Libri > Classici vari
Segui la storia  |       
Autore: Dangerina15    01/09/2017    0 recensioni
La storia di Angelica e Medoro è uno dei canti più famosi dell'opera di Ariosto.
In questo breve racconto, diviso in capitoli che segnano lo scorrere dei giorni, Angelica si occupa di Medoro, ferito gravemente per aver cercato di seppellire, insieme all'amico Cloridano, il corpo del suo signore. Tra cure, racconti e sguardi fugaci, tra i due nascerà un sentimento, ciò che porterà Angelica a scoprire il significato del vero amore.
Genere: Introspettivo, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Miti e leggende dei Paladini di Francia'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
ANGELICA

Quella notte non riuscii a dormire; così tanti pensieri affollavano la mia mente da non permettermi di abbandonare ogni difesa negli oscuri e misteriosi meandri del regno di Morfeo. Sdraiata sull’erba, sotto un cielo stellato e cullata da un dolce venticello, continuavo a ripetermi la stessa domanda:
 “ Provo qualcosa per Medoro?”
Era accaduto tutto così in fretta da non lasciarmi il tempo di capire che cosa stesse accadendo e, soprattutto, cosa stesse accadendo a me.  Fino a quel momento la mia vita era stata un continuo fuggire dalle grinfie di seduttori e innamorati; credevo che l’amore fosse un gioco crudele, capace di donare la felicità e sottrartela in un istante. Più volte uomini, cavalieri, persino principi e re avevano tentato di chiedermi in sposa, sopraffatti dalla bellezza che, a parer loro, mi rendeva “  Angelica”; ma ogni volta un rifiuto, un categorico “No”. Non avevo interesse nell’innamorarmi, ciò a cui tenevo di più era la mia libertà, la possibilità di scegliere cosa fare della mia vita. Se mi fossi innamorata, sarebbe stato per mia volontà e non per imposizione esterna, dettata da un insulso codice morale antico di millenni.
Ma adesso c’era lui, un semplice soldato, sdraiato su un letto di paglia con una profonda ferita all’addome, che si era affidato alle mie sconosciute mani affinché potessi salvargli la vita.
Continuavo a pensare a quell’attimo in cui Medoro, afferrando la mia mano dalla ciotola dell’unguento medico, l’aveva poggiata delicatamente sulla ferita, dicendo di fidarsi di me. Un brivido mi aveva percorso la schiena, ma non lo avevo dato a vedere; lui era così bello che era impossibile distogliere lo sguardo dai suoi occhi profondi.  Da quel momento era come se Medoro fosse diventato il centro assoluto dei miei pensieri; desideravo che le sue braccia mi stringessero forte a sé, che le sue labbra toccassero le mie e che i suoi occhi incrociassero ancora una volta i miei.
Qualcosa però mi destò da questi pensieri; non ero certa che Medoro ricambiasse quei sentimenti. Se fosse stata una semplice suggestione della mia mente? Non sapevo chi fosse, la sua storia e il suo passato; poteva esserci qualcuno da qualche parte che aspettava con ansia il suo ritorno, una madre, una sorella…una moglie. In fondo nemmeno io gli avevo rivelato la mia storia né il fatto che fossi una principessa; forse il passare dei giorni e la sua guarigione avrebbero fatto chiarezza nella mia mente e nel cuore.
L’alba di un nuovo giorno appariva lenta all’orizzonte; mi ero appisolata sul prato, ma non sapevo da quanto tempo. Mi alzai, sistemandomi la veste e andai verso la grotta. Quando entrai la scena che mi si presentò mi lasciò a dir poco stupefatta: Medoro era in piedi e, tenendosi alla parete della grotta, cercava di fare piccoli passi per andare a prendere una ciotola di cibo.
<< Sei proprio un testardo, non è così?>> esordii quasi arrabbiata; non era la prima volta che gli dicevo di non fare azioni improvvise o azzardate ma niente, le mie parole erano soffi di vento.
<< Buongiorno anche a te, Angelica.>> rispose lui sorridendo debolmente.
Gli corsi incontro e lo afferrai in tempo prima che potesse cadere; lui si appoggiò a me e si fece riaccompagnare al letto di paglia.
<< Di questo passo la tua guarigione sarà infinita e dubito fortemente che ci faranno restare qui per l’eternità.>> continuai quasi offesa. La cosa positiva era che la ferita stava ormai cicatrizzandosi, per cui in un altro paio di giorni Medoro sarebbe guarito del tutto.
<< Se il prezzo da pagare è quello di poter avere le tue attenzioni, mi farei ridurre in fin di vita mille e mille volte.>>
Quella frase mi colpii; alzai lo sguardo e di nuovo i suoi occhi si posarono sui miei. Il respiro si fece affannoso, il cuore mi batteva all’impazzata, le mani cominciarono a tremare. Mi sedetti sul letto, girando le spalle al giovane saraceno che non proferì parole; si limitò ad avvicinarsi a me. Mi scostò delicatamente i capelli da un lato e cominciò a baciarmi il collo. Chiusi gli occhi, sopraffatta dalla dolcezza di quel gesto; avevo abbandonato tutte le difese e avevo capito che non potevo più vivere senza di lui: amavo Medoro, lo amavo come mai avevo amato nessun altro. Lasciai che continuasse a baciarmi, ormai rapita da quella magia.
<< Angelica…>> sussurrò tra un bacio e l’altro << che cosa sta succedendo?>>
Io mi voltai.
<< Ci stiamo innamorando.>>
Medoro sorrise e si scatto premette le sue labbra contro le mie, stringendomi forte a sé. Ricambiai quel gesto, accarezzandogli dolcemente la guancia.  L’amore ci aveva rapiti, catturati senza via d’uscita, avvolti in un vortice in cui nessuno dei due sapeva come uscirne. 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Classici vari / Vai alla pagina dell'autore: Dangerina15