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Autore: Nasty_Gal    29/08/2017    0 recensioni
Aurora, una ragazza sola e apatica conoscerà Livia, che stravolgerà totalmente la sua vita....anche se...In bene o in male?
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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3.Nasconditi.

 

quando le chiesi il motivo per il quale cercasse di aiutarmi, lei chiuse gli occhi e fece un espressione che soltanto ora, posso comprendere. Era triste.

Lei mi parlava ma quella tristezza non traspariva. O almeno, non fino a quando le feci quella domanda.

Devo ammettere che riusciva a mentire riguardo le proprie emozioni in modo impeccabile. Per quanto questo, adesso, possa farmi provare un immenso senso di colpa, non posso certo negare che le sue doti recitative, in quel campo, erano ottime.

Ancora non ero a conoscenza di alcuna informazione che la riguardasse e se avessi saputo prima, se fossi stata “normale” così da poter capire cosa stesse provando, forse ora non sarei profondamente pentita.

 

Restammo in silenzio per qualche minuto, fino a che non si decise a dire qualcosa.

-Non voglio parlare della motivazione che mi ha spinto a voler stare al tuo fianco, non ancora-

-Perché?- Una domanda fatta senza neanche pensare, come solo un bambino saprebbe fare.

-Perché non sei l'unica ad essere triste-

-Non sono triste.- Pensavo che avesse capito. Non potevo provare alcuna emozione, però continuava ad ostinarsi su quel particolare senza prove che potessero tenerlo in piedi. Questo è quello che mi dicevo, questo è quello che mi dissi per molto tempo, adesso so che aveva ragione, in fondo.

-Okay, non sei triste, ed io lo sono stata. Discorso chiuso.- Ed ecco la rabbia. Si sentiva chiaramente che non era a suo agio in quella situazione. Si sarebbe dovuta aspettare che le domandassi certe cose, che il discorso sarebbe ricaduto su quello, però venne comunque all'appuntamento.

Passammo il temo restante, compresa l'intera durata del tramonto e molti minuti a seguire, in silenzio. Lei era arrabbiata, ed era triste, e io non capivo cosa stesse succedendo.

Lei era ancora in silenzio.

-Pensavi che non sarei venuta?- Le dissi. Quella frase, che prima mise al posto di un normale saluto, mi restò impressa tutto il tempo. Pensava che non sarei andata all'appuntamento e si è stupita vedendomi.

-Cosa?- Probabilmente non si ricordava neanche più di quella semplice frase detta di sfuggita, così le dissi: -Prima, mi hai detto che non pensavi sarei venuta qui, oggi. Perché hai pensato questo?-

-Credevo che avresti preferito restare a casa a guardare il tramonto, invece di venire qui ed incontrarmi-

-Non avrebbe fatto differenza il luogo in cui avrei visto il tramonto, ovunque sia, con chiunque sia, non fa mai differenza- Tuttora non sono sicura di quello che successe in quel momento, ma credo di aver detto quelle parole, con un tono lievemente disperato, come se stessi implicitamente chiedendo aiuto.

Perché non mi importava di niente? Perché l'unica cosa che mi tenesse ancorata alla realtà era la semplice rotazione del pianeta ad un certo orario della sera? Perché ero così?

Tutte domande che mi sono posta molte volte nell'ultimo periodo e, per fortuna, sono riuscita a rispondere a tutte queste.

 

Quella sera ci lasciammo così, non un'altra parola o un saluto, niente.

Tornai a casa. Sara mi stava aspettando.

-Sei tornata! Come è andata? Avete parlato? Com'è stato?- Molte domande ad una velocità altissima. Si vede che mi vuole bene, me ne ha sempre voluto. In quel momento era così eccitata perché sperava che Livia avesse smosso qualcosa in me. L'ha fatto, in realtà. Ho sentito il dubbio, ho cercato di difendermi dicendo di non provare tristezza, le ho chiesto aiuto, dicendole che niente mi importava, e tutto questo, in meno di tre ore.

Non dissi tutte queste cose a Sara. Ero stanca. Mi sarei potuta risparmiare molto tempo che altrimenti avrei impiegato rispondendo ad inutili domande, così le dissi che non successe niente, anche se quello era, in realtà, l'inizio di tutto.

 

Andai a dormire e, stranamente, mi addormentai subito. L'insonnia mi ha sempre impedito di andare a dormire ad un orario decente, ma quella volta, caddi in un sonno profondo. Purtroppo però, quello che sognai fu devastante.

 

 

 

 

   
 
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