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Autore: Marta28    27/08/2017    5 recensioni
"Adesso devo andare, la vita da supereroe è molto faticosa. Donzelle in pericolo, cattivi da sconfiggere, mi ringrazierai più tardi'
Dopo aver fatto un occhiolino alla corvina, Chat Noir fuggì, inghiottito dalla notte, pronto a sconfiggere Le Dessinateur.
Sconfitto il nemico, insieme alla sua Lady, il nostro micetto, mentre saltava sui tetti di Parigi, si ricordò di un dettaglio importante: doveva ancora riscuotere il ringraziamento da una certa ragazza dagli occhi blu. Così, con un ghigno ad incorniciarli il volto, si diresse verso la pasticceria dei Dupain-Cheng.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quella sera, Parigi era ancora più silenziosa del solito, la notte ormai era scesa, i lampioni e la Tour Eiffel, accesi per illuminare le vie parigine, davano quell'aria misteriosa e romantica che contrastingueva la capitale della Francia.

In quel frangente, una ragazza dai capelli corvini, e da una tuta rossa a pois neri attillata, saltava da un tetto all'altro per raggiungere casa sua.

Appena arrivata, sciolse la trasformazione, diede dei biscotti a Tikki e si mise subito il pigiama, pronta per andare a dormire. La vita da super eroina era molto faticosa.

Si stese sul suo morbido letto, riflettendo sugli avvenimenti di quella giornata. Chi avrebbe mai pensato che Nathanael, il suo compagno di classe, provasse qualcosa per lei?

Certo, ogni tanto si accorgeva degli sguardi dolci che le lanciava, ma pensava fossero solo dettati da semplice amicizia.

E poi l'avventura con Chat Noir, un altro pò rischiavano la pelle su quella barca. Ma era contenta di essere riuscita ad aiutarlo anche nelle sue vesti civili.

Solo non riusciva a capire il comportamento che aveva avuto nei suoi confronti. Pensava flirtasse soltanto con la super eroina, invece non aveva perso tempo a provarci con la sua parte civile.

Ma la cosa che l'aveva fatta più arrabbiare, era il fatto di essersi preso il merito del salvataggio sulla barca, se non ci fosse stata lei...
Quel gatto sarebbe diventato un micetto tutto bagnato.

"Mi ringrazierai più tardi" gli disse con quel sorriso sfrontato ed accattivante allo stesso tempo. Era LEI che doveva essere ringraziata, non lui. Quel gatto prima o poi l'avrebbe fatta uscire di testa.

Un rumore sordo, proveniente dalla finestra, la riscosse dai suoi pensieri. Con riluttanza, si alzò dal letto, andando a vedere chi fosse il pazzo che era venuto nel cuore della notte nella sua stanza.

Quando arrivò alla finestra, un paio di occhi verdi attirarono la sua attenzione. No, non poteva essere.
Chat Noir. Quel gattaccio era veramente venuto a casa sua. Ad un orario così assurdo per giunta.

Marinette aprì la finestra facendolo entrare. Chat diede un'occhiata nella stanza della corvina, analizzandola nei minimi particolari, ma la cosa che lo colpì di più, furono le sue foto, più precisamente le foto della sua parte civile, appese in camera della ragazza.

Tante domande gli affollarono la mente, ma per il momento le ignorò, girandosi verso il reale motivo della sua visita. Con passo quatto si avvicinò alla ragazza, sfoderando il miglior sorriso del suo repertorio.

"Buona sera princess, ancora sveglia a quest'ora?"
"In realtà stavo dormendo, ma un certo gatto nero mi svegliato" mentì lei.
"Oh, mi dispiace princess, ma sono venuto per ricevere il mio ringraziamento"
"Il tuo ringraziamento!?" Sbuffò lei.
"Se non ti avessi detto di allungare il tuo bastone, a quest'ora saremmo ancora su quella barca intrappolati in quella cupola"
"Princess, scommetto che non ti sei resa conto di quello che hai appena detto" Il suo sorriso malizioso si allargò ancora di più.

"Se vuoi, posso farti vedere come riesco ad allungarlo"
"Brutto gattaccio pervertito, esci subito dalla mia stanzaa!"
Con grazia ed eleganza, Chat riuscì a schivare tutte le cose che la ragazza gli stava lanciando, notando un leggero rossore sulle sue guance.

"Sei così bella e purrfetta quando arrossisci princess. Con quello sguardo mi fai perdere in un colpo solo le mie sette vite"

"Perché sei qui Chat?" Non riusciva a capire il perché di quella visita, che avesse qualcosa di importante da dirle?

"Te l'ho detto, voglio il mio ringraziamento per averti salvato da Le Dessinateur"
"Lo sai che gli eroi non dovrebbero chiedere niente in cambio?"
"Touche princess" Disse accomodandosi sulla chaise-longue.
"Ma se il premio che mi spetta me lo dai tu princess, bhe, le cose cambiano"

Marinette si avvicinò alla chaise-longue e si sedette vicino a lui. Chat gli si avvicinò e incominciò a fargli le fusa. "Non ho soldi da darti, se vuoi posso darti dei dolcetti che mio padre ha sfornato stamattina"
"Oggi non ho voglia di dolcetti Purrrincess, e tranquilla, non voglio chiederti dei soldi"

La ragazza stava perdendo la pazienza, stava per mandarlo via quando il ragazzo gatto le si avvicinò e gli baciò il collo. Marinette voleva tanto ritrarsi dal suo tocco, dargli un ceffone e farlo volare fuori dalla finestra, ma il suo corpo non volle darle ascolto.

"C-Chat, c-c-che stai facendo?" La ragazza ansimava, con le guance che le diventavano sempre più rosse, doveva fermarlo, a tutti i costi. Ma il ragazzo non l'ascoltava, troppo intento a continuare il suo lavoro.

Ad un certo punto si staccò, guardandola con malizia. "Adesso si che ti sei sdebitata Purrrincess, ci vediamo domani sera. Ah, ricorda, voglio anche dei dolcetti, croissant possibilmente"

Prima che la corvina potesse ribattere, Chat Noir le diede un piccolo bacio a stampo, scese dalla chaise-longue, ed uscì immediatamente dalla camera di Marinette prima di ricevere una ciabatta in testa.

Riuscì a sentire le urla e i balbettii della ragazza, e con il suo solito ghigno da playboy, sparì nella notte tonando a casa.

Intanto Marinette, ripresasi da tutto quello che era successo, e non credendo ancora che quel gattaccio l'avesse baciata, si avvicinò alla finestra della sua stanza, gridando con tutto il fiato che aveva in corpo:
"STUPIDO GATTO DEI MIEI STIVALI, LA MIA CAMERA NON È UN ALBERGO E NON PUOI FARE QUELLO CHE VUOIII!!!"

Gridò talmente forte, che Adrien riuscì a sentire le sue parole da villa Agreste. Diede del camembert a Plagg e andò a dormire con il sorriso sulle labbra. "E questo non è che l'inizo princess" E si addormentò.

Angolo Autrice
Sinceramente non so da dove mi sia uscita questa storia, so solo che, ripensando all'episodio in questione, mi è sembrato ingiusto che Chat Noir non abbia avuto un "premio" ahahaha. Povera Marinette costretta ad essere baciata da un super sexy gatto! -seh come no-
Alloooraaa, questa è la prima storia che ho pubblicato su wattpad. Lo so che è molto corta, rispetto all'altra, ma state tranquilli, pubblicherò il sequel tra circa una settimana, così cercherò di rimediare.
Un grazie mille a chi ha recensito l'altra storia e a chi l'ha messa tra le preferite! Non credevo che una mia storia potesse piacere così tanto!
A prestoooo!
Bacioni
Marta28!

 

   
 
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