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Autore: HaikyuuUshijima    28/08/2017    1 recensioni
E se Genos e Saitama non si fossero mai conosciuti, o almeno non prima di quell’esilerante appuntamento al buio?
Storia partecipante al contest Speed date! - Appuntamento al buio indetto da missredlights sul forum di EFP.
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Genos, Mumen Rider/Spatent Rider, Saitama
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Saitama alzò un sopracciglio con un'espressione interrogativa e confusa.

«Uno speed date? Che roba è?»

«Per ringraziarti di avermi salvato così tante volte in momenti critici, volevo proporti di conoscere una persona, una sorta di appuntamento.. penso possa essere alla tua altezza ma non posso dirti a chi mi riferisco.»

Il giovane venticinquenne, quasi convinto che quella fosse solo una idiozia fu tentato di rifiutare, anche perché Spatent Rider, o come si chiamava, gli aveva appena offerto la cena. E poi, Saitama l’eroe lo faceva per hobby, non per essere ringraziato. Ormai si era addirittura abituato ad essere ritenuto “un impostore”. Nonostante tutto, inizialmente gli piacque l’idea di avere qualcuno che apprezzasse ciò che facesse ma la sua piccola fantasia si distrusse in mille pezzetti. Saitama soltanto per evitarsi un’eventuale palla al piede accettò questa sua ambigua iniziativa. Dentro di sé si domandava “ma chi me lo fa fare? seriamente Saitama?” ma le sue parole comunicavano altro.

«E dove?»

«Domani alle 20:30 al Gen Yamamoto bar.»

 

Genos aveva in mano un bouquet di Amaryllis, un tipo di fiore grande e maestoso dal colore acceso; aveva letto da qualche parte che fosse ideale per esprimere un timido amore e per un elegante corteggiamento, la sua indole da gentiluomo lo riteneva idoneo per un appuntamento con qualcuno che non conosceva. O almeno era quello che credeva. Era un bar molto piccolo, solo otto posti totali disponibili, dunque non gli fu poi difficile riconoscere chi fosse la persona con cui avrebbe passato la serata; l’unica persona sola. Con Spatent Rider ci aveva parlato poche volte, era un eroe piuttosto conosciuto ma effettivamente debole. Gli aveva offerto questa intrigante e particolare appuntamento promettendogli che la persona con cui sarebbe uscito non lo avrebbe deluso. Perché, girava voce che Genos fosse entrato a far parte dell’associazione degli eroi con l’unico scopo di diventare sempre più forte per ragioni personali. Ed effettivamente era così. Il cyborg immaginava avrebbe incontrato un eroe di classe S che già conosceva o magari qualche solitario con un grande potenziale, come lo era lui tempo prima. Ma mai si sarebbe immaginato di incontrare un classe B dall’aspetto nemmeno troppo muscoloso o minaccioso, anzi. Sembrava un ragazzo normalissimo. Tuttavia, lo aveva intravisto combattere qualche volta e sapeva di cosa era capace, anche se preso poco in considerazione e spesso svalutato. Evidentemente lui era arrivato qualche minuto in anticipo.

Forse Spatent Rider lo aveva notato, aveva notato il modo in cui Genos lo osservava e per questo motivo avrebbe organizzato questo appuntamento al buio.

Lui, quell’uomo dalla forza paragonabile a quella di un Dio, era già seduto davanti al bancone di legno con uno sguardo assente mentre con la cannuccia girava i cubetti di ghiaccio del suo cocktail ambrato. Genos fece un respiro profondo prima di sedersi accanto a lui e presentarsi.

«Piacere di conoscerla, il mio nome è Genos. Questi sono per lei.»

Il cyborg gli porse il bouquet con un leggero imbarazzo.

Saitama si voltò verso di lui, espressione neutrale. Prese il mazzo di fiori e lo poggiò sul bancone.

«Oh. Alla fine sei venuto davvero. Bevi qualcosa e tornatene a casa, non sono in cerca di storie. Sono qui soltanto perché mi ci hanno mandato e non avevo nulla da fare.»

Mormorò bevendo il cocktail dalla cannuccia. Cominciò poco dopo a fare il classico rumore, sintomo del fatto che avesse finito il cocktail e fosse arrivato alla fine del bicchiere di vetro.

«No, la prego, mi dia una chance! Mi dica il suo nome!»

Saitama sospirò rassegnandosi.

«Sono Saitama. Hai un viso familiare Genos.»

«Sono nella diciassettesima posizione, eroe di categoria S. Tu sei un eroe di classe B, giusto?»

«Già. Ma non mi interessa il rango. Sono un eroe per hobby.»

«Capisco. Mi scusi, un momento solo.»

Genos troncò la conversazione per ordinare lo stesso cocktail di Saitama; gli era bastato analizzarlo con i suoi occhi per sapere di cosa si trattasse; un Long Island, forse uno dei più forti cocktail presenti. Era a base di Vodka, Gin, Rum bianco, e Triple sec.

«Sa, l’ho notata. Lei è molto forte, più di me probabilmente. Vorrei battermi con lei alla fine di questa sera. Mi dia l'opportunità, la prego.»

Gli occhi di Saitama si illuminarono; era forse una sfida? Era stanco di essere il più forte, non riusciva a trovare nessuno che riuscisse a tenergli testa e forse quello era un barlume di speranza. Neanche quel criminale, “Sonic il supersonico”, che lo minacciava ogni qualvolta si incontravano, non era alla sua pari. Ammiccò guardandolo dritto negli occhi dorati.

«E va bene, accetto! Ma ho una domanda da farti. Sei un cyborg giusto?»

«Si.» Il biondo venne servito e prese il bicchiere, bevendo un sorso del Long Island dalla cannuccia.

«Tu.. non hai un pene, vero? Come fai? Hai mai preso dei stimolanti?»

Genos stava per sputare tutto il cocktail. Non se lo aspettava.

«No, signore.»

«Ah. Poseresti nudo per qualche rivista?»

“Che razza di domande fa? Mi sta prendendo in giro?” Pensò Genos sentendo quella domanda altamente indiscreta.

«Io.. credo di si. Lei?»

«Al momento sono un pochino al verde quindi direi di sì. Ah, a proposito Genos!

Non è che potresti prestarmi dei soldi vero?»

Ridacchiò con un lieve imbarazzo e con spensieratezza.

«Certo. Spero che lei però, dopo non mi deluda.»

Rispose Genos alleviando le preoccupazioni di Saitama. Prese dalla tasca dei suoi jeans il dovuto per quei due cocktail e poggiò le banconote sul tavolo, lasciando una piccola mancia.

«Lei pensa sia necessario fare esperienza con il sesso prima di trovare l'amore?»

Il biondo ormai era lievemente incuriosito di sapere a dove volesse arrivare, quindi continuò anche lui a fare quel tipo di domande.

Spatent Rider era seduto vicino a loro, insieme a una ragazza che stava usando, senza che lei lo sapesse, come alibi per sentire e vedere che cosa avrebbero combinato Saitama e Genos. Era un po' preoccupato per quello che sarebbe potuto loro accadere. E invece sembrava scorrere del buon sangue tra i due eroi. Ciò nonostante rimase scioccato da quelle domande dirette, audaci.. e altrettanto per le risposte.

«Dipende. Credi che se ci ubriachissimo insieme potremmo fare qualcosa di divertente?»

Genos aveva appena terminato la sua bevanda, e guardava scettico il suo interlocutore.

«Si. Voglio batterti adesso, Saitama!»

«Questo è fraintendibile però..»

La sua voce era più lenta del normale ed era scoppiato a ridere. Era decisamente ubriaco.

 

Il giorno dopo Saitama si ritrovò un messaggio sul suo Nokia Asha 200, un sms che lo svegliò. Non comprendeva niente della tecnologia, era già tanto che possedesse un cellulare; per lui era incomparabile l’esercizio fisico con la tecnologia.

«Ahhhhh! Chi diamine è che mi disturba a quest’ora del mattino!?»

“Ti sei divertito ieri con Genos eh? Sono felice per voi.”

Il ragazzo non riusciva a capire cosa volesse significare, dunque non rispose. Ormai si era svegliato e si costrinse ad alzarsi dal letto. Sapeva solo che aveva un forte mal di testa.

Si diresse verso il bagno e quando si guardò allo specchio spalancò gli occhi nel notare quell’enorme scritta nera a carattere cubitali sulla sua testa pelata; “SENSEI”. Non ricordava più nulla..

Tastò il resto del proprio corpo per sapere se ci fossero altre scritte fatte dallo stesso pennarello indelebile. Nient’altro, fortunatamente. A parte un numero di cellulare sul suo palmo della mano, firmato da “Cyborg Biondo” con una calligrafia tremolante. Ora ricordava! “Chissà le cazzate che gli avrò detto..”

«GENOS!!!!»

   
 
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