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Autore: DeltAmb3r    01/09/2017    0 recensioni
Ambientata qualche mese dopo la quarta stagione.
William e Aelita hanno visioni ricorrenti che riguardano avvenimenti mai accaduti.
Jeremy, per essere certo che Xana sia stato definitivamente distrutto, riaccende il supercomputer.
Solo che questo comporterà avvenimenti impossibili da prevedere.
Genere: Avventura, Malinconico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aelita, Anthea, William, X.A.N.A.
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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"Anthea! Oh cielo, sei qui! Finalmente ti ho trovato! Non sai quanto sono contenta di vederti!"
"Tesoro mio..."
"Perfavore sbrigati! Dimmi dove sei! Io e Waldo verremo a prenderti! Aelita si sente così sola senza di te."
"No! Scappa! Devi fuggire da lì! È una trappola! Scappa!"
"Co...cosa? Che vuoi dire una trappola?"
...
"...Anthea?"
 
Xana aprì gli occhi di scatto, e battè le palpebre più volte per focalizzare la vista. Rivivere quel brutto momento come un sogno -dopo tanto tempo che di sogni non ne faceva- non era affatto piacevole, ma non poteva controllare le sue sensazioni. Avvertiva i raggi del sole in viso e dovette chiudere gli occhi e sfregarseli. Realizzò di essere nella camera di Aelita, in pieno giorno, ma la rosa non c'era. Guardò la sveglia, che portava le ore 6:35 del mattino. Un po' prestino per l'inizio delle ore scolastiche. Si alzò da derntro il futon e si portò in piedi. Notò un biglietto sulla scrivania che ieri non c'era. Lo aprì con cautela e lesse: "Sono in bagno a farmi la doccia. La porta è chiusa a chiave, torno subito. Aelita."
Si tranquillizzò e si sedette sul letto, sospirando. 
A proposito di doccia...
Il pomello della porta venne girato in modo forte, e lei sobbalzò all'indietro. 
"Ma che?" sentì dire da dietro. Era Jim. Che rompiscatole. L'uomo cominciò a bussare violentemente "Stones! Sei dentro? Svegliati, Stones! È ora di alzarsi!"
Stones...? Ah! Il cognome finto di Aelita! Ecco perchè non le quadrava. Era abituata solo al suo vero cognome. 
Spaventata, la ragazza non sapeva cosa fare se non nascondersi nell'armadio. Lo aprì, fece spazio all'interno, si avvolse nelle coperte del futon e ci entrò dentro, facendo molta attenzione a chiudere piano l'anta, mentre il professore continuava a bussare e a chiamare Aelita. Per quanto tempo, però? Che strazio!
Non ci volle molto perchè la rosa aveva appena finito di fare la doccia e stava tornando nei suoi alloggi, e si allarmò nel vedere l'uomo.
"Jim! Cosa stai facendo?" lo richiamò.
"Ah! Signorina Stones, sei sveglia." si sorprese "perchè la porta della tua camera è chiusa a chiave?"
"Ehm, perchè il letto è ancora sfatto, e non volevo che nessuno entrasse." si inventò una scusa sul momento, ma l'ansia la stava torturando.
Ci fu' un minuto di silenzio, ma poi Jim rispose: "Ah, se le cose stanno così... Allora preparati per la colazione, perchè è già pronta!"
"Sicuro!"
Quando si assicurò che se ne fosse andato, aprì la porta della sua camera e immediatamente entrò e ci si chiuse dentro, sospirando. L'ansia svanì, pericolo scampato. Si voltò e vide che non c'era traccia della coinquilina. 
"Xana? Sono io, Aelita." disse preoccupata, non vedendola nella camera.
Improvvisamente l'anta dell'armadio venne violentemente aperta con un calcio, facendola saltare dalla paura. La corvina cadde a terra come un sacco di patate, arrotolata nella coperta del futon come un involtino,  mentre cercava di uscire da quell'involucro morbidoso.
La rosa, dapprima incapace di capire cosa stesse succedendo, non riuscì a trattenere una piccola risata, mentre Xana si fermò un attimo di divincolarsi,  guardandola meglio, senza nessun segno di cattiveria nel suo sguardo perennemente insonne. L'altra se ne accorse, e le chiese:"Che c'è? Qualcosa non va?"
Xana riprese conoscenza, scosse la testa e riuscì finalmente a liberarsi dalla coperta, prese due minuti di tempo per riprendere le forze, si alzò e prese il blocco appunti sulla scrivania. 
-Niente. È solo che mi sono resa conto che è la prima volta dopo tanto tempo che ti vedo sorridere.- scrisse.
"Oh." Aelita, nel prendere in mezzo questa conversazione, decise di farle una domanda che le ronzava in testa dalla sera precedente "Senti, Xana. Posso farti una domanda?" quando vide che lei annuì, ne fu sollevata.
-Qualunque domanda. Io risponderò a tutto quello che mi chiederai.-
"Per quanto tempo sei stata nel mondo virtuale?"
Xana sembrò pietrificarsi. Con la pressione, quasi non stava per fare un buco nel foglio, ma poi, dopo un profondo sospiro, chiarì le idee confuse che aveva in testa e prese a risondere, scrivendo marcatamente: -Da sedici anni e mezzo.-
"Se-sedici anni!?" esclamò stupita Aelita.
-Si. Cinque anni li ho passati a Lyoko per cercare Anthea, undici li ho passati in quella prigione. Compreso l'anno e mezzo in cui il mio programma pasticciava con voi. A quest'ora dovrei avere la bellezza di trentun' anni.-
"Mi... mi dispiace."
-E per cosa? Non hai nessuna colpa, come io non dovevo avercela con te. Sono stati tuo padre e i suoi continui salti indietro nel tempo a mandarmi in paranoia. Quando mi consegnò a loro, persi anche quel poco di fiducia che riservavo in lui.-
La rosa rimase in profondo silenzio. Un silenzio tesissimo, poi rispose: "Se hai perso la fiducia in lui, perchè vorresti riportarlo indietro?"
-Perchè mi sono accorta che non mi piace vederti triste. Tutte le volte che ti rendevo triste mi sentivo inconsciamente male, ma era come se ci fossi abituata.- scrisse.
L'altra si stupì, poi sorrise dlocemente e le rispose: "Tu hai tutta la mia fiducia, nonostante quello che dicono gli altri." portò le sue mani a quelle di Xana "e quando papà tornerà sulla terra, tu avrai modo di parlare con lui."
La corvina la guardò attentamente. Le brillavano gli occhi, tanto che cominciò a lacrimare dalla gioia. Era sparita l'espressione assente che aveva da quando era stata liberata, e non le importava.
Aelita, allarmata dall'inizio dello sfogo, si limitò a dire: "Xana? Tutto bene? Ho detto qualcosa di sbagliato? Scusa, non volevo!"
-Non puoi dire sul serio.- scrisse mentre piangeva lacrimoni da sopra il viso, anche se la scritta era diventata illeggibile -Non me lo merito dopo tutto quello che ho fatto.-
La rosa si calmò subito, e si commosse "Anche se non ricordo, farò di tutto pur di aiutarti." le sorrise e l'abbraccio "Te lo prometto. D'accordo?"
 
Intanto Ulrich, Odd e Jeremy stavano aspettando la loro amica nel giardino prima di andare a lezione. Ormai il tempo era poco, e la rosa tardava ad arrivare. Cosa che fece preoccupare non poco gli altri.
"Dannazione. Dove si è cacciata Aelita?" si domandò il castano "La lezione comincerà tra poco."
"Mi chiedo se sia stato saggio lasciare Xana nella sua camera." Jeremy era molto preoccupato, e batteva il piede a terra a intervalli di due secondi "Speriamo non le abbia fatto del male." 
"Voi due vi preoccupate troppo." commentò Odd, indicando una figura che correva verso di loro, sventolando la cartella "Vedete?Eccola là, sana e salva."
"Ehilà!" li richiamò la ragazza, arrivata giusto vicino a loro, ma dovette fermarsi e respirare profondamente per riprendersi. Una volta che i battiti del cuore si fecero regolari, si alzò verso di loro, e con un gioioso sorriso disse loro: "Buongiorno!"
"Whoa! Principessa! Che ti succede? Sembra che qualche folletto ti abbia lanciato un incatesimo." rispose il biondino, scherzando e sghignazzando "Come mai così felice?"
"Non lo so! Mi sembra di non essere mai stata felice come ora!" gli rispose, sotto gli sguardi preoccupati di Ulrich e Jeremy.
"Ehm, sei sicura di star bene Aelita?" le chiese Jeremy.
"Assolutamente si!" annuì lei, sorridendogli.
"E Xana? Ti ha fatto qualcosa?" aggiunse Ulrich, leggermente in ansia.
"Certo che no! Anzi. Questa mattina abbiamo parlato, per modo di dire. Mi ha scritto così tante cose riguardo a quando ero piccola e passavo il tempo con lei e mia madre. Tutto quello che ha raccontato è vero! Mi ha detto anche di cose che solo io e mamma conoscevamo! Non riesco ancora a crederci! Chi se lo aspettava da Xana!" era proprio entusiasta.
"Aelita, non dirmi che credi davvero a quello che ti ha detto!" rispose Ulrich.
"Dai, scontroso. Ammetto che ci ha fatto passare un bel po' di guai, ma anche io mi comporterei così se fossi stato rinchiuso in una prigione per molto tempo eh." si scomodò Odd.
"Comunque non abbiamo prove a riguardo, quindi non so dire con certezza se sia vero o che sia una storia fondata." dedusse Jeremy "E poi questi racconti può anche averli presi dai diari di tuo padre che ha distrutto." 
"Ne dubito Jeremy." gli disse lei "Papà non ne era il tipo. E poi mettiamo anche caso che i diari li abbia distrutti perchè era stata filmata."
"Aelita, non siamo ancora sicuri di questo. Pensaci, potrebbe davvero essere una trappola." la persuase Ulrich.
"Si però..." interruppe Odd "A quale scopo? In questo mondo Xana non può farci niente, giusto? Quindi è completamente innocua."
"Questo è quello che pensi tu. Chi ti dice che non ci tradirà per toglierci di mezzo e conquistare il mondo?" ripresero le prediche del castano.
Jeremy intanto pensava intensamente alla situazione. Credere o non credere? Xana aveva dei pro e dei contro per fare ciò che aveva fatto, ma confidarsi con loro che senso aveva? Nessuno. Nulla portava a qualche atteggiamento ostile da parte della corvina "Credo che però potremmo almeno darle una possibilità, vero Ulrich?"
"Sei forse impazzito?"
"Daaai amico, non fare così. Almeno provaci." lo canzonò il biondino "Non potrai tenerle il muso per sempre."
Proprio nel bel mezzo della conversazione, la campanella che segna l'inizio delle lezioni suonò, e i ragazzi dovettero interrompere la loro discussione.
"Ne parleremo più tardi." aggiunse l'informatico "Per adesso andiamo in classe."
La giornata passò molto lentamente, ma per il resto non ci furono problemi. Nessun attacco, e sopratutto nessuno che impazziva. Jeremy e Ulrich si sentirono un po' più sollevati, mentre Aelita era molto calma. Intanto anche Yumi e William, erano abbastanza tranquilli. Il giovane però, sembrava avere la testa tra le nuvole. Guardava da tutt'altra parte. Tuttavia quando l'insegnante lo richiamò per fargli una serie di domande, le rispose tutte. Quindi, non guardava ma era piuttosto attento, nonostante lo stupore della professoressa. Era un po' strano anche per uno come William.
Durante il pranzo si era persino messo in disparte, ma aveva comunque lasciato qualcosa da mangiare per la coinquilna di Aelita.
"Sarà, ma mi sembra che la presenza di Xana lo abbia un po' turbato." sospirò Odd. 
"Tu dici?" rispose Yumi "Oggi sembrava uno zombie, ma aveva ascoltato le spiegazioni lo stesso."
"Strano. Ascoltare non è proprio da lui." aggiunse il castano.
Il corvino si era poi liquidato, e mentrecpassava, senza dire una parola, lasciò agli altri il piatto con il cibo restante, poi uscì dalla mensa, sotto gli sguardi interrogativi degli altri.
"Si vede che non sta' affatto bene." soggiunse Aelita.
Dopo pranzo, prima delle ore pomeridiane, ebbero il tempo di portare a Xana il cibo che le avevano lasciato. La ragazza fortunatamente mangiò di gusto la portata del giorno. Aelita le disse che il giorno dopo, che non c'erano lezioni pomeridiane, le avrebbe portato almeno qualche vestito nuovo, mentre Yumi le portò qualche suo indumento, e calzature di ricambio, che aveva negli angoli più remoti del suo armadio, dato che Xana e lei avevano quasi la stessa corporatura. Non poteva mica andare in giro scalza e con le gambe quasi in vista. Inoltre, la corvina aveva un gran bisogno di farsi una doccia e togliere finalmente le bende seccate dal suo sangue. anche la giapponesina aveva iniziato a fidarsi di lei, anche se di poco.
La giornata filò con le ore pomeridiane, solo Odd sembrava annoiato. Niente azione o avventura di alcun tipo lo rendeva pigro.
Aelita ripensava alla giornsta trascorsa e all'evento accaduto.
Le vennero in mente le sue stesse parole: 'Combattere Xana è il mio lavoro.'
"Combattere Xana..." ripetè "Prima non avrei mai pensato di pensare più al contrario. Adesso cosa faccio?" si scosse la testa tra le mani, molto confusa.
Aelita aveva riposto la sua fiducia in Xana, ma gli altri?
Odd la pensava come lei, ma Jeremy, Ulrich e Yumi? Inoltre William sembrava proprio non volerne sapere di tutta questa storia. Xana come li avrebbe convinti a fidarsi di lei? 
Finite anche le ultime lezioni, la ragazza si diresse velocemente al suo alloggio, liquidando con un gesto i suoi amici e scappando via come una furia, sotto i loro sguardi avviliti. Con il fiatone, arrivò in corridoio, proprio diretta alla porta di camera sua. Aspettò un attimo prima di entrare, ma si sentì tossire dall'altra parte. Girò la maniglia della porta e quello che vide la fece rimanere senza parole. Le ci vollero pochi minuti di riflessione per capire cosa fosse successo.
Xana era avvolta nell'accappatoio rosa della ragazza -un po' corto per lei- mentre, con un asciugamano bianco, cercava di asciugare l'ammasso di capelli arruffati che aveva in testa, scuotendola violentemente.
Quando la corvina sentì aprirsi la porta, vedendola, quasi non le venne un infarto. Tuttavia si sollevò in modo preoccupante nel vedere che era soltanto Aelita. Prese il foglio del quaderno e la penna per scrivere spiegazioni.
Purtroppo, la domanda venne spontanea: "Cos'hai fatto mentre non c'ero?"
Xana, presa dal panico, scrisse velocemente: -Scusami tanto! Ho pensato che questo fosse il momento adatto per andare a fare una doccia! Non c'era nessuno e io ne avevo tanto bisogno!-
"...Ah." commentò la rosa. In effetti non ci aveva pensato. Dopo tanto tempo che non ne faceva uno, ne aveva tutta la necessità "Va bene allora."
-Eh? Tutto qui? Non sei arrabbiata?- le domandò, l'altra, stupefatta, scrivendo sul foglio. In effetti doveva essere più arrabbata per l'accappatoio che per altro.
"No. Non preoccuparti, anzi hai avuto un'ottima idea. Solo che adesso dovresti usare un'asciugacapelli per asciugarli più in fretta, sai?" 
-Si però se fosse passato qualcuno, mi avrebbe sentito usarlo.- rispose subito -Quegli apparecchi fanno troppo rumore.-
"Giusto." accordò imbarazzata Aelita per non averlo pensato "Non preoccuparti, ora che ci sono io, possiamo usarlo. Va bene?"
-Va bene. Anche perchè non so come avrei fatto ad asciugarli.- scrisse, ridacchiando.
Sentirono bussare tre colpi alla porta, ed entrambe girarono gli sguardi. 
"Aelita, sei dentro?" era Jeremy. Probabilmente in compagnia di Odd e Yumi.
Allarmate, le due ragazze si fissarono per due secondi. Poi Aelita si diresse alla porta, mentre Xana si buttò a capofitto dentro l'armadio, per coprirsi in fretta con le coperte del futon.
"Un momento!" esclamò lei, con tono preoccupato, aprendo lentamente con la chiave. Una volta assicuratasi che la ragazza fosse ben coperta, spalancò ai suoi amici, ma non li fece entrare. Xana si affacciava da dentro l'armadio per far vedere che era ancora lì. Subito si notarono i capelli sciolti e bagnati, e che aveva iniziato a tremare dal freddo.
"Uhm... Yumi? Puoi aiutarmi un attimo?" le chiese Aelita, quasi con una faccia da ebete, e imbarazzata "Xana è andata a farsi una doccia, ma non ha niente da mettere...e con niente intendo...niente."
A questa confessione, la vergogna fece il resto: i tre ragazzi si allontanarono a passo svelto dall'entrata, visibilmente imbarazzati. 
"Aehm... Io devo andare a studiare. Scusatemi." li liquidò Jeremy, coprendosi mezza faccia con le mani, nonostante gli occhiali. 
"Io e Odd invece ce ne andremo in camera." il castano prese l'amico per un braccio, trascinandoselo a forza, nonostante le proteste "A più tardi." salutò Yumi, e chiuse la porta.
Xana sospirò distrutta, non sapendo come uscire da quella imbarazzante situazione. Decise di lasciarsi andare alle cure delle due ragazze, senza pensarci troppo.

 
 
Intanto, dall'altra parte della Francia...
"CHE DIAMINE VUOL DIRE CHE IL SOGGETTO È EVASO?!" un losco figuro vestito in modo elegante, sbraitava a squarciagola verso un gruppo di scienziati, intenti a beccarsi il gigantesco vocione dell'uomo "Razza di ignoranti! Non capite come quella mocciosa fosse importante per il nostro progetto?! E come ha fatto a fuggire?!" 
"S-signore, non lo sappiamo ancora con certezza. Dovremmo verificare i file video per controllare come sia stato possibile." rispose uno di quelli. Uno scienziato alto e secco, anziano e con la puzza sotto il naso "Possiamo prendere in considerazione l'idea che sia stata aiutata."
"È vero!" ne rispose un altro. Una figura in carne e più bassa, ma con un volto non convincente "Non abbiamo nemmeno controllato gli infrarossi del programma! Deve essere successo qualcosa di anomalo."
"E PERCHÈ NON VI SBRIGATE A CONTROLLARE?! SOSPENDETE OGNI ESPERIMENTO FINO AL SUO RITROVO!" ordinò, alzando la voce. 
"Ma signore! Non possiamo!" strillò il terzo: una donna scura di pelle, occhialuta e ben truccata, che portava con se diverse cartelle mediche "Ci sono numerosi soggetti riusciti a nostra disposizione! A che cosa ci serviva quella ragazzina comunque?"
"Te lo dico io a che cosa! È il primo soggetto sperimentale riuscito! Ergo, potrebbe farci perdere tutti i dati su cui abbiamo lavorato per tutto questo tempo! Inoltre quella ragazzina serve a ricattare Anthea! Se sapesse cosa è successo, terminerebbe i test del progetto e cercherà in tutti i modi di scappare nella rete! CAPISCI ORA A COSA SERVE?!" seguirono una serie di insulti ai tre scienziati per la loro inutilità, e di come l'urlare gli facesse venire il mal di testa e l'innalzamento della pressione "Voglio subito che la troviate! Non importa in che modo! E fatelo immediatamente!"
L'uomo, dopo aver finito la predica, e aver lasciato il trio imbambolato come un'orda di zombie, si recò a passi forti verso quello che doveva essere il suo ufficio. Entrò e, senza farsi vedere da nessuno, sbarrò la porta con i codici a barre.





E dato che lo avevo già scritto, in buona parte, vi porto anche il quarto capitolo!
Un po' corto, narriamo qualche cosa comica sul momento, come Xana che non si capacita ancora di come sia bello tornare a mangiare e di quanto una doccia fredda faccia bene a tutti!
Lo ammetto. Un po' noioso.
Ma non temete! Da come avrete già capito, i veri problemi arriveranno presto!
Alla prossima!
   
 
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