Capitolo Uno
Inizio
U |
n
ragazzino camminava solitario in un bosco. La luna piena guidava i suoi
passi e il suo delicato nasino era puntato verso quella sfera luminosa
che tanto amava. I suoi genitori lo avevano avvisato di non andare da
solo nella foresta, quelle notti, ma lui aveva otto anni e una voglia
innata di infrangere le regole, come ogni ragazzino della sua
età.
Un
rumore attutito dall’erba bagnata dal temporale del giorno
prima arrivò alle orecchie del ragazzo. Abbassò
di colpo la testa e scrutò gli alberi con attenzione. Il suo
cuore batteva all’impazzata e rimbombava nelle orecchie come
se fosse l’unico suono di quella silenziosa notte.
La
paura gli scorreva nelle vene impedendogli di muoversi.
L’adrenalina gli aveva acuito i sensi e riusciva a sentire il
rumore dei passi vicino a lui, l’odore muschiato della
foresta misto a qualcosa di più selvaggio e quasi soffice,
gli occhi vedevano negli anfratti più bui e riuscivano a
distinguere una sagoma enorme che attendeva acquattata
nell’ombra, la pelle vibrava sotto la tensione della paura e
la lingua percepiva il dolce gusto di questa orribile sensazione.
Un
enorme lupo sbucò dalla boscaglia con un ghigno stampato in
volto che non aveva nulla di ferino. I suoi occhi esprimevano
sentimenti che andavano oltre la comprensione di un bambino di otto
anni, in parte eccitati, in parte calcolatori.
No,
il bambino riusciva solo a vedere la maestosità
dell’animale e la sua bellezza e la paura che trasmettevano i
suoi movimenti pacati e da predatore. Si, aveva capito che lui era la
preda di quell’animale, di quel cacciatore della notte.
Ricordava gli avvertimenti di suo padre: gli diceva che se incontrava
un lupo doveva rimanere immobile, cosa nient’affatto
difficile visto che era paralizzato dalla paura.
Il
predatore iniziò a girargli intorno, come studiandolo. Il
ragazzino non aveva la forza di seguire con la testa i movimenti
dell’animale e così rimase immobile, ad attendere
la sua fine. Delle lacrime iniziarono a percorrere il suo viso, lacrime
mute visto che non aveva la forza di fare altro. Quelle lacrime
però erano come coltelli che trafiggevano il suo cuore come
pugnali.
Non
voleva morire, non voleva. Una parte di se però era
rassegnata e implorava le altre di fare altrettanto. Dentro di lui
così iniziò una lotta tra la parte che voleva
lottare e quella che preferiva attendere il suo destino. Alla fine
quella che voleva vivere ebbe la meglio e i muscoli del ragazzo di
sbloccarono tutti in un colpo e ebbero uno scatto che lo portarono a
correre più velocemente possibile. Il respiro
aumentò di velocità e il cuore batteva
così velocemente che sembrava volergli uscire dal petto.
Sentiva i passi dell’animale dietro di lui, ma non si
voltò e continuò a correre fino a vedere solo una
nuvola nera che gli impediva la vista.
Crollò
a terra, quasi privo di sensi. Cercava di respirare il più
lentamente possibile, ma la paura glielo impediva. Rimase
così accasciato al suolo con le dita che affondavano nella
terra cercando un appiglio per rimanere in vita. Le ginocchia erano
vicine al torace che si dilatava con forza contro le membra ossute.
Chiuse gli occhi e aspettò immobile che il predatore
arrivasse.
Passarono
i secondi, che a lui sembravano anni. Poi, dopo quelle che gli erano
sembrate ore, sentì un ululato talmente vicino che temette
si sarebbero rotti i timpani da quando era possente. Strinse i pugni e
strizzò gli occhi, pronto all’inevitabile fine.
Pensò ai suoi genitori, e li ringraziò per tutto
quello che avevano fatto per lui. Si scusò con tutte le
persone a lui care del fatto che aveva smesso di lottare. Era un
perdente perché solo i perdenti si arrendono.
Sentì
l’alito caldo del lupo accanto al suo viso. Sapeva mi sangue
e di morte. Lo sentì spostarsi come una carezza fino alla
pelle del fianco destro scoperto e indugiare sul quel punto come per
odorarne la fragranza. Si sentiva come protetto da quel soffice calore,
come se fosse tornato tra le braccia della madre.
Poi
però un dolore acuto lo colpì e tutta quella
insensata dolcezza lo abbandonò lasciandolo solo e
dolorante. Sentiva il fianco bruciare come se ci fosse stato messo
sopra dell’acido. Lacrime di dolore gli inondarono gli occhi
e desiderò solo morire. Tutto pur di non
dover’affrontare quella sofferenza. Sentì dei
passi e il lupo iniziò a ringhiare. Ma al ragazzo non
importava. Non riusciva a percepire niente se non il dolore. Non
sentiva gli urli sovrumani che uscivano dalle sue tenere labbra
squarciando la tranquillità della notte. Non riusciva a
percepire la sua pelle imperlata di sudore irradiare calore per la
febbre alta. Non riusciva a vedere la lotta che c’era tra due
lupi accanto a lui, quello che l’aveva morso e un altro che
era arrivato attratto dall’odore del sangue. Non vide il
primo lupo scappare per una ferita quasi mortale e l’altro
che si allontanava zoppicando.
Non
riusciva neppure a pensare lucidamente. Pensieri sconnessi gli si
presentavano. I suoi genitori, gli amici, i parenti, la scuola. Poi
capì, come una folgorazione improvvisa, che in
realtà era solo. Nessuno era lì a salvarlo.
Nessuno era al suo fianco in quel momento. Si sentiva tradito e
abbandonato.
Una
parola gli rimbombava in testa:
Solo
Questo fu l’inizio… della fine.
001. |
|
002. |
Intermezzo. |
003. |
Fine. |
004. |
Interiorità. |
005. |
Esteriorità. |
006. |
Ore. |
007. |
Giorni. |
008. |
Settimane. |
009. |
Mesi. |
010. |
Anni. |
011. |
Rosso. |
012. |
Arancione. |
013. |
Giallo. |
014. |
Verde. |
015. |
Blu. |
016. |
Porpora. |
017. |
Marrone. |
018. |
Nero. |
019. |
Bianco. |
020. |
Senza colori. |
021. |
Amici. |
022. |
Nemici. |
023. |
Amanti. |
024. |
Famiglia. |
025. |
Estranei. |
026. |
Compagni di squadra. |
027. |
Genitori. |
028. |
Figli. |
029. |
Nascita. |
030. |
Morte. |
031. |
Alba. |
032. |
Tramonto. |
033. |
Troppo. |
034. |
Troppo poco. |
035. |
Sesto Senso. |
036. |
Olfatto. |
037. |
Udito. |
038. |
Tatto. |
039. |
Gusto. |
040. |
Vista. |
041. |
Forme. |
042. |
Triangolo. |
043. |
Diamante. |
044. |
Cerchio. |
045. |
Luna. |
046. |
Stelle. |
047. |
Cuori. |
048. |
Quadri. |
049. |
Fiori. |
050. |
Picche. |
051. |
Acqua. |
052. |
Fuoco. |
053. |
Terra. |
054. |
Aria. |
055. |
Spirito. |
056. |
Colazione. |
057. |
Pranzo. |
058. |
Cena. |
059. |
Cibo. |
060. |
Bibite. |
061. |
Inverno. |
062. |
Primavera. |
063. |
Estate. |
064. |
Autunno. |
065. |
Mezze stagioni. |
066. |
Pioggia. |
067. |
Neve. |
068. |
Lampo. |
069. |
Tuono. |
070. |
Tempesta. |
071. |
Rotto. |
072. |
Riparato. |
073. |
Luce. |
074. |
Oscurità. |
075. |
Ombra. |
076. |
Chi? |
077. |
Cosa? |
078. |
Dove? |
079. |
Quando? |
080. |
Perché? |
081. |
Come? |
082. |
Se. |
083. |
E. |
084. |
Lui. |
085. |
Lei. |
086. |
Scelte. |
087. |
Vita. |
088. |
Scuola. |
089. |
Lavoro. |
090. |
Casa. |
091. |
Compleanno. |
092. |
Natale. |
093. |
Ringraziamento. |
094. |
Indipendenza. |
095. |
Capodanno. |
096. |
Scelta libera. |
097. |
Scelta libera. |
098. |
Scelta libera. |
099. |
Scelta libera. |
100. |
Scelta libera. |
Spazio della Malvagia Verità xD:
IO: Buon
dì a tutti! Questa è la mia prima fanfiction e
come prova ho deciso la più difficile -_-'' scema io direte,
invece no! Beh si, scema lo sono ma questa scelta è stata
ponderata fino all'eccesso. Questo capitolo è principalmente
descrittivo...
REMUS:
Ovvio! Ci sono solo io povero sfigato con i miei sentimenti e
l'esperienza più brutta della mia vita! T-T
IO: Si, si
va bene tesorino mio. -_- Comunque... nel capitolo non ci sono
dialoghi, ma non saranno tutti così. Questo è un
po' particolare perchè diciamo che se Remus non parlava da
solo... cosa che tra l'altro fa...
REMUS: Ehi!
Protesto!
IO: Zitto
tu! >o< dicevo... se non parlava da solo o con il lupo
che tra l'altro non può parlare l'unica alternativa era
questa. Quindi i prossimi non saranno così, solo
qualcun'altro che è come tipologia dello stesso genere.
REMUS: Zi,
zi! ^-^ Io sono un tipo molto riflessivo e quindi mi trovo spesso a
pensare al perché della mia esistenza...
IO: ok,
lasciamo perdere il licantropo e decichiamoci ad altre informazioni.
Questa sarà una storia incentrata su Remus e la sua povera e
triste vita. Lui, insieme a Siriiiiiii *Sbav*
SIRIUS: Eh
eh, lo so che sono figo ^.^
REMUS: Ehi
Siriiii *ç* Sei venuto a fare un salto a salutarmi?
IO: Insomma
un po' di ordine! Questa è la mia aul... storia! U.U
SIRIUS: Ok
ok, me ne vado!
IO: Bene!
Come stavo dicendo loro sono i miei personaggi preferiti. Remus quindi
ci sarà sempre, ma Sirius parteciperà moooolto
spesso. Non penso ci sia altro da dire quindi vi lascio e vado a
pensare al prossimo capitolo... perdonate comunque la mia
demenzialità, purtroppo sono fatta così
^-^
REMUS: Spero
che sarete così magnanimi da commentare la mia triste
storia... se no io cado in depressioneeeeeee!!! T_T
IO: su su
caro, vedrai che commenteranno... se no devono pagarmi le cure dallo
psicologo perché con te depresso io diventerò
isterica!
REMUS:
Cattiva! >O<
IO: sisi,
come vuoi! Un bacio e alla prossima!