Una
one-shot su cui ho riflettuto molto prima di buttarla giù
perché volevo dare un seguito adatto a “Mi
presenti i tuoi?”. Spero davvero di
esserci riuscita. Enjoy it e fatemi sapere!
Disclaimers:
I personaggi di questa
storia non appartengono a me, ma a chi li ha creati. La storia
è frutto della
mia fantasia.
Ringraziamenti:
vorrei
ringraziare luisina,
huddy4e, sunshine111 e KiraKira90 per le loro recensioni in
“Mi presenti i
tuoi?” (un grazie particolare a sunshine111 per la
correzione^^”); poi vorrei ringraziare
huddy4e, Kagura88,
robyroby96
e sunshine111
per aver inserito la storia tra i preferiti e infine un grazie
particolare va a
luisina per aver letto e commentato “Ritorno” in
tutti i suoi capitoli, grazie
davvero di cuore!
Consigli: torno a
consigliarvi di leggere,
solo se ne avete voglia ovviamente, “Ritorno”, una
fanfic che ho scritto nella
sezione “Grey’s Anatomy” e che è
sulla coppia Addison/Derek. Baci!!
D’accordo,
doveva stare calma. Le bastava trovare un modo per
farlo apparire come un incontro casuale, niente di programmato. La
festa, gli
invitati e i suoi genitori che erano venuti a trovarla. Non i suoi
genitori che
erano stati avvertiti da due settimane, ma un’improvvisata
tanto tipica loro.
Una festa di beneficenza. Tutta lì l’occasione
perfetta. Nessuno l’avrebbe mai
capito. Nessuno tranne lui. Ma in fondo lui era Gregory House ed era
normale
che lo capisse. Ma poteva anche avere fortuna, o no?
La
hall dell’ospedale era irriconoscibile: tavoli, festoni,
decorazioni, addetti del catering… Tutti erano in fermento
per la serata di
beneficenza, ormai ci si lavorava da settimane. Tutti sapevano cosa
avrebbero
dovuto fare, tutta la serata era stata organizzata alla perfezione da
Cuddy. La
festa era stata organizzata per raccogliere fondi per
l’ampliazione del
padiglione pediatrico e Cuddy voleva che fosse tutto perfetto per
riuscire a
raccogliere più fondi possibile perché teneva
davvero molto alla causa. E
proprio perché voleva che fosse tutto perfetto aveva
istruito House sul
comportamento da tenere alla serata come se fosse un bambino di cinque
anni che
viene istruito dalla mamma su come comportarsi quando ci sono degli
ospiti.
Mentre controllava con attenzione la sistemazione dei tavoli, Wilson la
raggiunse.
-Sembra
tutto perfetto…
-Hai
detto bene: sembra… Ma sono sicura che all’ultimo
minuto
salterà fuori qualche imprevisto che manderà
tutto all’aria…
-Lisa,
non essere così pessimista… Vedrai,
andrà tutto bene… e poi
sono sicuro che House avrà imparato a memoria tutto quello
che gli hai detto…
sembrava davvero intenzionato a non deluderti…
-Appunto:
l’ultima volta che mi ha detto che non mi avrebbe delusa
si è presentato in moto gridando agli ospiti di non dare
altri soldi in
beneficenza perché di lì a poco avrebbe
organizzato una bisca clandestina di
streap poker…
-Stavolta
è diverso…
-Perché?
-Perché
voi adesso state insieme.
-Sai,
questo non mi rassicura per niente…
La
festa trascorreva tranquilla, forse anche per il fatto che
House non si era ancora visto. Cuddy indossava un vestito color
argento,
aderente, con le spalline larghe che le coprivano gli angoli delle
spalle.
Aveva una collana e degli orecchini in oro bianco e smeraldi e
conversava con
alcuni finanziatori, quando vide i suoi genitori che la cercavano con
lo
sguardo tra la folla. Si scusò con gli altri e gli
andò incontrò.
-Mamma!
Papà!
Esclamò,
andando loro incontro.
-Tesoro!
Disse
sua madre, mentre le dava un bacio sulla guancia.
-Sono
così contenta che siate riusciti a venire!
-Non
avremmo potuto mancare! Ci avevi parlato tanto di questa
festa…
Disse
suo padre, mentre la salutava.
-Si,
ma vedete, c’è anche un altro motivo per cui
volevo
assolutamente che veniste…
Era
arrivato il momento. Avrebbe parlato loro di Greg e poi glielo
avrebbe presentato. Certo, se solo fosse riuscito a
trovarlo… Ma non ci volle
molto: proprio mentre lei stava per parlare di House ai suoi genitori,
lui
arrivò e le cinse la vita in un abbraccio.
-Greg,
cia…
Ma
lui le aveva già chiuso la bocca con un bacio.
Cuddy
gradì molto quello slancio di dolcezza, ma avrebbe preferito
che fosse avvenuto dopo che lei avesse parlato ai suoi genitori della
sua
storia con lui… A rompere il silenzio che era calato fu il
padre di Cuddy.
-Lisa,
voi due…
-Si,
stiamo insieme e lei è moooolto innamorata di me, quindi
togliti dalla testa di portartela a letto, chiaro?
Il
padre di Cuddy sgranò gli occhi, ma House
continuò,
imperterrito.
-Guarda
che lo so come ragionate voi finanziatori: venite qui,
date due dollari in “beneficenza” – e qui
accennò delle virgolette con dita – e
poi pensate di concludere la serata col direttore
dell’ospedale! Aah, ma mi
dispiace: la musica è finita quattro mesi fa!
Cuddy
sarebbe voluta sprofondare: se aveva sperato che per una
volta House non l’avrebbe messa in imbarazzo, si era
sbagliata. Con le guance
in fiamme fece le presentazioni con un filo di voce.
-E-ehm,
Greg, veramente lui è mio padre e lei è mia madre.
House
rimase scosso solo per un secondo, ma poi si riprese subito,
com’era solito.
-Ah.
Allora molto piacere di conoscervi. Mi dispiace per la
battuta di prima, ma sapete com’è…
avete una figlia così bella che bisogna far
sapere che non è disponibile!
Cosa?
House era riuscito contemporaneamente a salvarsi da una
cattiva partenza con i suoi e a farle un complimento?! Ma allora tutte
le
raccomandazioni avevano funzionato! Certo, c’era ancora da
correggere la
partenza, però faceva progressi!
-Nessun
problema: mi fa piacere vedere che tieni così tanto a mia
figlia. Benvenuto in famiglia!
E
così il padre di Cuddy tese la mano ad House che la strinse
con
un sorriso.
La
serata proseguì stranamente bene: House rimase un
po’ a
chiacchierare con i suoceri, mentre Cuddy finiva di salutare gli
ospiti, la
cena andò a gonfie vele, l’ospedale raccolse
più donazioni del previsto e House
si fece anche convincere a tenere un discorso di ringraziamento per gli
ospiti.
Cuddy era davvero stupita: quella serata era stata davvero perfetta e
tutto era
andato secondo i suoi piani. Verso la mezzanotte gli ospiti
cominciarono a
scemare e anche i suoi genitori andarono via dopo aver espresso a Cuddy
la loro
approvazione per il suo “nuovo e adorabile
fidanzato”. Wilson al suono di
quell’espressione non riuscì a trattenere una
risata.
Tornati
a casa, Cuddy salì in camera a cambiarsi e House si
infilò
in bagno. Cuddy si era già messa a letto, quando lui
arrivò. Lei indossava una
camicia da notte di seta grigio perla e lui solo i pantaloni di un
pigiama
celeste. Si mise a letto e guardò Cuddy con aria sospettosa.
-Alla
fine hai vinto tu.
Cuddy
distolse lo sguardo dal libro che stava leggendo e lo guardò
con aria interrogativa.
-Uhm?
-Voglio
dire che un mese fa hai conosciuto i miei in circostanze
poco chiare e ora mi hai presentato i tuoi in circostanze che chiare lo
sono
ancora meno.
-Allora,
tanto per cominciare i tuoi sono venuti qui
spontaneamente. Mentre per quanto riguarda questa sera, ho invitato i
miei solo
perché non li vedevo da tanto. Pensa che credevo che tu alla
fine non saresti
nemmeno venuto…
-Si
come no…
-Osi
mettere in dubbio la parola del tuo capo?
-Oh,
ma non oserei mai…
Le
rispose con un sorriso malizioso per poi chinarsi a baciarla.
Contemporaneamente
pensava che ora Cuddy lo avrebbe finalmente lasciato un po’
in pace. Insomma
non c’erano mica altri genitori… Ma si poteva
stare davvero tranquilli se si
aveva una relazione con Lisa Cuddy?