E se improvvisamente tutto tacesse?
Non più nulla.
Non un prima.
Non un dopo.
Solo un assordante calma.
Disorientata sarebbe l’anima
di quel povero pazzo
che aveva ancora bisogno
di riconoscersi
negli occhi di un altro.
Non più suoni,
non più rumori
di quella città ordinaria,
sempre la stessa,
ferma nel suo quotidiano protrarsi
ripetitivo e noioso
ma così Vero.
Non più parole.
Non più stupide risate.
Non più futili discorsi
pronunciati tra genti distanti
forse solo troppo pigre.
Non più il chiasso di una gioventù
troppo acerba per capire,
non abbastanza adulta
per smettere di sperare.
E se improvvisamente tutto tacesse?
Sarebbe solo silenzio.
Poi più nulla.