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Autore: Tearpjmin    26/08/2017    0 recensioni
Malec AU
Magnus è il capo reddatore della famosa rivista Cosmopolitan. Alec è il capo della polizia di New York.
Nicholas, Victoria e Gabriel sono i tre figli adolescenti della coppia.
Nel loft di Brooklyn la tranquillità è come una goccia d'acqua nel deserto.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

Di crisi adolescenziale e candelabri rotti

Alec stava uscendo dalla sua macchina, che aveva appena parcheggiato sotto casa. Usciva dall'auto con un plico di fascicoli, che avrebbe dovuto analizzare e presentare al procuratore, sotto al braccio.

Infilò la chiave nella toppa e un'odore di salsa al pomodoro gli invase le narici. Sarah, la loro domestica, probabilmente aveva preparato i suoi spaghetti al pomodoro e basilico, piatto eseguito rigorosamente secondo la ricetta italiana, nonché il preferito di Gabriel.

"Sono tornato!". Poggiò i fascicoli e la ventiquattr'ore sul tavolo del salotto aspettando che qualcuno gli rispondesse, ma, invece di un caloroso bentornato ricevette un "Non mi interessa! Lo sai che ho bisogno di lui per quel photoshoot... Gigi non si fa fotografare da nessun'altro!

Non è colpa mia se è una piccola stronzetta viziata! Fai in modo di rintracciarlo e fammi sapere!"

Magnus, evidentemente alterato, scendeva le scale indossando una tuta blu notte firmata Armani ed il cellulare all'orecchio. "Ciao Amore, scusa. Lunedì uscirà il nuovo numero e non abbiamo la copertina pronta, che disastro... Io non" Magnus fu fermato dalle labbra di Alec. Il marito lo fece sentire tranquillo, era sempre così quando si baciavano: il mondo fuori non li sfiorava minimamente.

“Ciao anche a te amore" disse Alec staccandosi, con gli occhi chiusi, quasi come se volesse gustare quel bacio fino in fondo, dato che erano sempre più rari.

"Dove sono i ragazzi?" Chiese avviandosi verso la cucina dove si sentiva il rumore dei piatti che cozzavano contro al tavolo. "Nicholas è appena tornato dall'università, è in doccia. Victoria è in camera sua e Gabriel, beh Gabriel dice di rimanere a cena da un amico." disse Magnus seguendo l'uomo. Prese dalla mensola una bottiglia di Chianti Classico e versò il vino in due calici.

"Ciao Sarah." disse Alec sorridendo alla donna " Buonasera signor Lightwood, la cena è pronta, chiamo i ragazzi e poi tolgo il disturbo." "Ma quale disturbo Sarah, se non ci fossi tu! Grazie di tutto!"

Sarah sorrise ai due uomini e andò verso le camere dei ragazzi.

"Come è andata la giornata Tesoro?" Chiese Magnus mentre porgeva il calice di vino al marito, che si era già seduto a tavola. "Un po' di stress, ma sopportabile. Ho un plico di fascicoli da controllare. L'incontro col procuratore sarà domattina alle 11.00 e sinceramente non so con quale forza finirò il lavoro."

“Puoi sempre rimandare.." Disse Magnus posando le mani sulle spalle del marito, iniziando a massaggiarle, per farlo rilassare.

"Sì, credo proprio che andrà così. Da quale amico è Gabriel?"

"Da Maxwell. Ha detto che avrebbero mangiato una pizza a casa e che poi sarebbero usciti. Gli ho detto che per mezzanotte deve essere a casa." "Ottimo!" Alec non ebbe il tempo di dire altro perché loro figlio,Nicholas, comparve scendendo le scale velocemente. "Hey Papà, sei tornato. Come va?" chiese avvicinandosi ad Alec. “Tutto bene Nick. Tu piuttosto? Com'è andata oggi all'università?" rispose Alec.

"La prossima settimana ho un esame, Diritto commerciale. Ho quasi finito di prepararlo."

"Bravo il mio ragazzo!" disse Magnus avvicinandosi al figlio e scompigliando i capelli ancora umidi dalla doccia. Nicholas prese posto e si versò dell'acqua nel bicchiere e nel frattempo Sarah scese le scale, dirigendosi in cucina.

"Signori, Victoria si è chiusa in camera e non ha intenzione di scendere per la cena. Ho provato a convincerla, ma non c'è stato verso!" "Non ti preoccupare Sarah, vai pure. Ci pensiamo noi. Buona serata! Saluta i bambini!" "Sarà fatto signor Bane. Buona serata anche a voi." disse Sarah togliendosi il camice , per poi dirigersi verso l'uscita.

Alexander e Magnus si scambiarono un occhiata interrogativa e poi guardarono il figlio che aveva le sopracciglia aggrottate "Sarà il solito dramma adolescenziale..." disse il ragazzo prima di prendere una forchettata di spaghetti. " Vado io, voi iniziate a mangiare" disse Magnus, lanciando un'occhiataccia al figlio che aveva già iniziato a mangiare, non curandosi dell'assenza della sorella.

Magnus salì le scale e si diresse verso la camera della figlia. Si fermò davanti alla porta e bussò delicatamente. "Vicki sono io, Papi, mi apri?" "Hey! S...sto bene, è...è solo che non ho fame. Non ti preoccupare!" La voce di Victoria era rotta. "Victoria non ho bisogno di guardarti in faccia per capire che menti, dai apri per favore." Magnus con voce calma e apprensiva invitò la figlia ad aprire la porta. Finalmente Victoria l'aprì. Magnus si trovò davanti sua figlia con il mascara sbavato e le guance arrossate. "Tesoro... Cosa è successo?" chiese Magnus stringendola tra le sue muscolose braccia. Victoria iniziò a singhiozzare silenziosamente sul petto del padre. " Ho litigato con Caroline... e oggi mi sono allenata tutto il giorno, ma niente! Tanja dice che se continuo così alle nazionali non passerò nella top ten." Disse allontanandosi piano e asciugandosi le lacrime dagli occhi con le mani. "Oh Tesoro, non ti preoccupare per Caroline, siete molto legate. Qualsiasi cosa sia successa sono sicuro che tornerete amiche come prima." Disse il padre riprendendola tra le sue braccia e passandole una mano sulla schiena "Per quanto riguarda Tanja... Lo sai che è molto dura. Ma non ti preoccupare, sono sicuro che troverai un modo per sbloccarti!" disse Magnus appoggiando il mento sulla testa della figlia. Victoria si strinse contro il petto di Magnus "Grazie papi" disse sorridendo, "Ora struccati. Mi sembri un panda depresso..." Disse allontando piano la testa della figlia dal suo petto. "Dio papà! Non puoi farmi ridere in un momento del genere!" disse lei sogghignando e prendendo una salvietta struccante.

Si pulì e insieme al padre scese. "Ciao papà." Disse Victoria avvicinandosi ad Alec e abbracciandolo da dietro. Alec smise di mangiare, si pulì la bocca e diede una carezza al braccio della figlia "Ciao tesoro, tutto bene?" "Sì papà, sono solo un po'...stanca..." Victoria si sedette accanto a Nicholas e gli sorrise.

Tutti mangiarono e si scambiarono i racconti delle proprie giornate, tutti tranne Victoria, che, finito di mangiare liquidò la famiglia con la scusa della stanchezza. Quando la figlia si alzò e se ne andò Alec la seguì con lo sguardo e quando la perse di vista incrociò lo sguardo del marito, che gli mimò un "Tutto ok".

Nicholas si alzò dalla tavola, si diresse verso il frigorifero e prese una birra. "Signori io vi abbandono, stasera giocano i Lakers!" Nicholas si buttò sul divano e accese la TV ."Non più di due birre per stasera!" disse Alec

"Signor sì capitano!" rispose il figlio mimando il gesto militare. Magnus ghignò e iniziò a sparecchiare.

Finito di sistemare i due uomini si incamminarono verso la camera da letto. "Magnus io devo fare un bagno..." "Oh tesoro, non sai quanto vorrei unirmi a te, ma proprio non posso. Questa dannata copertina!" Alec gli si avvicinò e iniziò a baciargli i collo. "Non ti preoccupare, sono certo che avrai modo di rifarti..." “Ah questo è sicuro" disse Magnus spingendo il marito contro il muro. Gli prese fra le mani i capelli e lo baciò con passione. A questo punto Alec afferrò il sedere di Maguns, approfondendo il bacio. Dopo un paio di minuti Magnus si staccò senza fiato.”Cazzo, quanto vorrei prenderti contro questo maledetto muro, ma devo finire quella fottuta copertina”. Alec sospirò ”Va bene, amore. Adesso avrò bisogno di una doccia fredda, altro che bagno caldo”. si avviò verso il bagno e apri il rubinetto della doccia.

Intanto Magnus faceva viaggiare veloci le dita sulla tastiera del suo Mcbook. Non si capacitava di come potessero le persone non capire cosa intendesse lui per "Al più presto!". Così era costretto ad inviare e-mail ai suoi assistenti per velocizzare i contatti con modelle, fotografi, stilisti. O con chiunque sarebbe stato sull'edizione di Aprile di Cosmopolitan.

Alec arrivò alle spalle di Magnus e mise la faccia tra i capelli, ormai privati del solito gel, del marito.

"Amore è quasi mezzanotte, vieni a letto." Magnus fece leva sui piedi facendo voltare lentamente la sedia girevole di modo da fronteggiare il suo uomo. "Ok tesoro. Spengo il PC e arrivo." "Ve bene, spengo le luci e ti raggiungo a letto."

Gli posò un veloce bacio sulle labbra e andò a spegnere le luci. Appena Alec fu nel salone Nicholas gli venne incontro con una faccia afflitta. Eh sì, i Lakers avevano perso... " Io vado a dormire papà, che serata di..." Alec non sentì il resto della frase perché il figlio era entrato in camera sua e aveva chiuso la porta.

L'uomo spense tutte le luci tranne quella d'entrata. La escluse per Gabriel che sarebbe rientrato da lì a poco. Risalì le scale e passò per camera di Victoria. Bussò, ma non ricevendo risposta aprì lentamente la porta. La vide rannicchiata nel letto con gli auricolari alle orecchie e gli occhi chiusi.

Si avvicinò al comodino, spense la lampada e le stampò un bacio in fronte "Buonanotte tesoro" le sussurrò. Uscì dalla stanza chiudendo la porta in modo da non svegliare la figlia. Andando verso la propria camera, Alec passò per il bagno. Si accorse che la porta aperta. Nicholas era in pigiama e si stava lavando i denti. Finito, uscì dal bagno e augurò buonanotte ai genitori. Quando Nick rientrò in camera sua chiudendosi la porta alle spalle Alec si precipitò, finalmente, in camera sua, dove, già nel letto, Magnus lo aspettava con un libro in mano.

"Victoria dormiva tranquilla..." Disse Alec infilandosi tra le coperte "Ottimo, ha avuto un battibecco con la sua amica..." "Ah, per questo era così strana stasera..." Magnus era tentato di dire tutta la verità ad Alexander, ma decise che non era il caso di stressarlo ancora di più di quanto già non fosse.

Passarono la successiva mezz'ora a raccontarsi la loro giornata. Dopo un po' Magnus si appisolò sulla spalla del marito. Dopo aver ammirato il viso di Magnus rilassato, privo di qualsiasi preoccupazione, anche Alec cedette alla pesantezza delle palpebre.

Un tonfo svegliò entrambi, che si destarono seduti. Magnus controllò l'orologio che segnava le due e un quarto passate.

Entrambi si alzarono e si diressero verso la fonte del rumore, l'entrata del loft.

Nel camminare Alec si portò avanti tenendo Magnus dietro di sé, con fare protettivo. Ciò che si trovarono davanti fu uno spettacolo tra l'indecente e il comico.

Gabriel, il figlio quasi sedicenne della coppia, camminava in punta di piedi con un vaso rotto alle spalle, traballando. Il che lo fece sbattere contro un altro soprammobile, che cadde rovinosamente a terra. Quando questo toccò il pavimento Gabriel si girò nella direzione dell'oggetto caduto

"Shhhhhh!!" Mimò con il dito rivolgendosi al candelabro rotto in mille pezzi sul pavimento.

Magnus decise che lo show era durato abbastanza e accese la luce. Gabriel si girò di scatto e si coprì il viso con una mano per l'intensità della luce "Hey, Hey ciao! Io... stavo andando a prendere un bicchiere d'acqua... torno subito in camera" Alec era sul punto di uccidere il suo terzo figlio. "Gabriel William Lightwood-Bane, vieni subito qui!" il ragazzo non se lo fece ripetere due volte e, molto lentamente, si avvicinò ai genitori. A Magnus e Alec bastò averlo a pochi passi di distanza per sentire il forte odore di alchool. "Oh signore, Gabe ma come ti sei ridotto?!?!" disse Magnus mettendogli una mano sul mento, girandogli la testa per controllare il viso. "Io e Maxwell abbiamo preso qualche birra..." disse Gabriel strizzando gli occhi e portandosi le mani alle tempie. "Quante!?" domandò duro Alec. "Io...io non lo so di preciso... ho... ho perso il conto dopo la quarta" "Bene, questa bravata ti costerà cara, vatti a fare una doccia, e non fare chiasso, i tuoi fratelli dormono... Troverai una tachipirina e un bicchiere d'acqua sul tuo comodino. Domani faremo i conti." Ordinò Alexander, come un Comandante con l'ultimo dei militari arrivati.

Gabriel, senza fiatare fece ciò che il padre gli aveva ordinato.

Quella notte fu silenziosa per tutti, tranne che per Gabriel, per lui era come se i Metallica stessero provando nella sua testa. ( CIT. Simon Lewis)

SPAZIO AUTRICE
Ciao a tutti!
Questa è la mia prima storia su i Malec. Spero vi piaccia:)

 

   
 
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