Anime & Manga > Detective Conan
Segui la storia  |       
Autore: Violetta_    24/08/2017    7 recensioni
Fanfic su una coppia talmente crak che nemmeno un pacchetto di crackers dimenticati in fondo lo zaino.
L'intera raccolta sarà come una scatola di cioccolattini, ogni capitolo avrà un sapore diverso. Non si sa cosa può capitare. (Alcuni capitoli saranno Flashfic. Il raiting potrebbe salire).
Saranno presenti collegamenti con altre mie raccolte (soprattutto "Secret file Zero" e "Jerez")
***
(Dal capitolo 1)
Alzò un sopracciglio.
Lei era una donna veramente terribile.
Scorbutica, analitica, furba. Bellissima.
Era diventata davvero meravigliosa.
-
Lui era una persona piuttosto complessa.
Aveva un passato misterioso che lo aveva portato in una posizione di spicco all'interno di un'organizzazione fantasma.
Era un ottimo attore e apparentemente una brava persona: gentile, generosa, simpatica. E forse lo era davvero.
***
(Dal capitolo 8)
Agasa si girò a fissarla ed inclinò la testa.
Ultimamente Shiho era strana.
Chissà come mai.
-
Shinichi corrugò la fronte con aria stranita.
Ultimamente Rei era strano.
Chissà cosa gli passava per la testa.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Rei Furuya, Tooru Amuro
Note: Missing Moments, OOC, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nota: songfic ("Alive" Sia)
Suggerisco di ascoltare il brano quando sarà citato.







Voice








Le pareti del caffè Poirot erano inondate dalle voci allegre e frizzanti di tre giovani ragazze che, a causa della lontananza, erano felici di rincontrarsi e dovevano raccontarsi più aneddoti possibile per recuperare il tempo perduto.
Ran, Sonoko e Kazuha erano attorno ad un tavolino intente a parlare mentre si gustavano un thè nero accompagnato da una gustosa fetta di torta al cioccolato e crema di lamponi.

<< Ma che avranno di così interessante da dirsi... tutto il tempo a squittire! >>

Heiji Hattori, reduce dal lungo ed estenuante viaggio da Osaka, guardava con disappunto le ragazze mentre Shinichi sorseggiava il suo succo d'arancia.

<< Amuro-san come fai ad assistere a queste scene ogni giorno senza farti venire un esaurimento? >>

Per tutta risposta il biondo si mise a ridacchiare grattandosi una guancia.
A volte si poneva la stessa domanda, poi però si ricordava che aveva superato prove ben peggiori, come, ad esempio, passare le giornate con Vermouth.

<< Nè nè ragazze che ne dite di andare al karaoke questa sera? >>

La voce di Kazuha arrivò come una minaccia alle orecchie dei ragazzi liceali.

<< Ecco lo sapevo che farle stare troppo in contatto non era una buona idea >> disse Heiji sbuffando.

Shinichi sorrise preparandosi mentalmente a venire trascinato da un locale a l'altro.

In quel momento le campanelle poste sopra la porta del locale tintinnarono e le tre si voltarono scorgendo Masumi che camminava tutta allegra tenendo saldamente per mano Shiho, quest'ultima più che camminare era letteralmente trascinata dalla karaketa.

<< Ehi Sera-chan siamo qui >> disse Sonoko agitando la mano.

Il ragazzo di Osaka alzò un sopracciglio inclinando notevolmente la testa.

<< Uh... ma è la scienziata quella dietro? >>

Shinichi lo guardò male.

<< Si chiama Shiho >>
<< Mh... >>

Era la prima volta che il detective di Osaka vedeva la ragazza nelle sue vere sembianze, e doveva ammettere che erano delle gran belle sembianze.

<< Heiji-san credo che Kazuha-san non approverebbe quello sguardo se ti vedesse >> disse Amuro con un tono scherzoso ma con uno sguardo forse un filo troppo irritato.
<< Eh? No. .. io... non stavo dicendo niente >>

Shinichi annuì molto poco convinto.

<< Certo certo... >>

Intanto le ragazze continuavano a parlare tra loro.

<< Perdonate l'attesa. Abbiamo trovato traffico >>
<< Veramente io non volevo venire >> disse Shiho a denti stretti ed un volume talmente basso da farsi sentire solo da Sera.
<< Devi socializzare con gli umani di tanto in tanto >> rispose la cugina usando il suo stesso tono basso mentre prendeva posto sul divanetto.

Le altre ragazze intanto non avevano udito il veloce scambio di battute e Ran rispose col suo solito sorriso allegro e caloroso.

<< Tranquille siamo arrivate da poco anche noi >>
<< Quindi sei tu Shiho >> disse la ragazza di Osaka con tono cordiale << Io sono Kazuha >>

Shiho fece un piccolo cenno con la testa.

<< Piacere >>
<< Piacere mio. E' vero che sei un medico? >>
<< No... non ancora almeno >>
<< Ah dev'essere interessante come campo di studi >>
<< Si... è molto appagante >>

Shiho continuava a dare risposte gentili, ma sintetiche, il che non dava molto spazio per una conversazione. Kazuha però non demorse, si limitò a cambiare argomento.

<< Abbiamo deciso di andare al karaoke stasera. Voi due verrete? >>
<< Io passo >> disse Shiho alzando una mano, un gesto ormai collaudato quando non voleva fare qualcosa.
<< Perché? Cosa c'è che non va? >> domandò guardandola fisso negli occhi.

Shiho non volle essere scortese dandole una risposta secca.

<< Sera-chan non avevamo quell'impegno...? >>

Si voltò lentamente verso Masumi con lo sguardo di chi deve reggerle il gioco, purtroppo per lei la ragazza aveva altri piani.

<< Ma tranquilla Shi. Possiamo rimandare >> rispose piazzandosi di fronte lei e facendole un gran sorriso.

La scienziata inspirò con tutta calma e poi si limitò a fare spallucce.

<< Va bene che karaoke sia allora... >>

Sonoko roteò gli occhi al cielo ben poco entusiasta che si unisse anche lei, ma nessuno sembrò accorgersene.

<< Allora ci conviene andare. Io devo truccarmi >>
<< Prima dobbiamo decidere dove andare. Non un luogo troppo grande, non mi va di fare figuracce >> disse Ran.

In quel preciso istante Azusa spalancò gli occhi folgorata da un'idea.

<< Potremmo organizzarlo qui! Dopotutto da quando abbiamo aumentato le ore di apertura il direttore cercava un nuovi modi di attirare clienti >>
<< Non ... credo sia una buona idea... >> tentò di dire Amuro portando le mani avanti.
<< Si che lo è! >> disse convinta Sonoko << Allora adesso ci andiamo a cambiare mentre tu monti le casse e lo schermo >>

Shiho si ritrovò a dover frenare una risata: l'immagine di Rei che veniva schiavizzato era troppo divertente.

Incrociò per un istante il suo sguardo e vide che lui aveva assunto una strana espressione.
Il divertimento cessò all'istante lasciando un leggero disagio e si voltò immediatamente mordendosi l'interno guancia.




*




La residenza Agasa era totalmente invasa da ragazze che correvano su e giù per le scale, dal bagno alla camera degli ospiti, per la gioia del proprietario.

<< Hai portato quel buon profumo che hai fatto arrivare dalla Francia? >>
<< Ragazze gonna o pantalone? >>
<< Che capelli orrendi che ho >>



La scienziata aveva l'orticaria: troppa gente, troppa confusione.



<< Shiho hai una trousse? >> le chiese Kazuha avvicinandosi educatamente.
<< E' in bagno, sulla mensola >>
<< Arigatò >> disse con un sorriso dirigendosie velocemente in bagno e subito dopo si udì la sua voce dal salone << Uuuh ma che bella palette! >>

In un angolo della stanza Hattori, Shinichi e Subaru stavano guardando le foto di una rapina avvenuta qualche giorno prima.
Sembravano tre gufi appollaiati attorno al tavolo con le mani sotto il mento e lo sguardo concentrato.

<< Mi ricordi che ci fai tu qui. Sei perduto senza Shihichi? >>

Akai, che continuava a vestire i panni di Subaru, viveva ancora in casa Kudo provocando le peggio battute da parte della scienziata.
Shiho sapeva bene perché continuasse a travestirsi ma non capiva perché un agente FBI volesse passare una serata a sentire delle liceali cantare a squarciagola.

Il ragazzo le rivolse un serafico sorriso.

<< Ho pensato di passare una serata diversa >>


Da dietro il divano Masumi scosse la testa: altro che “serata alternativa”, lui voleva tenerle d'occhio. Entrambe.

Per tutti i kami com'era iperprotettivo.


<< Mh... dovresti pensare a studiare invece. Sempre se hai intenzione di prendere il dottorato prima o poi >>

Il ragazzo aprì gli occhi fissandola con astio e lei rispose rivolgendogli un sorrisino irritante. Poi si voltò andando al piano di sopra.

<< Appena siete tutti pronti fatemi sapere >>



*


Era andata sul tetto della villetta e si era seduta portando le ginocchia al petto.
Si mise a scrutare il cielo che man mano stava diventando sempre più scuro e sospirò in preda ad una leggera ansia.







<< Ti va di vederci sabato? >>

La ragazza sgranò gli occhi ed alzò la testa dal computer.

<< Come? >>
<< Forse non mi sono spiegato bene: ti sto chiedendo di uscire con me >>

La ragazza aggrottò le sopracciglia.








Fino a quel momento i loro incontri erano sempre stati dettati da caso o dal lavoro. E le loro effusioni erano state sempre molto lievi, nulla a che vedere col loro primo bacio.



Diamine quel bacio...



Shiho poggiò la testa contro il muretto accanto alla porta che dava l'accesso sulla terrazza e sospirò pensierosa.

Un appuntamento: la cosa la metteva a disagio.

Non aveva la minima esperienza in quel campo.
Francamente non sapeva nemmeno che cosa stesse combinando con quel ragazzo, non ci aveva ancora riflettuto.
Non erano amici, non erano semplici colleghi... e no, non erano quell'altra cosa.

Non sapeva come ma quel ragazzo, piano piano, lentamente ma inevitabilmente, era entrato prima nella sua routine lavorativa e poi nella sua vita.

Era passata dal trovarlo irritante a... a cosa?

Negli ultimi tempi si era allontanata in preda alla confusione, cercava di evitarlo e lui se n'era accorto.







<< Shiho non mi piacciono i tira e molla >>
<< Strano eppure col tuo lavoro... >>

Aveva iniziato a parlare col suo tono ironico ma venne bloccata sul nascere.

<< Appunto. Per lavoro sono costretto a sorbirmi certe situazioni. Con te non voglio farlo >>

Aveva parlato con un tono molto serio, spiazzandola.






Si morse il labbro inferiore tornando a fissare il cielo.






<< Proviamoci almeno >>

 Inclinò la testa e le sorrise guardandola con uno sguardo dolce e rassicurante.

<< Non sarà certo il tuo azzardo più grande >>







Gli aveva dato una risposta vaga e poi con una scusa era andata nell'ufficio della Nekoi.
Da quel momento, circa cinque giorni prima, non ne avevano più parlato. Lei aveva temporeggiato accettando altri inviti, prendendo altri impegni e ignorava la maggior parte dei suoi messaggi.

Ma scorgere quello sguardo deluso di poche ore prima le aveva fatto male.

E come se non bastasse, per punizione, il destino aveva voluto che l'intera serata si svolgesse nel bar dove lavorava, sotto i suoi occhi.


Grande autogol Shiho.


*




<< Perchè non canti invece di guardare il cellulare? >>
<< Mh? >>

Erano nel locale già da un'ora e francamente cominciava ad annoiarsi: le altre avevano dato sfogo alle loro doti canore e avevano già preso un paio di cocktail a testa quindi per lei la serata poteva anche finire la.
Ed invece no.

Sonoko la guardava con l'aria da furbetta.
Assottigliò gli occhi irritata.

<< Io passo... sono certa che tu sappia cantare meglio di me >>

Quella punta di acido nella frase non sfuggì a Subaru, Sera, Hattori, Shinichi e nemmeno a Rei.

Sonoko invece non ci fece caso e le prese la mano tirandola a se in modo da farla alzare.

<< Ah coraggio! Magari non sei così male >>

Aiutata da Ran, che era sinceramente curiosa di sentirla cantare, le due ragazze la spinsero sino all'angolo e le diedero il microfono.

Si sentiva come quando i detective boys la trascinavano costringendola a giocare con loro. Anche se Ayumi era decisamente più dolce... e simpatica.

<< Dai Shiho fa vedere che sai fare >>

Ok volevano lo spettacolino? E diamogli lo spettacolino.
Almeno poi sperava di essere lasciata in pace.

Selezionò il brano, un brano che aveva udito qualche giorno prima e che aveva da subito catturato la sua attenzione. Un brano che sapeva di lei.

Attese che iniziasse la base.

Guardò i presenti, e l'occhio le cadde sul ragazzo biondo dietro il bancone che stava lavando i piatti.
Ecco magari se fosse andato in magazzino si sarebbe sentita un po' più a suo agio.



Nell'aria si propagò il suono del gong iniziale.



I ragazzi stavano parlando tra loro, Sonoko e Ran la fissavano in trepidazione coi pugni vicino al viso, così come Masumi che però teneva una soda da una mano e l'altra pigramente poggiata sul tavolo, Subaru invece giocherellava col suo cellulare.

La base partì e lei inspirò a fondo.



I was born in a thunderstorm 
I grew up overnight 
I played alone 
I'm playing on my own 
I survived 




Alcuni ragazzi nel locale si girarono verso il microfono incuriositi.

Shinichi si protrasse in avanti iniziando a dubitare del suo orecchio musicale.
No, non c'erano dubbi, quella era un'intonazione perfetta.



Hey
I wanted everything I never had
Like the love that comes with light
I wore envy and I hated that
But I survived




Il vociare nella sala cessò del tutto. I presenti che ancora non l'avevano fatto si voltarono per ascoltare meglio.

Shiho mise i capelli dietro l'orecchio, un gesto istintivo per frenare quell'imbarazzo nato dalla consapevolezza di aver scelto un brano sbagliato dato i presenti.

Ma ormai il guaio era fatto.



I had a one-way ticket to a place where all the demons go
Where the wind don't change
And nothing in the ground can ever grow
No hope, just lies
And you're taught to cry into your pillow
But I survived




"Nessuna speranza. Solo bugie"


Subaru aprì un occhio sentendosi preso in causa.


Ma l'aveva fatto apposta a scegliere quel testo?


Sonoko spalancò gli occhi cominciando ad intuire che il suo piano di farle fare una brutta figura era fallito miseramente.



I'm still breathing 
I'm still breathing 




Hattori si alzò in piedi spalancando gli occhi.

Bella, intelligente e con una voce che ti folgorava.

Cominciava seriamente a rivalutare la "piccola e scorbutica bambina".



I'm alive.
I'm alive.




Aveva alzato la voce eseguendo alla perfezione quel pezzo, quasi al pari dell'originale.

A Subaru cadde il cellulare dalle mani.

A Rei cadde il bicchiere che stava pulendo.

Shinichi non poté fare a meno di sentire un peso nel petto.
Non stava dando il contentino alle due ragazze, ma non stava nemmeno cercando di dare spettacolo anche se, inevitabilmente, era così.



I found solace in the strangest place
Way in the back of my mind
I saw my life in a stranger's face
And it was mine




Il giovane detective abbassò il capo com'era solito fare quando rifletteva.


"Ho visto la mia vita nella faccia di un’estranea"


Fece un mezzo sorriso. In effetti il riflesso di Ai doveva sembrarle proprio il volto di un'estranea.
La stessa cosa gli era accaduta un paio di volte quando aveva le sembianze di Conan. Anche lui molto spesso non si era riconosciuto in quelle sembianze, con quel faccino e quegli occhiali che tanto detestava.



I had a one-way ticket to a place where all the demons go
Where the wind don't change
And nothing in the ground can ever grow
No hope, just lies
And you're taught to cry into your pillow
But I survived




Sembrava più un grido liberatorio.
Anzi togliamo il "sembrava".


Ma come mai aveva scelto quella sera?


<< Certo che è un gran bel pezzo di... >>
<< Ti faccio saltare i denti Heiji. E poi lo dico a Kazuha >>
<< “E poi lo dico a Kazuha” >> disse il ragazzo imitandolo in modo canzonatorio, prendendolo in giro << ...come se tu non avessi gli occhi usciti fuori dalle orbite in questo momento >>
<< Ma che vai farneticando? >> urlò diventando tutto rosso.



I'm still breathing, I'm still breathing
I'm still breathing, I'm still breathing
I'm alive
I'm alive
I'm alive





Rei la guardò intensamente, quasi ipnotizzato. Due ciocche ramate le ricadevano delicatamente sul viso sfiorandole il naso, le guance erano rosee, più colorite del solito, segno che nonostante la sicurezza che stava mostrando era emozionata. Aveva gli occhi chiusi, ma le ciglia vibravano ad ogni cambiamento di nota, seguendo il testo.
Era persa nei suoi pensieri, ormai cantava per istinto.

Quella ragazza era un rebus.
Sarcastica, con quell'aria fredda, a volte malinconica.
Eppure aveva una luce.
Aveva la voce di un angelo.



You took it all, but I'm still breathing... You took it all, but I'm still breathing... You took it all, but I'm still breathing...You took it all, but I'm still breathing ...



No. Non di un angelo. Quella canzone non aveva certo delle note celesti.

Aveva la voce di una che aveva vissuto il vero senso del dolore e che si stava rialzando.

Fece un mezzo sorriso.

Non era un angelo, piuttosto era una fenice.



I have made every single mistake
That you could ever possibly make
I took and I took and I took what you gave
But you never noticed that I was in pain
I knew what I wanted; I went in and got it
Did all the things that you said that I wouldn't
I told you that I would never be forgotten
And all in spite of you





Era abituata a stare nascosta, nella penombra, a farsi bastare quello che la vita le concedeva. Era abituata ad essere trattata come uno strumento non più importante di un bisturi o di un microscopio.

Scrollarsi di dosso il suo passato era difficile, dannatamente difficile.
Non era certa che ci sarebbe mai riuscita però aveva deciso di non sottrarsi più, di non star li in disparte ad accontentarsi delle briciole.
Doveva piantarla di comportarsi come se il suo unico scopo fosse stare dietro un tavolo da laboratorio.

Aveva perso così tanto tempo a ripetere sempre le stesse azioni, giorno dopo giorno, crogiolandosi dentro una confort zone che la stava soffocando.




And I'm still breathing, I'm still breathing
I'm still breathing, I'm still breathing
I'm alive (You took it all, but I'm still breathing)
(You took it all, but I'm still breathing)
I'm alive (You took it all, but I'm still breathing)
(You took it all, but I'm still breathing)
I'm alive (You took it all, but I'm still breathing)
(You took it all, but I'm still breathing)
I'm alive

I'm alive
I'm alive


I'm alive




Io respiro ancora”. “Io sono viva”.




*



Quando l'ultima nota fu suonata Shiho riaprì gli occhi trovandosi gli sguardi dell'intero locale puntati addosso.
Si irrigidì trovandosi a disagio e subito dopo si schiarì la gola.

Posò il microfono e si sedette compostamente sulla sedia con il suo solito atteggiamento freddo mentre ancora i presenti la fissavano nella più completa sorpresa.

<< Shiho... wow >> Disse Masumi sorridendole e facendo spuntare il piccolo canino << Non immaginavo fossi tanto brava >>
<< Nulla di che... >> disse frettolosamente prendendo il suo cellulare.

In realtà il cuore continuava a batterle furiosamente nel petto.
Prese il suo cellulare.



1 Chiamata persa.

1 messaggio in bozze.



Cliccò sull'icona del messaggio.



Mi spiace per stasera. Forse la prossima volta...



Assottigliò lo guardo.



Cancellare il messaggio tra le bozze?

Si





*





Rei era andato sul retro del locale a buttare la spazzatura.
Diede una rapida occhiata al suo cellulare: aveva provato a chiamarla ed era sicuro che la ragazza avesse visto la notifica. Tuttavia non gli aveva dato nessuna risposta quindi probabilmente non gli aveva dato il minimo credito come nei giorni precedenti.
Per un istante si era illuso che quella canzone fosse una sorta di indizio, un segnale.

Forse aveva insistito troppo.

Che si aspettava da una ragazza che aveva passato diciotto anni all'inferno?

Aprì la porta e quando alzò lo sguardo si irrigidì.

Shiho era in piedi di fronte a lui con le mani incrociate dietro la schiena.
Era fasciata da un delicato miniabito color acquamarina con scollo all'americana. La gonna le lambiva appena il ginocchio.

Si soffermò qualche secondo più del dovuto a guardarle la dolce curva dei fianchi.

<< Allora questo appuntamento? >>

Rei batté gli occhi confuso.

<< Com... adesso?! >>

Lei lo squadrò dall'alto in basso e poi fece un piccolo sorriso.

<< Non sarà certo il tuo azzardo più grande >>

Rei guardò all'interno del locale e poi guardò nuovamente la ragazza.

Prese il grembiule e lo gettò in un angolo della stanza insieme al sacco ed uscì velocemente.

La prese per mano e andò a passo svelto verso la mazda.
















Angolo dell'autrice

Nel film 11 (mi pare) si dice che Ai abbia una bella voce ed uno stile un po' troppo adulto, beh a me ricorda lo stile di Sia, per quanto riguarda l'intonazione però me la immagino con la splendida voce di Megumi Hayashibara ovviamente.

Che dire piano piano Rei ci sta riuscendo. Da una serie di incontri occasionali è riuscito ad ottenere un vero appuntamento. Vai così ragazzo!
Poretto quante gliene faccio passare in questa raccolta...

Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto. Fatemi sapere.
Ciao. A presto.

Violetta_
   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Detective Conan / Vai alla pagina dell'autore: Violetta_