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Autore: https_hind_elba    23/08/2017    0 recensioni
Silverton, 2017
[mo-rì-re] v.intr.: cessare improvvisamente di peccare.
"La verità è che ci siamo, tutti quanti, nessuno escluso, sporcati le mani, gli occhi, la bocca, tutto quanto, del peccato. Io, lei, chiunque. Il mondo intero si è sporcato del peccato, proprio o altrui, poco importa di chi; e niente e nessuno potrà cancellarlo, così come nessuno potrà cancellare dai nostri volti le parole che siamo riusciti a scambiarci con lo sguardo".
Genere: Angst | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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[mo-rì-re] v.intr.: cessare improvvisamente di peccare.

Per quanto mi riguarda, svegliarsi dopo otto mesi per poi scoprire che la propria madre è nella stanza affianco a lottare contro la morte, non è affatto piacevole, anzi: è terribile quanto un incubo, se non di più, e ti sconvolge, facendoti venire il batticuore.

Al solo ricordo incomincio a preoccuparmi per lei, perché io non voglio perdere la donna che mi ha cresciuto, una, se non l'unica, delle poche persone che mi sono rimaste.
Ma non è da meno svegliarsi e comprendere che la vita ha preso la decisione di toglierti la capacità di poter camminare.
Molto probabilmente non è andata proprio così, ma in quei giorni pensavo solo alle scelte che avevo compiuto, agli errori che avevo fatto.

Solo nei momenti più bui della nostra vita riflettiamo sulle conseguenze delle nostre scelte ed è questo ciò che sbagliamo: dovremmo farlo più spesso, in modo da renderci la vita più semplice. 
Mai nessuna esistenza sarà facile, perché ci sarà sempre un ostacolo sulla nostra strada, da affrontare, ma tentar non nuoce.

Questi sono i miei pensieri più intimi, ma sono troppo laboriosi da mettere in pratica.
In poche parole è un progetto utopistico, qualcosa di quasi...impossibile.

In questo momento, però, la domanda che più mi tormenta è come faccio a ritrovarmi immerso in certi argomenti, solo guardando dalla finestra della mia camera da letto.

Nemmeno fosse così interessante osservare la gente che porta a spasso il cane, i genitori che riaccompagnano i propri figli da scuola oppure gli anziani che si appoggiano l'un l'altro per catturare più attimi possibili della loro lunga vita, che potrebbe giungere a termine da un momento all'altro.

Non ci vorrebbe poi così tanto, e io lo so, perché a mio padre è capitata la stessa identica cosa.
Era una notte qualunque, anzi no, era la notte di Natale, ma David Spatiator non era a conoscenza che quella era l'ultima notte in cui avrebbe aperto gli occhi, in cui avrebbe respirato e in cui avrebbe potuto rimproverarmi.
Il 25 dicembre 2011 è l'ultima notte in cui il suo cuore si è mosso.

Qualcuno lì sopra aveva deciso che mio padre aveva già combinato troppi guai e che aveva rovinato la vita a troppe persone, quindi doveva essere punito con la morte, siccome a quell'uomo non importava di nessuno, se non di sé stesso.

È stato un bene, una liberazione, per il semplice motivo che non era un padre su cui contare, ma un uomo che infrange continuamente la legge e che porta sulla cattiva strada.
Ha trascinato, su quella strada, molte persone, tra cui me. Una scelta di cui mi pentirò per il resto della mia vita.

25 dicembre 2011 ore 23:45

Amo la pioggia, perché fa scappar via le persone; adoro i tuoni e i fulmini, essendo il terrore di molti esseri umani.
Quindi, per me, il tempo non è poi così pessimo.
Osservo la "gara tra goccioline", non avendo meglio da fare, se non dormire, quindi, annoiato, sposto lo sguardo sul guidatore, vale a dire mio padre, e poi su mia madre che sta piangendo.
Non mi stupisco più di tanto: piange sempre.
È una delle mie tante abitudini.

È un'azione quotidiana e ripetitiva vederla con le guance bagnate da quelli sfoghi dell'anima e gli occhi rossi.

Anche mio padre ha gli occhi rossi, ma perché è fatto e ubriaco, aumentando la possibilità di un'incidente.
Provo a non pensarci, perché la morte è qualcosa che agita, che allarma e che sconvolge.
Insomma, a chi non spaventa?
Terrorizza l'uomo perché è un mistero, e a noi uomini piace sapere tutto.
Un vera vera e propria tortura non essere soddisfatti, quando l'unica richiesta è quella di imparare e di soddisfare la nostra curiosità.

Io, personalmente, non ho mai deciso come voler abbandonare la valle delle lacrime e andare nel mondo dei più, ma non solo perché non c'è scelta, ma anche perché non credo ci sia un buon modo per esalare l'ultimo respiro.

Certo, sarebbe un sogno morire al posto di qualcuno che si ama, ma, come ho già detto, non è una scelta come, quando e dove affievolirsi.

I miei pensieri vengono interotti da un urlo terrorizzato proveniente dalle corde vocali di mia madre.

Immediatamente, mi volto verso di lei, ma oramai è troppo tardi.
Avviene tutto in un batter d'occhio.
Pare che il tempo si sia fermato per noi.
Tengo il fiato sospeso per la paura.
Chiudo gli occhi per cercare di non provare dolore.
Serro la bocca, per non far uscire nessun suono, nemmeno un gemito.
Poi tutto finisce.
Non sento più nulla, se non i miei pensieri.

 
   
 
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