Libri > Cinquanta sfumature di...
Segui la storia  |       
Autore: LatersBaby_Mery    28/08/2017    12 recensioni
Dopo aver letto numerose volte gli ultimi capitoli di “Cinquanta sfumature di Rosso” ho provato ad immaginare: se dopo la notizia della gravidanza fosse Christian e non Ana a finire in ospedale? Se in qualche modo fosse proprio il loro Puntino a “salvarlo”?
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 65

9 Maggio 2017

POV ANASTASIA 

“Tanti auguri a te, tanti auguri a te..” canticchio a bassa voce, accarezzando i capelli di mio figlio, per svegliarlo.
Teddy si muove leggermente, mugugnando qualcosa. Mi siedo sul bordo del suo letto e avvicino le labbra al suo orecchio.
“Cucciolo, sveglia..” sussurro.
Teddy apre pigramente gli occhi, e sorride.
“Buongiorno! Di chi è il compleanno oggi??”
Il sorriso di mio figlio si allarga, ed è semplicemente meraviglioso. Teddy si stiracchia e si strofina gli occhi.
“Auguri amore mio!” mi chino su di lui e gli riempio il viso di baci, facendolo ridere.
Il mio bimbo oggi compie cinque anni, e a me sembrano essere volati in un soffio. Ero scettica quando mia madre diceva che un genitore non si abitua mai a vedere i propri figli crescere, ma diventando mamma ho scoperto che invece aveva proprio ragione. Mi sembra ieri che lo tenevo stretto a me, piccolo piccolo, con le minuscole manine che si aggrappavano al mio seno mentre lo allattavo; mi sembra ieri che facevo le facce più buffe per farlo ridere, e l’avrei fatto all’infinito solo per vedere quel suo sorrisino sdentato; mi sembra ieri che ha detto per la prima volta “Mamma”, che ha fatto i primi passi da solo, le prime maratone in corridoio gattonando, il primo bozzolo in testa quando per inseguire una farfalla andò a sbattere contro il divano.
Adesso ha cinque anni, sotto tanti punti di vista è indipendente, e devo ammettere che da un lato a volte mi mancano quei momenti in cui dipendeva da me in tutto e per tutto; dall’altro invece è bellissimo vederlo crescere, scoprire il mondo, imparare tante cose, elaborare dei ragionamenti che talvolta ci lasciano spiazzati, fare in qualche modo da guida alla sua sorellina. Allo stesso tempo, però, conserva sempre la sua dolcezza, la sua innocenza e quello stupore davanti alle piccole cose che solo i bambini possono avere.
“Mi fai un po’ di posto?” mi alzo e scosto il copriletto, Teddy si sposta ed io mi stendo accanto a lui.
Il mio bimbo si accoccola al mio petto ed io lo stringo forte a me, godendomi questo momento solo nostro.
“Mi piace tanto quando facciamo le coccole sotto le coperte” afferma Teddy, con quella dolcezza che mi fa sciogliere il cuore.
“Anche a me piace, tantissimo!” gli accarezzo i capelli e lo bacio sulla fronte, inspirando il suo profumo.
“Non devo alzarmi per andare a scuola?”
Scuoto la testa. “No, ti ho svegliato più tardi. Stamattina niente scuola!”
Teddy sorride radioso. “Davvero??”
Annuisco. “Certo. Niente scuola e per me e papà niente lavoro. Oggi andiamo a divertirci..”
“Evvivaaaa!!” urla mio figlio, agitando le braccia in aria a mo’ di vittoria.
Rido e gli faccio segno di abbassare la voce. “Piano, altrimenti Phoebe si sveglia..”
Ci voltiamo verso il suo lettino e la vediamo muoversi.
“Ops, mi sa che si è svegliata..” osserva Teddy ridacchiando.
Mi alzo per andare a controllare, e trovo Phoebe che si sta stiracchiando.
“Cucciola” mormoro sedendomi sul bordo del suo letto “Buongiorno!!”
Mia figlia in tutta risposta, da buona pigrona qual è, si gira dall’altra parte, dandomi la schiena.
“Heey, polpetta, ci svegliamo??” la incito, facendole il solletico.
Phoebe ride e si volta, aprendo gli occhi e strofinandoli.
“Oggi mamma e papà non vanno a lavoro, e Teddy non va a scuola. Sei contenta??”
Lei annuisce, con un grande sorriso dipinto sul suo bellissimo faccino.
“Ma tu ricordi oggi di chi è la festa?”
“Di Teddy!!” si mette a sedere.
“E glieli vogliamo fare gli auguri?”
Phoebe annuisce e fa uscire le gambe dalla coperta, la aiuto a scendere dal letto e lei corre subito verso suo fratello, arrampicandosi sul suo letto e abbracciandolo.
Io resto seduta e li osservo senza avvicinarmi, quasi come se temessi di interrompere il loro momento di coccole. È la cosa più bella del mondo vederli così affettuosi, teneri, affiatati, complici.
“Dov’è papi?” domanda poi Phoebe.
Non faccio in tempo ad aprire bocca che il diretto interessato appare sull’uscio della porta, fresco di doccia dopo una corsetta al parco con Taylor, e bellissimo come sempre.
“Buongiorno!! C’è qualcuno che mi cerca?”
“Io iooo!” rispondono i bambini in coro.
Christian ride e si avvicina al letto, baciando entrambi e mormorando dolcemente a Teddy “Buon compleanno cucciolo!” .
“Che dite vogliamo fare colazione?” propone poi.
“Sììì!” esclamano i nostri figli, alzandosi dal letto.
Indossano le ciabatte e corrono fuori, precipitandosi sulle scale. Christian ed io li osserviamo e ridiamo.
“Colazione. La parola magica per farli scattare..” osserva mio marito, ridacchiando e scuotendo la testa.
Mi avvicino a lui e lo abbraccio da dietro, affondando il naso tra le sue scapole e inspirando il suo profumo di fresco, di doccia, di uomo. Christian intreccia le dita con le mie, appoggiate sul suo petto, e poi si volta, stringendomi a sé e baciandomi la fronte.
“Pensavo che dopo la doccia ti avrei trovata a letto ad aspettarmi..” dice allusivo, non mascherando un pizzico di delusione.
Sospiro e allaccio le braccia intorno al suo collo. “Sì, avrei potuto. Solo che poi sono passata qui a controllare i bambini e.. non ho resistito a svegliare Teddy..”
Christian sorride. “Vorrà dire che recupereremo più tardi” mi bacia teneramente sulle labbra.
“Mammaaaa, papààààà!” urlano due vocine dal piano di sotto.
“Andiamo su, che anche Puntino ha voglia di colazione..” affermo.
Christian ride e mi prende in braccio. Tento di protestare tra le risate, ma mio marito non se ne cura, e scende tutte le scale tenendomi tra le braccia. Teddy e Phoebe, non appena ci vedono scendere, iniziano a ridere.
“Cos’avete da ridere voi?” domanda Christian mettendomi finalmente giù.
“Papi, la mamma è grande. Solo i bambini si prendono in braccio..” osserva Teddy, con la sua infallibile logica.
“Non solo i bambini si prendono in braccio, ma anche le principesse..” si rivolge a nostra figlia “Vero Phoebe?”
La piccola ride e annuisce, ha già un animo incredibilmente romantico.  
“Ed io ho due principesse!” esclama mio marito, prendendo in braccio Phoebe e riempiendola di baci, mentre lei ride e si gode le coccole del suo papà.
Arriviamo in cucina, dove veniamo accolti da Gail e Taylor che fanno gli auguri a Teddy, e da un dolcissimo profumo di miele e cioccolato.
Ci sediamo a tavola e Gail mette subito un piatto davanti a Teddy.
“Guarda un po’ cosa ti ho preparato..” alza la cloche e lo sguardo di mio figlio si illumina all’istante.
“Le ciambelleee! Grazieeee!!” esclama alzandosi sulla sedia e arpionando le braccia al collo di Gail.
Teddy adora le ciambelle con lo zucchero, ripiene di crema o cioccolato, sono il suo dolce preferito, ma non le prepariamo spesso perché i bambini esagerano sempre e non sono un cibo molto salutare.
Gail sorride con gli occhi che brillano, felice all’idea di aver reso felice Teddy che praticamente per lei è come un figlio.
Teddy e Phoebe si fiondano sulle ciambelle, una alla nutella per il festeggiato e una al cioccolato bianco per la principessa di casa. Christian beve il suo solito caffè, accompagnandolo ad una ciambella alla crema, mentre io opto per un bicchiere di latte e un po’ di frutta.
“Mamma, tu non mangi la ciambella?” domanda Teddy.
Sorrido. “No amore, meglio di no..” il profumo e l’aspetto sono meravigliosamente invitanti, ma non vorrei rischiare di appesantire troppo lo stomaco.
Lui sembra un po’ deluso. “Dai mamma, è buonaa!!” insiste Teddy, porgendomi quella dolcezza “Un pezzettino piccolo..”
Forse sarò di indole debole, o semplicemente troppo golosa, ma davvero non riesco a dire di no a quegli occhioni teneri e a quel profumo delicato di zucchero e cioccolato.
“Va bene..” asserisco infine, prendendo la ciambella e mangiandone una metà.
Per fortuna, a parte un leggero senso di nausea, non avverto conati che mi costringono a correre in bagno, e questo mi fa sentire ancora più contenta.
“Allora bimbi, cosa vogliamo fare stamattina??” domanda ad un tratto Christian.
“Beh, direi che dovrebbe decidere il festeggiato. Tu cosa vuoi fare tesoro?” mi rivolgo a mio figlio.
Teddy riflette per qualche istante. “Io vorrei andare allo zoo!” esclama poi.
Christian ed io ci guardiamo negli occhi e sorridiamo, poco sorpresi. Nostro figlio adora gli animali, e lo zoo è uno dei suoi posti preferiti.
“Donne di casa, voi siete d’accordo?” chiede mio marito, alternando lo sguardo tra me e Phoebe.
“Io sì!” alzo la mano.
“Anche io!” mi fa eco mia figlia.
“Allora è deciso: stamattina andiamo allo zoo!”
“Sìììì!” esulta Teddy, e poi riprende a dedicarsi alla sua ciambella.
Dopo la colazione, saliamo in cameretta per vestire i bambini, e poi in ultima mi preparerò io. Teddy trova sul suo lettino una busta e una scatola, che sono il nostro primo regalo.
“Posso aprire?” domanda curioso.
“Ma certo amore, è il regalo di mamma e papà..”
Lui apre prima la busta, ed estrae un paio di jeans, una t-shirt blu e un giacchetto di acetato bianco con la cerniera e le rifiniture blu.
“Che bellii! Li posso mettere adesso?”
Rido e gli accarezzo i capelli. “Va beeene! Adesso però apri anche la scatola..”
Teddy toglie il fiocco dalla scatola e la apre, sgranando gli occhi alla vista di un paio di scarpette Adidas bianche e blu.
“Sono le scarpe uguali a quelle di papà!!” esclama felice, estraendo una scarpa e osservandola.
“Sei contento?” domanda Christian.
“Sìì!” nostro figlio comincia a saltellare euforico, ed è indescrivibile quanto il suo modo di emozionarsi ed essere felice per le piccole cose mi riempia il cuore.
Mio marito lo prende in braccio e Teddy lo abbraccia. “Papà, ci mettiamo le scarpe uguali oggi?”
Christian ride. “Va bene, peste!” gli dà un bacio e poi lo mette giù, scompigliandogli i capelli.
E così, quasi un’ora più tardi, dopo esserci lavati, vestiti e fatti belli, siamo pronti per uscire. Io ho indossato un paio di pantaloni fucsia, abbinati ad una camicetta bianca con i nastrini rosa e un paio di ballerine bianche; ho voluto che Phoebe si abbinasse in qualche modo a me, e le ho messo una gonnellina a sbuffo fucsia con una maglietta bianca e un paio di stivaletti bianchi.
“Siamo belle, mamma” afferma la mia piccola, pavoneggiandosi davanti allo specchio.
“Siete meravigliose!” sopraggiunge Christian, baciando me e sua figlia. “Pronte per andare??”
“Certo!” prendo per mano Phoebe e scendiamo in salone, dove ci sta aspettando Teddy.
Resto di stucco nel vedere mio figlio e mio marito vicini, sono vestiti praticamente allo stesso modo: jeans, t-shirt blu e stesso identico paio di scarpe; se a tutto questo aggiungiamo il fatto che Teddy somiglia a suo padre ogni giorno di più, è chiaro quanto sembrino l’uno la miniatura dell’altro. E sono meravigliosi.
 
“Papà dov’è la gabbia dell’orso?” domanda Teddy per la terza volta, mentre passeggiamo lungo il viale principale dello zoo, osservando le varie gabbie degli animali ai nostri lati.
“Tesoro l’orso è in fondo, dopo il chioschetto..” gli spiega Christian.
Sono buffissimi mentre camminano mano nella mano, con gli stessi vestiti, gli stessi capelli e lo stesso portamento del corpo.
Ad un tratto sentiamo Phoebe sbuffare.
“Basta! Mi sono ‘cocciata..” protesta, incrociando le braccia e mettendo il broncio.
Christian si china davanti a lei. “Cucciola, cosa c’è? Sei stanca di camminare?”
Phoebe annuisce, così il suo papà la solleva e la mette a sedere sulle sue spalle. Phoebe riacquista subito il sorriso e si guarda intorno, curiosa ed euforica di trovarsi così in alto.
“E io?” domanda Teddy.
Lo prendo per mano. “Tu fai il mio cavaliere!”
Teddy sorride e si accoccola al mio fianco. Riprendiamo a camminare, fermandoci di tanto in tanto davanti alle gabbie, osservando gli animali e scattando foto. I nostri figli sono sempre molto curiosi e ci fanno tante domande.
“L’orsoooo!” esclama ad un tratto Teddy, staccandosi da me e correndo verso la gabbia.
“Fa’ attenzione!” si raccomanda Christian.
Raggiungiamo nostro figlio, che osserva affascinato il grande animale bruno, che pigramente cammina avanti e indietro nei pressi di una piccola fontana d’acqua.
“Che sta facendo?”
“Probabilmente si annoia..” rispondo, intrufolando le dita nei suoi capelli. Poi alzo la testa e mi rivolgo a Phoebe. “Tu lo vedi bene l’orso da lassù??”
Lei annuisce e ride, tenendo salde le gambe intorno al collo di Christian e le mani nei suoi capelli.
“Teddy, guarda un po’ lì..” mio marito indica un punto un po’ più a destra rispetto all’orso bruno.
Sposto lo sguardo e vedo spuntare un tenerissimo e piccolissimo orso, che percorre qualche passo e poi si accoccola accanto a quella che suppongo sia mamma orsa.
“Uuuh, un orso piccolo! Quella è la sua mamma?” domanda mio figlio.
Sorrido. “Sì, e quello è il suo papà..”
Teddy sorride e si attacca alle sbarre della gabbia ad osservare incantato il piccolo orsetto e la sua mamma che lo coccola, e a me ad un tratto viene in mente quando era appena nato e spesso, dopo averlo allattato, lo tenevo stretto al mio petto, con il dito nella sua manina, e lo guardavo addormentarsi lentamente, chiedendomi come fosse possibile che uno spettacolo del genere lo avessi fatto proprio io.
Una delicata carezza sul mio viso mi fa tornare alla realtà. “Hey” mormora Christian “Cosa c’è?”
Mi volto verso di lui e gli sorrido. “Niente, ero.. persa nei ricordi.. Lo sai che nei giorni dei loro compleanni divento particolarmente nostalgica..”
Christian sorride, poi afferra saldamente i fianchi di Phoebe e con un unico agile gesto la solleva dalle proprie spalle e la mette giù.
“Pecchè?” domanda nostra figlia, risentita.
“Perché c’è una principessa che ha bisogno di un bacio dal principe azzurro” risponde mio marito, prendendomi con delicatezza il viso tra le mani e posandomi un leggero bacio sulle labbra.
Phoebe ci osserva con un sorrisetto, e poi si avvicina a suo fratello, che le prende la mano e le spiega qualcosa sull’orso.
Christian mi abbraccia da dietro, posando le mani sul mio ventre e accostando la guancia alla mia. “Quanto sono belli..” mormora.
Appoggio le mani sulle sue, sospirando. “Sì, sono bellissimi!”
“Adesso andiamo a vedere le tigri?” chiede poi mio figlio.
“Tutto quello che desidera, signor festeggiato!” afferma Christian, facendolo ridere.
Prendendoci per mano, con i bambini davanti a noi, riprendiamo a camminare, e raggiungiamo la gabbia delle tigri, che se ne stanno comode a mangiare.
“Perché la tigre bianca è così grassa?” domanda curioso Teddy.
“Perché ha il suo cucciolo nella pancia..” risponde un uomo lì accanto che, a giudicare dalla tuta che indossa, deduco sia uno dei responsabili dello zoo.
“E quando esce?” chiede Phoebe.
“Tra qualche settimana..”
“Mamma! La tigre ha il cucciolo nella pancia come tu hai il fratellino?”
Sollevo lo sguardo verso Christian, che mi rivolge un sorriso tenero, e poi guardo mio figlio. “Sì amore, come me..”
“Però tu non hai la pancia così grande..”
Rido. “Perché è ancora presto, il fratellino o la sorellina è ancora piccolino, però ti assicuro che è quì..”
Teddy sorride contento e poi mi abbraccia, appoggiando il viso sulla mia pancia piatta, e Phoebe fa lo stesso. Sono meravigliosamente teneri, e a me si inumidiscono all’istante gli occhi. Christian se ne accorge e sorride, allunga una mano verso il mio viso e sfiora con dolcezza la mia guancia con i polpastrelli.
Dopo il nostro momento di tenerezza familiare, continuiamo il nostro giro tra gli animali, scattando anche una marea di foto.
“Allora bimbi, dove vogliamo andare a pranzo?” chiede mio marito, una volta entrati in auto.
“Io vorrei il panino con l’hamburger e le patatine” afferma Teddy.
Christian accenna una mezza smorfia di dissenso. “Qualcosa di più salutare no, eh?”
Teddy scuote la testa.
“Secondo me dovremmo accontentare il festeggiato” intervengo.
Mio marito mi guarda e solleva le sopracciglia. “Non provare a nasconderti dietro tuo figlio, so perfettamente che anche tu vorresti hamburger e patatine..”
Sbuffo. “Phoebe, amore, tu cosa vuoi? La pasta o il panino?”
“Panino!” risponde all’istante nostra figlia.
Incrocio le braccia e fisso mio marito, con un sorrisetto. “Come vedi, siamo quattro contro uno. Teddy, Phoebe, Puntino ed io vogliamo il panino..”
Christian ci osserva tutti e quattro e sbuffa. “Vada per il pub allora..”
Taylor ci accompagna al nostro pub preferito, Poldo, che è quasi pieno, ma per fortuna riusciamo a trovare un tavolo proprio accanto alla finestra, da cui vediamo il centro di Seattle nella sua solita frenesia.
Il pranzo è bellissimo e piacevole, condito da quell’atmosfera di calore e famiglia che adoriamo da morire; anche se il menu non è dei più salutari, alla fine anche Christian è contento di mangiare ogni tanto qualcosa di poco sano, soprattutto quando sa di rendere felici i suoi figli.
Guardo mio marito e i miei bambini che chiacchierano e giocano, e per me non esiste un momento più puro, più unico e più perfetto, la nostra famiglia è semplicemente il nostro tutto, e non c’è nulla di più bello di quando possiamo trascorrere intere giornate insieme, senza pensare al lavoro, alla scuola, agli impegni. Solo noi, nient’altro che noi. 

Dopo mangiato, facciamo una breve passeggiata e poi decidiamo di ritornare a casa, i bambini sono sfiniti e vogliamo farli riposare un po’ prima della festa di oggi pomeriggio. Abbiamo voluto organizzare una festa di compleanno per Teddy in una bellissima sala con un enorme giardino dove i bambini potranno giocare e divertirsi; abbiamo invitato, oltre alla famiglia, anche gli amichetti dell’asilo, è il primo compleanno che Teddy festeggia con loro, ed è estremamente euforico ed emozionato.
Una volta che i bambini si sono addormentati, scendo in giardino, dove c’è Christian ad attendermi semiseduto sul nuovo dondolo gigante che abbiamo acquistato qualche settimana fa, e lo raggiungo, sedendomi accanto a lui.
“Dormono?” domanda mio marito.
“Sì, erano stanchi. Devono riposarsi per la festa..”
Christian sorride e mi attira fra le sue braccia, in modo che la mia schiena sia appoggiata al suo petto e le sue braccia mi circondino il busto. “E tu? Non sei stanca?”
“Adesso, tra le tue braccia, sto divinamente!”
Lui mi stringe più forte e mi bacia teneramente una tempia. “Sicura di non essere stanca??” mormora, posando le mani sulla mia pancia.
Sorrido e mi lascio andare di più contro il suo petto, intrecciando le dita con le sue. “Sì amore, tranquillo. Sto benissimo, e mi sento molto felice!”
“Anche se vedi il tuo bambino compiere un anno in più?”
Ridacchio. “È inutile che fai lo spiritoso, tanto lo so che anche a te un pochino dispiace che stiano crescendo..”
Mio marito sospira. “Beeh un pochino sì. A volte mi manca vederli piccoli, neonati, quando potevamo tenerli accoccolati al nostro petto, proteggerli da tutto, quando dipendevano da noi in tutto e per tutto.. il tempo scorre così velocemente..”
Sospiro a mia volta. “Hai ragione, ma mi sa che non possiamo fare nulla per fermarlo..”
Christian sbuffa, facendomi ridere. “Però vederli crescere e scoprire il mondo è meraviglioso..”
Sorrido. “È vero, è meraviglioso..” 
Mio marito si scosta leggermente dalla mia schiena per potermi guardare negli occhi. “Ma ti rendi conto che tra poco ricominceremo con tutine, pannolini, allattamento, profumo di talco, minuti interminabili a tenerlo stretto al petto, guardarlo o guardarla dormire..?” mormora con aria sognante.
Accarezzo con tenerezza la mia pancia, con la mano di Christian che guida la mia.
“Io non vedo l’ora..” sussurro.
“Anche io!”
Mi perdo per diversi istanti nei suoi occhi argentei, e poi mi fiondo su di lui, baciandolo con tutto l’amore che ho.
 
Ammiro mio figlio, che sfoggia il suo nuovo completo bianco e azzurro, comprato appositamente per la festa di oggi, che fa risaltare moltissimo i suoi capelli ramati e i suoi occhi color del cielo.
“Amore mio sei bellissimo!!” mi chino davanti a lui e gli prendo il viso tra le mani, sbaciucchiandolo con dolcezza.
Lo prendo per mano e raggiungiamo Christian in cabina armadio, che sta finendo di prepararsi.
“Papà, che ne dici? Com’è il festeggiato?” chiedo mostrandogli Teddy.
Suo padre lo scruta da capo a piedi e sorride. “Sei un fantastico ometto, qua il cinque!” gli mostra la mano, e Teddy batte il palmo contro il suo, sorridendo soddisfatto.
Anche mio marito è bellissimo. Beh, io sono sicuramente di parte, ma lo trovo semplicemente stupendo in jeans, camicia e giacca, in un misto tra casual e classico.
Quando finalmente, grazie all’indispensabile aiuto di Mrs Taylor, anche Phoebe è pronta, meravigliosa nel suo vestitino rosso, spedisco padre e figli giù in salone, per potermi dedicare a me stessa. Come al solito sono l’ultima a prepararmi, ma preferisco sistemare prima i bambini e poi concedermi quella mezz’oretta di doccia, crema, capelli, trucco e vestiti; per la festa ho scelto una tuta elegante di chiffon rossa, con una cintura di brillantini tono su tono e un fiore all’altezza della vita e il pantalone che scende largo fino a terra, lasciando intravedere la punta delle scarpe nere con il tacco.
Quando scendo in salone, mio marito e i miei figli si stanno divertendo a scattare qualche foto.
“Mamma, vieni anche tu nella foto!!” mi invita Teddy.
Lo accontento subito e mi avvicino a loro, sorridendo verso la fotocamera del cellulare.
“Sei bellissima” mormora Christian baciandomi, dopo aver scattato la foto.
“Andiamoo?” interviene Teddy.
Guardo mio marito negli occhi, e lui fa un leggero cenno del capo.
“Ancora no, prima c’è una piccola sorpresa..”
“Che cosa??” domanda curioso.
Christian ed io prendiamo i bambini per mano e li conduciamo in giardino, davanti ad una particolare struttura ricoperta da una plastica bianca.
“Questo è il regalo di mamma e papà per Teddy!” annuncia Christian.
Lo sguardo di nostro figlio si illumina. “Voglio vederee!” esclama, muovendosi sul posto.
Mio marito ed io afferriamo i bordi della plastica e, dopo aver contato fino a tre, la solleviamo con un unico gesto, rivelando una bellissima e nuovissima bicicletta blu, che Teddy ha visto qualche settimana fa in un negozio di giocattoli e della quale si è innamorato.
“La bici che volevo iooo!!! Graziee!” esclama, saltellando “Ma è davvero miaa??”
Christian ed io scoppiamo a ridere. “Ma certo che è tua!” mi chino su di lui e lo abbraccio da dietro, baciandogli una guancia. “Sei contento??”
Mio figlio annuisce e sorride, ed è indescrivibile quanto quell’espressione di euforia e felicità sul suo viso mi faccia scoppiare un amore dentro che va al di là dell’immaginabile.

Un’ora più tardi siamo sommersi dalle voci allegre di bambini che giocano e corrono per il grande giardino della location che abbiamo scelto per la festa, nei pressi del lago Washington. Gli animatori sono stati selezionati da mio marito in persona, e da quel che vedo sono davvero molto bravi, i bambini si stanno divertendo un mondo. Noi adulti, invece, siamo seduti ai tavoli del grande gazebo al centro del giardino, addobbato interamente in azzurro e blu, che sono i colori dominanti che abbiamo scelto per la festa. Oltre alla famiglia Grey e mio padre, ci sono i genitori degli amichetti di Teddy, e alcuni amici, come Gail, Taylor, Ros e la sua compagna, Barney con la moglie e i loro figli, Andrea con il suo compagno, che hanno un bambino poco più piccolo di Teddy, e sono in attesa del secondo.
L’organizzazione è davvero superlativa: le pietanze sono ottime, il tavolo del buffet sempre colmo di stuzzichini e cibi di ogni tipo, i camerieri sono gentilissimi e sempre a spasso per i tavoli per controllare che tutto fili liscio.
“Complimenti per la scelta, Ana, questo posto è bellissimo!” si complimenta Mia.
E se lo dice lei, che di feste ed eventi se ne intende, sono ancora più soddisfatta. “Grazie, sono davvero felice che vi piaccia..”
“Altrochè, questi stuzzichini sono ottimi!” interviene Elliot.
“Pensi sempre e solo al cibo..” lo redarguisce sua moglie.
“Io apprezzo tutto ciò che è bello” mio cognato la stringe a sé e le bacia una spalla, e la mia amica si scioglie come neve al sole. Lei ed Elliot sono davvero una coppia bellissima, stanno sempre a punzecchiarsi ma basta vedere il modo in cui si guardano per capire quanto siano follemente innamorati l’uno dell’altro.
Tra una portata e l’altra, Christian ed io ci alziamo per girare un po’ tra i tavoli e fermarci a chiacchierare con i nostri ospiti. Tutti ci chiedono della nuova gravidanza e si complimentano per l’andamento della festa, e mio marito ed io siamo più che contenti di sapere che tutti sono soddisfatti e stiano trascorrendo una bella serata.
Ma quelli che si divertono più di tutti sono senz’altro i bambini; è bellissimo vedere come anche Phoebe, Ava, Elizabeth, John e Lucas abbiano subito legato con gli amichetti di Teddy dell’asilo, nonostante li abbiano conosciuti solo oggi. È questa la meraviglia dei bambini: la capacità di fare subito amicizia, di giocare e divertirsi insieme con immensa naturalezza.
Mentre osservo da lontano il tavolo dei bimbi, sento due inconfondibili braccia cingermi la vita.
“Si stanno divertendo davvero tanto. Era quello che desideravamo, no?” mormora Christian al mio orecchio.
Sorrido e annuisco. “Sì, è davvero bellissimo vederli divertirsi così..”
Mio marito mi fa voltare tra le sue braccia e, dopo aver sussurrato un “Hai ragione”, mi bacia con dolcezza.
Prima della torta gli animatori fanno sedere Teddy su una poltroncina, circondato da tutti i bambini, per il suo momento preferito: lo scarto dei regali. Ad ogni pacchetto lo sguardo di mio figlio si illumina sempre di più, ed essendo lui un bambino molto trasparente nelle sue emozioni, è evidente che adora ogni singolo regalo.
Infine, l’ultimo momento, il più importante della serata, è quello della torta. Quando siamo venuti a prenotare la sala, Teddy ha sfogliato i cataloghi e scelto personalmente quale sarebbe stata la sua torta: rettangolare, ricoperta da un disegno di Captain America, il suo supereroe preferito, ripiena di Nutella e ricoperta nei lati di panna azzurra con scagliette di cioccolato bianco.
Teddy e Phoebe sono dietro al tavolo su cui campeggia la torta, in piedi su due sedie, e noi accanto a loro a tenergli le mani, mentre tutti i presenti intonano Happy birthday to you. Piano piano mi rendo conto che la vista si offusca sempre di più, e mi rendo conto che i miei occhi si stanno riempiendo di lacrime; in pochi istanti rivivo questi cinque anni e l’amore che sento nel cuore è insostenibile, inspiegabile a parole. La gioia che vedo negli occhi di mio figlio, illuminati dalla luce delle candeline, mi regala un’emozione meravigliosa.
Al momento di spegnere le candeline, questa volta Christian ed io non aiutiamo nostro figlio a soffiare, lasciamo che condivida questo momento solo con la sua sorellina, che dopo lo abbraccia e poi insieme intrufolano le dita nella panna.
“Auguri amore mio” mormoro stritolando mio figlio in un abbraccio e riempiendogli la guancia di baci.
Christian fa altrettanto, e poi ci mettiamo in posa per le foto. Dopo di noi lasciamo spazio agli amichetti e al resto della famiglia per immortalare il momento, dopodiché finalmente i camerieri possono tagliare e distribuire la torta. Il tavolo del buffet è ora colmo di frutta, pasticcini e dolcetti di tutti i gusti, e a giudicare da come viene assalito, direi che i nostri ospiti gradiscono.
“Ana, non esagerare con quei dolcetti!” mi rimprovera mio marito.
“Anche Puntino deve festeggiare il compleanno di suo fratello..” gli faccio notare.
Mio marito scuote la testa e ride, sedendosi accanto a me. “Sempre la risposta pronta, vero?”
“Sempre!” sorrido e mi allungo verso di lui per baciarlo.
La voce di nostro figlio che viene verso di noi attira subito la nostra attenzione.
“Mamma, papà!” dice, fermandosi davanti a noi.
“Cosa c’è, tesoro?” domanda Christian.
“Grazie per questa festa, era proprio come la volevo io!” afferma, con una dolcezza e una semplicità disarmanti.
Mi volto verso mio marito, che mi guarda con gli occhi colmi d’amore e di emozione.
Stringo forte mio figlio a me, e quelle lacrime che ho trattenuto tutta la sera vengono fuori inesorabilmente, mentre il cuore batte forte per l’emozione, per l’immensa fortuna di avere un bambino così dolce, così tenero ma al contempo così maturo quando ha queste uscite da “grande”.
“Cucciolo della mamma” sussurro, sentendo le mani di Teddy tra i capelli.
Oggi era la sua giornata, la sua festa. La cosa che desideravamo più di qualunque altra era che si divertisse, che fosse felice.
Ci siamo riusciti, e nulla conta più di questo.
 

Qualche giorno dopo...

La prima cosa che vedo appena apro gli occhi è il bellissimo raggio di sole che filtra attraverso le tende e si infrange sul mio viso; mi strofino gli occhi e allungo il braccio accanto a me, ma il posto di Christian è vuoto. Mi metto a sedere e do un’occhiata all’orologio sul comodino: le dieci.. cavolo, ho dormito davvero tanto, ma la gravidanza mi porta parecchio sonno. Mi chiedo dove sia mio marito, perché è davvero rarissimo che la mattina mi svegli senza di lui, soprattutto di domenica quando non abbiamo gli impegni lavorativi che ci reclamano.
Con uno sbadiglio mi alzo, indosso la vestaglia di seta e le ciabatte e poi mi affaccio nel nostro bagno per vedere se Christian è lì, ma la porta è aperta e la luce è spenta. Decido così di scendere a cercarlo in cucina, ma non appena apro la porta della nostra camera un grande sorriso si dipinge sul mio volto, alla vista di una scia di piccole margherite bianche che formano un percorso fino alle scale. Dopo aver lanciato un’occhiata alla camera dei bambini e aver appurato che è vuota, seguo i fiori e arrivo alle scale; anche sui gradini sono sparsi piccoli fiorellini di campo colorati che emanano un profumo dolce e delicato. Giunta al piano inferiore, trovo un’altra scia di margherite che sbuca in cucina e arriva fino alla grande vetrata che dà sul giardino.
Ad ogni passo il mio sorriso si allarga sempre di più, non posso credere che Christian si sia alzato presto per organizzare tutto questo, e mi chiedo cosa mi attenda alla fine di questo percorso.
Apro la portafinestra della cucina ed esco in giardino, cammino lentamente sul prato e scorgo sotto al gazebo Christian, Teddy e Phoebe, impegnati a fare non so cosa. Non appena si accorgono della mia presenza, i miei bambini corrono verso di me.
“Mammaaaa!!” esclamano. La prima ad arrivare è Phoebe, la acciuffo al volo e la prendo in braccio.
“Amore mio, buongiorno!”
“Auguri mamma!!” dice abbracciandomi.
Oggi è la festa della mamma, e per me è da cinque anni uno dei giorni più belli dell’anno, e non perché sia l’unico giorno in cui i miei figli mi dimostrano il loro affetto, perché lo fanno in ogni minuto di ogni singola giornata, ma perché è una ricorrenza che celebra quello che è per la donna il ruolo più entusiasmante, emozionante, bello, unico e meraviglioso al mondo.
“Grazie cucciola!” le bacio una guancia e la metto giù per potermi chinare e stringere anche Teddy, che circonda il mio collo con le braccia e appoggia la testa sulla mia spalla.
“Tanti auguri mamma” mormora al mio orecchio, ed io lo stringo più forte, stampandogli poi un bacio sulla guancia.
“Guarda..” dice poi, allontanandosi da me e mostrandomi le magliette che lui e Phoebe indossano: due t-shirt bianche con la scritta I LOVE MUM, e un grande cuore rosso.
“Oh, amori della mamma quanto siete belli!!” li attiro entrambi a me e li abbraccio di nuovo, già emozionata.
“Vieni a vedere..” dice poi Phoebe prendendomi per mano.
Teddy mi prende l’altra mano e mi conducono al gazebo, dove Christian ci sta aspettando con le braccia conserte e un grande sorriso sul volto.
Quando arrivo al gazebo, resto letteralmente incantata da ciò che vedo: il tavolo è colmo di leccornie per la colazione, dalla frutta ai biscotti, dal latte al caffè, dai muffin ai pancake; qua e là sono sparsi sulla tovaglia petali di rosa, accanto al tavolo c’è un vaso con un bellissimo fascio di rose rosa e bianche e un grande pacco avvolto da una carta argentata con un fiocco rosso.
“Ti piace mamma?” domanda Teddy “L’abbiamo fatto noi..”
Continuo a fissare quella piccola meraviglia senza riuscire a dire nulla, troppo emozionata all’idea che i miei bimbi si siano alzati molto prima di me per organizzare insieme al loro papà questa bellissima sorpresa.
“È la colazione più bella che abbia mai visto..” affermo, e il sorriso felice che spunta sul visino dei miei bambini illumina i miei occhi più di quanto possa fare il sole di maggio. “Grazie” mormoro poi, baciando entrambi i miei figli sulla testa.
Teddy e Phoebe iniziano a prendere posto, ed io mi avvicino a Christian, che mi osserva con il viso inclinato e un dolce sorriso sulle labbra.
“Buongiorno” mormora, prendendomi tra le braccia.
“Buongiorno, e.. grazie per.. per tutto questo..” con una mano gli indico la tavola.
Mio marito mi posa due dita sulle labbra. “Non devi ringraziarmi di niente, non meriti nulla di meno..”
Sorrido e lo bacio, dopodiché Christian si china davanti a me per posarmi un tenero bacio accanto all’ombelico, il suo buongiorno al nostro piccolo Puntino.
“Papà che cosa faii?” domanda Teddy perplesso.
“Dentro la pancia della mamma c’è il fratellino o la sorellina, ed io così lo saluto, come saluto voi la mattina quando vengo a svegliarvi con un bacio..” risponde Christian con un sorriso, accarezzando i capelli di nostro figlio.
“Ma il fratellino ti sente??”
“Non credo, perché è ancora piccolo piccolo, però io lo saluto lo stesso..”
“Lo posso fare anche io qualche volta?”
“Ma certo amore!” rispondo, sedendomi a tavola.
“E io??” interviene Phoebe.
“Anche tu” Christian le sorride, sedendosi a sua volta.
Cominciamo a mangiare, ed io mi sento meravigliosamente bene. Mi sa che oggi anche Puntino Tre vuole farmi un regalino per la festa della mamma, perché non sento alcun accenno di nausea, ma solo lo splendido profumo di zucchero e una grande fame.
“Chi ha scelto i petali da mettere sulla tovaglia??”
“Iooo!” Phoebe alza la mano, e chissà perché immaginavo che fosse stata lei.
Sorrido e le accarezzo i capelli. “Bravissima amore, sono bellissimi!”
Mangio un po’ di frutta fresca e i pancake ricoperti di sciroppo d’acero, e mi sembra incredibile che tutto questo l’abbia cucinato mio marito, visto che la domenica Gail non lavora.
“Allora? Che te ne pare?” domanda Christian, in attesa.
“È tutto ottimo, sei stato eccezionale!”
Mio marito sorride soddisfatto. “Grande merito va anche ai miei assistenti..” alterna lo sguardo tra Teddy e Phoebe “Vero?”
I nostri figli annuiscono e sorridono orgogliosi; le loro espressioni di felicità e soddisfazione sono tenerissime.
“Adesso però è arrivato il momento dei regali..” annuncia ad un tratto Christian. “Sei pronta??”
Sorrido e annuisco. Mio marito si alza e i bambini con lui; la prima cosa che mi porgono è il vaso con il bellissimo fascio di rose.
“I colori li abbiamo scelti insieme..” mi informa mio marito.
“Leggi il biglietto!” mi incita Teddy.
Afferro la busta che è attaccata alla veletta intorno alle rose e la apro. All’interno trovo ben tre fogli, due grandi e uno più piccolo. Leggo prima quest’ultimo, riconoscendo immediatamente la grafia di Christian.

Rose rosa e rose bianche, simbolo di dolcezza e purezza, così come l’amore che unisce una mamma e i suoi figli, un amore dolce e puro, bellissimo, speciale e unico. Ogni mamma è unica, e noi siamo i bambini più fortunati del mondo ad avere te. Grazie per tutto ciò che fai per noi, per l’amore che ci dai, e per essere la mamma meravigliosa che sei.
Ti amiamo tanto.
Teddy, Phoebe e.. Puntino Tre..

Ed ecco già le prime lacrime della giornata che fanno capolino ai miei occhi. Con una mano cerco di farmi vento davanti al viso per non scoppiare, perché le sorprese e l’infinito amore dei miei figli unito agli ormoni instabili della gravidanza formano una combo micidiale.
“Grazie..” sussurro, dando un bacio ciascuno ai miei bambini.
Phoebe mi porge gli altri due fogli. “Anche questi..”
Apro il primo, un disegno stilizzato di una famiglia, con in alto un cuore e una scritta TANTI AUGURI MAMMA, un po’ distorta, ma per me è bellissima; nell’angolo in basso a destra è scritto in piccolo il nome di Teddy.
“Amore, è un disegno stupendo. La scritta l’hai fatta tu??”
Teddy sorride e annuisce.
“Io l’ho scritto su un foglio e lui ha copiato lettera per lettera..” spiega Christian, ed io mi sento immensamente orgogliosa delle cose che mio figlio impara giorno per giorno.
Sull’altro foglio, invece, ci sono delle grandi strisce colorate, e nell’angolino in basso a destra il nome di Phoebe, scritto chiaramente da Christian, visto che la mia piccolina non ha ancora imparato a scrivere.
“Questo è l’accobaleno!” mi spiega mia figlia, indicandomi le strisce colorate.
La prendo in braccio, facendola sedere sulle mie gambe, e la stringo forte a me. “Cucciola, sei stata bravissima. Sono i disegni più belli del mondo..” mormoro, emozionata all’idea che i miei piccolini abbiano fatto tutto questo per me, e ancora non è finita, a giudicare dal pacco che è accanto al vaso dei fiori.
“Mamma adesso apri questo!” Teddy mi indica il suddetto pacco, ed io mi alzo per sedermi sulle fredde mattonelle del gazebo ed essere così all’altezza dei miei figli.
“Amore, fa’ attenzione..” si raccomanda Christian, sedendosi a sua volta di fronte a me.
Gli faccio l’occhiolino. “Tranquillo amore.. Sono curiosissima di aprire questo regalo.. Posso scartarlo??”
“Sìììì!!” esclamano i bambini, impazienti di scoprire la mia reazione.
Sfilo il fiocco rosso dal pacco, e poi tolgo delicatamente la carta color argento, scoprendo una scatola bianca, sollevo il coperchio e al suo interno trovo un meraviglioso cuscino a forma di cuore con su stampata una foto che ritrae me e i miei figli abbracciati, è una delle mie foto preferite. Sotto c’è una scritta in rosso “Ti vogliamo tanto bene”.
Sento nuovamente gli occhi inumidirsi, e sbatto velocemente le palpebre per impedirmi di piangere, so che ai miei figli non fa molto piacere.
“Ti piace mamma?” domanda Phoebe.
“È il regalo più bello che abbia mai ricevuto” affermo, e vedo i loro visini illuminarsi all’istante “Venite qua..” allargo le braccia e loro si fiondano nel mezzo.
Li stringo forte a me, mentre Christian ci osserva sorridente ed emozionato.
“Grazie amori miei, è un regalo stupendo!”  
Quando Teddy e Phoebe si staccano da me, mi alzo e raggiungo Christian, chinandomi dietro di lui e abbracciandolo forte; tutte queste sorprese sono merito suo, è lui che ha guidato i nostri figli e ha realizzato tutto questo.
“Grazie!” sussurro, lui gira leggermente il viso e mi bacia.
“C’è ancora un ultimo regalo!” annuncia poi mio marito, alzandosi.
Sgrano gli occhi “Un altro?”
Christian prende in braccio Teddy e lo posa in piedi su una sedia. “E certo, la poesia di Teddy!”
Mio figlio sorride e, assumendo un’aria da attore hollywoodiano al momento del discorso agli Oscar, recita la poesia che ha imparato a scuola.

“Quando mi sveglio al mattino
voglio sentirti sempre vicino,
voglio sentire la sua mano
che mi accarezza piano piano.
Se mi stringi al tuo cuore
e mi sussurri dolci parole,
con la tua voce calma e sicura
niente più mi fa paura.
Sei il bene più grande che c’è...
Mamma, voglio stare sempre con te!”

Conclude con un grande sorriso ed io, con lo sguardo completamente appannato a causa delle lacrime, mi avvicino a lui e lo prendo in braccio. Teddy si arpiona a me con le gambe e le braccia ed io lo stringo forte.
“Amore mio, sei bravissimo! Grazie amore della mamma, grazie!”
Christian si avvicina a noi con Phoebe in braccio, ed io rimetto Teddy in piedi sulla sedia, in modo da poter stringere con un braccio lui e con l’altro la principessa.
È uno di quei momenti che vorrei durassero per sempre. I miei figli stretti a me, e il mio piccolo Puntino che, anche se è ancora troppo presto perché io possa sentirlo, nuota nella mia pancia.
Come posso non sentirmi la donna più felice del mondo?
 

Dieci giorni dopo...

Mi siedo sul pavimento e appoggio la schiena contro il muro, sentendo sulla pelle il freddo delle piastrelle del bagno. È mattina presto, e questa notte praticamente non ho chiuso occhio, tra mal di testa, mal di stomaco e un fortissimo senso di nausea. È la terza volta nel giro di cinque ore che vomito, pur non toccando cibo da ieri sera.
La porta del bagno si apre e vedo entrare Christian, con le mani sui fianchi e un’espressione preoccupata in volto.
“Amore, sei sicura di non voler andare in ospedale? È tutta la notte che stai male..” dice, sedendosi di fronte a me.
“Tesoro, stai tranquillo. Se mi sentissi male più del solito sarei la prima a voler andare in ospedale, non metterei mai a rischio la vita di nostro figlio..” lo tranquillizzo, accennando un sorriso.
Lui sorride a sua volta e dolcemente mi accarezza il viso. “Io sono preoccupato, ti vedo andare e tornare dal bagno, non riesci a dormire..”
“È solo un attacco di nausea più forte del solito, mi sa che le lasagne di ieri sera erano troppo pesanti per me, e mi hanno fatto male. Devo ammettere che adesso mi sento già meglio, il mal di testa è meno forte..”
Christian sorride, un po’ più tranquillo, e mi prende le mani. “Vuoi provare a dormire un po’ adesso? È prestissimo..”
Annuisco con uno sbadiglio, e mio marito mi aiuta ad alzarmi. “Sì, dovrei dormire un po’, anche perché oggi a lavoro avrò una giornata pienissima..” dico avvicinandomi al lavandino. Apro il rubinetto e mi lavo i denti e la faccia.  
Vedo attraverso lo specchio Christian che mi fissa con le sopracciglia sollevate e un’espressione allibita, e temo di sapere già cosa stia per dire. “Cioè tu davvero stai pensando di andare a lavoro? Sei impazzita..” afferma, con la voce calma ma molto ferma.
Chissà perché non sono affatto sorpresa; conoscendo mio marito, sapevo già che non sarebbe stato affatto d’accordo, ma oggi c’è una riunione molto importante alla quale non posso mancare.
Mi volto verso di lui. “Chris...” tento di ribattere, ma lui alza una mano per zittirmi.
“No Anastasia, non tentare di convincermi. Tu in ufficio in queste condizioni non ci vai. Hai trascorso la notte tra il letto e il bagno con vomito e mal di testa, sei pallida e stanca. Per cui o ti rassegni o ti lego al letto, e non certamente per il tuo piacere..”
Sorrido alla sua ultima frase, e lui fa altrettanto. So che non è arrabbiato, ma solo estremamente preoccupato per me, e non posso che essergli grata per il suo modo di essere sempre così attento e premuroso.
Sollevo una mano e la poso con dolcezza sulla sua guancia.
“Amore, hai tutte le ragioni del mondo, e credimi non faccio i salti di gioia all’idea di andare a lavoro, ma oggi ho la riunione con gli editori, e non posso mancare, né tantomeno spostarla, è troppo importante..” spiego.
Christian sospira, e lo vedo riflettere per qualche istante. “A che ora è la riunione?”
“Alle 16, ma in mattinata devo rivedere alcuni appunti importanti prima dell’incontro..”
“Allora facciamo così: tu stamattina rimani a casa e gli appunti li riguardi qui, poi, se, e sottolineo se, a pranzo ti sentirai meglio, alle 16 andrai in ufficio per la riunione, okei?”
Devo ammettere che il suo piano non è male, e poi in una coppia si deve pure accettare qualche compromesso, no?
“Va bene!” asserisco infine, e mio marito sorride soddisfatto.
“Brava! Andiamo a letto adesso, devi riposare..”
Torniamo in camera e ci stendiamo nuovamente a letto. Lancio un’occhiata al cellulare: le sei del mattino.
“Spero di riuscire a dormire almeno un’oretta..” dico, sbadigliando.
“Aspetta, ora ci penso io” Christian si stacca da me e si sposta un po’ più giù.
Dopo aver sollevato la maglietta del mio pigiama fino allo stomaco, posa un dolcissimo bacio sulla mia pancia.
“Piccolino, o piccolina, fai i capricci oggi? Vogliamo far riposare un po’ la mamma??”
Rido divertita, accarezzando i capelli di mio marito; è così tenero quando fa così.
“Sta iniziando a crescere..” mormoro, alludendo alla mia pancia, che ormai non è più piatta, ma si vede già una piccola curva, e il girovita è praticamente scomparso.
Quando sono in intimo, o con una maglietta attillata, si scorge un leggero rigonfiamento, e anche la dottoressa Greene mi ha spiegato che alle gravidanze successive alla prima di solito la pancia inizia a vedersi più presto, e non posso negare che la cosa mi renda felice. Il mio ventre che cresce è la conseguenza del fatto che anche il mio piccolo amore sta crescendo, ed io vorrei che il tempo passasse più velocemente, vorrei scoprire se è maschio o femmina, sentirlo o sentirla muovere dentro di me.
“Sì, sta iniziando a crescere. Ed è meravigliosa..” sussurra Christian, appoggiando la guancia nei pressi del mio ombelico e sorridendo.
Sorrido a mia volta e intrufolo le dita nei capelli di mio marito, accarezzandoli con dolcezza.
“Vorresti dedicare qualche attenzione anche alla mamma o sei già completamente catturato da tuo figlio?”
Christian ride e mi ricopre la pancia, stendendosi poi nuovamente accanto a me.
“Gelosa?” domanda guardandomi negli occhi.
Gli sfioro il mento. “No, ma sono tanto bisognosa di coccole..” faccio il labbruccio e la voce tenera alla quale so che mio marito non sa resistere.
E infatti mi attira tra le sue braccia, ed io poso la testa sul suo petto.
“La mia piccolina..” mormora Christian, baciandomi la fronte e accarezzandomi i capelli.
Rilassata dalle dolci attenzioni di mio marito, lentamente mi addormento.
Quando riapro gli occhi, mi rendo conto di essere da sola nel letto, Christian si è già alzato, ed io ero in un sonno così profondo che non ho neanche sentito la sveglia. Mi stiracchio e allungo il braccio per prendere il cellulare dal comodino e guardare l’ora: le otto e un quarto; probabilmente anche Teddy sarà già sveglio per andare all’asilo.
Lentamente mi alzo dal letto, constatando con gioia che non ho giramenti di testa né conati di vomito. Indosso la vestaglia e le ciabatte ed esco dalla nostra camera; mi dirigo in quella dei bambini, e, come mi aspettavo, il letto di Teddy è vuoto. Do un bacio a Phoebe che è ancora nel mondo dei sogni, e poi scendo in cucina.
Christian e Teddy sono seduti al tavolo della colazione, mio marito è già vestito di tutto punto, bellissimo come sempre, mentre mio figlio è ancora in pigiama, impegnato a bere il suo latte con i biscotti.
“Buongiorno!” esclamo avvicinandomi a loro.
“Buongiorno Ana” risponde Gail con un sorriso.
“Ciao mamma!!”
Christian si alza e mi viene incontro. “Amore” mi bacia teneramente le labbra “Sei già alzata? Come ti senti?”
“Molto molto meglio! Mi sento più riposata e anche con lo stomaco va meglio..”
Mio marito sospira. “Menomale” mi attira a sé e mi bacia una tempia.
“Perché non mi hai svegliata?”
“Dormivi così bene, svegliarti mi sembrava davvero un sacrilegio..”
Sorrido e gli prendo il viso, stampandogli un bacio sulle labbra, dopodiché vado a sedermi accanto al mio bambino.
“Cucciolo” gli accarezzo i capelli e gli do un bacio sulla fronte.
“Vuoi un po’?” mi porge la sua tazza di latte e biscotti, ma sono costretta a rifiutare. Adesso che ho trovato un po’ di sollievo alla nausea, ho paura di mangiare qualsiasi cosa.
Ad un tratto Gail si avvicina e posa una tazza davanti a me. “Prendi questa Ana, è un rimedio ottimo contro la nausea..”
Abbasso lo sguardo sulla tazza e annuso il liquido che vi è all’interno. “Che roba è?”
“Tisana allo zenzero”
“Ma non mi piace lo zenzero” mi lamento, come una bimba di sei anni.
“Anastasia, non comportarti come una bambina. Lo zenzero è un grande aiuto contro la nausea e il vomito, fai un sacrificio, su..” mi incita mio marito.
“Dai mamma prendila, altrimenti il fratellino sta male..” interviene Teddy, con un’espressione e una voce immensamente dolci.  
“Vi coalizzate contro di me, eh?” brontolo, alternando lo sguardo tra mio marito, mio figlio e la mia governante.
“Ana!” mi riprende mio marito.
Sbuffando, afferro la tazza e bevo a piccoli sorsi quell’intruglio che sembra non finire mai.
“Contenti?” chiedo poi sarcastica, mostrando loro la tazza vuota.
Mio marito sorride. “Molto!”
“Molto” ripete Teddy.
“Dai cucciolo, andiamo a vestirci..” dice poi Christian, alzandosi.
Mi alzo anche io. “Tesoro, posso pensarci io..”
“No, tu vai a dormire. Sei stanca e devi riposare, altrimenti oggi alla riunione ti addormenterai..”
Sospiro e alzo gli occhi al cielo. “Va bene, però aspetto che usciate e poi andrò a stendermi di nuovo a letto..”
Christian riduce gli occhi a fessura, chiaramente il mio gesto non è passato inosservato.
“Tesoro” dice a Teddy “Inizia a salire su, io vado in cameretta a prendere i vestiti e ti raggiungo..”
“Va bene papà!”
Teddy scappa in corridoio, e Christian lentamente si avvicina a me. “Cerca di non approfittare troppo del fatto che sei incinta. Non appena sarà passata questa fase di nausea che ti destabilizza, saprò io come rimetterti in forma..” mormora suadente al mio orecchio.
Sento il sangue riscaldarsi nelle vene, e una pioggia di scintille che si concentra in un punto ben preciso della mia anatomia. Sollevo una mano e accarezzo il mento di mio marito, e mi avvicino al suo orecchio.
“Non vedo l’ora” sussurro, e poi esco dalla cucina ancheggiando, con il suo sguardo addosso.
Mentre Christian sale su a vestire e preparare Teddy, io controllo che nel suo zainetto ci sia tutto, e gli preparo la merenda che porterà a scuola.
Mezz’ora più tardi i miei uomini sono pronti per uscire.
“Mi raccomando amore, fai il bravo” mi chino e abbraccio mio figlio, bellissimo nel suo grembiulino bianco e azzurro. 
“Mi raccomando dovrei dirlo io” puntualizza Christian, rivolgendosi a me “Non ti stancare e riposati..”
“Christian ti prego, mi tratti come un’ammalata.. Sono solo incinta..”
Mio marito sospira. “Lo so, ma l’espressione che avevi questa mattina non te l’ho vista quasi mai. Mi sono preoccupato..”
Sorrido e allaccio le braccia intorno al suo collo. “Stai tranquillo, amore. Mi sento meglio, e adesso torno a riposare, okei?”
“Brava la mia bimba!” mi bacia teneramente sulle labbra, e poi si china per lasciare un bacio sulla mia pancia.
“Anche io voglio salutare il fratellino!!” esclama Teddy, sollevando il viso per posare le labbra sul mio ventre. “Ciaoo! Io vado a scuola!!”
Christian ed io ci guardiamo negli occhi e scoppiamo a ridere, dopodiché do un ultimo bacio ai miei uomini e li guardo mettersi in macchina, salutandoli appoggiata alla ringhiera del portico.
Non appena il Suv si avvia lungo il vialetto, rientro in casa e salgo al piano superiore. Prima di tornare a letto, entro in cameretta per dare un’occhiata a Phoebe.
La mia piccolina è accoccolata al suo panda, il suo peluche preferito, con i capelli neri che si disperdono a ventaglio sul cuscino, le labbra aggrottate a formare un cuoricino; è semplicemente meravigliosa. Mi siedo sul bordo del suo letto e la osservo mentre dorme; trasmette un senso di tenerezza e beatitudine che mi fa sentire in pace con il mondo.
Non resisto e le sfioro delicatamente la guancia con il dorso delle dita; Phoebe si muove leggermente e poi apre gli occhi. Non appena mi vede, sul suo volto si dipinge un sorriso dolcissimo.
“Cucciola” sussurro, baciandole la fronte. “Io stamattina non vado a lavoro, ti va di venire nel lettone con me?”
Mia figlia sorride felice, ed io scosto il copriletto per prenderla in braccio.
“Anche Pinky!” esclama Phoebe, indicando il suo panda.
Recupero Pinky e poi mi sposto in camera mia, Phoebe ed io ci mettiamo a letto, e mia figlia appoggia la testa sul mio seno.
“Che bello fare le coccole nel lettone con mamma” afferma la mia piccola, facendomi scoppiare il cuore.
La stringo forte a me e le lascio un bacio tra i capelli. A volte non mi capacito di quanto sia dolce questa bambina, e di quanto io sia fortunata ad avere una figlia speciale come lei.
“Mamma, mi racconti una favola?” domanda ad un tratto Phoebe, sbadigliando.
Poiché non ho alcuna voglia di alzarmi per prendere un libro dalla cameretta, decido di inventare, e le racconto quella che è per me la favola più bella del mondo: la storia d’amore tra me e il suo splendido papà. Arrivo a stento al punto in cui la principessa giunge nella torre del principe, e mia figlia si è già addormentata. Sorrido e le accarezzo i capelli mentre ripenso al primo incontro con Christian, a quanto mi sentissi fuori posto, intimorita dalla sua presenza e dal suo sguardo.
Chi avrebbe mai immaginato che uno dei momenti più imbarazzanti della mia vita sarebbe stato l’inizio della strada verso la felicità?
Sono quasi le dieci e mezza quando Phoebe ed io ci risvegliamo e scendiamo in cucina per la colazione. Un po’ mi sento in colpa perché è tardissimo e ho ancora diverse cose da rivedere per la riunione di oggi, però sono anche contenta perché queste due ore di sonno sono state davvero preziose: mi sento molto più riposata, lo stomaco sta molto meglio, e poi dormire accoccolata a mia figlia è sempre bellissimo.
Per colazione decido di prendere solo un po’ di latte e qualche biscotto secco, non vorrei rischiare di appesantire nuovamente lo stomaco.
Dopo la colazione saliamo a fare la doccia ed entriamo in cabina insieme. Accade raramente, perché di solito non abbiamo molto tempo, ma quando riusciamo a fare la doccia insieme ci divertiamo sempre tanto. È uno di quei momenti unici tra mamma e figlia, quei piccoli attimi quotidiani semplici ma speciali.
Mentre sto asciugando Phoebe, il trillo del cellulare attira la mia attenzione. Lo afferro dalla mensola e trovo un sms di mio fratello.

Buongiorno sorellina. Come stai?
Ti va se durante la pausa pranzo mangiamo qualcosa insieme? Ho bisogno di chiederti un consiglio importante..


Aggrotto le sopracciglia, curiosa. Cos’avrà mai da chiedermi Thomas?
Gli rispondo al volo, dicendogli di raggiungermi a casa e spiegandogli brevemente perché non sono in ufficio, e poi riprendo ad asciugare Phoebe, la vesto e le spazzolo i capelli.
“Posso andare a guardare i cattoni con John?”
Le schiocco un bacio sulla guancia. “Certo amore, vai. Chiedi a Gail di accenderti la tv..”
Phoebe sorride e, dopo aver preso Pinky, corre giù in salone. Io mi asciugo, indosso la biancheria intima e spalmo la crema sul corpo; non posso fare a meno di osservare il mio profilo riflesso nello specchio e di accarezzare il mio piccolo pancino che cresce. Ogni volta in cui mi fermo a fissare i cambiamenti del mio corpo, non riesco a credere a quanto sia immenso e meraviglioso il miracolo della vita. Dentro di me c’è un minuscolo esserino di appena cinque centimetri e una manciata di grammi di peso, ed ha già un cuore che batte forte, è amore, è vita.
Sto per rivestirmi quando il telefono squilla nuovamente: questa volta è Christian che mi sta chiamando. Dopo averlo tranquillizzato sul fatto che ho dormito, mangiato e la nausea va molto meglio, posso finalmente vestirmi, pettinarmi e scendere in salone, dove trovo mio fratello seduto sul divano a guardare i cartoni animati con Phoebe e John.
“Tesoro” si alza e mi bacia la fronte, con quel fare protettivo da fratello maggiore che adoro un sacco. “Come ti senti?”
“Molto meglio. Tu come stai? Cos’è che devi chiedermi?”
Thomas ride. “Immaginavo che fossi curiosissima, ma prima guarda un po’ qua..” mi porge una busta, ed io subito sbircio all’interno.
“Cos’è?”
“Rimedi contro la nausea gravidica: stecche di liquirizia, pasticche naturali e biscotti senza alcuna crema..”
Ma quanto posso adorarlo? È sempre così premuroso e non manca mai di portarmi qualcosa che mi renda felice, che sia una torta fatta da lui, il DVD di un nuovo film o le pasticche per la nausea.
Ridendo, gli salto al collo, stampandogli un bacio sulla guancia. “Grazie, sei il fratello migliore del mondo..”
Thomas mi cinge i fianchi e sorride.
“Ti va un caffè?” propongo poi “Così mi racconti tutto..”
“Certo!”
Andiamo in cucina e Thomas si siede su uno sgabello davanti al bancone della cucina, mentre io preparo un caffè. Verso la bevanda scura in una tazzina e la porgo a mio fratello, insieme ad uno dei muffin che Gail ha preparato questa mattina.
“Allora?? Dai racconta!” lo esorto, sedendomi su uno sgabello accanto a lui.
Thomas beve un sorso di caffè, e poi posa la tazzina sul bancone.
“Dunque, il 7 giugno è il compleanno di Roxy..”
Faccio mente locale. “Oh, è vero. Compie ventisette anni, giusto?”
Thomas annuisce. “Sì, ed io ho bisogno del tuo aiuto per il mio regalo..”
“Cosa vorresti regalarle??”
Mio fratello abbassa lo sguardo e si passa nervosamente le mani tra i capelli. “Ehm, io.. io vorrei chiederle di sposarmi..” mormora.
Sgrano gli occhi e sorrido come un’ebete. Il mio fratellone vuole sposarsi, e vuole chiederlo a Roxy nel giorno del suo compleanno. Oddio, che cosa romantica!!
“Thomas!” esclamo, alzandomi e abbracciandolo “Ma è una cosa bellissima!!”
Lui sorride. “Sì, solo che non ho la minima idea di come fare.. cioè, vorrei organizzare qualcosa di speciale, ma.. non so da dove cominciare..”
“Beh, per prima cosa direi di comprare un anello..” suggerisco, l’anello è fondamentale per una proposta di matrimonio, a prescindere da dove, come e quando avvenga.  
“Ecco, e a questo proposito, volevo chiederti se in questi giorni ti andrebbe di accompagnarmi a sceglierne uno..”
Sorrido, felice che abbia pensato a me. “Ma certo!! Assolutamente!”
“Grazie!! E poi c’è un’altra novità..”
“Cioè?” 
“Ho fatto una piccola pazzia..”
“Sarebbe?” chiedo euforica.
Thomas ride e mi racconta orgoglioso della sua piccola ma romantica follia, e subito nella mia mente si accende una lampadina.
“Mi sa che ho un’idea per la tua proposta..” dico, sorridendo.

Scorgo distrattamente lo schermo del cellulare che si illumina per l’arrivo di una telefonata; cerco di ignorarlo, ma leggere il nome di Christian mi mette un po’ d’apprensione. Lui non mi chiama mai quando sa che ho una riunione, quindi deve trattarsi di qualcosa di importante.
“Signori!” dico, richiamando l’attenzione dei presenti su di me “Devo assentarmi per qualche minuto, vogliate scusarmi..” mi alzo ed esco dalla sala riunioni, e finalmente posso rispondere al cellulare.
“Christian”
“Amore scusami, so che sei in riunione, ma volevo avvisarti che sto tornando a casa un po’ prima perché Gail e Jason vogliono portare il piccolo John in ospedale..”
Mi allarmo subito. “Oddio, che cosa succede??”
“Da quel che ho capito, gli sono spuntati dei puntini rossi in tutto il corpo, così da un momento all’altro, ha gli occhi gonfi e continua a piangere, probabilmente una reazione allergica, Gail si è spaventata e ha chiamato Jason. Quindi io sto tornando a casa per stare con i bambini..”
“Ah, va bene. Io qui credo di averne ancora almeno un’oretta, ci sono diverse cose di cui dobbiamo discutere..”
“Non ti preoccupare piccola, con i bimbi ci sono io. Mi dispiace solo non poter passare a prenderti..”
“Tranquillo amore, c’è Sawyer..”
“Va bene piccola, a dopo allora..”
“A dopo amore, un bacio!”
Attacco e torno in sala riunioni. Sono un po’ in pensiero per il piccolo John, ma da quel che mi ha descritto Christian credo anche io che si tratti di una reazione allergica, quindi non dovrebbe essere nulla di preoccupante.
Non vedo l’ora che questa riunione finisca, perché sono stanca e ho fame. A pranzo ho mangiato poco per timore di stare di nuovo male, anche se c’era Christian che è tornato a pranzo proprio per controllare con i suoi occhi che stessi meglio e non gli mentissi solo per poter presenziare alla riunione.
È un uomo molto premuroso ma in certi momenti sa essere anche un po’ esasperante. Nonostante tutto, però, io lo amo con tutta me stessa per ciò che è, con i suoi pregi e i suoi difetti. 
Quando finalmente mi alzo dalla poltroncina della sala riunioni sono quasi le sette di sera. Sono stanca, ma anche molto soddisfatta; abbiamo risolto con successo tutti i punti in lista, e ad ogni riunione mi sento sempre più fiera del mio lavoro e dello staff meraviglioso che ho al mio fianco.
Dopo aver sistemato alcune cose nel mio ufficio e aver salutato tutti, finalmente posso uscire, infilarmi in macchina e rilassarmi mentre Seattle scorre attraverso il finestrino.
Sono tentata di comprare delle pizze prima di tornare a casa, perché a dire il vero ho ancora lo stomaco un po’ disturbato e non ho molta voglia di cucinare, però resisto, perché già ieri sera ho mangiato un po’ più del solito, e la dottoressa si è raccomandata di tenere sotto controllo il peso. Per ora ho messo solo un chilo e mezzo in undici settimane, che è al di sotto della media, e di questo sono contenta, perché so che dopo il parto non sarà facile perdere i chili presi durante la gravidanza.
Quando rientro a casa, mi sfilo la giacca e mi dirigo in salone, sorprendendomi di non trovare i miei figli a guardare la televisione o a giocare. Sento delle voci provenire dalla cucina, e lentamente mi avvicino, cercando di non farmi sentire. Mi fermo sull’uscio della porta, completamente incantata da ciò che vedo.
Christian è ai fornelli, con addosso i pantaloni della tuta e una t-shirt bianca che si tende meravigliosamente sui suoi pettorali. Teddy, invece, sta portando in tavola i bicchieri, le posate, i tovaglioli e l’acqua, Phoebe è in ginocchio su una sedia per poter essere all’altezza del tavolo, e sta disponendo le fette di pane in un cestino.
“Allora Teddy? La tavola è a posto?”
“Sì papà. E la pasta?”
“Tra pochi minuti sarà pronta.. Perché tu e Phoebe non cominciate a lavarvi le mani?”
Phoebe scende piano piano dalla sedia e lei e Teddy si incamminano verso il bagno, accorgendosi così della mia presenza.
“Mamma!” esclamano venendomi incontro.
Mi chino e li bacio entrambi.
“Hai visto? Abbiamo preparato tutto noi!” mi fa notare Teddy.
“Siete stati bravissimi” mormoro, con la voce leggermente incrinata per l’emozione.
I bambini sorridono e si avviano in bagno per lavarsi le mani. Io entro in cucina e mi avvicino a Christian.
“Buonasera” dice baciandomi sulle labbra.
“Buonasera”
“Com’è andata la riunione?”
“Benissimo! È stata un po’ lunga, ma molto positiva!”
“Ottimo!!”
“Gail e Jason sono ancora in ospedale?”
“Sono tornati poco fa. Come immaginavamo, è stata solo una reazione allergica. Un’iniezione e tutto è tornato a posto..”
Tiro un sospiro di sollievo. “Menomale! Dopo passo un attimo da loro per vedere il piccolo..”
Christian annuisce, e poi afferra un mestolo per girare il sughetto.
“Hai preparato tutto questo da solo?”
“Non è nulla di particolare, una cenetta semplice. Però ho pensato che, considerando come ti sentivi questa mattina, metterti a cucinare avrebbe potuto darti fastidio. E in più ho avuto due validissimi aiutanti..”
Sorrido, abbassando le palpebre per tenere a freno le lacrime. Avere delle persone che si prendono cura di te è una delle sensazioni più magiche al mondo. Ed io mi sento una persona immensamente fortunata ad avere mio marito e i nostri bambini.
Christian mi posa due dita sotto al mento e mi solleva il viso “Hey, piccola” mormora, guardandomi negli occhi “Cosa c’è?”
Sorrido e mi accoccolo contro il suo petto. “Mi sento felice. Voi avete fatto tutto questo per me, ed io.. io mi sento così fortunata..”
“Per una cena?”
“No, non è per la cena in sé, cretino..” gli mollo uno schiaffo sul bicipite, e lui ride, stringendomi a sé “È per il modo in cui vi prendete cura di me..”
Christian si stacca da me per guardarmi negli occhi. “Prendermi cura di te è lo scopo della mia vita, l’ho giurato davanti a Dio..”    
Gli prendo il viso tra le mani e lo bacio con passione, perdendomi nel sapore delle sue labbra.
Dopo che ho lavato le mani, vorrei aiutare Christian a mettere la pasta nei piatti, ma lui e i nostri figli me lo impediscono, costringendomi a sedermi. Mio marito porta i piatti a tavola e aspetta impaziente il nostro responso.
“Bimbi allora? Com’è la pasta?”
“Buona!” asserisce Teddy.
“Quella che fa la mamma è più buona” Phoebe è più esigente invece, ma d’altronde è una donna.
Christian si alza, si avvicina a nostra figlia e le fa il solletico. “Chi fa la pasta più buona, io o la mamma?”
Phoebe ride e cerca di dimenarsi. “Batta papii!”
“E dimmi chi fa la pasta più buona. Mamma o papà?”
“Papà!” esclama nostra figlia, pur di liberarsi di lui.
Christian ride e la stringe a sé, baciandole la guancia.
“Secondo me è buonissima!” intervengo.
“Anche al fratellino piace?” domanda Teddy.
Sorrido, accarezzandogli i capelli. “Mi sa proprio di sì!”
Ricominciamo a mangiare in totale armonia e serenità, e devo ammettere che ormai mio marito in cucina se la cava davvero egregiamente: la cena è ottima, e l’atmosfera è quella che preferisco in assoluto, quella che sa di famiglia, di noi.
Un paio d’ore più tardi, dopo aver messo a dormire i bambini, Christian ed io siamo sul divano a farci le coccole. Mio marito ha la testa appoggiata sul mio seno e la mano che vaga delicata sulla mia pancia, mentre io gli accarezzo i capelli.
“Non sai Teddy e Phoebe quanto erano contenti di aiutarmi a preparare la cena..”
Ridacchio. “Stanno crescendo così in fretta, Christian..” mormoro, con un pizzico di malinconia.
“Sì, e sono così felici all’idea del fratellino, di doversi prendere cura di te e di lui..”
Sorrido, orgogliosa dei miei due gioielli.
“E tu?” domando poi.
Mio marito solleva il viso e mi guarda negli occhi. “Io sono così felice di diventare papà per la terza volta che non lo riesco neanche a spiegare..” mi scopre la pancia e vi posa la mano sopra, trasmettendomi il suo calore “Il pensiero che qui dentro stia crescendo nostro figlio è così bello ed incredibile che a volte mi chiedo se stia accadendo davvero..” si china e lascia un dolce bacio dove prima era la sua mano “È il più grande miracolo dell’universo..” sussurra, con una voce così carica di emozione, dolcezza e amore da farmi spuntare le lacrime.
“Christian..?” mormoro, con un groppo alla gola.
Lui punta di nuovo gli occhi nei miei. “Dimmi piccola”
Mi perdo per qualche istante nelle sue iridi d’argento. “Ti amo” sussurro poi.
Vorrei dirgli una marea di cose, ma davvero non saprei come esprimere a parole tutto ciò che sento dentro.
Christian sorride e mi stringe forte a sé, e, come sempre, tra le sue braccia trovo il mio porto sicuro.  


Angolo me.
Buongiorno mie splendide fanciulle!!
Ecco qui il nuovo capitolo! Come molte di voi avevano immaginato, la novità che accennavo nell’ultimo “Angolo me” riguarda proprio Thomas, che vuole chiedere alla sua Roxy di sposarlo; che idea gli avrà suggerito Anastasia? A questo proposito, volevo chiedervi se potrebbe farvi piacere un POV di Roxy nel prossimo capitolo, per vivere in prima persona la proposta di matrimonio.
Per il resto, capitolo sempre molto ricco di zucchero, tra il compleanno di Teddy, la festa della mamma e le dolci premure che Christian, Teddy e Phoebe riservano ad Ana e a Puntino Tre.
Come ho già annunciato nelle risposte ad alcune recensioni, nei prossimi capitoli non avremo eclatanti colpi di scena, ma voglio concentrarmi sulla famiglia e sulla loro quotidianità; spero che questa scelta vi faccia piacere.
Sono come sempre impaziente di leggere le vostre opinioni, che per me sono assolutamente fondamentali.
Voglio ringraziarvi ancora una volta per il vostro affetto e le bellissime parole che mi dedicate, che mi rendono sempre molto felice.
Un forte abbraccio e a presto!
Mery.
 
 
   
 
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Cinquanta sfumature di... / Vai alla pagina dell'autore: LatersBaby_Mery