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Autore: Star_of_vespers    31/08/2017    6 recensioni
La terra di mezzo è sull’orlo della distruzione, ed in questo scenario di morte e disfacimento, Serindë giovane principessa, riesce a scappare dalla sua città, lasciandola insieme alla madre ed ad un suo soldato.
Durante il viaggio la fanciulla corre il rischio di morire a causa di un improvviso attentato, ma grazie al fato, la sua vita anche se appesa ad un filo, non si spezza. Riprende conoscenza grazie all’ausilio di Gandalf, che dopo averla trovata in condizioni molto particolari, le propone di continuare la fuga insieme alla compagnia, ritenendo opportuno condurla presso un sicuro rifugio. Il pensiero di Serindë giunge alla madre, che si era separata da lei a causa di quell’improvviso assedio, la giovane angosciata cerca di riassemblare ogni particolare, ma non riesce a ricostruire un completo ricordo, così disperata giura a sé stessa di ritrovare il genitore, anche se il destino sembra aver diviso il loro percorso.
Con il passare del tempo, la principessa inizia a provare un profondo affetto verso quelli che considera suoi compagni. In questo scenario avventuroso riuscirà a comprendere sentimenti molto profondi, quali il vero amore, l’onore ed una grande dote, che non aveva mai considerato.
Buona lettura!
Genere: Fantasy, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aragorn, Gandalf, Legolas, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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From the beginning:

 

 

 

 

 

 

 

La compagnia si fermò nel bel mezzo delle montagne per volere di Gandalf. Lo stregone costrinse i nove a rimanere immobili senza dargli spiegazioni, molti iniziarono a lamentarsi, tutti pensavano che fosse saggio proseguire, ma lo stregone pur udendo i commenti degli altri rimase in silenzio con il viso corrugato e la testa da un’altra parte.

Cercò di sentire nell’aria gli stessi suoni  e odori che l’avevano convinto a fermarsi, arricciò il naso e velocemente passò il suo lungo bastone tra le mani, quasi volesse scacciare tutti i suoi dubbi ed il nervosismo che aveva a causa di essi.

-Se non ci diamo una mossa gli orchi ci troveranno- disse il nano Gimli divulgando ad alta voce il pensiero dei suoi compagni -Hai visto anche tu i corvi di prima Gandalf … cosa stiamo aspettando qui? … andiamocene alla svelta- aggiunse stringendo tra le mani la propria ascia

-Mh … - lo stregone si voltò di poco ma non considerò molto le parole di Gimli -Fa silenzio mastro nano … mi distrai.- riportò il suo sguardo avanti, verso le grigie nuvole e dopo essersi concentrato, affinò i sensi e si portò verso avanti.

Sistemò il suo capello in testa ed osservò le valli sotto i suoi piedi. Il mondo sembrava tranquillo, non si udiva niente fuorché il cinguettio perpetuo e rassicurante degli uccelli, che dal cielo si posavano sulle radici degli alberi e lì cantavano limpidamente.

-C’è qualcosa che non mi convince- disse tra sé e sé esaminando quelle terre. Il verde del prato si estendeva fin dove  i suoi occhi potessero vedere, tutto sembrava stranamente … tranquillo.

Assottigliò lo sguardo ed esaminò con più attenzione le ombre degli alberi, dei sassi e di tutta la vegetazione presente. No, c’era qualcosa che non andava, lo avvertiva sottopelle , lì c’era qualcosa che non gli piaceva. C’era qualcosa …

-C’è qualcosa …- disse serio prima di accelerare il passo e di scendere lungo il sentiero roccioso. Si aiutò con piedi e mani, stringendo forte i massi e la sabbia per evitare di cadere. Appoggiò il suo bastone alla parete rocciosa e utilizzandolo quasi come se fosse un arto si aiutò a scendere per raggiungere la lunga valle sottostante.

-Gandalf!- Gimli velocemente raggiunse lo stregone, in seguito anche gli altri membri della compagnia seguirono il compagno per capire cosa stesse accadendo.

-State buoni- con uno salto Gandalf raggiunse il suolo e dopo aver sistemato la sua casacca malconcia si affretto a seguire qualcosa. Si aggirava di qua e di là in quella minuta boscaglia cercando tra le cime degli alberi un qualcosa, forse qualche particolare odore o sostanza,  nessuno della compagnia capii, tutti con molta curiosità guardarono lo stregone osservando ogni suo movimento.

-Secondo te c’entra  qualcosa l’erba pipa che gli abbiamo donato prima?- chiese uno hobbit al suo amico.

-Di sicuro Pipino … ricordami di tenergliela lontana- asserii Merry guardando lo stregone.

-Ma gli è dato di volta il cervello per caso? Sono stanco di starmene qua fermo a guardarlo girare da una parte all’atra- enunciò il nano agitandosi.

-Sta buono Gimli- Aragorn si avvicinò all’amico e gli posò una mano sulla spalla, poi guardò gli altri come se volesse chiedergli aiuto con gli occhi.

-Aragorn bisogna proseguire!- disse Legolas osservando lo stregone.

-Lo so, ma sarebbe meglio aspettarlo e non avere fretta- Aragorn voltò il capo e si rivolse agli altri.

-Boromir, Gimli, badate agli hobbit!- disse ad alta voce voltandosi di poco per vederli in volto.

-Tu vieni insieme a me!- guardò in seguito l’amico elfo per poi allontanarsi da quella roccia senza dare ulteriori spiegazioni.

-Aragorn …- lo chiamarono in lontananza mentre lui si accingeva a percorrere il sentiero pietroso, evitando di cadere.

Legolas ignorò la voce dei suoi compagni ed accettò l’invito di Aragorn. Dopo qualche minuto raggiunse anche lui la vallata superando la ripida e pietrosa strada.

-Aragorn gli altri hanno ragione- asserii avanzando insieme all’amico.

-Non possiamo perdere tempo!- guardò gli occhi vibranti di Aragorn poi portò lo sguardo avanti e seguii i movimenti dello stregone che si era appena fermato.

Si avvicinò a lui senza dir niente. Tutto intorno a loro taceva, il sole stava per tramontare illuminando con la sua luce nostalgica ogni cosa. Gli animali stavano ritornando nelle loro tane per poter riposare. Sembrava tutto tranquillo ma …

-Gandalf!- Aragorn afferrò il suo braccio e guardò il suo volto indagatore.

-Cos’hai visto?- chiese Legolas incuriosito.

Gandalf non rispose continuando a guardare tra i cespugli.

-Eccoti maledetta!- esclamò quasi furioso allontanandosi.

I due rimasero di nuovo soli, non avevano capito nulla, avevano visto solo un veloce movimento tra le foglie ma niente di più. Senza aggiungere commenti al riguardo si affrettarono a seguire Gandalf, non desideravano perderlo di vista, in più  volevano capire cosa stesse cercando e cosa avesse capito.

-Gandalf!- lo chiamò Aragorn scostando velocemente i rami dinanzi a sé. Legolas seguii l’amico imitando il passo svelto dello stregone.

-Immaginavo che ci fosse di mezzo la tua sporca mano- i due amici rimasero fermi quando videro Gandalf alzare con furia il suo bastone.

-Vattene via da qui- sentirono una voce stridula, s’incuriosirono e si avvicinarono a Gandalf per scoprire cosa stesse accadendo.

Rannicchiata vicino ad un grosso pentolone stava un’orripilante creatura, aveva dei capelli biondi, quasi grigi, i suoi occhi erano storti e grandi e la sua pelle pallida e calante inorridii la vista dei tre che gli stavano di fronte.

-Uno gnomo di montagna- commento Gandalf guardando i due, poi si allontanò.

-Non ditemi che non sentivate questo disgustoso odore!- si avvicinò al pentolone e lo rovesciò con un calcio facendo fuoriuscire il liquido verdastro al suo interno.

-Come ti sei permesso?!- la creatura si avvicinò allo stregone e lo guardò con aria minacciosa.

-Allontanati- gli presentò davanti il suo bastone e a quella vista la creatura iniziò a gridare. Lo stregone raccolse la pentola per terra poi esaminò bene il terreno e notò che vicino a quello gnomo vi era un sacco pieno di qualcosa. Incuriosito si avvicinò all’oggetto evitando di dare ascolto ai lamenti di quell’essere.

-Cosa nascondi qui?- chiese chinandosi per terra, appoggiò una mano sul sacco scrutando furtivamente la creatura.

-Lascia quello è mio, vattene via- si dimenò con  impeto nel vano tentativo di allontanare Gandalf.

-Silenzio sciocca- disse il mago spostandolo col suo bastone.

Avvicinò le mani ai lacci e slegò i vari nodi che il troll aveva stretto . Poi piano aprii il sacco e rimase qualche secondo immobile, stupito di vedere cosa aveva trovato. Aragorn e Legolas si avvicinarono di qualche passo, curiosi anche loro di scoprire cose vi fosse nascosto al suo interno.

-Razza di assassino- lo stregone velocemente scoprii il contenuto mostrando ai suoi amici il corpo stremato di una ragazza che sembrava esser morta. La prese tra le braccia e la sollevò da terra.

-Lasciala … lasciala o ti taglio la gola- lo gnomo afferrò una pietra affilata e la puntò contro Gandalf. Faceva fatica a tenersi in piedi a causa della riluttante gobba che portava dietro la schiena, dai suoi occhi fuoriuscivano fulmini, era accecato dalla rabbia.

-Meglio che tu mi dia ascolto o morirai- disse minaccioso, il suo sguardo mutò di colpo quando avvertii nel suo collo una tagliente e fredda lama.

-Meglio che ti allontani immediatamente e getti a terra quell’affare se non desideri che questo luogo diventi la tua tomba- Legolas velocemente aveva afferrato una sua freccia aiutando lo stregone.

-Non servi nemmeno a te stessa!- disse Gandalf disgustato.

-Adesso va! Prima che mi penti di non averti uccisa- asserii dandogli un calcio. Lo gnomo cadde a terra e strisciando scomparve tra la vegetazione.

Gandalf appoggiò delicatamente la ragazza al suolo e dispiaciuto la guardò: aveva gli occhi chiusi e i suoi lunghi capelli scuri le cascarono  morbidamente tra i fili d’erba. Il suo colorito era spento i suoi polsi erano magri e sciupati, come il resto del corpo. I suoi abiti erano sporchi di sangue e aveva diversi tagli sparsi su tutto il corpo.

Aragorn si avvicinò alla sventurata e le strinse i polsi piegando la sua mano.

-E’ viva- Gandalf tirò un sospiro di sollievo.

-Il suo battito è molto lento … non penso supererà la notte- Guardò Legolas che nel frattempo stava esaminando quella scena senza dir nulla.

-Non posseggo arti così accurate per donargli l’aiuto che le serve- asserii alzandosi da terra.

L’uomo guardò l’elfo e si avvicinò a quest’ultimo.

-Tu puoi aiutarla …- disse sottovoce all’amico che serioso osservava la giovane.

-Se la lasci lei morirà- lo guardò per poi rivolgere il suo sguardo a Gandalf che rattristito osservava la vita di quella giovane spegnersi attimo per attimo.

 

 

 

 

Angolo autrice:

Torno ora al mutare della marea! Ahaha. E rieccomi, più presto di quanto avessi immaginato, ecco dovete sapere che questo è il mio film mentale preferito da  otto anni a questa parte, e non trattarlo mi rendeva dispiaciuta, quasi come se avessi lasciato qualcosa in sospeso!. Ora io in questo periodo mi ritrovo con pochi impegni, sarei disposta anche a continuare e rendere questa O.S. una long, perché mi spiace parecchio e mi farebbe piacere condividere le mie idee con voi, se vi va datemi la vostra opinione. Sono curiosa di capire cosa vi ho suscitato, quindi sta a voi ora decidere se dirmelo o no.

Sicuramente ritornerò prima di stare un po’ in pausa. Volevo informare i lettori che hanno letto “Riconoscenza” che questa può essere considerata l’origine di quella storia, mi piacerebbe spiegarvi il perché Gandalf si rivolge allo gnomo al femminile, al mito che ho creato e a quel che è successo alla ragazza prima di essere trovata in quelle condizioni …  per ora vi saluto, alla prossima

 

 

   
 
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