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Autore: Fahr_    30/08/2017    3 recensioni
Waiters!AU
Thor adora il cibo, adora l'atmosfera familiare, l'ambiente accogliente e i ragazzi dai capelli corvini e gli occhi verdi. O meglio: il ragazzo. E' il motivo per il quale ogni giorno si reca nello stesso posto, dando fondo ai propri risparmi per riempirsi lo stomaco tenendo le iridi cristalline fisse sul cameriere: Loki.
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Thor
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Thor è sempre stato un tipo da hamburger.
Non lo hanno mai affascinato i ristoranti lussuosi, frequentati per la maggior parte da persone vuote e spavalde capaci di sentirsi al di sopra di chiunque altro pur non avendo mai fatto nulla di eccezionale nella vita.
Il cibo..neanche quello si salva. Pozioni minuscole, non adatte a soddisfarlo. Saporite, si, ma pur sempre troppo poco per il suo palato ormai avezzo alla semplicità.
Nel piatto non ha mai desiderato nulla di più complesso di una fetta di carne, delle verdure di sempre, del pane acquistabile nel forno posto proprio sotto casa. Nel bicchiere, durante i pasti, birra. 
E i costi! Quelli non erano mai contenuti, nelle locande più aristocratiche! Erano capaci di far pagare cinquanta dollari una sola bistecca ai ferri, senza bevanda annessa e probabilmente senza neanche il contorno.
No, per carità. Che quei posti restino a chi si sente felice solo circondato da cose materiali. 
A lui spetta il meglio.
Praticamente ogni giorno, da una settimana a questa parte, si reca in una specie di ostello situato in periferia, lontano dal centro città, dove regna la tranquillità.
Non molte persone girano da quelle parti, eppure la struttura brulica sempre di persone quando il biondo vi mette piede.
Un menù coi fiocchi per pochi spiccioli, pietanze cucinate come Dio comanda, servizio fulmineo e camerieri...o meglio, cameriere sopra la media.
Ogni volta che si siede ad un tavolo, se lo trova di fronte nel giro di appena cinque minuti.
All'inizio si dimostrava distaccato, ma ora quasi gli sorride sollevando l'angolo sinistro della sua morbida, sottile e pallida bocca.
La sua voce riempie le orecchie di colui che gli siede di fronte, e nonostante sia ridotta solo ad un mero sussurro riesce a sovrastare tutta la baldoria circostante:

- Non voglio spaventarti, ma credo sia mio dovere farti sapere che il tuo arrivo qui dentro ha fatto spiccare il volo ai guadagni. Nessun cliente, neanche fra quelli che ci conoscono dall'apertura, è mai venuto a pranzo e a cena tutti i giorni. -

Gli occhi smeraldini del cameriere lo sondano così lentamente che Thor si sente osservato fin nel profondo e si trova costretto a fare un'immane sforzo pur di non distogliere il proprio celeste sguardo. Teme, quasi stupidamente, che con quell'esame attento egli potrebbe riuscire a carpire i suoi pensieri. Se così fosse, come reagirebbe scoprendo che è lui il motivo principale del suo puntuale ritorno?
Fin dalla prima occhiata che si sono scambiati, il biondo ha compreso di essersi assuefatto a quell'acerba figura snella.
Rivede di fronte a sè, in un flash, il modo in cui il moro si è voltato quando ha allungato il primo passo oltre la soglia del locale. Si è voltato come se il suono della scarpa contro il legno l'avesse richiamato, come se le proprie iridi cristalline gli avessero mandato un segnale udibile solo dalle sue orecchie fini.
Si sono guardati a vicenda, fermi agli estremi opposti del locale, fino a quando il moro non è stato richiamato all'attenzione dal capo. Loki è il nome del ragazzo che, di fronte a lui, attende una risposta.

- Ehi, non è colpa mia se ho una fame da lupi e i vostri piatti sembrano essere gli unici capaci di sfamarmi! Senti...voglio che mi porti quello che ti piace di più di questo menù! Anche se non l'hai mai assaggiato, anche se ti attira semplicemente. Lo voglio. -

Loki solitamente rivolge occhiatacce disturbanti a tutti coloro che si rivolgono a lui senza educazione o che semplicemente si dimenticano di inserire "per favore" alla fine della frase; ma a Thor sorride ancora, stavolta aggiungendo al quadro del suo volto l'alzata di sopracciglia che lascia intendere un contenuto stupore.
Sfila il menù dalle sue possenti mani, approfittando dell'occasione per sfiorare "accidentalmente" due delle sue dita. La pelle è calda al tatto, invitante..ma Loki resiste al richiamo della carne e dà le spalle al cliente, allontanandosi con passo misurato e andatura elegante. Il biondo lo sente mormorare:

- Audace. -


Più tardi, Thor si rende conto di aver parlato con troppa impulsività e di essere finito in una trappola.
Loki, in seguito alla sua richiesta, lo ha messo alla prova per vedere se davvero avrebbe avuto il coraggio di mangiare qualsiasi cosa lui gli avrebbe posto nel piatto.
Gli rifila l'hamburger più piccante e speziato presente nel menù, e resta ad osservarlo da lontano con aria divertita mentre suda, tossisce e ingurgita birra nel tentativo di spegnere le fiamme che gli hanno incendiato la lingua. Ma continua a mangiare, come se da quello ne dipendesse della sua vita.
L'ultimo boccone lo manda giù con un sospiro di trionfo, sollevando gli occhi dal piatto per incontrare quelli del moro, che non si fa attendere molto e lo raggiunge svelto, chinandosi a raccogliere fra le esili mani la stoviglia sporca.
Ancora ridacchia, spiandolo da sotto le lunghe ciglia nere.
"Diavolo", pensa Thor mantenendo alta la testa, "ho patito, ma ne è valsa la pena":

- Ti ringrazio per lo spettacolo, mi serviva davvero una distrazione! Sei a posto, offro io questa volta. Fai solo attenzione alle indigestioni. -

Il tono beffardo e furbesco del ragazzo fa quasi sorridere il biondo, che scuote la testa e tira fuori dal portafoglio i soldi necessari a pagare il conto.

- Non se ne parla. Pago. E' stata una mangiata...rinvigorente. -

Loki tace stavolta, raccoglie fra le dita lunghe le banconote che gli vengono porte e, con un occhiolino, le fa scivolare nella tasca della divisa lavorativa. Il cliente rifiuta il suo invito ad ordinare qualcos altro e si alza, facendogli un cenno con la mano prima di dargli le spalle, diretto all'uscita. E' in quel momento che nota il foglio affisso in vetrina, su cui trova scritto in caratteri cubitali: "CERCASI CAMERIERE - 20% DI SCONTO SU TUTTO PER I DIPENDENTI".
Sotto allo sguardo luminoso e sorpreso del moro, fa dietrofront per dirigersi a grandi passi verso l'uomo dai capelli bianchi che, appoggiato alla parete, osserva il locale con gli occhi con cui un padre guarderebbe la prima partita di baseball di suo figlio.
Si presenta al conoscente con un ampio sorriso, il braccio già lungo in avanti per offrirgli la mano da stringere. 
Essendo disperata la situazione - era raro che qualcuno accettasse lavori come questo, senza sicurezze - non ci mette molto Thor a guadagnarsi l'assunzione.
Il giorno dopo, pur sapendo che il locale apre a pranzo, si reca sul posto alle dieci del mattino. Lo trova aperto solo perchè Loki lo ha preceduto, determinato a pulire a fondo tutto prima di accogliere i primi clienti.
E' così strano e gratificante vederlo in tenuta borghese, con addosso un semplice paio di jeans neri e una t-shirt verde a nascondere il busto, larga abbastanza da far nascere in lui il desiderio malsano di infilarvi sotto le mani per scoprire le forme del suo corpo.

- Ehi, sembri un capitano di Football. Quasi ho paura di vederti con addosso la divisa. Come mai qui a quest'ora? -

Le iridi verdi si posano solo per un secondo sul muscoloso ragazzo che gli si avvicina, ma il tono è sorprendentemente disponibile. Non sembra sentirsi minacciato dalla presenza di qualcuno che potrebbe dimostrarsi migliore di lui e portargli via le mance...ed è meglio di quanto pensasse Thor, che ride alle sue parole e si stringe nelle spalle, appoggiandosi coi gomiti al bancone che l'altro sta già passando con uno straccio bagnato.

- Potrei chiederti la stessa cosa. E pensa che io avevo paura di vederti con addosso abiti normali. Ormai ero abituato alla camicia bianca, ai pantaloni della divisa e al grembiule. Oh e al vassoio ovviamente! Il tuo fedele compagno! -

In cambio della battuta, riceve uno spintone leggero che gli causa un eccesso di ilarità. Sente che lavorare qua potrebbe essere migliore di quanto si aspettasse. E pensare che non ha dormito tutta la notte per la paura!



Con l'arrivo della sera, la paura torna a farsi viva. I tavoli si riempiono e non hanno neanche il tempo di svuotarsi prima che arrivi altra gente! Le ordinazioni si accumulano, i piedi fanno male, lo spazio fra le sedie sembra così stretto da impedirgli il passaggio, le grida, il chaos, la musica...eppure Loki, al suo fianco, sembra tranquillo come al solito. Certe volte si prende anche qualche pausa, pur di spiegargli meglio le cose in modo da farlo sentire più sicuro e tranquillo. Sembra lavorare al doppio della velocità di qualsiasi umano, riuscendo a gestire sia i propri tavoli che quelli che spetterebbero al nuovo arrivato.
Mentre gli passa accanto quella sera stessa, reggendo con una mano un boccale di birra strapieno che Thor vorrebbe mandar giù in un sorso, ha anche la serenità d'animo di regalargli una pacca sulla spalla e un rassicurante sussurro: 

- Pian piano ti abituerai e tutto questo ti sembrerà una passeggiata, te lo garantisco. -

In effetti, accade questo.
Passano due giorni, poi tre, quattro, cinque...e di volta in volta, va sempre meglio.
Il biondo diventa agile e aggraziato, un vero e proprio equilibrista. I profitti aumentano, un sacco di ragazze scelgono di mangiare lì vista la presenza di colui che pare essere un surfista australiano, se non un Dio. La stanchezza non lo abbandona, purtroppo: dopo una giornata passata a correre, alla sera le gambe fanno sempre e comunque male.
Ma ora prima di andare a casa si siede con calma al tavolo, mangia qualcosa assieme al collega a cui ormai si è oltremodo affezionato e conta i soldi guadagnati in mance.
Finalmente ha anche scoperto qual è la sua pietanza preferita! 

Trae il massimo dal tempo che trascorre assieme a lui e ogni volta che ne ha la possibilità fa in modo di imprimere nella mente ogni minimo particolare del suo viso così da poterlo custodire nel cuore.
Non sa che l'altro fa la medesima cosa.
A Loki piace avere Thor accanto durante il lavoro. Di certo rende le cose più divertenti e interessanti rispetto a prima. Temeva che, passando con lui più tempo del solito, avrebbe scoperto dietro alla facciata angelica un carattere odioso in totale disaccordo col proprio. Ma così non è stato, per fortuna. Inizialmente non aveva preso bene la dimostrazione di quanto i clienti apprezzassero maggiormente la pelle abbronzata, le forme mascoline e il viso innocente dell'altro, eppure dopo gli era stato grato per la sua gentilezza e prontezza.
Capitavano sere in cui il suo fisico debilitato cedeva al peso eccessivo dello stress e Loki era costretto a sedersi un secondo: allora Thor gli portava qualcosa da bere e correva al posto suo, per soddisfare tutti fino a quando il collega non era pronto a rimettersi in gioco.
Il loro rapporto lavorativo aveva raggiunto livelli di complicità fuori dal normale, la loro era diventata la squadra perfetta e ben presto il cartello "CERCASI CAMERIERE" era sparito.
Non servivano altri dipendenti
Il titolare era soddisfatto al cento per cento, quindi non si faceva problemi a lasciare ai giovani il compito di chiudere la baracca al termine del turno: se ne andava alle 19, sereno.
Alle 22 anche loro si dichiaravano pronti per tornare a casa, dopo aver servito gli ultimi clienti, aver mangiato, pulito e contato il totale del giorno.

Una sera però scelgono di restare più del normale.
Le gambe fanno così male che quasi non riescono ad alzarsi e a camminare, per chiudere la giornata col vittorioso ritorno ai rispettivi appartamenti.
Loki si è seduto sul bancone per riposare, Thor invece ha preso posto sullo sgabello accanto a lui.
Hanno iniziato a parlare come sempre del più e del meno dopo aver svolto i compiti abituali, sfociando in argomenti più o meno pesanti a seconda delle risposte che si fornivano per cercare di carpirsi a vicenda quante più informazioni possibili.
Il moro si è anche acceso una sigaretta, lasciando per un secondo a metà la frase che stava pronunciando, visto che il locale è sprovvisto di allarme antincendio e non c'è il rischio di scatenare un'acquazzone al coperto; poi ha sollevato una gamba e l'ha fatta scivolare sulla superficie dura di legno laccato, proprio accanto al biondo che in quel momento ha sentito il sangue gelarsi nelle vene.
Era un tentativo di rimorchio..?
O un gesto qualsiasi, attuato senza pensarci..?
O un movimento dovuto alla confidenza amichevole che ormai condividevano..?
C'era qualcosa sotto...?
Troppe domande e nessuna risposta, mal di testa istantaneo.
Ascolta parlare il ragazzo, ma non lo sente poichè troppo concentrato ad osservare le sue labbra che si muovono sinuose durante il discorso.
Quando si muove, quasi non se ne rende conto.
Posa il palmo della mano sulla gamba del moro, le dita stringono appena la presa e finalmente a Thor è concesso sentire l'arto da sopra il tessuto, la forma che questo possiede, la durezza dell'osso vicino al ginocchio spigoloso.

Loki, dal canto suo, deve fare uno sforzo sovrumano per non fermare la propria parlata a causa della sorpresa.
Di certo non si aspettava un contatto come questo, eppure non si tira indietro.
Il calore del suo tocco è avvolgente, si propaga dal punto da lui toccato per raggiungere tutto il corpo e il cuore, che inizia a battere più forte fin da subito.
L'ultimo ad averlo sfiorato così è stato Fandral, l'ex bastardo testa di cazzo con cui si è trovato a stare per qualche mese prima di arrivare all'esaurimento.
Ma non era mai stato piacevole come in questo istante.
I polpastrelli di Thor sono gentili con la sua gamba, la accarezzano così delicatamente che inizia a sentirsi fatto di cristallo..e si perde in quel contatto.
Realizza troppo tardi di aver smesso di parlare. La voce è morta in gola, e ora gli occhi fissano quelli profondi e dolci del biondo che gli siede di fronte. 
Anche la sua mano si muove di una volontà tutta sua, le falangi sottili raggiungono il braccio del biondo e lo sfiorano.
Il suo, di tocco, è più freddo del normale a causa di una bassa temperatura corporea dovuta alla genetica.
Nessuno di loro sa quanto tempo passano in questa posizione, a guardarsi e accarezzarsi...Loki sa solo, quando gli occhi scivolano sull'orologio appeso alla parete, che si è fatto tardi.

- Merda...devo scappare, i mezzi non passeranno più fra poco, non riesco ad andare a piedi, è troppo lontano...-

Il ragazzo si sottrae alla presa altrui con irruenza senza rendersene conto, salta giù dal proprio giaciglio e si precipita a recuperare le proprie cose, per non perdere un secondo di più.
Thor fa lo stesso, e fa scivolare la borsa contenente la divisa da lavare sulla spalla mentre recupera dalla tasca della felpa un mazzo di chiavi.
Lo sventola di fronte al naso del moro con un sorrisetto, inclinando il capo da un lato.

- Neanche io abito qua. Se te lo propongo, accetti un passaggio? -

Loki esita, il cappotto ormai inforcato, una mano aggrappata saldamente alla cinghia di tessuto resistente che mantiene il suo borsone a tracolla sul petto. Per un secondo crede che sia uno scherzo.
Poi guarda meglio in viso il biondo e sorride a propria volta, sospirando di sollievo.

Meno male che c'è Thor.

- Volentieri. -

   
 
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