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Autore: primimesi    25/08/2017    2 recensioni
E quando lo vide arrivare rimase colpito, moro, occhi blu, indossava un trench beige che non tolse nemmeno entrando al bar, nonostante il caldo cocente di quel giorno, aveva una strana aura attorno, ma quel trance era davvero qualcosa di assurdo per quel periodo dell’anno.
“Ciao Castiel, stai bene?” – quella fu la prima domanda, era la cosa che lo premeva di più, perché visto che non rispondeva alle chiamate, temeva fosse morto a causa dell’incidente, per qualche complicazione avvenuta più avanti, ma fortunatamente stava bene, ed era vivo davanti a lui.
“Sì, sto bene. Pensavo portassi anche Samuel.”
Genere: Angst, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessuna stagione
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Ciao a tutti! :) manco da questo fandom da un po', ma non ho avuto molto tempo a mia disposizione, ma ho provato nuovamente a cimentarmi su un'altra storia, nella speranza di trovare una conclusione ^_^ fatemi sapere qualcosa cosa ne pensate. Perdonate i vari errori di ortografia e grammaticali, accetto ogni tipo di critica :) a presto!


Era notte fonda, quando Dean udì il cellulare squillare, leggendo nel display il nome di suo fratello, si preoccupò moltissimo, non sapeva perché si fosse addormentato invece che aspettare il suo ritorno, nonostante la sua fosse una normalissima famiglia, i suoi genitori gli avevano dato il peso di prendersi cura di suo fratello in tutti i sensi, loro lavoravano quasi tutto il giorno, perciò toccava a lui prepararlo per la scuola, prima la colazione, poi doveva aiutarlo con i vestiti, doveva accompagnarlo, dopo che finiva lui le lezioni andava a riprenderlo, gli preparava il pranzo, la merenda e infine alle volte anche la cena, l’unica cosa di cui Sam non aveva bisogno era un aiuto per i compiti, perché era un vero secchione, ma dopo il diploma aveva deciso di non continuare più, prendendo strade sbagliate, cominciando ad ubriacarsi, prima solo il week end, poi anche nei giorni settimanali, nessuno si accorgeva del malessere di Sam, solo Dean sapeva ogni cosa, perché fra i due non c’erano mai stati segreti. Ma quella volta le cose andarono diversamente, lui si era accidentalmente addormentato, era estate, e credeva che suo fratello fosse andato a mare con gli amici, per poi tornare la sera, Sam se la spassava mentre invece lui lavorava in un panificio, perciò doveva alzarsi alle quattro del mattino, ed era normale che crollasse una volta ogni tanto. Dalla voce agitata del fratello, comprese che qualcosa non andava, per questo scattò dal letto come una furia, aprì l’armadio e indossò le prime cose che gli capitarono a tiro, Sam parlava di un incidente, di un uomo investito, e dei soccorsi che stavano per arrivare, ma era terrorizzato a morte, per questo appena riuscì a calmarlo, riuscì a farsi dire dove si trovasse. Non appena Dean raggiunse la destinazione, trovò già l’ambulanza sul luogo insieme alla polizia, Sam stava per essere portato in centrale, ma lui riuscì a bloccarli appena in tempo, diede soltanto una breve occhiata verso la persona che sicuramente suo fratello aveva accidentalmente investito, non sembrava cosciente, perciò sperò con tutto sé stesso che non l’avesse ammazzato. La polizia spiegò a Dean, che il fratello superava il livello alcolico concesso per poter guidare, così alla fine entrambi finirono alla centrale, con il rischio di un’accusa, se l’uomo che aveva messo sotto fosse morto, Dean non osava neanche immaginare cosa sarebbe accaduto, siccome ancora non si conosceva bene la dinamica della situazione, il minore dei Winchester venne rilasciato, ma non doveva allontanarsi, a breve sarebbe stato nuovamente richiamato. Il giorno successivo, i genitori dei due fratelli persero la testa, rimproverando Sam, sia per la guida in stato di ebrezza, e sia perché quel giorno non sarebbe dovuto uscire, non era nemmeno sabato, Dean provò a difendere il fratello, ma venne accusato dal padre, di averlo viziato troppo.
Fortunatamente la persona investita, aveva soltanto una gamba rotta, e un trauma cranico di lieve importanza, Sam avrebbe dovuto ripagare tutti i danni, però almeno non era accusato di omicidio colposo stradale, nonostante i sensi di colpa, il ragazzo non se la sentì di andare di persona a chiedere scusa a colui che aveva investito, così ci pensò Dean al suo posto, pur sapendo che comunque le giustificazioni non sarebbero servite a nulla. L’uomo investito aveva l’età di Dean, ovvero una trentina d’anni, il Winchester l’aveva letto sul giornale che ne aveva dato l’informazione, odiava vedere la faccia di suo fratello stampata lì, ma purtroppo non poteva farci granché; non appena entrò nella stanza, due paia di occhi blu lo pervasero, osservò bene la persona che suo fratello aveva rischiato di uccidere, e quegli occhi sembravano quasi angelici, ma cambiarono immediatamente espressione, quando sembrò averlo riconosciuto.
“Sei il fratello di Samuel Winchester?” – domandò senza mezzi termini, doveva essere stato informato, ovviamente.
“Sì, tu sei Castiel Novak, giusto?” – domanda idiota, senza alcun dubbio, ma l’altro annuì seriamente. – “Senti Castiel, ho visto che abbiamo la stessa età. Sammy è poco più piccolo di noi, sembrerebbe una persona immatura, ma non lo è.”
“Una persona matura non va in giro ubriaco.” – Colpito e affondato.
“Va bene. Volevo soltanto scusarmi da parte sua, lui non ha avuto il coraggio e la forza per farlo, ma spero accetterai lo stesso.”
Castiel non rispose, si limitò a fissare Dean, come se lo stava scrutando all’interno del suo essere, e questo mise il Winchester a disagio, notando che non c’era modo per una normale conversazione, preferì andare via, infondo il suo dovere l’aveva fatto.
“Aspetta.” – Dean si voltò, non comprendendo cosa l’altro volesse, ma attese. – “Vorrei parlare con tuo fratello, perciò tieni il mio numero, e quando sarà pronto, chiamami.”
Il ragazzo prese in mano un pezzo di carte dove c’era scritto il numero, non capiva perché ci tenesse a parlare con suo fratello, ma non replicò, forse sarebbe stato un buon modo per aiutarlo ad affrontare ciò che aveva fatto. Qualche giorno più tardi, vennero a sapere che Castiel aveva fatto ritirare la denuncia, non c’era nulla da pagare, se questo rallegrò i genitori di Sam, fecero insospettire Dean, non aveva senso ciò, doveva conoscerne il motivo, per questo chiamò Castiel per saperne di più, ma l’altro non rispose alle chiamate, così alla fine lasciò perdere per quel momento. Tutto ciò non aiutò molto Sam, era come se fosse stato perdonato, e non pagarne le conseguenze lo faceva sentire più male che bene, i suoi genitori gli avevano anche proibito di uscire di casa, specialmente di andare con Ruby ovvero la sua presunta fidanzata, non piaceva a nessuna quella ragazza, specialmente a Dean, che proprio non la sopportava, sapeva bene che era lei a portarlo in cattive strade, ma Sam l’amava o almeno così credeva, ma dopo quell’incidente, qualcosa dentro di lui era cambiata, se una volta i genitori gli proibivano di uscire, iniziava ad essere nervoso, e tentava in tutti i modi di scappare, mentre invece quella volta, accettò la punizione, trovando un modo perfetto per allontanarsi dalla compagnia. Nei giorni successivi, Dean ricevette una chiamata da parte di Castiel, dove gli diceva di vedersi al bar del centro, per poter fare una chiacchierata, e per quanto Dean avesse provato a convincere Sam ad andare con lui, alla fine si ritrovò solo, attese svariati minuti prima che il diretto interessato si facesse vivo, e quando lo vide arrivare rimase colpito, moro, occhi blu, indossava un trench beige che non tolse nemmeno entrando al bar, nonostante il caldo cocente di quel giorno, aveva una strana aura attorno, ma quel trance era davvero qualcosa di assurdo per quel periodo dell’anno.
“Ciao Castiel, stai bene?” – quella fu la prima domanda, era la cosa che lo premeva di più, perché visto che non rispondeva alle chiamate, temeva fosse morto a causa dell’incidente, per qualche complicazione avvenuta più avanti, ma fortunatamente stava bene, ed era vivo davanti a lui.
“Sì, sto bene. Pensavo portassi anche Samuel.”
“Scusalo, ma non se la sente proprio di vederti. A dirti la verità, non esce di casa da quando è successo tutto, a parte per la patente ritirata, non ha voglia nemmeno di camminare a piedi, o di venire in auto con me.”
“Gli passerà.”
“Lo spero. Comunque al telefono ti ho detto che c’era una cosa, che volevo chiederti.”
“Dimmi tutto.”
Dean non fece in tempo a parlare, perché arrivò la cameriera, e dopo aver ordinato, e atteso che arrivassero i loro caffè, decise di continuare.
“Perché hai ritirato la denuncia contro Sam? Non fraintendermi, ti ringrazio, e io non dovrei essere l’unico qui, ma anche i miei genitori dovrebbero ringraziarti, ma non mi è chiaro il motivo.”
“Non ci trovo alcun profitto in quella denuncia, ora sto bene, ciò che conta che tuo fratello comprenda l’errore.”
Il Winchester rimase un po’ interdetto, non sapeva bene cosa rispondere, ma avrebbe provato a capirci qualcosa di più, perché forse non era intenzionato di bloccare lì la conoscenza, qualcosa lo spinse a voler cercare Castiel più volte di quanto potesse aspettarsi, ricevendo dall’altra parte approvazione, nonostante tutto quello che era accaduto.

  
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