Fanfic su artisti musicali > Panic at the Disco
Segui la storia  |       
Autore: addict_with_a_pen    29/08/2017    1 recensioni
Se dovessi descrivermi con una parola, direi bocciolo, un fiore chiuso non ancora pronto per aprirsi e mostrarsi al mondo, poiché tutti chiusi e nascosti si sta così bene che non ho alcuna fretta di sbocciare. I fiori sono così fantastici, meravigliosi e ricchi di significati che non vedo come una singola persona sulla faccia della terra possa non amarli, ma apparentemente questa mia ammirazione non è vista di buon occhio da nessuno, soprattutto quando sei un ventiduenne introverso che ha finalmente realizzato il suo improbabile sogno di una vita. Ebbene sì, sono un fioraio, e la cosa mi riempie di orgoglio e gioia indescrivibili.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brendon Urie, Ryan Ross
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
*Piccola nota inutile*
E siamo arrivati alla fine! Io spero davvero che la storia vi sia piaciuta (?), o che almeno vi abbia inteneriti un pochino, poiché la trama è scema e infantile, ma un po’ di fluff fa sempre piacere.
Se mi viene l’ispirazione, magari potrei anche scrivere un’altra Brallon in futuro…?
**niente insulti se non vi piace la ship ahaha**
Per ora vi auguro solo buona lettura e, se siete liceali, un rientro a scuola tranquillo (<3), e in generale vi abbraccio tutti.
Ala prossima :* :* :*
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Oggi è una bella giornata e, anche se per ora non è ancora successo nulla di che, so che sarà comunque una giornata meravigliosa.
Stamattina mi ha scritto B dicendomi che non sarebbe potuto venire ad aiutarmi ma che più tardi mi avrebbe fatto una sorpresa e ciò non ha fatto altro che migliorare sempre di più il mio umore. Anch’io ho una sorpresa per lui, nel senso, per me è una sorpresa, spero che anche per lui lo sarà…
Ho riflettuto tutta notte pensando alla nostra conversazione e al mio errore del non avergli chiesto se siamo una coppia o meno, e sono arrivato alla conclusione che forse potrei essere io quello a fare il “primo passo” una volta tanto e dirgli che voglio essere il suo ragazzo.
Mi sono preparato un mucchio di discorsi ma, naturalmente, nessuno mi ha soddisfatto così che lascerò al fato ciò che oggi gli dirò. So già che balbetterò, arrossirò, mi sentirò un cretino patentato e che mi suderanno i palmi delle mani per l’ansia, ma oramai ho deciso: glielo chiederò.
“Buongiorno.”
“Buongiorno a lei!”
Mai in vita mia ho salutato un cliente con così tanta enfasi come oggi, ma quando sono felice, il che nell’ultimo periodo capita abbastanza spesso, allora mi trasformo e risulto essere quasi solare e simpatico.
“Di buon umore oggi?”
“Oooh buonissimo!” ridacchio “Che cosa sta cercando?”
La cliente, una signora anziana, comincia a raccontarmi la storia della sua vita e di come vorrebbe regalare dei fiori adatti a sua figlia che a breve le darà il suo primo nipotino.
“Sono così emozionata al pensiero!” Dice asciugandosi un angolo dell’occhio dove alcune lacrime di gioia stanno cominciando a scendere.
“No, non pianga! Aspetti, ho io i fiori adatti…”
Scompaio nel retro del negozio per qualche istante, per poi uscirne con un mucchio di calle candide e meravigliose e appena le vede fa un’espressione che mi scalda il cuore. È così bello quando si trovano i fiori giusti al primo colpo e si ottengono queste reazioni, è la soddisfazione più grande che esista al mondo.
“Le piacciono?”
“Oooh sono splendidi!” li prende subito in mano sorridendo “Tieni, e non darmi né resti né nulla.”
“M-Ma signora, questi sono trenta dollari, no-”
“Sono di fretta, prendila come una mancia, okay? Ciao!” E non ho più modo di ribattere.
Amo il mio lavoro alla follia, non cambierei nulla, è perfetto. Aveva ragione la mamma quando diceva che bisogna sempre offrire amore, gentilezza e calore alle persone e che i fiori sono il modo migliore per farlo.
“Giorno Ryro!”
Stavolta è il mio turno di sorridere.
“Hey B!” faccio segno di saluto con la mano “Come va?”
“Oh, io bene, tu?”
Appoggia un gomito al bancone e mi rivolge quel sorriso che mi fa sciogliere.
“Benissimo!”
“Ti vedo felice, o sbaglio?”
No, non sbaglia, ma assieme alla gioia ora si stanno naturalmente aggiungendo l’ansia e l’agitazione e ciò che non è bello. Comincio a valutare tutte le opzioni peggiori, come “mi spiace, ma no”, “Ryan siamo solo amici…” o il peggiore “sei solo un passatempo”, così che il mio sorriso diventa più piccolo all’istante.
“Esatto, lo sono…” faccio un bel respiro “N-Non hai mica una sorpresa per me?”
Forse è meglio far cominciare lui…
“Oh, certo che ho una sorpresa!” si sporge sul bancone per darmi un bacio sulla guancia “Prima però, devo comprare dei fiori.”
“Regalo per qualche tuo familiare?”
“Mmmmh…” storce il naso “Non proprio.”
Adesso mi ha incuriosito.
“Oh, e allora per chi?”
“Devo regalarli al mio ragazzo.”
Morto. Che pensavo di ottenere in fin dei conti?
“A-Al tuo ragazzo…?” Non riconosco nemmeno la mia stessa voce mentre la domanda mi esce dalle labbra sotto forma di sussurro.
“Esatto, ci siamo messi insieme oggi e devo regalargli qualcosa per fargli capire quanto tenga a lui, no?”
Qualcosa nel mio petto comincia a spezzarsi, frantumarsi, e qualcosa nel mio stomaco me lo fa rivoltare come fosse un calzino.
Mi ero illuso troppo, ho sbagliato.
“Oh…” Non riesco nemmeno più a parlare.
“Puoi farmi un bel mazzo con quei fiori che ti piacciono tanto?”
“L’ibisco…?”
“Proprio quello!”
Questo mi distrugge ancora di più; vuole seriamente usare i miei fiori per regalarli a questo ragazzo, a questo sconosciuto che mi ha rubato il mio girasole?
“Non puoi sceglierne un altro tipo…?”
“No, voglio quelli.”
Non posso che trattenere le lacrime, abbassare lo sguardo e ubbidire.
Mentre sono nel retro del negozio mi passano per la mente tutti i bei momenti che abbiamo passato qui in mezzo ai fiori, lui a baciarmi e chiamarmi fiorellino, e io ad arrossire e imbarazzarmi per ogni complimento, carezza e bacino ricevuto. Eppure mi aveva detto di essersi innamorato di me, mi aveva detto che sono speciale, “il suo guadagno”! Come ha potuto mentirmi così tanto?
“Ecco qua…” mormoro non osando alzare gli occhi “…tredici dollari.”
“Sono sicuro che li adorerà!” mi allunga i soldi “Grazie fiorellino, se-”
Ma questo è troppo.
“T-Ti prego no!” urlo facendo immediatamente scappare un cliente appena entrato “Non ti sembra di avermi già fatto soffrire abbastanza!? Tutto ma niente fiorellino, capito?” E purtroppo, scoppio a piangere.
Non volevo farmi vedere così da lui, avrei pianto da solo a casa, ma non davanti ai suoi occhi. Mi sembra di avergliela data vinta così e mi sento umiliato al massimo.
Ryan Ross non piace a nessuno, sono uno stupido!
“Hey, ma perché piangi?”
Ha pure il coraggio di chiedermelo!
“Secondo te perché? Perché, eh Brendon, perchè!?” Singhiozzo disperato, distrutto e arrabbiato a morte con lui ma soprattutto con me per avergli permesso di illudermi fino a questo punto.
“Non ne ho idea, per questo te l’ho chiesto.” Ridacchia, lo stronzo.
“Esci dal mio negozio.”
“No, non posso uscire se ancora n-”
“Esci dal mio negozio! Vai e porta il tuo stupido mazzo di fiori al tuo stupido ragazzo!” E piango sempre di più, senza freni e desiderando solo non rivederlo mai più in vita mia.
“Come posso andarmene e lasciare qui il mio stupido ragazzo disperato che ancora non ha preso il suo stupido mazzo di fiori?”
Per un attimo non credo di aver capito bene.
Alzo gli occhi rossi e ancora lucidi di lacrime e li incollo ai suoi, sperando che capisca che gli sto chiedendo di spiegarsi meglio.
“Guarda come ti sei ridotto…” mi dice con voce triste “Piccolo, non volvevo farti piangere, scusami… Era questa la mia sorpresa, era regalarti un mazzo di fiori, i tuoi fiori preferiti, e chiederti di diventare ufficialmente il mio ragazzo, ma tu non hai afferrato la cosa…”
Mi viene incontro e mi porta una mano sul volto per togliermi un po’ di lacrime, ma subito mi ritraggo, confuso e vagamente spaventato.
“C-Come…?”
“Il primo giorno che sono entrato qui, tu mi hai detto che mai nessuno ti ha regalato un mazzo di fiori e questa cosa mi ha messo molta tristezza…”
Poggia il mazzo sul bancone e continua col suo discorso: “Carino eri e carino continui ad essere, certo, ma adesso oltre a questo si sono aggiunte mille altre piccole cose e credevo che fosse arrivato il momento di finalmente regalare un mazzo pure a te.”
Mi prende una mano e me la accarezza piano, ma stavolta non mi ritraggo, cominciando a capire di essere davvero un grande e grosso idiota.
“Te l’ho detto e te lo ripeto fiorellino, sono innamorato di te!” ride “E mi fa schifo pensare che oggi, nostro primo giorno da coppia, ti abbia fatto piangere così tanto, ma la mia sorpresa è questa e, rovinata o meno, spero che almeno un pochino ti sia… piaciuta.”
Mi sorride timidamente e continua ad accarezzarmi il palmo sudato della mano, attendendo che dica qualcosa, che gli dia una risposta e che mi scusi per il modo in cui l’ho trattato.
“T-Tu sei venuto nel mio negozio a comprarmi dei fiori e mi hai fatto credere di avere un ragazzo che in verità sarei io…?”
“Esatto piccolo, proprio così, anche se tecnicamente non era mia intenzione farti credere che avessi un altro ragazzo e, soprattutto, farti piangere…”
Ho bisogno di metabolizzare un attimo e capire cosa è appena successo. Chi mai sano di mente verrebbe a comprare dei fiori nel mio negozio per regalarmeli? Non capisco se sia più stupido lui o se sia più infantile io, ma sicuramente so che siamo entrambi due grandi e grossi idioti incapaci di esternare le proprie emozioni senza fare casini.
“Tu sei un coglione Brendon…” Bisbiglio infine, accarezzando i miei fiori dimenticati sul bancone e sorridendo al pensiero della risposta che mi darà.
“Io sarei un coglione? E allora tu cosa sei?” Ridacchia, sedendosi sul bancone e mettendo le gambe a penzoloni dalla mia parte.
“I-Io sono una persona molto sensibile che non ne fa mai una giusta, è diverso!” alzo lo sguardo verso il suo “Ma tu sei solo un grande e grosso coglione.”
“Oooh dov’è finito il vecchio Ryan che nemmeno osava dare del cretino a qualcuno?”
Mi prende il viso tra le mani e mi sorride, perdendosi nei miei occhi e avvicinandosi un pochino di più alle mie labbra.
“Beh, non esiste più…” poggio le mani sulle sue ginocchia e avvicino a mia volta il viso al suo “Ha conosciuto questo ragazzo, il suo ragazzo, che è un vero idiota e che l’ha cambiato completamente, insegnandoli a dire tutte queste inutili parolacce, ma sai una cosa?”
Porto le mani sulla sua schiena, stringendolo in uno pseudo abbraccio e godendomi la sensazione delle sue dita che affondano nei miei capelli.
“Cosa…?”
“Nonostante tutto, sono tremendamente innamorato di lui, coglione o meno che sia.”
Ridacchia, roteando gli occhi al cielo, e riportando le mani sulle mie guance ancora umide di lacrime.
“Temo di essermi innamorato pure io, lo sai fiorellino vergognosamente scemo?” Mormora per poi finalmente far incontrare le nostre labbra e zittirci a vicenda.
Questa bacio è diverso dagli altri, come se avesse qualcosa in più oltre, ovviamente, alla troppa lingua da lui chiamata in causa.
Mi mordicchia per qualche istante il labbro inferiore, risvegliando le farfalle addormentate nel mio stomaco e facendomi finalmente arrivare a comprendere che ciò che è diverso è il fatto che stiamo entrambi baciando rispettivamente il proprio ragazzo. Mai in vita mia avevo pensato di potermi meritare il lusso di avere un ragazzo, o comunque qualcuno che tenesse a me come B mi sta dimostrando, ma a quanto pare la vita può anche essere bella, a volte
“Sono più alto di te… Ora posso chiamarti piccolo senza che tu mi rompa le palle.”
“Sei seduto sul bancone B, ovvio che sei più alto!”
Stringe le gambe attorno alla mia vita, avvicinandoci sempre più l’un l’altro, e riprende ad accarezzarmi il viso.
“Taci un po’ stordito che non sei altro…”
Sorrido, incapace di offendermi, e gli concedo di baciarmi ancora, poiché ora come ora vorrei soltanto sentire il suo sapore delizioso sulla mia lingua per sempre.
“Buongiorno! Posso chi-”
“Siamo occupati… Passi più tardi.” Risponde senza staccare la sua bocca dalla mia, così che la frase esce fuori sotto forma di mormorio confuso e bagnato.
E dunque è proprio vero che un girasole, così solare e gioioso, possa innamorarsi di un timido e umile ibisco, e anche se ancora adesso non riesco a capire come sia potuto succedere, non ho più voglia di chiedermi il perché di ogni cosa.
Possibile che io, Ryan Ross, non sia più solo a questo mondo? A quanto pare, lo è.
*****
Sono già passati sei mesi e mai un singolo giorno ho avuto ripensamenti sulla nostra relazione.
Si è fatto assumere, o forse è meglio dire che si è innamorato del mio negozio, e di me, e non c’è stato verso di cacciarlo fuori, così che oramai siamo diventati in due a gestire questo posto e così che non sono più così tanto solo e malinconico come lo ero prima.
Alla fine, anche se quel famoso fine settimana senza i suoi me lo sono fatto scappare per colpa della mia stupidità, ho avuto modo di andare a stare a casa sua durante le ferie estive e… no, non abbiamo fatto “qualcosa” come invece lui desiderava disperatamente, ma siamo stati insieme a coccolarci per cinque giorni e ancora adesso sorrido come un pazzo a pensarci. Forse la sua mano aveva provato a spostarsi verso il basso, forse all’inizio glielo avevo lasciato fare, ma forse alla fine sono entrato nel panico più assoluto e gli ho ordinato di toglierla all’istante, ma non fa niente, B mi conosce e sa come sono purtroppo fatto.
Ha cambiato l’insegna fuori dal locale, trasformando quel semplice “Fioraio” insulso e anonimo, in “I fiori di Ryro e B” e tutti i clienti, me compreso, hanno apprezzato molto la tenerezza e stupidità della nuova insegna.
Mi ha regalato altri mazzi di fiori, possiamo dire che non ha mai smesso di farlo, regalandomene minimo uno a settimana con qualche extra e ad ogni “B, non dovevi” la sua risposta è sempre stata un bacio e un “decido io quanto e come viziare il mio ragazzo”.
Lui è… lui è la persona più affettuosa e dolce che esista al mondo, non credo che sia normale che in una coppia ci sia così tanto affetto, ma non credo nemmeno che esistano coppie con un Brendon poiché al mondo ne esiste solo uno e ce l’ho io, è solo mio e ne sono tanto onorato quanto geloso. A dire il vero non so chi tra i due sia il più geloso, dato che io vado fuori di testa per ogni singola ragazza che arriva e che per compare un mazzo di fiori ci prova spudoratamente con lui, mentre lui impazzisce quando qualcuno mi dice che sono carino, adorabile, e mi sorride facendomi arrossire.
“Tu sei mio fiorellino, ricordatelo bene…” E onestamente non so come potrei dimenticarmene.
Ci sono anche stati alcuni litigi, certo, come ad esempio quella volta in cui mi ha ucciso tutte le rose perché non le ha curate dai bruchi, o come quella volta che mi sono dimenticato del nostro primo mese da coppia e lui non mi ha più parlato per un giorno intero. Non è colpa mia, o almeno non del tutto, dato che non sono abituato a ricordarmi date del genere e dato che è già tanto se riesco a ricordarmi che giorno compio gli anni io, ma alla fine sono tutti bisticci senza senso e senza rabbia o cattiveria, destinati ad essere dimenticati quasi subito.
Mi ha presentato alla sua famiglia e credo che sua madre mi adori, dicendomi che sono “troppo carino per essere vero” e che “sono così felice che finalmente Brendon abbia trovato un ragazzo così dolce”, così che la curiosità di scoprire con che genere di persone si sia messo B mi ha spinto a chiederglielo una sera: “Lasciamo stare piccolo, okay? Non credo siano argomenti… adatti.”
B è bello, cavolo se lo è, ma non riesco davvero a capire con chi e con quanti ragazzi si sia mai messo per imbarazzarsi così tanto davanti a questa domanda apparentemente innocua.
Mio padre invece… beh, lui non ha reagito bene: “Sapevo che fossi frocio, ti si legge in faccia”, erano state le parole dettemi quando ho portato B a casa il giorno del nostro secondo mese e ancora adesso, dopo quattro mesi, non l’ho ancora perdonato.
“Hey, tesoro non te la prendere, non importa.” Ma per ora, mi importa ancora eccome. Mio padre deve capire che purtroppo la mamma non tornerà mai più indietro e che bisogna andare avanti, voltare pagina e che, se proprio non gli richiede un grosso sforzo, deve volermi bene, ma oramai pare che gli importi solo del gin e della televisione.
Nonostante questi piccoli ostacoli, queste piccole cose che ancora non vanno proprio benissimo, direi che per stare assieme solo da sei mesi la nostra coppia è più che solida e meravigliosa, e che forse posso finalmente dire di non essere più un bocciolo. B mi ha cambiato, questo penso sia chiaro, ma mi ha anche fatto conoscere tante di queste piccole e bellissime cose che mi hanno scaldato il cuore e fatto maturare un po’. Mi sta facendo capire che non bisogna aver paura delle persone, che non devo temere di rispondere e intraprendere una discussione con qualcuno che mi sta offendendo e che, soprattutto, è giusto esternare le proprie emozioni e non tenersele dentro.
Ogni volta che mi prende per mano, che mi sorride, che mi fa presente quanto bello sia qualcosa dentro me scatta e mi migliora sempre l’umore, mi fa sorridere, mi fa temere un po’ meno il prossimo e mi fa capire che devo smetterla di rimanere chiuso in me stesso e che devo aprirmi, che devo vivere.
Se dovessi descrivermi con una parola, ora non direi più bocciolo, un fiore chiuso non ancora pronto per aprirsi e mostrarsi al mondo, semplicemente perché non voglio più esserlo, voglio essere un fiore pure io.
“Andiamo piccino, stasera cena fuori! Dobbiamo festeggiare i sei mesi o no?”
In casi come questi, capisco di essere pronto a sbocciare.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Panic at the Disco / Vai alla pagina dell'autore: addict_with_a_pen