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Autore: Beeanca    27/08/2017    2 recensioni
[Everlark, Alternative Universe!, One shot]
"Lo so che è un sogno, ma voglio che duri per tutta la notte,
voglio ballare con lei sotto una pioggia di stelle,
voglio stringerla e farla sentire protetta, voglio sentirla mia.
Solo per una sera."
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Delly, Gale Hawthorne, Katniss Everdeen, Madge Undersee, Peeta Mellark
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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*Piccola Everlark ambientata ai giorni nostri, spero vi piaccia, se vi va lasciate un commento ;)*
 
Voglio ballare con te

Mi guardo intorno spaesato, cercando qualche volto noto, e in mezzo alla folla riconosco Delly, con due ragazze al suo fianco.
La raggiungo e riconosco subito la bionda, Madge Undersee, una delle cheerleader più popolari nonché figlia del sindaco del mio quartiere, mentre non ho idea di chi sia la mora, ma so che il ragazzo con cui sta parlando è Gale Hawthorne, l'attacante della squadra di football del nostro liceo e organizzatore della festa.
Saluto la mia migliore amica, che mi presenta la ragazza con la treccia, che a quanto pare è di Miami ma è in vacanza qui, ed essendo un'amica d'infanzia di Gale è stata invitata.
Le stringo la mano, e mentre si sfila gli occhiali da sola dice di chiamarsi Katniss.
In un attimo la osservo negli occhi, due iridi grigie, fredde come l'acciaio, intense come una tempesta, piene di spirito ribelle.
Sono così belli.

Per non fare brutta figura smetto di guardarla e parliamo un po' di noi, di questo secondo anno che è volato, di ciò che ci attende a settembre, ma poco dopo rimaniamo solo noi due, Madge e Gale si allontanano ridendo, mano nella mano, e Delly raggiunge Johanna Mason, una sua amica del terzo.
Cerco di nascondere l'imbarazzo, ma sono sicuro di avere le guance in fiamme, e per cercare di rompere il ghiaccio le propongo di prendere un drink, e lei annuisce.
Katniss prende un Margarita, mentre io alla fine scelgo il primo bicchiere che capita, credo sia un Mojito, e ci dirigiamo sul prato vicino alla piscina, cercando di evitare gli schizzi dei ragazzi che stanno facendo il bagno.

Mentre mandiamo giù i nostri drink scopro qualcosa in più di Katniss, mi parla della sua vita a Boston, dell'assenza della madre e della sorellina, Prim, che a quanto pare adora con tutta se stessa, ma appena le chiedo qualcosa sul rapporto con il padre tossisce, e con la scusa di prendere un altro drink si allontana di corsa.
Non la inseguo, so che mi odierebbe, e l'ultima cosa che voglio è farmi detestare da una ragazza appena conosciuta...così bella, per di più.
Eppure non resisto, e dopo qualche minuto mi alzo e dopo un po' di ricerche la trovo sotto una palma, raccolta su se stessa, intenta a strappare i fili d'erba.Le sfioro la spalla destra il più delicatamente possibile, ma lei non si accorge di nulla, fino a quando mi siedo accanto a lei, e lei mi guarda, la treccia sfatta, il trucco sbavato per il pianto e gli occhi lucidi, dello stesso colore del ghiaccio sciolto.
Le dico che va tutto bene, ma lei scuote la testa e biascica qualcosa, ma alla fine si limita a osservare il cielo ormai scuro, pieno di stelle, brillanti come i suoi occhi.

Vorrei dire qualcosa, ma ho paura di sbagliare...potrei sbagliare tutto, e non posso correre il rischio di perderla.
È così strano, la conosco da pochissimo e mi sento così legato da lei...o meglio, attratto.
C'è qualcosa in lei che mi attira come una calamita, sono come un'ape e lei è il miele, ma potrà mai succedere qualcosa tra di noi?
Non devo illudermi, sicuramente le sue attenzioni saranno rivolte a ragazzi più belli e interessanti di me.
Ma c'è una piccola parte di me che continua a sperare, e quando il dj fa partire la musica decido di rischiare il tutto per tutto.

La osservo, respiro, inspiro, conto fino a dieci. O la va o la spacca.
“Katniss, io...”. Mi blocco, mi manca il fiato, ho paura.
Paura di ricevere un no, paura di essere rifiutato, paura di ricevere un sì ma di non essere alla sua altezza.
Sono un vigliacco e basta.
“Tu?”. Mi guarda curiosa, e si alza, scuotendo il vestito verde pieno di terriccio e di erba, e la fisso, ammaliato. Potrebbe anche dire di sì, alla fine...
“Io...vorrei ballare con te”.

L'ho detto, probabilmente ho fatto la più grossa figura di merda del secolo, ma lei mi sorride e annisce.
Lo so che è un sogno. ma voglio che duri per tutta la notte, voglio ballare con lei sotto una pioggia di stelle, voglio stringerla e farla sentire protetta, voglio sentirla mia. Solo per una sera.
Ancora in stato di apnea la conduco in pista, dove le varie coppie stanno ballando la baciata, e lei sussurra qualcosa sul fatto che non sa ballare, ma non importa. È una serata per noi e basta.
Le afferro la spalla sinistra, libera dal velo del vestito, e le indico dove posare il piede, e iniziamo a muoverci lentamente, mentre avverto gli occhi di tutti posati su di noi, ma ignoro gli sguardi degli altri.

È così bella, eterea, sembra un angelo mentre si muove sui tacchi cercando di non cadere, mentre il vestito le risalta le curve, e la matita nera risalta gli occhi argentei...sembra pura, candida, senza un difetto, priva di imperfezioni.
E io sto ballando con lei, mentre le stelle illuminano la serata rendendo il cielo pieno di puntini luminosi.
Vedo una stella cadente, e mentre stringo la mano di Katniss esprimo un desiderio dentro di me. Non voglio più che questa serata sia eterna, ma voglio che lei sia eternamente al mio fianco.
Forse sono troppo ottimista, forse tendo a sognare, forse sono solo innamorato. Ma so che nulla potrà fermarmi, nessun ostacolo farà mai cessare il mio amore.

Il dj blocca la musica, e gli altri si radunano verso il bordo della piscina, pronti a tuffarsi per il classico “bagno di mezzanotte” ma io non mi muovo, non ho voglia di bagnarmi, e Katniss rimane accanto a me, le mani intrecciate nelle mie, il viso rosso per la stanchezza.
Siamo entrambi esausti, ma sono sicuro che troverei le forze per continuare a ballare con lei, ma qualcosa mi dice che è il momento giusto per osare, per riverlarle i miei sentimenti. E lo faccio.
"Katniss, ecco...tu...”.
Mi blocco di nuovo, chissà cosa starà pensando, ma non dice nulla. E io devo cavarmela da solo.
“Tu mi piaci, insomma. Avevo i brividi mentre ballavo con te, e mi sono sentito speciale danzando con te...avrò mai una possibiltà?”.

Lei non dice nulla, ma dopo pochi secondi le sue labbra sono sulle mie, come risposta positiva.
La bacio, assaporo le sue labbra, faccio l'amore con i suoi occhi mentre lei mi sussurra qualcosa che non riesco a capire all'orecchio.
Ma non smette di baciarmi, anzi, è lei a condurre il gioco, a torturarmi dolcemente mordendomi le labbra, mentre io le sciolgo la treccia, facendole il solletico sul collo.
È una favola senza fine, le nostre bocche sono una cosa sola, quando di colpo il telefono di Katniss squilla.
È la madre, che le annuncia che passerà a prenderla tra un quarto d'ora, ma il nostro non può finire.
Mentre ci alziamo, Katniss mi guarda, gli occhi lucenti, e mi concede un ultimo ballo, così balliamo sull'erba, a piedi scalzi, mentre le stelle riflettono la nostra felicità, e lei sorride, splendida anche con il volto arrossato e i rametti impigliati nei capelli.
Continuiamo a danzare sotto la luna, balliamo fino allo sfinimento, e dopo i dieci minuti più belli della mia vita crolliamo sul prato, esausti.

L'arrivo della madre di Katniss è come l'arrivo della carrozza di Cenerentola, lei è costretta ad allontanarsi e io non posso darle un ultimo bacio, mentre la osservo allontanarsi.
Non riesco a staccarle gli occhi di dosso, anche quando lei sale in macchina, e mi raggiunge Gale, che mi guarda malizioso, con Madge al suo fianco.
Sono entrambi ubriachi, quindi li scanso e chiamo mio padre, mentre sento gli occhi inumidirsi.
Non è stato il mio primo bacio, eppure...è stato speciale, lei è speciale.

E anche se è durato solo una notte tu non la dimenticherai mai, non è vero Peeta?

 

 

   
 
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