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Autore: 2BLiGHt    30/08/2017    2 recensioni
Hyllis.
Un mondo Pacifico del sistema 4, che basa la propria economia sull'estrazione mineraria. Il pianeta è tuttavia in guerra con una strana razza aliena, dedita a terrificanti culti esoterici per rubare l'energia vitale degli Hylliani, lo psico-karma, attacca costantemente Hyllis ogni quattordici ore. Per molto tempo ha resistito finché, allo stremo delle forze, hanno dovuto chiedere aiuto ad una forza militare interstellare: Le Squadre Alpha.
Comandate dal Generale Kehck e dal popolare Generale Sephiroth, i mercenari guadagnano molti consensi sia dal popolo che dal governo ed iniziano ad amministrarlo come vogliono loro.
Nessuno sa delle sottili trame che si stanno sviluppando alle spalle degli Hylliani e sarà una giovane fotoreporter di nome Claire Farron a scoprire la parte più oscura dei loro Salvatori... Ma anche di se stessa e di chi ama.
Genere: Avventura, Fantasy, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: Cross-over, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Violenza
Capitoli:
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« La guerra è giunta alle porte di Hillys. Questo pacifico pianeta minerario del sistema 4 è ora completamente circondato dall'Armata Dom'Z. Il Generale Kehck, comandate supremo dell Forze Alfa, vorrebbe rivolgere un'ultimo appello alla popolazione. »<

« Onorevoli Hillyani. La battaglia che incombe sarà molto ardua, ma grazie alle Squadre Alfa voi… »



Claire amava fare yoga vicino al mare.
Il rumore delle onde, la brezza marina che accarezzava la pelle e lo stridio dei gabbiani erano la musica perfetta per quella sessione. Come al solito Marlene, una delle bambine dell'orfanotrofio del faro, faceva yoga con la donna, riproducendo i suoi gesti lentamente.
In quegli istanti c'era davvero moltissima quiete, Claire si sentiva in pace con se stessa, un tutt'uno con la natura che la circondava su quella minuscola isola, divenuto un piccolo rifugio per i bambini che avevano perso la famiglia.

Tuttavia, quella quiete, era solo ciò che precedeva la tempesta.

Improvvisamente il cielo si fece di un inquietante verde chiaro e si creò un gigantesco squarcio, dal quale delle meteore caddero. Era uno spettacolo che si ripeteva ogni quattordici ore, Claire lo sapeva bene, fin troppo. Dunque c'era una sola cosa da compiere: attivare lo scudo di energia che avrebbe protetto, anche quella volta, il faro dalle meteore contenenti i Dom'Z.
«Eccoli!» dice Claire a Marlene con tono abitudinario, infondo quegli attacchi non erano che normale routine nella giornata di un Hillyano «Forza, andiamo!» la prese sulle spalle e corse il più velocemente possibile verso l'entrata del faro, che raggiunse abbastanza in fretta. Lasciò andare Marlene e le disse di andare subito a chiamare Barret mentre attivava lo scudo, sperando che la Optima Service non facesse brutti scherzi come l'ultima volta: erano rimasti senza corrente il mese scorso, per fortuna non ci furono attacchi e Claire versò altre 400 unità per riavere l'elettrictà. La ragazza tirò un sospiro di sollievo nel realizzare che lo scudo di energia era entrato perfettamente in funzione, erano salvi ma ancora per poco.
Il messaggio "Scudo Disattivato." le arrivò addosso come un macigno, fu un colpo davvero duro da sopportare: il loro conto era, a quanto disse il contatore della Optima, in rosso di 350 unità e di conseguenza avevano tagliato la corrente.
«STAI SCHERZANDO!» urlò la ragazza calciando violentemente il contatore. Ricevette solo un timido grazie da parte del servizio quando le meteore iniziarono a cadere sull'isolotto del faro. A rendere ancora peggiori le cose furono i poveri bambini che erano usciti per vedere come mai lo scudo non si fosse attivato.
«Claire!»
«TORNATE DENTRO!»


Troppo tardi.
Una meteora enorme cadde a qualche metro di fronte all'entrata del faro ed i bambini finirono dentro lo squarcio. Ciò che riemerse fu uno spettacolo raccapricciante da vedere: le creature Dom'Z, più precisamente la specie Scarcofago, avevano catturato i bambini che chiedevano disperatamente aiuto a Claire. La donna si sentì impotente, impaurita di fronte a quello spettacolo che mai si sarebbe sognata di avere davanti agli occhi.
Doveva fare qualcosa e alla svelta.
Notò che dall'albero vicino all'entrata era caduto un ramo, aveva preso fuoco e la ragazza pensò che poteva essere un'ottima arma da utilizzare contro quei mostri orripilanti. Li colpí più forte che poté, il fuoco sembrò fare loro un certo effetto e fu proprio per questo che la donna riuscì a liberare i bambini mettendoli al sicuro. Infondo l'utilizzo di quel bastone non era poi così diverso dal suo Dai-Jo, l'arma in cui si era specializzata nell'utilizzo.
Più li colpiva, più sentiva l'adrenalina scorrerle nelle vene.
"Andate al creatore, schifose creature!" Pensava la ragazza, colpendoli sempre più forte. I bambini ovviamente erano scappati mettendosi al sicuro, ammirando Claire combattere i sarcofagi dalle lunghe braccia scheletriche. Alla fine del combattimento la ragazza decise di andare a controllare il grosso buco che si era formato dall'impatto, sperava non ci fossero altre creature, che fosse finita.
Si sbagliava.
Venne catturata da dei tentacoli giganti e trascinata in fondo al buco. I bambini gridarono disperatamente il suo nome, ma non c'era nulla da fare. Claire si ritrovò davanti a un'orrenda creatura Dom'Z, un Mangia Spiriti: un essere aracnoide, posto sopra un lunggo tentacolo che permetteva all'essere di muoversi e un'occhio dall'inquietante bagliore verde. Il Mangia Spiriti la osservò, sempre più vicino come se volesse ipnotizzarla. Claire, nella sua testa, sentiva delle voci che sembravano chiamarla, confondendo sempre di più la donna che cercava di liberarsi dalle grinfie di quell'essere. Purtroppo però cedette, svenne ma solo per pochi istanti.
«Claire! Tranquilla, ci sono qui io!»
Da una delle finestre del faro irruppe Barret, il fidanzato della sorella di Claire e pronto a dare una lezione a quel brutto essere schifoso.
«Prendi Claire! Io creerò un diversivo!»
L'intervento dello zio si era rivelato utilissimo: le aveva portato il suo Dai-Jo, l'arma in cui la donna dai capelli rosa si era specializzata. Caricò dunque l'energia all'interno della sua arma, poi la rilasciò liberandosi dalla trappola della creatura.
«L'occhio! È il suo fottuto tallone d'Achille, colpiscilo!» dice Barret tirando dei sonori pugni a dei Dom'Z sarcofago venuti a dare manforte al Magia Spiriti. La ragazza attese il momento propizio per poter attaccare la creatura, aspettò che si abbassasse prima di colpirla con vigore con il suo bastone luminoso. Nonostante la creatura utilizzasse un raggio laser per attaccare, non fu difficile per la coppia zio-nipote combattere quel Dom'Z: il ragazzo distraeva il mostro e Claire lo attaccava una volta abbassato.
Una volta sconfitto, la creatura fece uno stridio assordante, poi si accasciò su se stessa scomparendo. Lasciò soltanto il suo occhio che si rivelò essere una preziosa Perla D'Aramis, una sfera luminosa azzurra.
Gli occhi di Claire brillavano estasiati: finalmente avrebbe potuto pagare le riparazioni del loro Hovercraft. Lo stesso Barret lo disse, anche lui era sollevato per essere riuscito a sconfiggere sia la creatura, che ad ottenere quella preziosa perla.
Claire la prese e la portò verso il suo S.A.C. un dispositivo a forma di borsa che permette di digitalizzare gli oggetti.
«Ehi Dottor Estheim, me la scansioni per favore?»
«Subito!»
La perla venne subito digitalizzata, dunque il Dottor Hope Estheim, l'essere virtuale che viveva nel S.A.C. di Claire, che decise di fare un commento sulla situazione.
«Ohhh! Una perla d'Aramis! Ottimo, Claire! Ah, ti ho fatto un Check-Up dopo la battaglia e ho notato che qualcosa ha interferito con il tuo psico-karma.»
Una volta che il dottore ebbe terminato di parlare, un fascio di luce teletrasportatore illuminò il buco dall'alto. Giù arrivarono tre persone, due di esse portavano un'armatura in metallo nero pesante, avevano una bombola con uno strano liquido verde sulla schiena ed un elmetto. Il terzo elemento del gruppo era davvero molto diverso rispetto agli altri due: portava un cappotto nero dalle righe rosse e diverse decorazioni che richiamavano uno stile abbastanza gotico, non aveva armature, non portava alcun tipo di elmetto. Era un uomo di corporatura massiccia, ma al tempo stesso elegante, raffinata, i suoi lunghissimi capelli argentati erano lasciati sciolti, quasi toccavano terra.
Claire riconobbe subito l'uomo che si era immediatamente precipitato dalla giovane per soccorrerla.
«Sephiroth!»
«Claire! Grazie al cielo stai bene. Ti chiedo scusa se sono arrivato così tardi: mai mi sarei immaginato che riuscissero ad entrare qui. Spero stiate tutti bene!»

Le mise le mani sulle spalle, Claire invece fece un cenno deciso con la testa e lo stesso fece Barret che era visibilmente seccato.
«Bene, sono contento. Cercherò di farmi scusare per essere arrivato così in ritardo.»
L'uomo era davvero in imbarazzo, non sapeva che cosa dire poiché la situazione lo aveva messo parecchio in difficoltà. La ragazza dai capelli rosa lo aveva notato, ma era rimasta davvero sollevata nel vedere la figura dell'amico: magari gli avrebbe chiesto di aiutarla con il faro, infondo quel maledetto scudo di energia non aveva funzionato a dovere. Comunque sia la ragazza entrò nel trasportatore per realizzare che altri soldati in armatura, si stavano prendendo cura dei danni al faro (la finestra rotta, l'albero dai rami caduti) e che Fehn Digler stava facendo delle riprese per Hillys TV: stava esplicando come le Squadre Alpha fossero intervenute in tempo come sempre, aiutando i bambini dell'orfanotrofio e i loro proprietari. In quel momento Serah, la sorella minore di Claire, arrivò tutta trafelata abbracciando i due parenti.
«Sis! Zio! Sono così contenta di vedere che state bene. Generale Sephiroth, ci siete anche voi...»
L'uomo salutò la ragazzina con uno smagliante sorriso ed un saluto con la mano, mentre Fehn iniziò ad introdurlo alle telecamere.
«Ma le nostre amate squadre Alpha non sarebbero così ben coordinate, senza la guida di un comandante degno di questo nome. Abbiamo con noi il secondo generale in carica delle Squadre Alpha, Sephiroth!»
«Ehi Fehn! È da un po' che non ti vedo, sei sempre a cercare qualche notizia interessante?»
«Può dirlo forte, generale. Ma ci dica, come sono andate le operazioni di soccorso? Come avete sconfitto i Dom'Z?»
«Fehn, amico mio, purtroppo noi ci siamo limitati a riparare i danni. Eravamo da un'altra parte a soccorrere dei cittadini di Hillys: siamo umani anche noi e abbiamo dei limiti. La persona che ha scacciato il Mangia Spiriti, è la splendida signorina che gestisce l'orfanotrofio.»

Il presentatore rimase di stucco nel sentire una cosa del genere: in fondo le squadre Alpha sono i begnamini della società Hillyana e sentire una dichiarazione del genere fu uno shock. Tuttavia gli occhi erano tutti puntati su Claire, che era in evidente imbarazzo e non era pronta per rilasciare dichiarazioni.
«Ehm io... Non ho fatto niente... Dico davvero...»
«Che bella modestia! Questo non significa certo che possiate usare sempre questo come una cazzo di scusa!»

A parlare fu Barret, con aria decisamente seccata. Come dargli torto?
Se Claire non fosse stata in grado di combattere sarebbero stati presi e portati via dai Dom'Z, condannando l'esistenza anche dei bambini che vivevano all'interno del faro.
«Continuate così, e di certo non rimarrà più un cazzo di nessuno da salvare!»
«Taglia. Ehi nonnetto, sta calmo! Ok, ragazzi: qui non abbiamo più nulla da fare. Andiamocene!»

Anche Fehn era rimasto parecchio seccato da ciò che disse Barrett, decise dunque di andare via assieme ai ragazzi delle squadre Alpha per continuare le interviste. Sephiroth invece rimase lì, infondo si spostava con il suo personalissimo Hovercraft e sarebbe stato libero fino al mattino seguente.
«Splendida Signorina.» commentò la ragazza alquanto sarcastica «Quindi io per te sarei una splendida Signorina?»
«Preferivi Splendida Scaricatrice di porto? Forse avrebbe reso di più l'idea...»
«Non ti permettere di chiamarmi Scaricatrice di porto, razza di stupido!»

Il generale si mise a ridere, infondo Claire era davvero buffa quando si arrabbiava e dello stesso avviso era la sorella. La Rosa proprietaria dell'orfanotrofio, si rivolse a Barret per ringraziarlo di averle salavano la vita.
«Grazie, Barrett. Se non fosse stato per te io... Io...»
Per qualche strana ragione, la ragazza sentìle forze mancarle. Iniziò a non sentirsi più le gambe, la vista si annebbiò e ad un certo punto sentì l'erba vicino al suo collo.
L'ultima cosa che ricordò prima di svenire, furono le voci dei suoi cari che le dicevano di tenere duro.
Poi il buio. 
   
 
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