Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: fervens_gelu_    23/08/2017    1 recensioni
Dieci modi per dirti che ti amo: piccoli stralci di lettere, di ricordi rubati, di esperienze vissute.
Per arrivare al tuo cuore.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ash, Misty | Coppie: Ash/Misty
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-Scusate per il ritardo… coraggio, Ash, andiamo a ballare!?-

-Woah, certo-

-Vieni anche tu Pikachu?-

 
Quella notte di fine estate la città di Cerulean City aveva organizzato un piccolo evento immediatamente successivo allo spettacolo acquatico delle mie sorelle per festeggiare l’imminente arrivo della stagione autunnale. Qualche danza caratteristica, tutti avrebbero dovuto indossare un kimono e le celebrazioni si sarebbero protratte fino a notte inoltrata lungo il faro che aiutava le navi ad attraccare e che emanava il suo tipico sfavillante bagliore.

-Misty, non sei venuta al nostro balletto di nuoto sincronizzato, dovresti vergognarti!- incalzò Daisy roteando rapidamente gli occhi come se ci fosse qualcosa di cui stupirsi.

-Su su, non ve la prendete troppo, lo sapete che preferisco un bell’incontro in palestra, rispetto ai vostri spettacolini- dissi mentre facevo le ultime pulizie dalla parte della palestra non accessibile al pubblico.

Tanto sempre a me toccava pulire. Loro non toccavano davvero nulla. Poverine, non volevano sporcarsi le mani. Mi sentivo più una serva che una componente della famiglia.

-Spettacolini? Non possiamo danneggiare la nostra immagine, lo sai, non è vero? Davvero, stai pulendo? Dovresti venire anche tu alla festa, per una volta, sono stati in molti ad aver partecipato all’allestimento e alle decorazioni… e non solo. Ci saranno davvero dei bei ragazzi, non sai cosa ti perdi. Magari potrebbe essere davvero la volta buona per te…- fece Lily.

-Ma lo sai Lily, lei è la bruttina della famiglia- proseguì  Daisy e scoppiarono tutte e tre a ridere fragorosamente.

-No, preferisco di no, andate voi. Darò da mangiare ai Pokèmon in piscina e poi mi coricherò- con una risposta secca le feci zittire e stroncai sul nascere tutti i soliti, identici discorsi che ogni volta nascevano in casa Waterflower.

Non appena Daisy, Violet e Lily se ne andarono vestite con i Kimoni più belli che possedevano, decisi di andare a guardare le stelle dal trampolino della piscina, di dormire non se ne parlava proprio. Il cielo era scurissimo, nero come la pece ed era costellato dalle più belle stelle che si potessero desiderare. Mi raggomitolai su me stessa, stretta in una morsa di freddo, abbracciai il mio corpo debole e stanco. Protesi gli occhi verso il buio incessante mentre cominciavano a sentirsi i primi schiamazzi provenire dal centro della città dipinta d’azzurro.
 
Improvvisamente, colpita da un brivido d’angoscia, mi apprestai ad andare in soffitta, dove tenevo tutti i ricordi in una grande scatola celeste, ormai scolorita dalla muffa e dal luogo stantio in cui la conservavo. Uno di quei cimeli che non ero affatto solita aprire, quasi mai. Solo durante qualche occasione speciale o momento di sconforto che fosse. Soprattutto per questi ultimi ne usufruivo davvero spesso. E nell’ultimo periodo la soffitta era il luogo da me più visitato. La tenevo lì e speravo nessuno potesse mai vederla. Non me ne importava poi molto di quelle stupide cianfrusaglie in realtà, erano solo stupidi ricordi d’infanzia. Niente più che ricordi. La aprii piano, non prima di scacciare tutta quella polvere che soleva crearsi sulla fodera, assieme a quella patina dorata che solo io ero capace di vedere. I miei pensieri erano rivolti verso un solo oggetto. Continuai metaforicamente a scavare fino a quando non lo trovai.

Il Kimono che avevo indossato quel giorno, sulla scogliera.

Risi per un attimo guardando quelle foto scattate mentre ballavo in un modo davvero strambo con Ash. Ridevo senza però riuscire a trattenere le lacrime. Piangevo e ridevo. Non bisognava mai aprire la scatola dei ricordi, forse la avrei dovuta davvero archiviare o sbarazzarmene al più presto. Mi facevo solamente del male, cerebrale e fisico. Asciugai prontamente il dolore, quel dolce pianto, e mi decisi a scendere con quel Kimono al chiaro di luna. Se non potevo continuare ad immergermi senza respirare nel passato, perché mi avrebbe sferzato e fatto un male atroce, nemmeno immaginabile, avrei potuto indossare con disinvoltura i ricordi. Poteva essere una terapia utile. Magari mi avrebbe aiutato a dimenticare tutto questo una volta per tutte. Slegai i capelli, che mi ricaddero quasi sulle spalle e lo provai. Era passato qualche anno, decisamente, ma ancora mi donava come se lo avessi indossato ieri per la prima volta. Mi calzava a pennello, era solo un po’ vecchio ma aveva pur sempre il fascino di un abito antico, un po’ stracciato, ma che sapeva di ricordi lontani. Prettamente di colore rosa aveva dei grandi fiori rossi con dei piccoli tocchi azzurri. Infine quel gigantesco fiocco rosso concorreva ad abbellirlo con una punta di creatività in più.

Mi precipitai giù di corsa, mi ero persa praticamente quasi metà della serata a frugare in quella roba vecchia di anni. Erano state accese delle lampade di cartone che volteggiavano in aria con grande delicatezza, molte erano le bancarelle che vendevano souvenir della città e altre che invece proponevano giochi tra i più disparati, tra cui uno che consisteva nel pescare il Goldeen all’interno di una grande piscina gonfiabile. In cambio si sarebbe ricevuta una bambolina del Pokèmon. Mi avviai a passi lenti per la strada asfaltata sfoggiando il bel Kimono. Tutti mi guardavano in modo strano, in effetti, il modello che indossavo era decisamente vecchio, fuori moda rispetto a quelli calzati da tutti gli altri. Mi sentivo diversa, sì, questo era decisamente il termine esatto, diversa dagli altri… sotto ogni punto di vista, dall’abito, alle ferite sul cuore e sul corpo che più volte era stato scucito per poi essere nuovamente ricucito, male, per giunta. Un po’ come il mio vestito.

-Misty! Ma stai benissimo! Non pensavo di trovarti qui- vidi Tracey, anche lui con un Kimono, grigio e giallognolo.

-Oh, ti rigrazio Tracey, scusami, ma ora devo scappare- gli dissi velocemente senza nemmeno complimentarmi con lui per la scelta dell’abito.

Avevo visto in lontananza, nei pressi nel piccolo boschetto, una sagoma che assomigliava ad Ash; cominicai a correre.

-Misty! Dove vai?- mi fecero le mie sorelle, non appena mi videro.

Continuai a correre, lasciando alle spalle tutte quelle parole assolutamente vane. Fu una corsa folle a dir poco. Data la scomodità della calzatura che indossavo, caddi in una piccola pozzanghera e mi sporcai la parte sottostante del vestito. Ma non mi importava più di tanto, quell'abito aveva fatto ormai il suo corso.

Diamine a questa specie di sandali. Li tolsi rapidamente e zoppicando, avevo tra le altre cose preso una storta non indifferente, continuai a correre, senza fermarmi. La sagoma era sempre più vicina, più evidente e sempre più nitida. Mi sembrava di fuggire da un incubo per raggiungere finalmente la soluzione a tutti i miei problemi. Ma sì, doveva essere lui. Anche lui indossava lo stesso Kimono di quella sera… il celeste e il blu gli donavano moltissimo. Continuai a correre, ero quasi arrivata al mio obiettivo anche se in condizioni che definire pessime sarebbe stato dir poco. Gli alberi che sembravano sfrecciare di fronte a me, conifere in fiore, si facevano sempre più vicini. Ecco, mi trovavo di fronte a lui. Era lui, ma nonostante fossero passati anni, era lo stesso di un tempo, non era cambiato di una virgola. Era spaventosamente identico. Ma era fermo immobile, non proferiva parola.

Mi guardava come mi aveva guardato in quel giorno di fine estate, quando ci eravamo appena iniziati a conoscere, quando ancora eravamo poco più che due ragazzini con grandi ambizioni. Avevo gli occhi lucidi, anche lui, anche lui sembrava piangere, ma forse era solo la mia fervida immaginazione a dipingerlo così. Ma mi guardava come se tutto fosse stato uguale a prima, perfettamente immutato, incancellabile. Ma di Pikachu non ve ne era traccia. Qualcosa non quadrava.

Non credevo al fatto che potesse essere di fronte a me dopo tutto quel tempo che avevo passato innocentemente ad aspettarlo. Dovevo fare assolutamente qualcosa. Provai a tendergli la mano. Ma nulla, rimaneva sempre fermo, con un occhio corvino che sembrava perso, un occhio gelido, trafitto da alcun tipo di sentimento.
 
Come quel giorno, lo invitai a ballare, forse avrebbe funzionato.
 
-Scusami per il ritardo Ash… andiamo a ballare?-

Stavolta il ritardo era forse davvero imperdonabile.

Mi avrebbe dovuto prendere la mano, secondo le mie previsioni. Sembrava come se fossi io a controllare ogni cosa.

-E’ troppo tardi Misty- queste furono le ultime gelide parole che sentii da parte sua. Non era l’Ash che avevo imparato a conoscere. Piano si dileguò, la sua ombra svanì, lasciando solo una folata di vento con sé.





Lo avevo perduto per sempre.



 
 
-Misty, Misty, ti sei addormentata! Sveglia! Stai gridando! Hai fatto un incubo!? Stai bene? Ci sono molti sfidanti che ti stanno aspettando… ti sei addormentata sul trampolino, saresti potuta affogare- mi svegliò Tracey dal bordo della piscina che era venuto a controllare che fosse tutto in ordine in palestra, come spesso soleva fare. Le mie sorelle avevano fatto baldoria ed ora si ritrovavano ancora dentro ai letti con la loro onnipresente maschera di bellezza.



Quindi era stato solo uno stupidissimo sogno. Niente di più. Avevo del sudore sulla fronte e la bocca arsa, tutta impastata… sembrava così vero. Forse dovrei davvero cominciare a dimenticare tutto. O finirò per uccidermi.




-Arrivo Tracey, fai entrare il primo sfidante- risposi, pronta a cominciare una nuova giornata, con quell’incubo ormai alle spalle.

 
Quella sera avrei riaperto quella piccola scatola. La scatola dei ricordi.











 
 







***Nota dell'autore: oggi vorrei prendermi uno spazio leggermente maggiore in questo piccolo angolino che per questa raccolta mi sono riservato... manca poco alla fine, dopo questo capitolo che spero sia stato di vostro gradimento, ne mancheranno solo altri due. Ecco, sapete quando un cantante ha tante demo di canzoni e non sa quale inserire nel suo album? Mi sento esattamente così... ho scritto talmente tanto su questa coppia che ho bozze di vario genere sulla Pokéshipping, ma che alla fine non mi soddisfano pienamente (magari potrei pubblicarne qualcuna dopo questa raccolta, a parte) ma per ora voglio lavorare ancora tanto per i prossimi due capitoli della raccolta e renderli speciali. In effetti questo di oggi è arrivato decisamente prima del previsto, come un fulmine a ciel sereno, anche per me ahah... forse, per i prossimi, dovrete aspettare di più! Beh, dopo avervi tormentato con questo discorso che forse nemmeno leggerete, vi saluto. Un abbraccio a tutti coloro stiano seguendo la raccolta,

​Fervens_gelu_
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: fervens_gelu_