore e guardò Merida riconoscente. Il detective che era in lei le fece capire che aveva di fronte una persona vera e buona. Qualcuno di cui poteva veramente fidarsi, una futura amica.
 
“Domani mattina ti aspetto alle 7.25 sulla strada principale. Io e le ragazze ci incontriamo li tutti i giorni per andare a scuola insieme. Ti aspetto” - aggiunse Merida notando il bellissimo sorriso sulle labbra di Judy.
 
“Ci sarò” - furono le uniche parole che Judy espresse, prima di allontanarsi ancora sorridente.  
 
 
NDA:
Ciao a tutti! Prima di tutto voglio ringraziare chi continua a seguire le mie storie e quelle tre persone Yukiwhite, Evy91 e Hakihaki che, nonostante il tempo trascorso, sono state qui pronte a leggere la mia storia e a recensire. Grazie mille a voi!
Per quanto riguarda il capitolo cosa ne dite? Judy pian piano si sta aprendo. Come potete vedere non è per nulla cattiva, anzi…ha un lato tenero! Molto semplicemente per non soffrire preferisce chiudersi in se stessa… soprattutto dopo ciò che ha passato.
Un saluto a tutti
Anna
  
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