Prologo
31
agosto
1973
Raelena
gettò la testa all’indietro, lasciando che le
lunghe
onde corvine sfiorassero la stoffa della sdraio sulla quale era stesa a
prendere il sole.
La
villa per le vacanze che i suoi genitori avevano scelto di acquistare
quando aveva otto anni si era rivelata una scelta a dir poco saggia.
Tranquillità,
incantesimi respingi Babbano, un mare
cristallino che poteva essere ammirato da una qualsiasi delle grandi
terrazze,
un immenso giardino ben tenuto e provvisto di piscina e lo sfolgorante
sole
della Costa Azzurra a baciarle il corpo con i suoi raggi caldi.
Non
guastava minimamente il fatto che Rodolphus fosse via con
Bellatrix, impegnati a organizzare il loro matrimonio, ormai sulla
bocca di
qualsiasi rotocalco magico. Rabastan dal canto suo si faceva ben pochi
pensieri
sul farle o meno la morale per il suo comportamento, lui che era il
primo ad
afferrare al volo qualsiasi occasione per movimentare le cose.
I
suoi genitori erano a Londra, impegnati in chissà quali
urgenti
e misteriosi affari che coinvolgevano l’Oscuro Signore.
Non
che le avessero mai detto la cosa chiaramente, ma lei non
era una sprovveduta.
Lord
Voldemort frequentava casa sua da quando era stata
abbastanza grande da riconoscerlo tra la miriade di altre persone che
affollavano i saloni di casa Lestrange durante i vari eventi mondani.
Schivo
e solitario, con un che di cupo e tenebroso, aveva
sempre suscitato sentimenti contrastanti in lei.
La
verità era che una parte ne era intimorita,
l’altra attratta.
La
seduzione del serpente avrebbe detto qualcuno.
Sentì
l’ombra avvolgerla perciò aprì gli
occhi, puntando le
iridi verdi azzurre sulla sagoma alta e muscolosa del fratello minore.
-
Stai coprendo il mio Sole. –
-
Buffo, perché l’ultima volta che ho controllato il
Sole non
apparteneva a nessuno – la rimbeccò ironico.
Abbozzò
un sorriso sghembo, imponendosi di non scoppiare a
ridere.
Di
sicuro a Rabastan non serviva più incoraggiamento di quanto
non avesse già.
-
L’arpia è arrivata – annunciò
poi, accennando con il capo a
qualche metro più indietro.
-
Guarda che ti sento – lo rimbeccò la diretta
interessata.
-
Buon per te, significa che l’udito ti funziona bene.
–
Questa
volta non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere
mentre una decisamente imbronciata Alecto si faceva avanti a passo di
carica.
-
Detesto tuo fratello – annunciò, sedendosi sulla
sdraio
libera al suo fianco, - se fossi stata in te l’avrei affogato
da piccolo. –
-
Credo che il sentimento sia reciproco, l’ho sentito parlarne
l’altro giorno con Amycus – la informò,
facendo tintinnare le unghie fresche di
manicure contro il bicchiere di cristallo sul tavolino.
Alecto
alzò gli occhi al cielo, roteandoli.
-
Giusto loro due potevano trovarsi d’accordo, si sopportano a
vicenda. –
-
Preferisco mille volte Rab a Rod … lui e le sue fisime su
tutto ciò che è appropriato o meno. –
-
Mi piacerebbe vederlo dire a Bellatrix ciò che una giovane
Purosangue dovrebbe o meno fare – rise la bionda.
-
Già, quello sì che sarebbe uno spettacolo.
–
Conoscendo
la loro ex compagna di Casa probabilmente suo
fratello non avrebbe fatto in tempo a finire la frase che si sarebbe
ritrovato
catapultato dall’altra parte della stanza in preda a dolori
lancinanti.
Bellatrix
Black era deliziosamente fuori di testa.
D’un
tratto Raelena lasciò la sdraio, recuperando il bicchiere
di gelido succo di zucca.
-
Rientriamo, sono stufa di abbrustolirmi. –
Seguendola
come un’ombra come suo solito, Alecto entrò in
salone proprio in tempo per trovare Amycus e Rabastan intenti a ridere
di
chissà cosa.
-
Stavamo pensando di fare un salto a Diagon Alley, volete
venire con noi? – chiese Amycus, facendo sparire nella tasca
interna del
doppiopetto un foglio di pergamena piegato in quattro.
-
Perché no, abbiamo abbastanza Metropolvere per un viaggetto
– convenne Raelena, dirigendosi verso il gigantesco camino.
Se
non altro lì avrebbero trovato qualcosa
d’interessante da
fare.
Quella casa era
stupenda, ma dopo tutta l’estate passata lontana da intrighi,
pettegolezzi e
basse insinuazioni cominciava davvero a sentire la mancanza di tutto
quanto di
machiavellico e dissacrante albergava a Hogwarts.
*
-
Io continuo a credere che tu debba dirglielo –
asserì
Amelia, mentre gustavano un gelato da Fortebraccio.
Rebekah
annuì, recuperando velocemente una goccia di gelato
che stava per cadere dal cono e colarle sulle gambe lasciate scoperto
dal
leggero abito estivo.
-
Sono d’accordo con lei. E poi era destino, sei troppo carina
per quell’idiota di mio fratello. –
Hydra
scosse la testa davanti a quel tentativo di stemperare
la situazione.
Erano
le sue migliori amiche, le uniche alle quali aveva
confidato quanto si sentisse ingabbiata dalla relazione con Nicholas.
I
loro genitori erano amici dai tempi della scuola, loro si conoscevano
da quando erano nati, tutto sembrava fin troppo schematico e
predestinato per i
suoi gusti.
Eppure
Nick si comportava come se tutto fosse già stato deciso
e la strada verso il futuro matrimoniale fosse ormai solo che in
discesa.
-
Non piace neppure a tuo padre – rincarò la dose,
facendo
ridere sia lei che Amelia.
-
A mio padre non piace nessun essere di sesso maschile mi si
avvicini se escludiamo il gatto, Regulus e Sirius. –
-
Tu non dovresti essere dalla parte di tuo fratello o
perlomeno non dargli addosso? – chiese poi Amelia, un sorriso
ancora a
incresparle le labbra rosee.
-
E dove sta scritto? Nick è un idiota e non si schiera mai
dalla mia parte, quindi farò altrettanto. Non tutti sono dei
bravi fratelli
maggiori come Edgar. –
-
Solidarietà fraterna, certe volte vorrei quasi non essere
figlia unica … poi mi ricordo che per come stanno le cose se
non altro non ho
nessuno che mi stressa o mi da il tormento. –
-
Già, ma non tergiversare … stavamo parlando di te
e Nick –
replicò Rebekah, accavallando le gambe con un movimento
fluido e osservandola
con intensità, - quindi cosa pensi di fare in merito?
–
Bella
domanda.
Se
solo avesse avuto una risposta altrettanto bella.
-
Non lo so -, ammise, - indipendentemente dalla situazione
gli voglio davvero bene solo che … -
-
Che hai bisogno di chiarezza. È naturale –
concluse Amelia.
Rebekah
la spintonò scherzosamente.
-
Senti senti chi dispensa consigli amorosi tremendamente
saggi; tu quando hai intenzione di guardarti attorno e metterli a
frutto, Lia? –
Come
sempre davanti alla spigliatezza dell’amica si
ritrovò ad
arrossire.
Hydra
intervenne, ammonendola con un’occhiata.
-
Beks. –
Non
era il momento.
Amelia
avrebbe trovato un ragazzo quando l’avesse voluto e
fosse stata certa che fosse quello giusto.
Lo
sapevano da sempre quindi che senso aveva discuterne
ancora?
-
D’accordo, d’accordo, allora limitiamoci ad
affogare i
nostri pensieri negli zuccheri. –
Ecco,
quello sì che era un buon piano.
*
-
È assolutamente stupenda. –
Benjamin,
accanto al fratello maggiore e al loro migliore
amico, si ritrovò a sorridere davanti all’aria di
venerazione che Nicholas
aveva assunto davanti alla nuova Nimbus in esposizione da Accessori per
il
Quidditch.
-
Non farti sentire da Hydra mentre decanti così quella scopa
o comincerà a pensare che preferisci le scope a lei
– rise.
-
Disse quello che in questi anni di scuola non ha mai degnato
una ragazza di un’occhiata. Tra te e Lia sembra che entrambi
siate destinati al
sacerdozio per come vi comportate – lo rimbeccò.
Edgar
scrollò le spalle.
-
Per me andrebbe più che bene se Lia decidesse di farsi
suora. Almeno mi eviterei di spaccare qualche testa prima del diploma.
–
Nick
ridacchiò al pensiero del Golden Boy di Hogwarts che
spazzava via ogni certezza fino a quel momento insita nella scuola e
prendeva a
pugni qualcuno.
Edgar
aveva un controllo praticamente perfetto, sembrava quasi
buddista tanto viveva la vita con calma, ed era una fortuna
perché se fosse
dipeso da lui si sarebbero cacciati in una rissa un giorno
sì e l’altro pure; c’erano
però due cose che potevano far scattare il buon vecchio
Tassorosso: un ragazzo
che non gli piaceva che girava intorno ad Amelia e uno dei tanti idioti
che
prendevano in giro Benjamin e il suo essere un imbranato a livelli
più o meno
patologici.
-
A proposito delle ragazze, si staranno chiedendo che fine
abbiamo fatto. –
-
Già e poi è ora di rientrare. Mamma ci uccide se
non finiamo
di preparare il baule entro l’ora di cena –
aggiunse Benjamin.
E
quando si trattava di Laura Neuberg c’era poco da scherzare.
Spazio
autrice:
Salve!
Come
già
anticipato eccomi qui con la nuova interattiva che farà da
sequel a “Hogwarts
1944 – First Act”; ovviamente per partecipare non
occorre necessariamente aver
letto l’altra storia né aver partecipato, ma
è consigliabile darle un’occhiata
se si vuole avere un’idea più chiara di fatti e
personaggi che compariranno di
tanto in tanto.
Detto
ciò, vi lascio alle regole da seguire:
-
Non
avete un limite massimo di OC con cui potete provare a partecipare ma
vi chiedo
di differenziare sesso e Casa;
-
accetto
che partecipiate con personaggi imparentati con i personaggi secondari
della
saga (McKinnon, Rosier, Wilkes, Nott, Greengrass, Wood, Meadowes,
Dearborn,
etc) oppure potete anche propormi un personaggio secondario che nella
saga è
solo stato nominato e che volete rendere a vostro gusto;
-
se
decidete di partecipare sappiate che mi aspetto vi facciate sentire
almeno ogni
due capitoli perché chi ha già partecipato a mie
interattive sa bene che pongo
spesso domande a fine capitolo. Se doveste avere problemi a recensire
fatemelo
sapere tranquillamente tramite mp e non ci sarà alcun tipo
di problema. Se non
recensite un determinato capitolo vi chiedo comunque di rispondere alle
eventuali domande (per recensione o tramite mp) altrimenti il vostro OC
non
comparirà in quel determinato capitolo;
-
La storia
è ambientata nel 1973;
-
Accetterò personaggi tra il V e il VII anno;
-
Potete
richiedere relazioni con personaggi in particolare, ma
l’ultima parola sarà la
mia;
-
sarà
operata una selezione;
-
avrete
tempo per inviare le schede fino al 7 settembre solo ed esclusivamente
tramite
mp alla sottoscritta con oggetto “Scheda *Nome OC*
– Hogwarts 1973”
Scheda
Nome:
Secondo
nome:
Cognome:
Età:
Orientamento
sessuale (li accetto tutti):
Stato
di
sangue:
Casa
e
anno:
Schieramento
(Ordine o Mangiamorte)?
Aspetto
fisico:
Prestavolto
(reale e che non sia un attore comparso
nella serie né in Animali Fantastici):
Carattere
(dettagliato):
Famiglia
e rapporto con essa:
Materie
preferite:
Materie
odiate:
Patronus:
Molliccio:
Amortentia:
Ruolo
(Prefetto, Caposcuola, Quidditch, etc):
Club
(Lumaclub, Club di Incantesimi, Club dei
Duellanti, Club di Trasfigurazione, Club degli Scacchi, Club delle
Gobbliglie):
Amicizie
(tipo di persona. Potete fare anche nomi
se volete):
Inimicizie
(tipo di persona. Potete fare anche nomi
se volete):
Amore
(tipo di persona. Potete fare anche nomi se
volete):
Animale
domestico:
Hobby/Passioni
particolari:
Altro:
Canon
& OC
Raelena Lestrange – VI anno, Serpeverde. Capitano e Cacciatrice, membro del Lumaclub. Eterosessuale. Secondogenita di Renford Lestrange e Katherine Nott.
Hydra Black – VI anno, Corvonero. Cacciatrice e Prefetto. Membro del Club degli Scacchi e del Lumaclub. Eterosessuale. Figlia di Alphard Black e Adhara Rosier.
Rebekah King – VI anno, Corvonero. Prefetto. Eterosessuale. Secondogenita di Stephen King e Drusilla Selwyn.
Nicholas King – VII anno, Grifondoro. Capitano e Cacciatore. Eterosessuale. Primogenito di Stephen King e Drusilla Selwyn.
Rabastan Lestrange – V anno, Serpeverde. Battitore e membro del Lumaclub. Bisessuale. Terzogenito di Renford Lestrange e Katherine Nott.
Alecto Carrow – VI anno, Serpeverde. Prefetto. Bisessuale.
Amycus Carrow – VI anno, Serpeverde. Battitore. Omosessuale.
Amelia Bones – VI anno, Tassorosso. Cercatrice. Membro del Club degli Scacchi. Eterosessuale. Secondogenita di Laura Neuberg e Devon Bones.
Edgar Bones – VII anno, Tassorosso. Caposcuola e Cacciatore. Membro del Club d’Incantesimi e del Lumaclub. Eterosessuale. Primogenito di Laura Neuberg e Devon Bones.
Benjamin Bones – V anno, Tassorosso. Portiere. Membro del Club d’incantesimi. Bisessuale. Terzogenito di Laura Neuberg e Devon Bones.