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Autore: Ai_Sellie    31/08/2017    0 recensioni
Immagina di aprire gli occhi una mattina.
Il cielo è grigio, l’aria è tiepida e l’occhio sinistro ti prude così tanto che sei costretta a scostare le coperte e sollevare un braccio a malincuore.
Ed è così, un po’ per caso – con uno sbadiglio ancora a tenderti le labbra e la voglia di riprendere il sogno lasciato in sospeso per sapere come sarebbe andato a finire – che lo sguardo ti cade sul polso e ti accorgi che impressa sulla pelle c’è una sottile linea nera.
Nulla di eclatante o vistoso, no, solo una linea leggera, quasi accennata, che curvando e intrecciandosi compone una parola. Un nome.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Immagina di aprire gli occhi una mattina.
Il cielo è grigio, l’aria è tiepida e l’occhio sinistro ti prude così tanto che sei costretta a scostare le coperte e sollevare un braccio a malincuore.
Ed è così, un po’ per caso – con uno sbadiglio ancora a tenderti le labbra e la voglia di riprendere il sogno lasciato in sospeso per sapere come sarebbe andato a finire – che lo sguardo ti cade sul polso e ti accorgi che impressa sulla pelle c’è una sottile linea nera.
Nulla di eclatante o vistoso, no, solo una linea leggera, quasi accennata, che curvando e intrecciandosi compone una parola. Un nome. Quello della persona a cui sei destinata, la tua anima gemella, come la chiamano tutti.
Finisci di grattarti l’occhio e ti metti seduta.
Rimani immobile a fissare il vuoto la manciata di secondi necessari perché il sonno sbiadisca ed i sogni si tingano di realtà – il cielo è grigio, l’aria è tiepida – poi sbadigli nuovamente e quando infine ti volti lui è lì, che dorme come un bambino con la bocca aperta e i segni del cuscino sulla guancia.
Sorridi.
Gli sfiori con gentilezza il braccio. Lo percorri tutto in punta di dita e quando arrivi al polso esiti forse un battito di ciglia di troppo, ma alla fine lo afferri con attenzione e lo giri piano, quasi trattenendo il fiato.
Ed allora, solo per un secondo, vorresti chiudere gli occhi, stringere i denti, piangere, perché tu hai il suo nome scritto sul tuo polso ma lui non ha il tuo scritto sul suo.
Poi però lui si sveglia.
Si stiracchia come un gatto, farfugliando suoni sconnessi, ed allunga quello stesso braccio verso di te.
Accarezza alla cieca la prima cosa che gli capita – il collo –, borbottando quello che sai essere un ‘buongiorno’ solo perché oramai lo conosci davvero molto bene, poi apre gli occhi e sorride.
Ecco quello è il momento in cui capisci, capisci davvero.
Tu hai il suo nome scritto sul tuo polso ma lui non ha il tuo scritto sul suo.
Amore non è sapere di essere destinati a stare insieme qualunque cosa accada. Amore è capire che non sei la sua anima gemella e lui lo sa ma ha comunque scelto te.
  
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