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Autore: mmi    26/08/2017    4 recensioni
Il suono di delle scarpe che corrono sui lisci pavimenti di pietra della scuola.
L’odore del respiro sotto il Mantello, un sussurro controllato, lieve, per sfuggire al custode.
Mani che non annodano cravatte scarlatte e oro. Mappe magiche con i nomi dei protagonisti di questa storia impressi nell’inchiostro.
Il colore degli occhi e delle anime che si mescolano, indissolubili.
Le labbra che si distendono in sorrisi.
Un’unica regola: non averne nessuna, di regola.
Le loro vite intrecciate si scontrano con una terribile minaccia.
La storia mai raccontata di dei ragazzi colmi di voglia di vivere che hanno potuto portare luce in un mondo soffocato dal buio del dolore.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Mangiamorte, Mary MacDonald, Severus Piton, Wilkes | Coppie: James/Lily, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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All'amore della mia giovinezza, M., a te che ora sei e che resterai tale, comunque vada con te

The Hitmen
Hitman*
Now don't you cry
I'm just it man
And you might get fried
Gun in my pocket
Don't get me wrong
I'll be your hitman
I'm a fool for your love


Tutto era iniziato per colpa del gruppetto di Serpeverde di Avery e Mulciber, che avevano accerchiato e affatturato la ragazza prefetto di Grifondoro del quinto anno, nata babbana. La ragazza era stata trovata con innumerevoli ferite profonde lungo il corpo, fortunatamente non gravi. Purtroppo la giovane era stata Obliviata, quindi non si ricordava chi l’avesse assalita.
I Serpeverde l’avevano passata liscia, perché non c’era nessuna prova che ci fossero le loro bacchette dietro ad un simile gesto.
I Malandrini però sapevano qual era il motivo di quella mostruosa aggressione: la purezza di sangue. E la banda di serpi aveva quell’ideale come proprio stendardo.
Al colmo della rabbia, avevano deciso di agire. La loro sarebbe stata una vendetta che portava l’immancabile firma dei loro misfatti: Serpeverde si sarebbe difficilmente ripresa dall’umiliazione subita.
Il cuore dell’operazione erano Ramoso e Felpato, Lunastorta la mente, Codaliscia il braccio.
Tendenzialmente i primi tre erano troppo pigri per occuparsi dei materiali necessari, Remus doveva mantenere intatta la propria reputazione da prefetto del sesto anno e sarebbe stato troppo rischioso farlo scoprire, mentre Sirius e James davano troppo nell’occhio. Peter da solo veniva trascurato e inoltre conosceva perfettamente ogni piccolo nascondiglio e passaggio del castello. Si muoveva, ed era invisibile agli occhi di tutti anche senza il famoso mantello di James.
Ci volle una settimana per ultimare i preparativi, Remus fu costretto a fare i compiti per tutti i Malandrini e i due giocatori di Quidditch si videro costretti a trascurare gli allenamenti visto che passavano la notte immersi tra i libri del reparto proibito per imparare nuovi incantesimi utili.
Peter correva, ad una velocità a lui consona -visto che di certo non trascurava il cibo, a differenza degli altri compagni, che in quel momento ritenevano il sonno e il nutrirsi come bisogni secondari rispetto al piano- in giro per il castello a controllare che tutto fosse a portata dei Malandrini.
Il giorno tanto atteso arrivò, dipingendo sui loro visi un sorriso malizioso.

Il terribile gruppetto entrò in Sala Grande con un passo composto e altezzoso. Aprivano la via Avery e Mulciber, spalleggiati da Regulus Black e da Wilkes. Nelle retrovie di scorgeva un Mocciosus che, trascinando i piedi, camminava leggendo assorto un libro di pozioni.
Alla vista del prefetto attaccato, Wilkes tirò una gomitata ad Avery, mentre Mulciber ghignava. Avevano fatto davvero un bel lavoro, ecco cosa pensavano. Lestrange aveva bisogno di azioni del genere per prenderli in considerazione come alleati e per riferire il tutto al suo Signore.
A quello che, nel giro di poco, sarebbe diventato il loro Signore. Il Signore di tutti.
A Remus non sfuggì quello scambio di ghigni, e lanciò un’occhiata significativa a Sirius.
“Ramoso?” chiese quest’ultimo.
“Sì, Felpato?” rispose James.
“Via al piano, facciamoli cagare sotto.”
James attese che i Serpeverde si avvicinassero alle panche per sedersi e, puntando i loro posti con la bacchetta da sotto il tavolo, mormorò un adhaereum**.
Fu il turno di Sirius: mentre le serpi iniziavano a mangiare, fece spegnere di colpo tutte le luci La Sala Grande piombò nel buio più totale.
La luce che abbagliò d’improvviso i Serpeverde incriminati, unita a del fumo che sembrava essersi addensato improvvisamente in tutta la Sala, stordirono Avery e Mulciber, che provarono a coprirsi gli occhi con le mani.
Severus Piton, deposto ormai il libro, iniziava a capire cosa stesse succedendo, ma prima di riuscire ad alzarsi, una voce spettrale iniziò a parlare.
“Avery” “Mulciber” “Wilkes” “Black” “Piton”.
Ogni nome era staccato da alcuni secondi di lugubre silenzio. Dal tavolo dei Tassorosso si levarono alcune grida.
“Avete commesso un gesto empio e disumano. Avete attaccato una ragazza indifesa, modificandole la memoria, solo per il suo sangue, detto sporco rispetto al vostro.”
La voce proruppe in una macabra risata.
Le Serpi provarono ad alzarsi, ma scoprirono di avere i pantaloni incollati alle panche.
Molti Corvonero tentarono di uscire dalla Sala Grande aiutandosi con dei Lumos, ma la voce li richiamò
“Rimanete a guardare questi codardi senza un minimo di civiltà, vi prego. Conducono battaglie senza senso, si macchiano le mani dello stesso sangue che dicono di disprezzare.”
I Serpeverde si guardarono improvvisamente le mani, trovandole macchiate di un liquido rosso denso e viscoso. Sangue. Frenetici, urlando molti improperi, tentarono di pulirsi le mani con qualsiasi cosa avessero nelle vicinanze ma, appena pulito, il sangue ricompariva.
Finalmente Black capì che l’unica possibilità di porre fine all’incantesimo era la propria bacchetta, e provò a prenderla dalle tasche, venendo imitato da Piton e Avery, mentre gli altri due cercavano ancora affannosamente una soluzione diversa.
Provò con un Finite Incantatem, ottenendo solo che la sua bacchetta si trasformasse in un turbinio di coriandoli, esplodendo con una pernacchia. L’incantesimo formulato gli consentì solo di ritrovarsi vestito e truccato da dama dell’ottocento di tutto punto, con tanto di parrucca.
Un ruggito di indignazione si sollevò da Regulus e dal suo vestito rosa antico, accompagnato dall’espressione sconsolata e tremendamente imbarazzata di Piton, con un corpetto di un giallo che ricordava tanto l’unto.
I cinque capirono che l’unica possibilità che avevano per uscire da quella situazione era riuscire a staccarsi dalle panche.
Così, la voce continuò. “Quegli abitini vi donano parecchio, non trovate? La prossima volta che pensate di colpire un’innocente fareste meglio a trovare un altro modo per occupare il tempo, come magari rotolarvi nel fango o qualsiasi cosa facciate voi maiali nel tempo libero...”
Nel frattempo la Sala Grande era scivolata nell’ilarità, di cui erano complici anche alcuni Serpeverde che però si costringevano a nascondere le proprie risate con isterici colpi di tosse.
Le Serpi vennero sollevate in aria e in questo modo i loro vestiti vennero strappati nei punti in cui i cinque si erano seduti, rivelando i loro fondoschiena scoperti e nudi.
I loro corpi vennero quindi voltati e a nulla poterono le loro mani: le loro chiappe apparivano in bella mostra davanti a tutta la Sala Grande.
“Cercate di coprirvi? Beh credo che le vostre non siano abbastanza maialose come braccia, non trovate?”
I loro arti superiori vennero trasformati in delle zampe di dei maiali, lasciandoli scoperti davanti alle quattro Case, da cui si sollevò un boato di risate.
“Ripensandoci però, solo dei veri maiali fanno quello che voi avete fatto al prefetto di Grifondoro Marlene McKinnon. Bisogna darvi proprio il loro aspetto!”
In un batter d’occhio i cinque ragazzi si trovarono maiali e, una volta fatti scendere bruscamente a terra, fuggirono grugnendo mentre la voce spettrale li seguiva urlando “Codardi!”.

Lily Evans aveva seguito tutto lo spettacolo e aveva intuito subito chi l’avesse ideato.
Nonostante la sua apparente rigidità non aveva potuto fare a meno di trovarsi a ridere così forte da doversi tenere lo stomaco alla vista dei Serpeverde trasformati in maiali. Per non parlare di quando Severus aveva provato a... Già, Severus. L’anno prima, durante gli esami G.U.F.O., avevano litigato dopo che lui le aveva urlato contro << Non mi serve l’aiuto di una piccola schifosa Mezzosangue!>>.
Severus aveva provato a cercarla dopo l’accaduto? Una volta sola, e solo per placare la propria coscienza. Lei sarebbe stata disposta a perdonarlo? Lily sperava che succedesse, ma era costretta ad ammettere che ormai l’idea di aver vicino un personaggio simile, che sfregiava ragazze la cui unica “colpa” fosse quella di non avere il sangue “puro”, le faceva schifo.
Il vecchio Severus le mancava, il nuovo Severus le faceva ribrezzo.
 
Usciti di scena i cinque maialini, Lily vide i quattro compagni di casa varcare il portone della Sala Grande per tornarsene in dormitorio.
Raccolti i due libri sparsi sul tavolo e la matita, si incamminò a passo veloce verso gli altri Grifondoro.
Erano letteralmente tenuti insieme da Black, che passava le braccia attorno a Remus e a Potter, nonostante fosse il più basso tra i tre. Minus seguiva il trio un po’ indietro, quasi fosse timoroso di unirsi alla loro risata.
Black rideva sguaiatamente, mentre Potter faceva notare alcuni dettagli dello spettacolo a cui Lily aveva appena assistito. Remus sghignazzava più moderatamente, ma anche lui sembrava divertirsi parecchio.
“E avete visto quando Mocciosus si è trovato dentro a quel corpetto giallo unto? Ha fatto una faccia memorabile, avrei voluto scolpirla nella pietra per ricordarmela per sempre!”
“Ammettetelo, la mia idea del colore del vestito è stata in assoluto una scelta di classe, anche se Lunastorta non ne era entusiasta” aggiunse Sirius.
“No, Felpato, Piton ha come colpa quella di essere un codardo e non riuscire ad uscire da quel giro. Sinceramente ho goduto di più nel vedere quegli stronzi di Avery e Mulciber non saper neanche come tenere in mano una bacchetta in una situazione del genere!”
“Linguaggio, Sig.Lupin!” urlò Potter.
“Ah, tu vedi di star zitto, James Charlus Potter” disse ridendo Remus.
“Invece sapete chi dobbiamo davvero ringraziare?” chiese Black.
“Chi?” rispose stupito Potter.
“Peter!” rispose allora il primo.
Il ragazzo nominato alzò di colpo il viso, trovandosi sei paia di occhi a fissarlo. A Lily parve quasi di vedere una luce particolare negli occhi di Minus, era gratitudine.
“È stato grazie a te che abbiamo potuto scegliere come truccare quei palloni gonfiati! Se in quel festino alcolico della scorsa settimana non ti fossi lasciato ridurre così da Alice, non avremmo mai avuto l’ispirazione” concluse Black.
Gli occhi di Peter si spensero un poco, tornando a guardare terra, spenta ogni speranza di essere davvero considerato parte del gruppo.
Ma quanto potevano essere cieche le persone?
Lily non se lo riusciva a spiegare.
O forse, magari, era lei ad essere diventata sensibile all’argomento dopo che…
“A proposito di alcol” disse allora Potter “direi che è il caso di festeggiare!”.
“Io direi di no” disse allora Lily, che fino a quel momento non era stata notata.
I Malandrini si voltarono con espressione terrorizzata, sconvolta e innamorata.
“Lils!” urlò Potter.
“Piattola” aggiunse Sirius, baccandosi una sberla in testa da Remus, che la salutò con un semplice
“Ciao Lily”
Minus mormorò qualcosa come
“Buonasera Evans”
Lily si sistemò sul posto, guardando solo Remus
“Ciao Remus, suppongo che tu mi possa dare una spiegazione ragionevole per tutto questo” sputò, acida.
“Lils, è così bello vederti!”
La ragazza in questione si girò verso chi aveva parlato, lanciando fulmini dagli occhi verdi, che si andarono ad incastonare in quelli scuri di lui.
“Potter” esordì, facendo diventare più duro lo sguardo “ancora una volta che mi chiami in questo modo e farò in modo di non farti mai più giocare a Quidditch in questa scuola”.
Vide Minus voltarsi e scappare verso il dormitorio, come inseguito da un fantasma.
Nella corsa fece involontariamente cadere alcune cioccorane, che Black guardò con una smorfia, molto probabilmente pensando a quanto cibo potesse nascondere quel ragazzo.
“Ma nessuno può togliere il Quidditch ad un’altra persona!!” rispose Potter, strabuzzando gli occhi e spalancando le braccia sconcertato.
C’era qualcosa negli occhi di quel seccatore che la infastidiva a morte, ma non capiva cosa.
“Fidati amico, lei può” gli spiegò Black, dandogli una pacca sulla spalla.
Remus intanto continuava a guardarsi le punte delle scarpe, come se Lily fosse la madre di tre bambini che avevano appena rotto con la pluffa il vetro del vicino.
Dio, Lily odiava essere vista così.
“Remus, per favore, possiamo parlare un attimo da soli?” chiese allora.
“Va bene, loro se ne stavano giusto andando, vero ragazzi?”
“Sì Ramoso, andiamo a vedere se Peter riesce a nascondere bene le bottiglie di Whisky Incendiario come nasconde le cioccorane!” disse Black mentre si voltavano e se ne andavano.
“Se vi becco con anche solo mezza Burrobirra non mi farò scrupoli a togliere punti alla mia stessa Casata” gli urlò lei di rimando.
“Che Grifondoro snaturata…” sentì mormorare Black.
In quel momento si accorse che lo sguardo pieno di sconcerto di Potter era puntato su di lei.
Aveva capito cosa le dava fastidio: quegli occhi erano così innaturalmente tondi, sembravano due palline da ping pong.
C’era qualcosa in quel ragazzo che non le desse fastidio?
 
 Love me love me baby
I've been to the hitman school
You're gonna make my day
Gonna blow you away
That's when the fun begins
Are you ready for the sting
Gonna waste that thing
Hitman is king
​-The Hitman, Queen, Innuendo

 
*Hitman = sicario, assassino su commissione
** incantesimo inventato, una specie di attaccatutto magico
   
 
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