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Autore: PrincessMiyu    27/08/2017    3 recensioni
Un incontro dettato dalla totale casualità, lascerà in Kagome ed Inuyasha un segno indelebile.
Due ragazzi dal carattere diverso, ma accomunati dalla grande passione per i film d’autore, che li porterà a scoprire che in comune non hanno solamente l’amore per le opere cinematografiche.
Un amore cercato, bramato, a tratti non corrisposto e anche sofferto, sono gli elementi perfetti di una storia d’amore meravigliosa che può essere migliore di qualsiasi film.
È davvero possibile che una pioggia di petali di ciliegio, possa far capovolgere completamente i mondi di due persone?
Ecco a voi la long di “At the beginning with you”!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Miroku/Sango
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 11: You give love a bad name (Dai all'amore un cattivo nome)
 
Ottobre
 
Pov Kagome
 
Da quando io e Inuyasha abbiamo avuto quello spiacevole episodio, siamo diventati più affiatati di prima. Sembriamo due persone che si conoscono da una vita, quando in realtà sono solo sei mesi. Ormai tra di noi non ci sono più filtri o segreti, parliamo praticamente di qualunque cosa; a parte una: Kikyo.
Ultimamente lui non fa altro che raccontarmi quanto sia diventata paranoica e lunatica più del solito, anche Miroku lo conferma. Possibile che solo ora se ne renda conto?
Non riesco a parlare di lei, è più forte di me, anche se lui cerca in tutti i modi di farmi esprimere qualche giudizio. Molto probabilmente vuole che gli dia dei consigli, come faccio sempre, ma quando si tratta di Kikyo, il mio cervello va in completo black-out. Non la sopporto e di certo non userei parole molto carine, non sono per nulla obiettiva quando si parla di lei quindi, spesso e volentieri, devio il discorso con la classica frase “fai quel che ti senti di fare”. Non voglio rischiare di perderlo, perciò sto muta e incasso, comprese le occhiatacce da isterica che mi rivolge quelle poche volte che ci vediamo.
Parlando di cose belle: il 21 sarà il suo compleanno e ho ordinato il regalo settimane fa dall’America. È un'edizione limitata di “Casablanca”. Quando ho scoperto che non aveva il blu-ray del suo film preferito, ho girato come una pazza per trovare questa edizione. Non solo è in lingua originale, ma all’interno del cofanetto ci sono tutte le illustrazioni e i fotogrammi originali.
Sono certa che farà i salti di gioia!
Gli ho anche comprato un rosaio con delle perle viola e alcuni magatama. È più un regalo scherzo in ricordo di quello che ci siamo detti in Germania. Chissà come la prenderà!
Sono a lavoro e ancora quell’orribile sensazione di essere osservata non se ne vuole andare, ma sono troppo felice per badarci.
Naraku da un po’ di tempo non mi sta più chiedendo di scrivere molti pezzi, anzi, certe volte mi manda in archivio per scansionare le copertine dei vecchi numeri. Da quando ha scoperto che ho collaborato con la compagnia del signor Totosai durante il festival del cinema, mi ha preso di mira e ormai non scrivo nulla da due uscite.
La cosa mi dà un po’ infastidito, ma Sango mi ha consigliato di mantenere la calma e di aspettare che smaltisca l’umiliazione (visto che lo ha definito blog da quattro soldi!). Così ho fatto.
Il mio blog sta continuando a crescere e non posso che esserne felicissima, sono arrivati un sacco di contatti e mi richiedono sempre nuovo materiale; per cui da una parte questa “mancanza” di lavoro mi fa dedicare più tempo al blog. Infatti ora, sto aggiungendo un post sui top e i flop di quest’anno. Mentre lo controllo canticchiando, arriva quella simpaticona di Tsubaki.
- Higurashi! Vedo che siamo sorridenti stamattina. Hai finalmente capito che fare la giornalista non fa per te? –
- Guarda Tsubaki, sono così di buon umore che non ti mando nemmeno in quel posto che conosci fin troppo bene. –
- Spero che non sia un uomo a renderti così felice, che a quel punto dovrei fargli le condoglianze. –
- Anche se lo fosse non sono affari tuoi, quindi gira i tacchi. –
- E perdermi la riunione di staff? Fossi matta. Sbrigati che sta per incominciare. –
Da un po’ Tsubaki è diventata più fastidiosa del solito, tende sempre a sapere cosa sto facendo.
Mah! Si vede che sta incominciando ad annoiarsi e vuole trovare un nuovo modo per rompere le palle.
Raggiungo Sango e andiamo insieme verso la sala riunioni.
Non mi aspetto nulla, anzi mi chiedo perché richiedano ancora la mia presenza se non ha intenzione di farmi scrivere.
- Buongiorno a tutti! Iniziamo subito. – parla leggendo il foglio che ha tra le mani. – Le ultime uscite sono andate molto bene, ma dobbiamo sempre fare di più quindi dobbiamo assolutamente alzare il livello. –
Oddio! Ho paura di cosa voglia dire con quel suo “alzare il livello”. Di sicuro, non sarò inclusa.
Assegna alcuni articoli, oserei dire soliti, alle mie colleghe e penso che la riunione sia finita qua, ma…
- Ah! Higurashi, visto che sei stata molto ubbidiente in questo periodo, ho deciso di darti un nuovo pezzo. – mi guarda con sorriso sarcastico.
“Ubbidiente”? Ha davvero detto “ubbidiente”? Mi ha preso per un cane? Va be’, sorvolerò a questa cafonata solo perché finalmente mi ha dato un lavoro da fare.
- Scriverai un articolo sul cinema. –
Come? Davvero? Ho sentito bene? Ok! Dov’è la telecamera? Perché sicuro è uno scherzo.
- Signore, dice sul serio? –
- Certo, sono una persona col cuore d’oro. –
- La ringrazio infinitamente. – e poi parto come una macchinetta per esprime il mio entusiasmo - Ho tantissime idee al riguardo. Possiamo fare un paragone tra cinematografia orientale e occidentale, in che modo una influenza l’altra. O anche su dei film con delle tematiche particolari e da come nascono e poi… -
- Frena, frena, frena. Non ti ho detto che potevi scegliere di cosa parlare, come sempre te lo dico io. –
Eh va be’! C’ho provato, alla fine se si tratta di cinema mi va bene tutto… credo!
- Mi scusi signore. Di cosa si tratta? –
- Voglio che parli del film top del 2015. – lo fisso interrogativa, più che altro per cercare di capire cosa intende per “Top”. – 50 sfumature di grigio. –
Ecco appunto!
Rimango congelata per un istante con un’espressione del tutto indecifrabile.
- Come scusi? Non ho capito. –
- Scriverai un articolo su 50 sfumature di grigio in previsione del sequel che uscirà tra qualche mese. Devi raccontare come questo film abbia rivoluzionato il genere erotico. –
- Capo, scusi se mi permetto, ma definirlo film top non è del tutto esatto. È stato considerato il peggior film dell’anno, quindi non mi pare corretto considerarlo il “top”. Si potrebbe fare questo articolo non usando questo film come termine di paragone? –
- La riunione è aggiornata. – congeda tutti per poi proseguire - Higurashi! Nel mio ufficio. – sospira rassegnato e palesemente irritato.
Merda! Perché non tengo mai chiusa questa cavolo di bocca?
Arrivati nell’ufficio di Naraku, lui si siede e mi guarda con sguardo assassino.
- Higurashi, per caso vedi il mio nome scritto su un cartellino sulla giacca? –
- No signore! –
- Bene! Quindi questo significa che non sono un boyscout, ma sono quello che mantiene in piedi questa baracca. Io sono il capo e sono io che ti dico cosa scrivere. È l’ultimo avvertimento che ti do, se avrai ancora qualcosa da ridire, ti assicuro che per te non ci sarà posto nemmeno nell’armadio delle scope. Spero di essere stato chiaro! –
- Come sempre. –
- Allora vai a lavorare. Voglio il tuo articolo tra diciassette giorni a partire da ora. –
Esco dall’ufficio per niente soddisfatta, certe volte mi chiedo perché non mando lui e i suoi articoli del cavolo a quel paese?
Strano! Mi aspettavo che arrivasse Tsubaki con le sue solite battutine, ma non c’è. Meglio così! Davvero si starà stancando. Appena sto per sedermi alla mia postazione, arriva Sango che mi incita a seguirla in bagno.
- Allora cosa ti ha detto? –
- Mi ha dato l’ultimo avvertimento. Se non faccio come dice lui, mi manda a spasso. –
- Che stronzo! Ma che diavolo gli sta prendendo ultimamente? –
- Sinceramente Sango, non mi interessa. Ho sempre fatto il mio lavoro e continuerò a farlo, ma non smetterò mai di dire quello che penso. –
- Amica mia, fattelo dire: sei meravigliosa! Se fosse successo qualche mese fa avresti dato di matto, ma ora non ti comporti nemmeno più da ragazzina. –
- Ehi! Non sono una ragazzina e non mi sono mai comportata come tale. Sono solo di buon umore e non voglio che nessuno me lo rovini. – spiego mentre mi sistemo il trucco.
- Immagino che sia Inuyasha a farti quest’effetto. – afferma la mia amica con sorriso sghembo ed io per poco non mi acceco con il mascara.
- Ma cosa dici? Inuyasha non mi fa nessun effetto. – affermo, cercando di sembrare il meno agitata possibile.
- E cosa avrò mai detto? Intendevo solo che sono felice che abbiate risolto e che siate tornati ad essere amici. Avevi davvero un aspetto terribile, sai? – non rispondo alla sua provocazione e continuo a fissare lo specchio senza incrociare il suo sguardo. – Ragazzina, mi nascondi qualcosa? Ti stai agitando e soprattutto non mi hai mandato al diavolo. –
- Ma no, scema! … Ah! Volevo dirti che mi è arrivato il regalo di compleanno per Inuyasha. –
- Lo sai che non vuole fare nulla, vero? –
- Sì sì lo so, ma devo pur darglielo quindi dovremmo organizzare una serata. –
- Avrei già un’idea, ma te lo dico dopo. Ora torniamo a lavoro. –
- Sì andiamo. –
Mentre stiamo per uscire dal bagno, sento un rumore che mi fa voltare.
- Kagome, che c’è? – chiede Sango.
- Ho sentito un rumore. –
- Io non ho sentito niente. –
- Me lo sarò immaginato. -
Dopo essermi convinta, finalmente usciamo dal bagno.
 
 
 
In bagno…
 
- Questo è quanto! –
- Alla zoccola piace il gioco pesante? E noi glielo daremo.
- Mi spiace Kikyo, speravo che con quell’articolo si sarebbe infuriata e Naraku l’avrebbe licenziata. Non mi aspettavo una reazione del genere, conoscendola. –
- Tsubaki, la vendetta è un piatto che va servito freddo. Verrò di nuovo a parlare con Onigumo, perciò tienimi aggiornata. –
- Certo. –
 
 
 
L’idea di Sango era quella di invitarci a cena a casa di Miroku, così da poter approfittare di questo momento per stare insieme e dargli il mio regalo. Per fortuna Kikyo non c'è.
La serata passa serena e tranquilla tra buon cibo e risate, quando ad un tratto Miroku si fa leggermente più serio.
- Ragazzi, sono felicissimo che siamo riusciti a passare questa serata solo noi quattro. Visto che, molto probabilmente, il nostro Inuyasha festeggerà il suo compleanno altrove, abbiamo approfittato di questa serata per brindare alla tua salute, ma non solo… - lui e Sango si scambiano uno sguardo complice, mi sa tanto che vogliono dirci qualcosa di importante.
Oh mamma! Non sarà che…
- Volevo dirvi che ho chiesto a Sango di venire a vivere con me. – annuncia sorridente Miroku.
- Cosa? – urliamo sorpresi sia io che Inuyasha.
- E io ho accettato. – continua Sango.
- Oh Kami! Ragazzi è una notizia grandiosa. – esplodo di felicità.
- E bravo Miroku, che ha deciso di mettere la testa a posto. – aggiunge entusiasta Inuyasha.
Tra abbracci, baci e commozione comincia a farsi molto tardi e decidiamo di ritirarci a casa.
- Inuyasha, scusami potresti accompagnare Kagome a casa? Rimango ancora qui per aiutare Miroku. –
- Certo non c’è problema. –
Mi sento in completo imbarazzo. Non mi faccio accompagnare a casa da quando ho la patente, e guarda ora.
Saliti in macchina, Inuyasha inizia a parlare.
- Wow! Che serata! Non mi aspettavo un passo del genere da parte di Miroku. Ha fatto davvero centro! –
- Sono felicissima per loro. Si meritano tutto il bene del mondo. –
- Posso chiederti una cosa? –
- Dimmi. -
- Che è successo alla tua macchina? Non mi hai detto nulla. –
- Beh ecco… l’ho data a mia madre. Prima usava quella di mio padre e poi dopo quello che è successo le ho dato la mia senza che ne comprasse un’altra. Stanno già sborsando un capitale per via del divorzio, quindi non volevo che si aggiungesse un’altra spesa. Alla fine cammino molto a piedi e i mezzi funzionano, perciò non è stato un grosso sacrificio. Mi spiace solo di non essere indipendente e farmi accompagnare come se fossi una ragazzina. –
- Capisco. Per l’accompagnarti posso diventare il tuo autista personale se vuoi. –
- Sei gentile, ma no. Grazie –
- Eccoci qua signorina. Arrivati nella sua dimora. –
- Ah ah ah! Spiritoso… Senti volevo darti il mio regalo di compleanno. –
- Bambina, ma non era necessario. –
- Niente ma. Ecco qua! Non ti dico buon compleanno ora, perché porta male. – ripeto quello che mi disse lui al mio compleanno.
Gli passo la busta con dentro i miei due regali. Scarta con entusiasmo il primo pacchetto dove trova il Blu-ray e appena si rende conto di cos’è rimane paralizzato per un bel minuto abbondante.
- Dove diavolo l’hai trovato? Erano anni che cercavo questo genere di cofanetto, ma era talmente limitata come edizione che non sono mai riuscito a trovarlo. Sei pazza! –
- Come vedi ho anch’io i superpoteri. –
- Ce li hai sì. Forse è il regalo più bello che abbia mai avuto. Grazie. –
- Guarda meglio che c’è dell’altro. –
- Altro? – chiede, guardando meglio dentro la busta e trovando un’altra scatoletta. L’apre e rimane sconvolto ed io inizio a ridere.
- Cos’è questa roba? –
- Hai detto che mi avresti paragonato ad una sacerdotessa e adesso ti do quel rosario che ti avevo promesso. –
- Ma sei seria? Adesso che fai mi mandi “a cuccia”? –
- Mettitela e proviamoci. –
- Ma nemmeno per sogno. Dannata! – impreca per poi scoppiare a ridere insieme a me. Quando ci riprendiamo, ricomincia a parlare – Grazie bambina. -
- Di niente. – rispondo mentre ci abbracciamo.
Ci stringiamo per un bel po’ di tempo e come sempre il mio cuore batte all’impazzata quando sono così vicino a lui, ma è così piacevole e bello che cerco di non pensarci e godermi il momento.
- Peccato che il 21 tu sia impegnato. Una bella maratona di “Ritorno al futuro” ci stava. – ammetto mentre ci stacchiamo.
- Già! Che senso ha nascere il 21 ottobre se non posso vedermelo? Grande Giove! –
- Siamo sul pensate, eh? –
- Che c’entra il peso? –
Scoppiamo a ridere dopo questo botta e risposta alla Doc e Marty, ma decidiamo che è arrivato, per davvero, il momento dei saluti.
- Sarà meglio che entri in casa. Grazie per avermi accompagnato nella mia umile dimora, Ambrogio. – lo ringrazio prendendolo in giro.
- Ciao bambina. Buonanotte. –
- Notte. –
Rientro in casa felicissima che gli sia piaciuto il mio regalo.
Ora devo pensare a scrivere quell’articolo su quella cosa, che non so da quale girone dell’inferno sia nata. Ma prima di scrivere devo pensare a quando vederlo.
Oh Povera me! Verrà un infarto al tizio del noleggio quando lo prenderò. Prevedo già morte e distruzione.
 
 
Pov Inuyasha
 
 
Da quando ho risolto con Kagome le cose tra noi vanno alla grande, sono felicissimo di aver ritrovato la mia migliore amica. Siamo più uniti che mai, però se ho sistemato tutto con Kagome, con Kikyo non va di certo meglio.
Per tre settimane ho fatto di tutto per assecondarla in ogni sua cosa, volevo farmi perdonare per la questione della Germania, ma sembrava non fosse mai abbastanza. Quando ho preso la decisione di non continuare a mortificarmi, la metamorfosi. È diventata più appiccicosa, più ossessiva e più passa il tempo meno riesco a sopportare, anzi adesso mi incazzo molto più facilmente, sembra di essere tornato ventenne. Sono settimane che non facciamo altro che andare in giro per negozi di qualsiasi genere; articoli per la casa, vestiti, mobili, antiquariato.
Neppure il tempo di uscire dal lavoro che la devo scortare a destra e a sinistra. Anche per il mio compleanno non è stato molto diverso, e visto che non volevo nessun genere di festa, la mia ragazza ha deciso che sarebbe stato bello fare qualcosa di nuovo: andare all’IKEA. Mi chiedo certe volte da dove arrivi tutta la mia pazienza, non credo che generalmente le coppie facciano queste cose ogni santo giorno.
Ma non potevamo davvero starcene sul divano a fare la maratona di “Ritorno a futuro”? L’anno scorso che ci fu il raduno mondiale dove proiettarono i primi due film al cinema, fu uno dei compleanni più belli della mia vita.
Meno male che ci sono i miei amici che riescono a tirarmi su il morale e soprattutto grazie ai Kami che c’è Kagome. Anche se non mi dà mai un consiglio per quanto riguarda Kikyo, pur essendo consapevole della mia situazione con lei. Vorrei tanto sapere cosa pensa realmente, ho sempre molta considerazione di quello che dice proprio perché è sempre molto obiettiva e sincera.
 
Oggi sono distrutto!
È sabato e non vedo l’ora di rilassarmi, voglio stare steso sul divano e godermi il blu-ray di “Casablanca” che mi ha regalato Kagome. Sono giorni che faccio su e giù e oggi voglio solo stare in pace.
Nemmeno il tempo di pensarlo mi squilla il telefono. E ti pareva!
- Pronto? –
- Inu-chan, che stai facendo?
- Sono in panciolle sul divano e sto per guardarmi “Casablanca”. –
- COME? Ancora non sei pronto?
- Perché dove volevi andare… ancora? – chiedo infastidito.
- Sai il tappeto che avevo preso tre giorni fa? Fa schifo e non si intona alla mia stanza.
- Kikyo, mi sembrava di averti detto che quel tappeto non era adatto, ma mi hai risposto che eri sicurissima di quello. Ora vuoi che venga con te per cambiare quello che dicevo di non prendere? – sospiro spazientito.
- Ti aspetto allora.
- Scordatelo! – sbotto senza girarci intorno.
- Come scusa?
- Non mi muovo da qua. Ho avuto una settimana stancante per via del lavoro e sicuramente il tuo shopping compulsivo non è stato di certo rilassante. Quindi se vuoi andare, chiama una tua amica. –
- Inuyasha, spero vivamente che tu stia scherzando. È sabato, dannazione, e voglio che venga tu. Fine della discussione.
- Abusi della parola “voglio” un po’ troppo spesso. –
- Ma mi dici che diavolo ti prendere ora? Sembrava che stesse andando tutto bene e ora cos’hai? Hai di nuovo fatto qualcosa che non dovevi fare?
- Perché la colpa di tutto è sempre mia, mi pare ovvio. Comunque non ho fatto assolutamente nulla, VOGLIO solo stare in pace. Se vuoi stare con me, il posto sul divano c’è. – controbatto con decisione.
- Fai poco lo spiritoso Inuyasha, guarda che non sono la tua amichetta.
Appunto, non lo sei!
Il tono che ha usato per dirlo mi dà alquanto fastidio. Ogni scusa è buona per mettere in mezzo Kagome.
- Allora, mi vieni a prendere o no?
- Ho detto di no! – ripeto ancora più convinto di prima.
- Va bene Inuyasha allora sapp… - chiudo la conversazione. Non l’ho mai fatto in vita mia, ma non stavo reggendo più. Mi scoppia la testa, la sua voce è talmente forte che potrebbe romperci i vetri.
Mi alzo dal divano e accendo la radio, sperando che arrivi una bella canzone.
 
Colpito al cuore
Ed è tua la colpa
Dai all’amore un cattivo nome
 
Ciò che vendi è un sorriso d’angelo
Mi prometti il paradiso,
ma mi fai patire l’inferno
 
Bene! Mi ci voleva proprio You give love a bad name di Bon Jovi. Prendo una bottiglia di birra dal frigo e ascolto attentamente le parole della canzone e tengo il ritmo con il piede.
Sento il mio telefono squillare, ma appena vedo che è Kikyo alzo ancora di più il volume della radio.
 
Sei come una pistola carica
Non c’è posto dove nascondersi
Nessuno mi può salvare
Il danno è ormai fatto
 
Colpito al cuore
Ed è tua la colpa
Dai all’amore un cattivo nome
Faccio la mia parte e tu i tuoi giochini
Dai all’amore un cattivo nome
Dai all’amore un cattivo nome
 
Santo Bon Jovi! Non potrei essere più d’accordo con te in questo momento. Mentre continuo ad ascoltare quella canzone mi fermo a guardare la foto mia e di Kagome il giorno della festa dell’azienda in posa Gere-Roberts. Sorrido e penso che Bon Jovi probabilmente non aveva nessuno che potesse salvarlo, ma io invece sì.
Mi vesto in fretta e furia e prendo dei dvd.
Aspetta un attimo! Che sto facendo? Perché invece di chiarire con Kikyo, penso di andare da Kagome? Davvero certe volte non mi capisco nemmeno io.
Riguardo ancora quella foto e mi focalizzo sul suo viso sorridente, e ripenso a quanto fosse splendida quella sera.
Al diavolo! Mi ero ripromesso che avrei pensato a me, adesso voglio pensare a me.
Prendo le chiavi ed esco di casa.
 
Busso al suo appartamento e mi apre sempre con quello splendido sorriso
- Ehi ciao. –
- Allora, qui abbiamo “Pulp fiction”, “Arancia Meccanica” e “Taxi Driver”, ma se sei in vena di pianti isterici ho anche la quarta opzione che è “La vita è bella” di Benigni. E gli immancabili popcorn. – dico porgendole la busta extra large di popcorn.
- Oh Kami, tra un po’ piango per la commozione, ma piango anche perché devo declinare l’offerta. – mi risponde dispiaciuta.
- Perché mai? Lavoro? –
- Già, per una volta che, finalmente, il mio capo decide di darmi un pezzo sul cinema, sono obbligata a scrivere un articolo su un film pessimo. Credo che perfino Peppa Pig insieme ad Hello Kitty avrebbero saputo fare di meglio. Mi stavo mettendo proprio adesso a vederlo. – mi spiega scocciata facendomi ridere di gusto.
- Caspita! E cos’è questa oscenità? – domando continuando a ridere.
- 50 sfumature di grigio. –
- Oh… wow! Beh dai, allora ti accompagno in questa ardua impresa. Così se mai dovessi addormentarti o ti dovesse arrivare un conato di vomito potrei svegliarti o reggerti i capelli, dipende poi dall’evenienza. Inoltre non l’ho visto nemmeno io, almeno se fa così schifo potremmo divertirci a prenderlo per il culo come se non ci fosse un domani. – la vedo finalmente ridere.
È stupenda quando lo fa.
- Aggiudicato! E poi ci sono anche i popcorn a tirare su il morale. – alla fine accetta e mi fa accomodare in casa.
Dopo avermi offerto il caffè, si mette accanto a me sul divano con la ciotola dei popcorn e iniziamo a vedere il film.
Appena iniziato c’è qualcosa che attira la mia attenzione. Non l’avevo mai vista all’opera, quindi un po’ mi incuriosisce come lavora.
- Un taccuino? –
- Beh sì. Ogni volta che devo scrivere un pezzo uso sempre il taccuino per scrivere le note. Anzi, in realtà, utilizzo il pc solo ed esclusivamente per trascrivere l’articolo e mandarlo al mio capo per il controllo. Anche per il blog faccio la stessa cosa, trascrivo e mando online. Scrivo tutto con carta e penna ed è una cosa che faccio sin da quando ero piccola. Non riesco a concentrarmi o esprimere quel che penso direttamente sul pc, la vedo una cosa talmente impersonale che chiunque potrebbe fare; invece, quando sono seduta con il mio taccuino, la mia penna e comincio a scrivere, lì ci sono io. La mia scrittura, il mio sudore e addirittura la goccia del caffè che stavo bevendo, sono cose solo mie. Lo so è una cosa stupida, ma alla fine non m’importa, sono quel che sono. – chiarisce dopo aver messo in pausa.
Accidenti! Questa donna mi stupisce sempre di più.
- Invece non la reputo una cosa stupida, anzi, anche se t’immaginavo una sempre attaccata al pc o al Tablet per lavorare, visto che ti occupi anche di un blog. –
- No no no no! Per carità. Meno ci sto vicino a quell’aggeggio infernale meglio è. Mi avvicino a lui solo quando leggo le risposte dei lettori o per leggere le email e, grazie ai Kami, tutte le notifiche mi arrivano per telefono, evitandomi di stare a controllare ogni giorno. Dio benedica gli Smartphone! – afferma con decisione e non posso fare a meno di ridere seguito da Kagome.
Continuiamo a vedere il film per la prossima ora e mezza.
Ora posso affermare con fermezza che questo film fa davvero schifo!
La vedo che non sta riuscendo più a trattenersi.
- Oh mamma! Un’ora e mezza di supplizio e riuscire a partorire un articolo decente sarà ancora più un supplizio. Ma come si può concepire tutto questo? Potrei basare la questione su tre punti fondamentali: primo, è un insulto al genere femminile; secondo, è un abominevole insulto al genere femminile; terzo, è un enorme e raccapricciante insulto al genere femminile! –
- Quindi, se ho ben capito, per te è un insulto al genere femminile. – la stuzzico.
- Scemo! E poi non puoi nemmeno definirlo un film erotico. Ti trasmette tutto tranne che quello. Se davvero dobbiamo dirla tutta, se vogliono un film erotico che si vedessero almeno “9 settimane e mezzo”! Il plot è praticamente identico, è degli anni 80 e di certo la protagonista non doveva essere costretta a firmare un contratto allo scopo di essere comandata a bacchetta. E comunque, basterebbero semplicemente due parole: Kim Basinger. Ho detto tutto! –
- Già, che donna! Comunque sì, ti do ragione su come viene rappresentata la figura della donna, però anche dal punto di vista maschile non è di certo meglio. Io che sto dall’altra parte, vedere un uomo che prova piacere dominando la propria donna, mi mette a disagio. Forse perché è una cosa che non mi appartiene e credo che non appartenga a molti uomini. Per carità, sotto le lenzuola ognuno è libero di fare quel che vuole, ma se è la donna che qualche volta prende le redini della situazione può diventare dannatamente sexy. E poi puoi fare l’amore o una semplice scopata, ma sempre in due si fa, che uno goda e l’altro no, non ha senso per me. – sostengo e ammetto con un pizzico di malizia. Noto che un po’ arrossisce, anche se non vuole darlo a vedere.
Ma quanto è bella!
Adoro questo suo lato; è una donna molto forte e sicura, ma ha questi momenti in cui non riesce nemmeno a sostenere un discorso diventando talmente dolce e tenera che potrei anche definirla molto sensuale.
Cavolo! Ma che sto dicendo? Inuyasha riprenditi!
- Beh sì certo. Senti, sai cosa mi ci vorrebbe ora, oltre ad un antidiarroico? – mi chiede mentre gli faccio “no” col capo. - Di un bel massaggio ai piedi! – allude.
Massaggio ai piedi? Il mio cuore credo che abbia perso un battito in questo momento. Ma sicuramente si ferisce a “Pulp Fiction”.
- Ah ah! Mi sa tanto che qualcuno ha voglia di vedere “Pulp Fiction”. – provo ad indovinare.
- Bingo! Cerchiamo di ritrovare la sanità mentale con il buon vecchio Quentin. Ovviamente sempre che tu non abbia altro da fare; non voglio assolutamente bloccarti qua. –
- No no, anzi, sono libero come l’aria. Quindi accetto volentieri di partecipare a questo tuo rito di purificazione. –
Ho bisogno di allontanarmi un po’. Credo che questo film provochi dei problemi mentali.
- D’accordo. Prendo altri popcorn. –
Meglio approfittarne, così afferro Kagome per un braccio per bloccarla.
- No lascia, li prendo io, tanto ho bisogno un attimo del bagno. Tu intanto metti il film. –
 
Pov Kagome
 
Quando ritorna dal bagno e va in cucina a versare i popcorn nella ciotola, lo guardo mentre è di spalle e mi soffermo sul suo lato B. Inconsapevolmente deglutisco e mi tocco con la mano il braccio con cui mi ha afferrato. Sento di nuovo un caldo atroce e quando mi rendo conto di quello che sto facendo, cerco di sbuffare in maniera silenziosa per riprendermi.
- Non posso crederci, sto diventando peggio di Miroku… - bisbiglio tra me e me, mettendomi le mani in faccia.
- Ecco qua. – ritorna Inuyasha, facendomi sussultare. Si risiede accanto a me e vedo che prende il cellulare e lo scruta intensamente con una faccia a dir poco scocciata, e appena si rende conto che non c’è nulla lo rimette a posto in malo modo.
- Iniziamo? – chiede un po’ troppo serioso.
- Sì, però prima dimmi cosa c’è. – dico con sguardo indagatore.
- Mmmh? – risponde da perfetto gnorri.
- Sicuro che non ci siano problemi che tu rimanga qua? O meglio… problemi per qualcuno? Perché credo che tu non sia venuto fin qui solo per vedere un film. Che succede? – domando, sapendo già la sua risposta e quale sia il vero problema.
- Non lo so nemmeno io. Ormai mi incazzo per qualsiasi cosa e non riesco più a sopportare nulla. Visto che sono settimane che Kikyo mi porta in giro a vedere negozi di qualsiasi genere e ormai non riesco più a fare la distinzione tra una negozio di vestiti e un negozio di mobili. Oggi volevo semplicemente stare a casa tranquillo senza troppi sbattimenti. Kagome, non hai idea di che scenata mi abbia fatto al telefono e se ci ripenso mi ritorna il mal di testa! – afferma, facendo una pausa per poi continuare – Ma la cosa che mi ha sconvolto di più è che le ho chiuso il telefono in faccia per non sentirla più. Sono arrivato all’esasperazione e sinceramente non è da me. Non so davvero cosa fare perché da una parte mi dispiace. – sostiene con una faccia a dir poco perplessa.
- Eri arrabbiato, è normale tu abbia reagito così. Per quanto riguarda il resto… fai quello che ti senti di fare. – rispondo solamente, come sempre.
Non riesco ad essere obiettiva quando si tratta di Kikyo e non posso certo dirgli che come persona fa schifo e dovrebbe solo mandarla a fanculo. A parte il fatto che parlare di lei mi fa salire un nervoso assurdo solo a pensare come tratta Inuyasha, ma davvero… chi sono io per giudicare e dirgli di buttare alle ortiche una storia durata anni?
E come ogni volta, questo mi provoca una fitta al cuore che fa malissimo, facendomi venire voglia di piangere fino allo sfinimento.
- Già! Come sempre. – mi risponde sarcastico, prendendo poi il telecomando per mettere in play. - Dai, iniziamo a vedere il film o qui davvero mi tocca massaggiarti i piedi. – mi sorride facendomi l’occhiolino.
Guardiamo il film in religioso silenzio e a un certo punto, verso la fine del film, sento i miei occhi appesantirsi e li chiudo per un istante. Poi sento Inuyasha che mi sveglia scrollandomi dolcemente e dicendo il mio nome. Quanto vorrei che fosse sempre così. Cosa? Che diavolo sto pensando? E da lì sbarro gli occhi.
 
Pov Inuyasha
 
Mi chiudo in bagno e mi sciacquo la faccia con acqua ghiacciata per riprendermi.
Era ovvio che si riferisse a “Pulp Fiction”. Perché ho pensato a tutt’altra cosa?
Perché sono un cretino, ecco perché. Ormai mi dovrei rassegnare al fatto che Kagome non mi è del tutto indifferente. È bellissima questo è ovvio, ma non posso sentirmi come un quindicenne allupato.
Sto perdendo la testa, mi sembra di essere tornato in Germania se non peggio.
Basta! Mi devo riprendere.
Torno in cucina, riempio nuovamente la ciotola con i popcorn e torno a sedermi accanto a Kagome.
- Ecco qua. – la vedo saltare, forse era sovrappensiero. Prendo il cellulare e noto che ci sono due chiamate perse e cinque messaggi da parte di Kikyo. Non ho proprio voglia di stare a sentirla, sto tanto bene. E con tutta onestà, nemmeno me ne importa. Così ripongo il cellulare in malo modo.
- Iniziamo? – dico con aria irritata.
- Sì, però prima dimmi cosa c’è. – mi ha beccato.
- Mmmh? – cerco di far finta di non aver sentito.
- Sicuro che non ci siano problemi che tu rimanga qua? O meglio… problemi per qualcuno? Perché credo che tu non sia venuto fin qui solo per vedere un film. Che succede? –
Tanto vale che sputi il rospo. Poi chissà forse è la volta buona che mi dice qualcosa. Magari la provoco un po’.
- Non lo so nemmeno io. Ormai mi incazzo per qualsiasi cosa e non riesco più a sopportare nulla. Visto che sono settimane che Kikyo mi porta in giro a vedere negozi di qualsiasi genere e ormai non riesco più a fare la distinzione tra una negozio di vestiti e un negozio di mobili. Oggi volevo semplicemente stare a casa tranquillo senza troppi sbattimenti. Kagome, non hai idea di che scenata mi abbia fatto al telefono e se ci ripenso mi ritorna il mal di testa! Ma la cosa che mi ha sconvolto di più è che le ho chiuso il telefono in faccia per non sentirla più. Sono arrivato all’esasperazione e sinceramente non è da me. Non so davvero cosa fare perché da una parte mi dispiace. –
- Eri arrabbiato, è normale tu abbia reagito così. Per quanto riguarda il resto… fai quello che ti senti di fare. – niente da fare mi risponde nella sua classica maniera. Che diavolo devo fare per farmi dire quello che pensa?
- Già! Come sempre. – rispondo scocciato, però non le posso dare una colpa, perciò andiamo avanti e cambiamo discorso. - Dai, iniziamo a vedere il film o qui davvero mi tocca massaggiarti i piedi. – affermo facendole l’occhiolino.
È ufficiale che il mio cervello è andato a quel paese insieme a quello di Anastasia. Meno male che non se ne accorge e che il film inizia, così siamo concentrati solo su quello.
Poco prima che finisse il film mi giro verso Kagome e noto che dorme profondamente. Smetto praticamente di guardare lo schermo e mi alzo per avvicinarmi di più. Mi siedo a terra di fronte al divano e inizio a guardarla come non l’avevo mai vista. Credo di essere rimasto almeno dieci minuti a fissarla, il suo viso rilassato, il suo corpo perfetto che si muove ad ogni suo respiro per poi soffermami sulle sue labbra, così piene e perfette. Sarei un pazzo se dicessi che non vorrei assaporarle, perché in questo momento non riesco a pensare ad altro che alle sue labbra sulle mie. Prendo il telefonino, e come successe sei mesi fa, le scatto una foto senza che lei sappia nulla.
- “Se per baciarti dovessi poi andare all’inferno, lo farei. Così potrò poi vantarmi con i diavoli di aver visto il paradiso senza mai entrarci.” – sussurro quella frase di Shakespeare mentre continuo a fissarla e piano piano, come fossi ipnotizzato, mi avvicino sempre di più a lei.
In quell’istante, vibra il cellulare facendomi saltare ed è l’ennesima chiamata di Kikyo alla quale nuovamente non rispondo.
Cazzo! Che diavolo stavo pensando? Sono impazzito?
Devo andare prima di fare qualche sciocchezza, così decido di svegliare Kagome dolcemente. 
- Oddio! Scusami Inuyasha mi sono appisolata. Quanto ho dormito? – mi chiede dispiaciuta.
- Sì e no una quindicina di minuti, non di più. Ti ho svegliata perché è meglio che vada da Kikyo adesso, ma non volevo andarmene senza salutarti. – invento la prima balla che mi viene in mente.
- Capisco. Ti accompagno alla porta. –
- Grazie mille per aver condiviso con me quella tortura, forse da sola non ci sarei mai riuscita. –
- Mi raccomando, voglio un grande pezzo. –
- La vedo dura, ma almeno il grosso del lavoro è già stato fatto. Adesso manca solo scrivere. –
- Bene. Allora io vado. – cerco di salutarla, ma il corpo va per conto suo e così le do un bacio sulla guancia, cosa che non avevo mai fatto e poi le sussurro appena - Grazie a te per oggi. Sono stato benissimo. – scostatomi, ci rendiamo conto che la situazione si è fatta parecchio imbarazzante e forse è meglio levare subito le tende. - A presto Kagome. – la saluto allontanandomi il più velocemente possibile non dandole il tempo di ricambiare.
Mi fermo un secondo e rifletto su cosa è appena successo. Il cuore mi sta esplodendo e non capisco come sia potuto accadere. Risentire la morbidezza della sua pelle sulle mie labbra mi ha dato una sensazione di calore e pace. Diavolo ed era solo un bacio sulla guancia!
Ovviamente, ora come ora, non ho nessunissima intenzione di andare da Kikyo, perché a parte tutta questa situazione assurda che si è creata, io sto bene.
Ora voglio solo parlare con Miroku, ho bisogno di un amico. Anche se non ho bisogno che qualcuno mi dica che… oggi ho desiderato Kagome come non ho mai desiderato nessuna.
 
 
 
 
Angolino svago
 
 
 
Ciao bellezze ^_^
È andato anche questo capitolo. Beh che dire, la svolta c’è stata e adesso i nostri due fessacchiotti preferiti incominciano a farsi due domande, ma come accade tutte le santissime volte, c’è sempre uno che capisce prima dell’altro. Mai che lo capiscano in contemporanea (ma vedi un po’ questi U.U). Comunque chi non ha mai visto “Pulp fiction” consiglio di farlo perché è bellissimo, ma vi dico anche che se siete deboli di cuore o facilmente impressionabili allora meglio di no.
Vi lascio i link di due scene top di questo film *^*
https://www.youtube.com/watch?v=ak9LOLDaglk (Filosofia sul massaggio ai piedi xD)
https://www.youtube.com/watch?v=9dm627Yi7WQ (Scena meravigliosa *^*)
Per quanto riguarda il raduno mondiale di “Ritorno al futuro”, volevo dirvi che l’hanno fatto davvero ed io ci sono anche stata e mi hanno dato il poster. Poiché anche quello è uno dei miei film preferiti non potevo non metterlo così ho voluto far coincidere il giorno del compleanno di Inuyasha lo stesso giorno in cui Marty e Doc vanno nel futuro (21 ottobre 2015). Or dunque vedetevi anche questa trilogia u.u
Dopo avervi tartassato alla Kagome Style xD, vi continuo a ringraziare per chi sta seguendo questa storia e chi ha sempre il tempo di recensire lasciandomi il suo pensiero. Davvero ancora grazie :3
Ci si becca al prossimo capitolo intitolato “Non tutte le creme brûlé escono col buco”.
Un bacione :*
Princess Miyu
 
 
 
   
 
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