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Autore: _MisticallyKiri_    23/08/2017    0 recensioni
'Sempre al tuo fianco, promesso.
-D.S.'
La firma gli sembrava familiare, ma la prima cosa che pensò fu che era una cosa davvero dolce, sarà stata una coppia di ragazzi.
'Ti dedicherò tutta la mia vita.
J.E.'
E infine, al di sotto delle due frasi, scritto in piccolo, con un pennarello bianco ormai sbiadito dal tempo: 'dirk+jake per sempre, ti amo'.
Genere: Angst, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Dirk Strider, Jake English
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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 Jake si diresse verso il parco. Ora che era arrivata l'estate amava andare lì, immaginare tutte le avventure che avrebbe potuto fare e rilassarsi circondato dalla natura. Immerso nel silenzio con gli occhi chiusi, a godersi la leggera brezza che gli accarezzava dolcemente il volto rinfrescandolo un poco dal caldo della giornata.

L'altalena era occupata, quindi decise di sedersi sulla panchina tra i due rigogliosi alberi in cui più di un paio di volte aveva visto qualche scoiattolo selvatico.

Quando si adagiò con calma sulla panca, mise le braccia sullo schienale per stare più comodo.

Le dita sfioravano la superficie legnosa dello schienale e quando le mosse per poco sentì il legno scavato, come se fosse stato inciso.
Non capendo bene aprì gli occhi per controllare e vide la scritta, incisa con una calligrafia da ragazzino delle medie, di quando aveva la fissa per i graffiti.

La scritta era un po' storta e forzata, l'autore si era affaticato molto per incidere bene sul legno duro.

'Sempre al tuo fianco, promesso.
-D.S.'
La firma gli sembrava familiare, ma la prima cosa che pensò fu che era una cosa davvero dolce, sarà stata una coppia di ragazzi.
'Ti dedicherò tutta la mia vita.
J.E.'
E infine, al di sotto delle due frasi, scritto in piccolo, con un pennarello bianco ormai sbiadito dal tempo: 'dirk+jake per sempre, ti amo'.
Sfiorò delicatamente con le dita quelle poche parole, lo sguardo incredulo. Improvvisamente sentì un peso schiacciare il suo cuore e un vuoto nello stomaco. Dirk. Quel nome gli faceva così male, solo dopo qualche momento riuscì a riprendersi e a tornare a respirare normalmente, contenendo le lacrime che bramavano solcare le sue gote.

11 novembre 2011. Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso, Jake coprì il viso con le mani per tentare di non piangere, era tutto vano. Sentiva mille coltelli affilati trapassargli lentamente il petto, la testa gli scoppiava mentre cercava di trattenersi, iniziò a tremare rannicchiandosi contro il legno duro. Dentro sentiva un gelo tale che nemmeno quel sole di agosto riusciva a scioglierlo un po', era arrabbiato, triste, confuso.

Nemmeno lui comprendeva appieno i propri sentimenti in quel momento, voleva solo rannicchiarsi in un angolo di quel parco portandosi via quella scritta e stringendola forte, era un ricordo indelebile del suo Dirk, il suo Dork.

Aveva promesso che sarebbe stato con lui per sempre, non ha rispettato la sua promessa. Jake si sentiva deluso, e forse un po' tradito, ma non era stata colpa dello Strider. Lui lo ha amato fino all'ultimo respiro , e Jake, ancora lo amava, lo amava anche se non c'era più.

Voleva continuare a credere che ci fosse, conservava le foto in camera sua, nascoste alla vista degli altri. Era geloso del suo sorriso, dei suoi occhi che quasi nessuno ha avuto l'onore di poter ammirare da vicino. Era geloso di lui, aveva paura che qualcuno potesse portarlo, e infatti successe, non portò via il suo cuore, ma la sua vita.

Jake cercava di non rivivere quei belli quanto dolorosi ricordi, per mesi era stato chiuso nella sua camera, non faceva altro che fissare le loro foto per ore e ore. Pianse per giorni e giorni fino ad esaurire ogni lacrima, ma il vuoto restava.

Grazie a Roxy, riuscì a tornare un po' in se, e a distanza di due anni, dopo aver superato i primi mesi, si sentiva meglio.
I sensi di colpa attanagliavano il cuore come una morsa, aveva pensato che sarebbe stato meglio dimenticarlo, si era sentito un verme egoista. Dirk ha dato la propria vita per lui, e Jake aveva avuto il coraggio di pensare che se lo avesse dimenticato sarebbe stato meglio, ma il cuore si opponeva, per questo Jake sembrava un automa da quando Dirk non è più al suo fianco.

Avrebbe voluto fosse stato il contrario, aveva sfidato il cielo, gli aveva urlato di prendere lui stesso se servisse a dar nuova vita a Dirk.
Gli occhiali si appannarono a causa delle lacrime, accarezzò con il dorso della mano la scritta, delicatamente come se si potesse cancellare. Vedeva sfocato, non aveva la forza di asciugare le sue lacrime, guardò intensamente quel nome, come se bastasse per far apparire magicamente il biondo alle sue spalle.
Iniziarono a riaffiorare nella sua mente i ricordi di quella giornata di un tempo lontano.

 

Dirk e Jake avevano deciso di uscire insieme, entrarono al parco dove andavano molto spesso. Jake notò subito che c'era qualcosa che rendeva nervoso il suo amico, cercando di aiutarlo decise di interrompere la passeggiata e adagiarsi con lui sulla panchina.

''Dirk c'è qualosa che non va?'' Jake lo guardò leggermente preoccupato, mentre l'altro sembrava assente, turbato e concentrato solo nel guardare fisso a terra.

Lo Strider non diede segno di aver sentito la domanda e English lo scosse gentilmente. ''Amico se c'è qualcosa che non va dovresti dirmelo, posso aiutarti in qualche modo.'' Gli strinse il polso gentilmente.

Dirk si girò verso di lui evitando accuratamente di incrociare gli sguardi, anche se il proprio era già nascosto dietro le lenti scure dei suoi inseparabili e caratteristici occhiali che portava sempre con se.

Sulle sue labbra apparì un sorriso forzato, continuava a torturarsi la mani e picchiettava il piede sul prato. ''Jake'' asserì il biondo con tale serietà da far spaventare il moro che pensava già al peggio, stranamente, dato che di solito era lui quello positivo.

Jake lo guardò annuendo, incitandolo mutamente a parlare.

''Io devo dirti una cosa'' cercava di dilungare il discorso il più possibile, sperando che in quei pochi attimi che guadagnava poteva ottenere il coraggio necessario alle parole che doveva pronunciare.

''Non sono bravo con le parole, sai che preferisco evitare le cose inutili'' fece una piccola pausa per poi riprendere con la stessa incertezza ''però per te mi voglio impegnare e dire le cose chiaramente senza girarci intorno'' disse anche se era consapevole che la sua affermazione era in netto contrasto con le sue azioni.

Jake gli strinse leggermente la mano tentando di calmarlo e ottenendo la reazione opposta, Dirk aveva paura, ma sentiva il bisogno incessante di dire quelle due parole. Sapeva che avrebbero dato una svolta alla sua vita, migliorandola o peggiorandola, dipendeva solo dai sentimenti del moro.

Anche se stava provando emozioni nettamente contrastanti strinse la sua mano a sua volta, come a cercare un appiglio per non cadere, lo stomaco era completamente capovolto, e non riusciva a concenrarsi su nulla, nulla che non fosse quel semplice ed innocuo contatto.

'Non ce la faccio' pensò 'ecco come al solito non riesco mai a concludere nulla! Altro che cool e ironico sono solo un povero sfigato fallito.'

Fece un sospiro per riprendere fiato, i polmoni non sembravano collaborare e il cuore martellava la cassa toracica così forte che il biondo temette che si potesse rompere, intanto il sangue affluiva concentrandosi sulle gote colorandole di rosso acceso in contrasto alla sua carnagione pallida.

''Ecco Jake io...'' lasciò in sospeso la frase per qualche secondo, che a lui parve infinito, mentre il cuore faceva i salti mortali nel suo petto, carico di speranza di essere ricambiato e paura di essere rifiutato.

''Dopo che'' si sistemò gli occhiali sul naso ''Giura che'' fece un sospiro, cambiando l'inizio del discorso svariate volte come uno scrittore che non riusciva a trovare il giusto inizio per la sua storia.

Jake, dal canto suo, aspettava pazientemente che parlasse, senza mettergli fretta, non volendolo spaventare. Mentre nella sua testa si formavano mille paranoie di ogni tipo, e la sua mano quasi automaticamente accarezzava la parte scoperta del dorso di quella di Dirk, dove non aveva il guanto, come a dirgli 'sono qui, rimarrò qui, non aver paura' e la delicatezza stava a significare una muta richiesta di non abbandono.

Passarono alcuni minuti in silenzio, poi Dirk parve trovare le giuste parole, nel frattempo, il moro non aveva ancora parlato.

''Jake English'' il nominato ora aveva un certo nervosismo, non aveva mai detto il suo nome intero, e non gli aveva mai parlato con quel tono prima di allora.

Dirk si schiarì la voce prima di continuare '' noi ci conosciamo da qualche anno ormai, e da alcuni mesi a questa parte, la nostra amicizia'' si fermò come se il suo coraggio fosse svanito, come se avesse preso il volo accompagnato dal vento che iniziava ad aleggiare e smuovere gli alberi.

''Ecco, io per te non provo una semplice amicizia, e nemmeno un'amicizia speciale. Sento qualcosa a cui non riesco a dare un nome, una definizione ma so, dentro di me, che è importante. Quando ti vedo io'' provò ad alzare lo sguardo sentendo un peso nel petto ''sento qualcosa appesantirsi qui'' disse portando la mano tremante all'altezza del cuore, tenendo di nuovo lo sguardo basso, sul legno della panca.

''E quando sei felice invece sento un vuoto nello stomaco, come quando vai sulle montagne russe mentre il cuore fa il giro della morte, e inizia a battere così veloce da farmi male. Sento i polmoni che non riescono più a respirare regolarmente perchè mi si mozza il fiato, e quando sorridi, non posso fare a meno di pensare a quanto tu sia bello. Non posso fare a meno di pensare quanto tu meriti solo fellicità nella tua vita perchè sei una cosa meravigliosa, la migliore che mi sia successa.''

Per un attimo incroiò il suo sguardo incerto, si stava mettendo a nudo davanti a lui e non sapeva nemmeno più quali emozioni dovesse provare, forse il senso di inadeguatezza o quello di sollievo.

''Noi siamo entrambi ragazzi, molti direbbero che sia sbagliato. Ma come può essere sbagliata una cosa tanto bella? Quando sorridi a me, solo a me, vorrei chiudere quel sorriso in una cassaforte per vederlo solo io. Sono geloso di te. Vorrei che tu fossi mio, perchè mi rende felice anche solo sapere che sei tu, ti metto al primo posto, non mi importa di me ma di te.''

Aveva un piccolo sorriso ad ornagli le labbra che sparì quando riprese il discorso.

''Ma tu non sei mio, e non mi vorrai mai, non sono all'altezza. Magari tu vuoi solo passare la vita con la ragazza dei tuoi sogni e non con... me. Semplicemente me.''

Parlò di se quasi con ribrezzo.

''Dopo questo, io vorrei tu non te ne andassi. So che lo farai, penserai quanto faccia schifo che un ragazzo ami un altro ragazzo e a quanto sia sbagliato e contronaura'' capì troppo tardi di aver detto la parola 'amare', ormai non poteva tirarsi indietro ''ti amo Jake English.''

Continuò a guardare in basso, non azzardando ad alzare gli occhi nemmeno di un centimetro, il cuore in subbuglio, era attanagliato dal terrore di aver sbagliato.

L'unica consolazione, anche se il suo silenzio era assordante, erano le loro mani ancora una sopra l'altra, entrambi non volevano sciogliere il contatto.

Jake in quella manciata di minuti che durarono un eternità capì ogni comportamento del biondo, e rivide se stesso, nei momenti in cui rifletteva e non riusciva a capire perchè Dirk era sempre al centro dei suoi pensieri.

Solo grazie alla dichiarazione di Dirk, Jake comprese i suoi veri sentimenti e il motivo di tutto ciò.

Lui era innamorato perdutamente di Dirk Strider, era al centro dei suoi pensieri per il semplice motivo che era anche al centro del suo cuore.

Sorrise, un sorriso che non riuscuva a mandare via, in quei minuti riuscì a comprendere, per questo non parlava. Mentre la felicità esplodeva nel petto del moro il biondo non poteva fare a meno di tormentarsi, punirsi e rimproverarsi, angosciato dalla situazione.

Tutta l'ansia, il terrore, la paura, svanirono quando Dirk sentì le labbra di Jake sulle proprie, dapprima sgranò gli occhi per poi chiuderli e aggrapparsi al moro in quel bacio disperato, sognato e sperato per mesi.

Quando si staccarono, per rimprendere fiato, si scambiarono uno sguardo pregno di amore, tale da far arrosire e distogliere lo sguardo al biondo per l'ennesima volta.

Non passò nemmeno un secondo che i due tornarono a baciarsi, prima delicatamente, per poi divenire un bacio bisognoso e passionale, con esso si dissero molteplici cose contemporaneamente, recuperarono i mesi perduti in paranoie e dimostrarono le loro emozioni.

Entrambi si sentivano in paradiso e non riuscivano ancora a credere a ciò che stava accedendo, si staccarono ansimanti, e per confermare che quello non fu un effimero sogno si baciarono di nuovo, a lungo, non curanti di tutto il resto.

Si sentivano come se l'universo si fosse ristretto solo a loro due, non sentirono nulla sotto i piedi e si sorrisero abbracciandosi stretti, un sorriso che non sarebbe mai andato via.

''Ora che abbiamo sugellato il nostro amore con un bacio che ne dici di inciderlo? Proprio qui, eh principessa?'' disse indicando la panchina, sorridendo a trentadue denti.

Il biondo annuì, con lo stesso sorriso, solo più contenuto ''sono felice che tu sia riuscito a sciogliere il pezzo di ghiaccio che ho al posto del cuore'' ridacchiò.

''Ma cosa dici? Sei tu che hai sciolto me!'' Prese il coltellino svizzero e incise la data e la frase seguita dalle loro firme.

 

 

Fissò a lungo quelle parole, chiuse gli occhi fermando le lacrime e fece un sorriso che esprimeva molta nostalgia, tristezza e amarezza. Pensò che Dirk in quel momento lo avrebbe abbracciato, un torpore gli si estese per tutto il corpo mentre lo immaginava.

Rivedeva il suo sorriso e poteva percepire, tramite i ricordi, le sue braccia che lo cingevano forte ma senza fargli male per rimettere insieme i pezzi del suo cuore in frantumi.

Dirk lo rendeva felice, lo ha sempre reso felice, e Jake aveva dato tutto per lui.

Lo amava immensamente, più di quanto la mente umana riuscisse a immaginare, più di quanto lui stesso potesse capire.

Non c'era pensiero più triste e bello di questo, in quel momento.

La cosa peggiore era pensare a quanto fosse felice prima, al non poter tornare nel passato, a non poter far tornare in vita Dirk Strider.

Quelle parole non sarebbero rimaste incise per sempre solo sul legno, ma anche sul cuore di Jake.




angolo me:

Mi scuso per eventuali errori grammaticali, spero la storia vi possa piacere. ^^
Se volete lasciate una piccola recensione per sapere cosa ne pensate.
Alla prossima :D

   
 
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