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Autore: Florafairy7    01/09/2017    3 recensioni
[ Sequel di "Profumo di un Fiore d'Inverno"]
Tante novità aspettano le Winx in questo nuovo anno! Dopo aver salvato per l'ennesima volta la Dimensione Magica dalla strega Yana, le sei fate possono concludere il loro percorso di studi ad Alfea. Ognuna di loro seguirà la sua strada tra dubbi e difficoltà entrando nel mondo adulto, ma resteranno divise per poco: una nuova minaccia incombe sulla Dimensione Magica e ci sarà bisogno di loro per combatterla.
{In collaborazione con Ariel99}
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brandon, Flora, Helia, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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NEL POSTO SBAGLIATO AL MOMENTO GIUSTO

Il giorno seguente la dottoressa Tecna arrivò nel suo laboratorio puntuale come sempre, lì trovò Judy, che le porse con gentilezza il camice, e trovò Diana, Lana, Tiana, del dottor Alexander però neanche l'ombra.

"Gli avevo chiesto di tener conto delle misurazioni della lunghezza!" Si lamentò Tecna constatando l'assenza del dottore.

"Ecco le sue misurazioni." Disse Lana porgendole degli appunti, "E cerchi di non parlar male del dottore in sua assenza."

Tecna sembrò più stupita che altro e si rivolse alle tre:

"Ma non ve ne rendete conto? Fate tutto il suo lavoro mentre lui... lui non fa niente e se ne prende il merito!"

"Lei non capisce, noi siamo le sue assistenti, le più competenti." Replicò Tiana gettando un'occhiata a Judy, la giovane dai capelli mogano guardò altrove fingendo di non cogliere l'allusione.

"No, voi siete le più stupide, e lo dico per il vostro bene! Lo ammetto, per quanto non mi stiate simpatiche siete davvero brave e non è giusto che Alexander si prenda i meriti del vostro lavoro."

"Il dottor Alexander..." Stava dicendo Diana ma in que momento entrò proprio lui terminando la frase della sua assistente:

"... è arrivato! Allora, come stiamo messi oggi?" Chiese infilandosi il camice.

"È tutto perfetto, dottore." Rispose Lana, guardandolo adorante, così come facevano le sue amiche.

"Molto bene. Avete completato quel lavoro che vi avevo dato?"

"Certamente, dottore." Rispose Tiana, il dottore sorrise mandando le tre in brodo di giuggiole sotto lo sguardo accusatore di Tecna.

"Come farei senza di voi?"

"Glielo dico io!" Sbottò Tecna rompendo l'idillio. Il dottore aggrottò la fronte, Tecna si piazzò davanti a lui e lo guardò dritto negli occhi puntandogli il dito contro.

"Lei è uno scansafatiche! Non so come abbia fatto ad entrare in questo laboratorio ma sappia che lei non è degno di indossare questo camice! La scienza è un'arte esatta a cui pochi hanno il privilegio di accedere e lei è una vergogna! Non rispetta il suo lavoro e non rispetta i suoi colleghi e se fosse per me la caccerei via a pedate!" Tecna era rossa in viso e riprendeva fiato. Le capitava molto poco spesso di perdere la pazienza in quel modo ma se c'era una cosa che le era peculiare era che la fata della tecnologia era diretta, schietta e non amava le mezze misure. E poi si parlava di scienza e lei non poteva accettare simile affronto. Si sarebbe aspettata di tutto, ma non ciò che accadde subito dopo.

"Tecna, perché non cerca di mantenere la calma?" Chiese il dottore con aria rassicurante alzandole il mento.

"Non si azzardi a..." Il dottore però la zittì poggiandole una mano sulla bocca, poi le spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. "Voglio solo che..."

"È permesso?" Chiese Timmy entrando con un sorriso e portando fra le braccia qualche libro, sopra essi degli appunti, e sopra essi un palmare. Tecna si voltò subito verso di lui dando le spalle al dottore, ma l'espressione di Timmy era comunque sorpresa. Tecna deglutì e poi sorrise andando incontro al suo ragazzo.

"Puntuale come sempre!" Esclamò, "Sono contenta che tu sia qui. Stavo per avvertirvi," Disse poi ai suoi colleghi. "Io e Timmy dobbiamo lavorare ad un progetto riguardante le ombre e mi sono permessa di mettere a disposizione il laboratorio." Non ci fu una reazione immediata, c'era ancora un po' di tensione nell'aria. Fu il dottor Alexander ad andare verso di lui per primo.

"È un piacere rivederti, Tommy."

"Timmy." Lo corresse il giovane, piuttosto imbarazzato. Posò le sue cose sul tavolo da lavoro. "Judy." Salutò, Judy sorrise timidamente inarcando le labbra sottili.

"Io sono Lana."

"Io sono Tiana."

"E io sono Diana." Si presentarono le tre, Timmy abbozzò un sorriso aggiustandosi gli occhiali.

"È un piacere conoscervi."

"Interessante!" Esclamò Tiana, prendendo uno dei fogli di Timmy e leggendo in fretta. "Ombre, eh?" Chiese la giovane dottoressa.

"Se ne intende?" Chiese Timmy, sorpreso.

"No, non se ne intende!" S'intromise Tecna, strappando il foglio di mano a Tiana. "Potete tornare al vostro lavoro, noi abbiamo da fare." Le tre gettarono un'occhiata a Timmy e poi raggiunsero il dottore.

"Ochette." Sussurrò a Timmy, ma lui non replicò, anzi, rimase serio. "Allora, a cosa avevi pensato?"

"Sì, beh, mi era venuta un'idea..." Borbottò Timmy sbloccando lo schermo del suo palmare, poi premette dei tasti e apparirono degli ologrammi. "Riflettendo su ciò che è successo a Brandon, sì, sul fatto che non è riuscito ad attaccare le ombre, ho pensato che l'unico modo per farlo sarebbe quello di rendere le ombre concrete, renderle materiali!"

"Mi sembra un'idea geniale!" Esclamò Tecna.

"Grazie, e allora ho pensato ad un dispositivo di questo genere che..."

"Dottoressa." Li interruppe il dottor Alexander, Tecna sospirò e chiese, scrollando le spalle:

"Ora che succede?"

"Può venire qui un secondo?" Chiese il dottore, che era di fianco al telescopio, Tecna allora lo raggiunse.

"Manca il contatto di attivazione." Fece notare Judy con un cenno verso l'ologramma. Timmy sulle prime fu un po' in imbarazzo ma poi rispose alla ragazza:

"Sì, lo so... è solo che avevo pensato ad una fonte elettromagnetica, ma non è compatibile con la magia."

"Perché non prova con una fonte utopica?"

Timmy assottigliò gli occhi, riflettendo, poi prese subito la penna per fare dei conti sul suo blocchetto e si rivolse allora a Judy con un gran sorriso.
Alexander invece si rivolse a Tecna:

"Non credo che il mio laboratorio sia il posto adatto per i vostri lavori."

"Solo perché Timmy ha attirato l'attenzione delle sue assistenti?" Ribatté Tecna, Alexander alzò entrambe le sopracciglia.

"Non sono uno che si lascia intimidire facilmente! Anzi, piuttosto, io e lei avevamo un discorso in sospeso, ciò che cercavo di dirle è che..."

"Judy, è assolutamente geniale!" Esclamò Timmy e tutti si voltarono, Judy arrossì e, spostandosi una ciocca di capelli dietro all'orecchio, replicò:

"La mia intenzione era solo quella di dare una mano, ma in fondo poteva arrivarci anche da solo."

"No, non ci avevo pensato invece!"

"Cos'avete scoperto?" Chiese Alexander con una punta di scherno nella voce.

"Utilizzare un'alimentazione di tipo utopico ci permetterà di usare la magia, tutto torna, finalmente il delta è positivo!" Rispose Timmy, eccitato.

"Timmy, è davvero fantasico, finalmente potremo combattere quelle ombre!" Esclamò Tecna con un sorriso, Timmy non replicò.
Su Sakoma invece Musa era nel paddock e cercava di aiutare Mignolo, il prostignac di cui si stava prendendo cura, a seguire le sue scie magiche, purtroppo per lei ogni suo tentativo sembrava fallire. Musa abbassò la testa, lasciando cadere le braccia.
"Oh, andiamo, Mignolo, non è possibile! Cerca almeno di impegnarti!" Fu distratta da una risata, si voltò per vedere Sebastian appoggiato alle sbarre del paddock e lo raggiunse dicendo:

"Non c'è niente da ridere!"

"Tu dici? A me sembra che quel prostignac non abbia alcuna voglia di muoversi!"

"Il mio compito non è fargli fare ginnastica. Il fatto è che ha dei problemi a riconoscere i suoni, suo unico mezzo per orientarsi, e mi sta dando un bel filo da torcere!" Concluse sospirando. Sebastian mise giù la balla di fieno che doveva trasportare e disse:

"Sono sicuro che ce la farai, sei riuscita a cavartela con un drago di ghiaccio!" Fece un cenno a Polaris che poco distante faceva merenda, Musa sospirò.

"Lo spero... sai, a volte ho paura di essermi buttata a capofitto in questa cosa senza neanche riflettere, ma il punto è che quando ho avuto l'idea sembrava tutto così semplice e possibile."

"Possibile: indubbiamente. Semplice?... mh, non credo proprio. Ma questo non vuol dire che tu non debba continuare ad impegnarti. Musa, in te vedo molti talenti, non scoraggiarti." Musa saltò dalla staccionata per arrivare al fianco di Sebastian e gli disse:

"Sembri uscito da un bigliettino d'auguri!" Lo abbracciò, ma poi si scostò subito quando lo vide arrivare. "Jackson!" Il principe sorrise e la salutò, Sebastian fece un inchino.

"Vostra altezza."

"Sebastian, va' a preparare Spartan." Ordinò Jackson, lo stalliere annuì e si allontanò in fretta, non prima però di gettare un'occhiata alla fata della musica che sembrava completamente presa dal principe.

"Esci?" Chiese Musa.

"Sì, non voglio che Otto venga qui, le dame sono pettegole." Rispose Jackson.

"Oh... e in merito a cosa potrebbero spettegolare?" Chiese ancora Musa, torcendosi le mani.

"Voglio fare un regalo a Flora." Disse Jackson con un sorriso accennato.

"Oh..." Replicò Musa, cercando di non dare a vedere quanto ci fosse rimasta male per quella risposta. "Tra... tra voi due come sta andando?"

"Piuttosto bene, direi. Ci stiamo conoscendo meglio e almeno le ultime volte che abbiamo parlato non ha menzionato quell'Helia quindi mi direi a buon punto. E poi credo che stia cominciando a provare qualcosa per me, ieri... sì, ieri mi ha abbracciato! Immaginerai il mio imbarazzo, eravamo persino da soli nelle mie stanze e io non mi aspettavo certo una tale manifestazione d'affetto!"

"Ma che bella notizia!" Esclamò Musa con eccessiva gioia ma con gli occhi che le si riempivano di lacrime. "Ora scusami, ma c'è un prostignac che ha bisogno di me!" Disse poi e scavalcò la staccionata del paddock dopo che il principe, avendola salutata con un cenno, si diresse verso le scuderie.

La principessa Aisha invece quella mattinata la trascorse con il Consiglio e con suo padre, era seduta al tavolo con quegli uomini che discutevano sulle tasse e sul fatto che su Andros ci fosse bisogno di un nuovo sistema idrico e i nobili presenti, sotto lo sguardo annoiato di Aisha, discutevano su chi fosse il più adatto per occuparsi della cosa. Non era che non amasse il suo pianeta, ma amava di più il suo paladino e lui era lontano da lei.
"Cosa ne pensate, principessa?" Chiese lord Farad, un marchese dalla pelle scura e il naso importante.

"Io..." Balbettò Aisha, guardò suo padre e lui la richiamò con lo sguardo. "... io credo che il re abbia preso la decisione giusta."

"Ovvero?" Chiese  lord Tarik guardando il re. Teredor, mantenendo la calma, rispose:

"Che il Consiglio si scioglie, ci riuniremo domani e vi comunicherò la mia decisione."

I nobili non furono molto contenti della decisione presa dal re e, nonostante gli inchini, andando parlottavano animatamente. Quando tutti lasciarono la sala del Consiglio, Teredor si rivolse a sua figlia, accigliato.
"Aisha, non puoi comportarti in questo modo."

"Lo so, papà, mi dispiace, non capiterà più."

"I nobili si aspettano che tu sia interessata e che faccia i loro interessi fin tanto che è nelle tue possibilità, ricorda che dipendiamo molto da loro."

"Sì, lo so, papà." Annuì Aisha con espressione cupa. Teredor prese un respiro e sedette accanto a lei.

"Che cosa succede?"

"Niente, papà, sto bene."

"Ne sei sicura?" Chiese ancora il re, storcendo le labbra.

"Sì, tranquillo." Rispose Aisha, alzandosi e lasciando la stanza.

Su Eraklyon, Brandon era nell'armeria alla ricerca di una spada dopo che la sua era stata polverizzata dalle ombre. Passava in rassegna le spade nei foderi cercando quella che più gli si addicesse, non la trovò, ma quando sentì che si stava riunendo il plotone fu costretto a prenderne una di fretta e raggiungere gli altri. Erano tutti in riga, il maggiore passò accanto ad ognuno dando ordini.

"Armand du Pléssis, raggiungi il principe Sky, deve recarsi all'ambasciata di Mallarmé. Bravo, prepara i cannoni, devono essere lucidati per la parata. Anduze de Saint-Bonnet..."

"Con tutto il rispetto, signore." Disse Brandon fermando il maggiore, questi fece un passo indietro alzando un sopracciglio, Brandon lo guardò dritto negli occhi. "Sono io lo scudiero del principe Sky, sarebbe mio compito accompagnarlo."
Il maggiore ridacchiò.

"E io ho deciso che tu luciderai i cannoni."

"Ma..."

"Niente ma!" Gli urlò in faccia il maggiore. "Tu esegui i miei ordini, sono io che comando qui! Ed è arrivato il momento di circondare il principe di persone degne di stare alla sua presenza."

"E con questo cosa vorrebbe dire?" Chiese Brandon accigliato.

"Lo sai bene cosa voglio dire, Bravo, per questo non fare domande ed esegui i miei ordini perché è questo il tuo posto." Rispose Sisley, e passò avanti. Quelli che erano lì con lui ridacchiarono e Brandon era orgoglioso.

"Sarà meglio che chieda a qualcun altro di lucidarle i cannoni, maggiore. Il mio posto è col principe Sky." Disse rompendo la riga, il maggiore, che gli dava le spalle, rimase per un attimo fermo.

"Il maggiore ha dato a me l'ordine, Bravo." Ribatté Armand du Pléssis con la sua irritante voce, Sisley con la mano gli fece gesto di tacere. Si voltò e si avvicinò a Brandon a grandi passi, il giovane non si mosse e sostenne il suo sguardo.

"Forse non lo hai capito. Il tuo posto non è qui, sei qui soltanto perché l'ha voluto il principe ma tu, Bravo, non sei nessuno, mi hai capito? Nessuno." Sorrise con uno sguardo impietosito. "E non sarai mai nessuno, non potrai mai, perché è così che va il mondo. Soltanto chi è degno può servire il nostro re, sei finito qui per qualche sorta di scherzo del destino, forse per farti vivere un'illusione... Azzardati un'altra volta a contestare i miei ordini ed andrò contro il volere del principe. Ti sei fatto un nemico, sappilo."

Brandon non abbassò lo sguardo, non lo fece ma sentiva di morire dentro. Stava lottando a fatica con quella parte di sé che voleva prendere a pugni quel repellente essere umano di fronte a lui, ma la ragione fortunatamente ebbe la meglio. Non poteva perdere quel posto, non dopo quello che aveva fatto per guadagnarselo. Sapeva di valere, non era l'amicizia di Sky che lo aveva portato lì, lo sapeva e non doveva dimenticarselo.

Quello stesso pomeriggio Flora fu invitata dal principe a prendere il tè. Quella stanza era così diversa da com'era quando ci era stata in inverno, ora era luminosa e piena di vita. I due erano seduti insieme sul divanetto di fronte al camino spento, le guardie erano state lasciate fuori la porta e loro poterono parlare con maggiore libertà.

"Jackson, mi rendo conto delle preoccupazioni di tuo padre, ma così mi sento come un uccellino in gabbia e la mia magia non scappa!" Stava dicendo Flora, dopo che Jackson la ebbe messa al corrente delle impressioni di suo padre.

"Capisco, ma ti ho già spiegato come è giusto che tu debba comportarti. Flora, ne va della reputazione mia e di mio padre agli occhi dei nobili e credimi se ti dico che loro sono fondamentali. E poi, sei una keimerina, sei unica nel tuo genere, e non sappiamo se qualcuno lì fuori brami la tua magia."

"Che posso dirti..." Sospirò la fata. " ... allora sono confinata in questo palazzo?"

"Voi ragazze moderne non vi capisco affatto! Ai miei tempi non c'era cosa migliore per una dama! Sai qual è il problema? Che non hai delle dame da compagnia, se te ne scegliessi un paio la vita a corte sarebbe molto più piacevole. È come se tu non volessi ambientarti su Sakoma."

"No, non è questo... è solo che..." Il suo cellulare squillò, lo tirò fuori dalla tasca dei jeans e vide chi era che chiamava. "... scusami, ma è davvero urgente."

Jackson le fece cenno con la mano di poter rispondere, accettando la chiamata dal cellulare di Flora apparì uno schermo con i visi delle sue amiche, Jackson era stupito.

"Ragazze, che succede?" Chiese Flora, capendo che non era una chiamata fatta per chiacchierare.

"Torrenuvola è sotto attacco!" Rispose Bloom, allarmata.

"Che cosa?!" Esclamò Flora.

"Sono le ombre, Faragonda mi ha inviato una richiesta di aiuto, dobbiamo sbrigarci!"

"Ma perché non se ne occupano le streghe? È la loro scuola!" Puntualizzò Stella, annoiata.

"Perché sono streghe, Stella." Replicò Flora. "Va bene, ragazze, avverto Musa e..." Poi però guardò Jackson, lui  non sembrava contento. "Torno presto, nessuno si accorgerà della mia assenza, te lo assicuro!"

"Se hanno bisogno di te devi andare." Concesse il principe, Flora gli sorrise.

"Ragazze, avverto Musa e arriviamo!"

Musa stava accompagnando Mignolo alla sua cuccia quando vide arrivare Flora con gran fretta.
"Flora, che succede?" Chiese Musa, sorpresa. Flora, col fiato corto, rispose:

"Torrenuvola è sotto attacco, dobbiamo andare!"

"Dobbiamo sbrigarci, vieni!" Esclamò la sua amica, Musa allora corse da Polaris, Flora la seguì ed entrambe saltarono in groppa al drago di ghiaccio spiccando il volo verso Torrenuvola.
Le grandi ali di Polaris le fecero arrivare lì in poco tempo, infatti quando raggiunsero Torrenuvola anche le loro amiche erano appena arrivate lì. Tutte si trasformarono nella loro forma butterflix e, in volo, cercarono di capire cosa stesse succedendo alla scuola.
Torrenuvola, che aveva sempre avuto un aspetto un po' tetro, era avvolta da uno strano alone, un' aurea magica molto potente che non aveva a che vedere con le streghe al suo interno.

"Ragazze, tutto quello che possiamo fare è mettere al sicuro le studentesse, non possiamo combattere le ombre!" Disse Bloom alle sue amiche, così le sei fate volarono nella scuola.
Le studentesse di Torrenuvola correvano a destra e a manca, sconvolte e spaventate. Nonostante fossero streghe, infatti, quelle ombre sembravano essere loro nemiche e loro non avevano le capacità per difendersi o combattere. Le ombre erano ovunque, ed erano ombre vive. Inghiottivano ciò che trovavano sul loro cammino mentre le giovani streghe cercavano di mettersi in salvo.

"Per di qua! Per di qua!" Urlava Bloom, aiutata da Aisha, per far uscire le streghe.
Stella provava con incantesimi di luce ma venivano inghiottiti dalle ombre.

"Salite, su, forza!" Esclamò Musa, prendendo con sé in groppa a Polaris un gruppo di streghe.

"Flora, Tecna, assicuratevi che la Griffin stia bene!" Gridò Bloom, le sue amiche annuirono e si diressero velocemente verso l'ufficio della preside di Torrenuvola. I corridoi della scuola erano cupi, più del solito, e raggiungere l'ufficio della Griffin non fu affatto facile. La scuola sembrava aver cambiato la sua struttura, i corridoi sembravano intrecciati fra loro.

"Tecna, cosa sta succedendo?" Chiese Flora quando furono costrette a fermarsi di fronte ad un vicolo cieco.

"Non è tutta la loro magia, è qualcosa che sta accadendo anche nelle nostre menti!" Rispose la sua amica.

"Dobbiamo raggiungere la Griffin, e in fretta!" Convenne Flora. Lei e la sua amica si divincolarono per i tetri corridoi fino a raggiungere l'alta torre. Con un colpo Tecna sfondò la porta ed entrò con Flora. Trovarono la preside Griffin che aveva sotto le braccia una serie di artefatti magici e stava compiendo un incantesimo di fronte alla sua sfera di cristallo.

"Preside Griffin, dobbiamo andare subito via di qui, non possiamo combattere queste ombre!" Esclamò Flora, la Griffin alzò lo sguardo verso di loro.

"Non capite? Queste sono ombre e la mia scuola è piena di fonti di magia oscura! Devo tenerle lontane!"

Flora e Tecna si guardarono, in quel momento arrivò Bloom.

"Preside Griffin, abbiamo evacuato la scuola ma ora tocca a lei!" Disse la principessa, la preside capì che il tempo stringeva così con un incantesimo interruppe il collegamento alla sfera di cristallo e seguì le tre fate.

"Dobbiamo sbrigarci!" Esclamò Bloom, la preside correva dietro alle fate e con sé aveva vari oggetti: talismani, sfere, un paio di grimori e dei pendenti. Andando un grimorio le cadde di mano e Flora fu costretta ad andare a prenderlo. "Winx, aspettate!" Si fermò di colpo la Griffin e con lei le ragazze. "Ho portato con me quello che credevo potesse essere pericoloso lasciare, ma ho dimenticato la cosa più importante: il Codex! È nella cripta di Torrenuvola e se quelle ombre ci arrivano..."

"Non dica altro, preside Griffin!" Affermò Bloom con determinazione. "Flora, Tecna, portate la preside al sicuro, io..." Bloom non riuscì a terminare la frase, quello che vide accadere paralizzò lei e tutte le altre.

"C-che cosa sta succedendo?" Balbettò Flora, indietreggiando, mentre un'ombra densa come inchiostro scivolò dalle pareti ed iniziò a camminare verso di lei. L'ombra divenne più grande, tanto grande che sembrava si stesse erigendo un muro tra Flora e le sue amiche. "Ragazze?!" Esclamò Flora, spaventata.

"Flora, vieni via di lì!" Urlò Bloom, "Io vado a prendere il Codex!" Disse poi alla preside e a Tecna e fece per volare dall'altra parte dell'ombra, ma Tecna la fermò.

"Bloom, no! Non puoi passare attraverso l'ombra!"

"Ragazze, vi prego, fate qualcosa!" Implorò Flora mentre l'ombra quasi viscosa la separava dalle sue amiche.

"Flora, non passare attraverso l'ombra, mi hai capito?!" Urlò Tecna mentre ormai il muro d'ombra le aveva completamente divise.

"Sì!" Rispose Flora, col cuore a mille, mentre l'ombra si faceva strada verso di lei. "Ragazze, per favore, aiutatemi!" Le pregò.

"Tranquilla, devi stare calma, andiamo a chiamare le altre! Tu non toccare le ombre per nessun motivo, chiaro?!" Replicò Tecna dall'altra parte. Flora non rispose. "Flora?!"

"Sì! Sì! Ma sbrigatevi!" Rispose la keimerina, quasi paralizzata dalla paura.

Tecna e la preside scattarono per andare ma Bloom rimase ferma guardando la parete d'ombra.

"Bloom, dobbiamo andare, sbrigati!" La incitò Tecna e così, dopo un'ultima occhiata all'ombra, Bloom le seguì.

Flora, dall'altra parte, aveva le lacrime agli occhi e la bocca impastata dalla paura. Tutto intorno a lei stava diventando buio, più di quanto già non fosse, e l'ombra si espandeva a macchia d'inchiostro. La fata fece dei passi indietro.

"Tempesta ghiacciata! Soffio d'Estate!" Lanciò, ma i suoi colpi furono inghiottiti dall'ombra. Essa si espandeva sempre di più e man mano più velocemente e così, dopo qualche passo all'indietro, Flora fu costretta a correre. E corse perché non poteva volare, le ombre avevano preso tutte le pareti e alzarsi in volo sarebbe potuto essere pericoloso, avrebbe potuto toccarle. Perché non doveva? Tecna era stata chiara, ma cosa sarebbe successo? Quei pensieri non fecero che aumentare la sua paura. Era sola nei corridoi di una scuola inseguita da ombre. Era terrorizzata. Le ombre avanzavano come acqua e Flora corse in fretta, sembrava che avessero una meta perché ogni angolo aveva una sola uscita, erano loro che stavano gestendo il percorso. E allora Flora capì: volevano arrivare al Codex.

Al di fuori della scuola le Winx si riunirono, con loro la preside Griffin, Ediltrude e Zarathustra.

"Cosa vuol dire che è rimasta dentro la scuola?!" Esclamò Aisha sconvolta dopo che Bloom e Tecna riferirono tutto.

"Le ombre... le ombre l'hanno inghiottita e... dovevo andare a prendere il Codex e invece..." Singhiozzò Bloom.

"Bloom, non è ancora finita!" La richiamò Tecna anche per dare coraggio al gruppo. "Ho detto a Flora di non toccare l'ombra per nessun motivo, starà bene."

"Sì, ma dobbiamo trovare un modo per tirarla fuori da lì, e in fretta!" Aggiunse Musa.

"E quale sarebbe?!" Chiese Aisha, agitata.

"Non lo so!!" Rispose Musa, esasperata.

"Preside Griffin, la prego, ci dica che lei sa come aiutare Flora!" Disse Stella, la Griffin guardò le sue due colleghe e rispose:

"Mi dispiace, Stella, ma queste ombre non sono frutto di una semplice arte oscura..."

"Timmy... Timmy, mi senti?" Sentirono Tecna e si voltarono verso di lei, a quanto pareva la fata si era messa in contatto col suo ragazzo. "Ho bisogno del tuo aiuto." Così Tecna spiegò la situazione a Timmy sperando che il suo ragazzo avesse una soluzione per lei. "No, non le abbiamo toccate, e io e Bloom abbiamo persino già dimenticato quanto successo, ricordiamo solo il racconto che abbiamo fatto alle altre. Non abbiamo idea di dove possa essere. Okay, okay, va bene... ti aspetto." Staccò la chiamata e si rivolse alle sue amiche: "Secondo Timmy un modo per diradare le ombre sarebbe usare la polvere di stelle."

"Okay!" Esclamò Musa.

"Non possiamo, è su Solaria e ci vorrebbe troppo tempo!" Contestò Stella, Musa abbassò lo sguardo.

"Ragazze, io credo di sapere dove possa essere Flora." S'intromise la preside Griffin.

Flora era nella cripta di Torrenuvola, era entrata e aveva chiuso la porta. Sperando di ripararsi aveva effettuato un incantesimo di occultamento facendo scomparire la porta che la separava dalle ombre. Fece dei passi indietro riprendendo fiato.

"La mia scuola è in pericolo, non è vero?"

Flora si voltò e vide Discorda, la pixie custode del Codex di Torrenuvola, che con un' aura magica proteggeva il codice.

"Queste ombre vogliono impossessarsi del Codex ma nessuna magia può colpirle!" Spiegò Flora disperata mentre, e non fu solo una sua impressione, la cripta diventava più scura.

Brandon stava andando in camera sua in quegli istanti, la giornata era finalmente finita e quella giornata aveva fatto altamente schifo. La sua uniforme era tutta sporca e i suoi capelli erano in disordine, era dunque certo che quella giornata non poteva andare peggio. Camminò per i corridoi incrociando la servitù del palazzo, sorridendo a qualcuna e salutando qualcuno, ma prima che potesse prendere le scale vide un volto familiare accanto alla finestra che si agitava parlando al telefono, lo raggiunse.

"Timmy? Che ci fai qui?" Chiese Brandon al suo amico.

"Okay, senti, dammi il tempo per riflettere, magari trovo una soluzione più veloce... ti richiamo." Timmy staccò la telefonata e si rivolse al suo amico. "Brandon, ciao." Poi tornò al suo palmare pigiando tasti smaniosamente.

"Ehm... Timmy, va tutto bene? Mi sembri piuttosto agitato. E poi cosa fai qui su Eraklyon?" Chiese ancora Brandon, estremamente confuso.

"Sono venuto per lavorare con Tecna, ma Torrenuvola è stata attaccata dalle ombre." Rispose Timmy senza staccare gli occhi dal palmare.

"Cosa? E le ragazze sono lì?"

"Sì, e credevano di avere la situazione sottocontrollo, ma..." Timmy non continuò la frase per continuare a lavorare.

"Timmy!" Esclamò Brandon schioccandogli le dita davanti alla faccia, il suo amico occhialuto fu costretto a guardarlo. "Ma...?"

"Ma le ombre hanno preso il controllo della scuola, e Flora ci è rimasta intrappolata dentro."

"Che cosa?! Timmy, dobbiamo sbrigarci!"

"A fare cosa? Sto cercando di trovare un modo per diminuire la densità della loro scia magica, e Tecna prova a fare lo stesso!"

"Beh, io non ce la faccio a rimanere qui sperando che voi due risolviate un'equazione. Vado su Magix!" Concluse Brandon e si allontanò a grandi passi, a quel punto Timmy lo seguì.
Arrivarono in cortile dove salirono in sella alle loro windrider. "Dov'è Sky?" Chiese Timmy.

"Non lo so." Rispose Brandon.

"Ma tu sei il suo scudiero." Puntualizzò lo scienziato.

"Guarda, non apriamo questo discorso!" Brandon s'infilò il casco e, seguito da Timmy, partì alla volta di Magix.

"Tecna, cosa succederebbe se toccassimo le ombre?" Chiese Aisha, una parte di lei pensava di entrare nella scuola.

"Nel peggiore dei casi verremmo disintegrate."

"E nel migliore?" Chiese Musa, preoccupata.

"Non lo so, so molto poco a proposito di queste creature, ma so che che sono in grado di disintegrare la materia su cui si appoggiano." Rispose Tecna che, con fare smanioso, premeva tasti sul suo palmare.

Le Winx erano ferme sul ponte che portava alla scuola, minuscole rispetto all'imponente struttura. Non si erano mai sentite tanto impotenti.

"Proviamo con una convergenza, magari..." Stava dicendo Bloom ma la preside la fermò subito:

"Per fare cosa, distruggere la mia scuola?! Attacherete la scuola e non l'ombra, e nella peggiore delle ipotesi ferireste la vostra amica!"

Le ragazze si guardarono, era come se quelle ombre fossero arrivate al loro petto.
Flora, nella cripta, si era avvicinata al Codex e all'aura di luce che lo proteggeva.

"Il tuo trucco non le terrà lontane al lungo." La informò Discorda.

"Lo so, ma non so cos'altro fare!" Scoppiò in lacrime. "Sono spaventose, mangiano quello che hanno sul loro cammino. Mi sono voltata solo una volta e non ho visto nulla." Disse fra i singhiozzi. "Vorrei poter fare qualcosa, vorrei davvero poter fare qualcosa! Discorda, tu... tu hai qualche idea?"

"Io sono solo una custode, e rimarrò col Codex fino alla fine." Rispose la pixie in maniera pacata.

"Oh, bene... perché sono finita qui? Io non dovevo finirci qui perché non so come uscirne!" Si coprì il viso con le mani continuando a piangere. Aveva una paura tremenda, ormai era sulla soglia del precipizio e non c'era via di fuga. La sua magia non sarebbe servita a nulla contro quelle creature. Un colpo la fece trasalire. "Che cosa è stato?" Chiese allarmata. Un altro. Flora fece un passo indietro. E poi l'ombra inghiottì la cripta.

Le ragazze furono sorprese di vedere Timmy e Brandon.

"Timmy, hai avuto un'idea da attuare?" Chiese Tecna, speranzosa.

"No, ho solo risolto parte del calcolo e forse..."

"... Brandon, fermo!" Esclamò Bloom andando a pararsi davanti al suo amico. "Cosa credi di fare?"

"Ehm, non lo so... entrare nella scuola forse?" Replicò lo scudiero.

"Non puoi farlo." S'intromise Musa, Brandon la guardò in attesa di una spiegazione. "Non puoi toccare le ombre."

"Cosa potrebbe succedere?" Chiese Brandon, alzando un sopracciglio.

"Finiresti disintegrato, ecco cosa." Rispose Tecna.

"Quelle ombre hanno questo potere e noi stiamo ancora fermi qui?! Ragazzi, Flora è là dentro! E se le ombre la raggiungessero?! E se..." L'attenzione di Brandon fu catturata da qualcosa che stava accadendo su una torre. "... ma che diavolo...?" Tutti si girarono a guardare in quella direzione.
La cripta di Torrenuvola esplose di luce, le torri della scuola cominciarono a muoversi quasi si stessero divincolando da quell'ombra che sembrava impregnarla. Torrenuvola divenne più grande, come un albero che cresceva, e le ombre si consumavano sotto la sua potenza. La terra tremò, le ragazze si tennero fra loro per non cadere. Torrenuvola s'ingigantiva annullando la potenza oscura che la circondava. Dal Cuore di Torrenuvola una scia magica inondò il castello e in quel momento le ombre si dissolsero completamente. Flora, in ginocchio nella cripta, riaprì gli occhi.

"Ce... ce l'ho fatta. Ce l'ho fatta!" Non ci pensò due volte e lasciò la cripta volando giù verso il ponte dove c'erano i suoi amici. Tutti le andarono incontro e appena mise piede a terra si ritrovò fra le braccia di Brandon.

"Grazie agli dei stai bene." Disse Brandon, tirando un sospiro di sollievo. Flora chiuse per un attimo gli occhi e in tutta risposta ricambiò quell'abbraccio. Quel momento fu interrotto dalle sue amiche che corsero da lei chiedendole se stesse bene, come avesse fatto a liberarsi.

"Sì, sto bene, non mi hanno toccata, anche se ci sarebbe mancato poco." Rispose Flora col viso scuro.

"Flora, mi dispiace, sarei dovuta andare io a prendere il Codex." Disse Bloom, abbassando lo sguardo.

"E invece Flora era proprio la persona giusta." S'intromise la Griffin. "Il Codex?"

"Con Discorda, è al sicuro." Rispose Flora annuendo.

"Cosa intendeva dire?" Chiese Tecna alla preside.

"Che solo Flora avrebbe potuto salvare Torrenuvola. Avete forse dimenticato che la mia scuola è viva? Torrenuvola è un essere vivente, è come un albero." Spiegò la preside, Flora sorrise.

"Sì, è quello che ho pensato! Quand'ero nella cripta e le ombre sono arrivate... oh, è stato spaventoso, è stato davvero... ma poi mi sono ricordata di quando le Trix volevano rubare il Codex e allora del fatto che Torrenuvola in realtà è un albero oscuro, e così ci ho provato: mi sono connessa ad esso e sono arrivata al cuore. Non ho fatto altro, le ho soltanto dato la mia energia, la scuola si è difesa da sola."

La preside Griffin accennò un sorriso, Tecna si accigliò e disse:

"Un momento... lei lo sapeva!"

"Cosa? Io?" La preside si poggiò una mano sul petto mostrandosi sorpresa.

"Sì, lei!" Continuò Tecna, puntandole il dito contro. "Sapeva che le ombre ci stavano raggiungendo e conosce la natura della sua scuola!"

"Ma... ma, Tecna..." Provò a dire la preside, poi però lasciò perdere. "... sì, è vero, lo sapevo." Confessò alzando gli occhi al cielo.

"Che cosa?!" Esclamò Aisha.

"La mia scuola era in pericolo e dovevo difenderla, avevo a disposizione una keimerina, cos'avrei dovuto fare?!" Si difese la Griffin.

"Avrebbe dovuto dirci cos'aveva in mente, non ingannarci e rinchiudere Flora nella scuola!" Replicò Bloom.

"Voi fate non avreste mai permesso che la vostra amica rimanesse nella scuola di vostra scelta! Ma io sapevo che la sua magia avrebbe potuto salvare Torrenuvola!"

"Quelle ombre avrebbero potuto disintegrarla!" Tuonò Brandon. "Come le è saltato in mente?! E se fossero state più veloci?! E se fossero arrivate a lei?!"

"Sono una strega, non mi faccio certe domande!" Replicò la preside Griffin con atteggiamento di superiorità. Brandon stava per replicare ma Flora gli si parò davanti dicendo:

"Va tutto bene! Stiamo tutti bene, Torrenuvola è salva!"

"Avrebbe potuto ucciderti!" Replicò Brandon.

"È una strega." Disse Flora, scuotendo la testa.

"Ecco, vedete, lo dice anche lei! Non posso che ringraziarti. Ed ora, scusatemi, ma devo tornare nella mia scuola e recuperare le mie allieve. Parlerò con Faragonda e le dirò quanto avete fatto." Disse la Griffin superandoli, seguita da Ediltrude e Zarathustra.

"Ma noi non siamo più allieve di... oh, lasciamo perdere..." Disse Musa, scrollando le spalle.

"Brandon, dov'è Sky? Perché non è venuto?" Chiese Bloom mentre annullava la sua trasformazione, così come le altre.

"Io... non lo so..." Sospirò Brandon abbassando lo sguardo.

"Bloom, che ne dite di venire su Eraklyon? Io e Timmy vi mostreremo il nostro progetto, non ci metteremo molto per realizzarlo." Propose Tecna, le ragazze furono entusiaste.
Si aprirono dei varchi interplanetari, Brandon però fermò Flora prima che potesse aprire il suo.

"Hai già fatto abbastanza, vieni con me."

Flora, stanca, non s'inventò niente e accettò l'offerta del suo amico. Quando arrivarono su Eraklyon videro che Polaris era lì e capirono che gli altri erano già arrivati.

"Sono andato piano per farti piacere." Precisò Brandon, Flora ridacchiò. Lui le fece cenno di seguirlo ma Flora lo fermò:

"Brandon?"

"Sì?"

"Grazie per avermi difesa con la Griffin, non è stato carino quello che ha fatto, nemmeno per una strega, ma sai, non voglio che si discuta a causa mia, soprattutto con una strega, ma... insomma, grazie."
Brandon le sorrise, Flora abbassò lo sguardo.
Raggiunsero gli altri al piano di sopra dove c'era anche Sky, quando arrivarono Bloom stava raccontando quanto era successo.
"Brandon!" Esclamò il principe quando vide il suo amico. "Ma si può sapere che fine hai fatto oggi?! Mi si è presentato il figlio di André du Pléssis, mi dici che me ne faccio?! Se ho uno scudiero mi aspetto che mi segua!"

Brandon non disse nulla, non subito. Sentì gli sguardi dei suoi amici addosso a lui e improvvisamente l'uniforme gli parve più sporca di quanto non credesse.

"Io... non succederà più." Concluse lo scudiero abbassando lo sguardo.

"Bene, grazie. Allora, Bloom, dicevi?" Bloom continuò col suo racconto, poi i ragazzi sedettero e Timmy e Tecna mostrarono loro il loro progetto.

"E così con questi affarini renderemmo le ombre solide?" Chiese Stella.

"Sì, ma soltanto i ragazzi." Precisò Tecna.

"Cosa vuol dire?" Chiese Aisha, Timmy rispose:

"Che per farli funzionare c'è bisogno di un impulso elettromagnetico e non potete indossarli voi ragazze. E perché sarebbero pesanti, e perché potrebbero contrastare il vostro campo magico. È il campo elettromagnetico che, insieme alla fonte di energia utopica..."

"Okay, okay, basta, per favore." Lo pregò Stella, gli altri ridacchiarono.

"Beh, Timmy, Tecna, è un'idea geniale. Contiamo tutti su di voi." Disse Sky con un sorriso.

"Ragazzi, credo sia meglio se io torni su Domino, non voglio lasciare Roxy da sola per troppo tempo, potrebbe sempre essere pericoloso." Disse Bloom alzandosi.

"Sì, anch'io devo andare." Concordò Stella. "Stasera c'è un ballo su Solaria e, per quanto possa essere bellissima anche dopo un combattimento, devo darmi una ripulita!"
Le ragazze si salutarono, Bloom e Stella andarono via, poco dopo anche Aisha, che intimò a Flora che quella sera l'avrebbe chiamata per parlare.

"Possiamo parlare adesso se ne senti il bisogno." Disse Flora.

"No, ora devo andare su Andros, mio padre mi aspetta e devo essere puntuale. Ti voglio bene."

"Te ne voglio anch'io." Disse Flora abbracciandola.

"Flora, andiamo anche noi?" Chiese Musa.

"Sì, ehm... Musa, io devo fare prima una cosa, se vuoi puoi iniziare ad andare su Sakoma."

"Oh... ne sei sicura? Cosa devi fare? Quanto tempo ci metti?"

Flora gettò un'occhiata allo scudiero e rispose:

"Non lo so, in realtà, ma tu vai, posso sempre aprirmi un varco, sta' tranquilla."

"Come vuoi. Ci vediamo su Sakoma allora."

Timmy stava andando via e Brandon, Sky e Tecna lo stavano salutando, Flora si avvicinò al gruppetto.

"Flora, vai anche tu?" Chiese Tecna.

"Sì, ehm... tra un po'. Brandon, perdonami, hai un minuto?"

"Per te ho tutto il tempo del mondo." Rispose lui con un sorrisetto, Flora scosse la testa. Lui le fece strada lungo il corridoio allontanandosi dai loro amici.

"Che succede?" Chiese Brandon.

"Ecco, io... devo parlarti di una cosa molto importante e... ehm..."

"Flora, di che si tratta? Mi sto preoccupando."

"No! No, no, no, è una cosa bella, o almeno dovrebbe esserlo... perché non ci sediamo?"
Brandon sospirò, chiedendosi cosa fosse che agitava tanto la sua fata. Entrò in un'anticamera e tirò con sé anche lei.

"Wow..." Disse Flora, guardando i dipinti sulle pareti.

"Allora?" Chiese Brandon, ansioso.

"Sì, ehm... siediti." Lui allora sedette su uno dei divanetti di velluto rosso e la sua uniforme blu stonava terribilmente, non solo per il colore. Flora, in piedi di fronte a lui, esordì dicendo:

"Ricordi quando eravamo su Sakoma? Sulla torre? E Yana aveva preso il mio cuore della natura?"

"Come dimenticarlo..."

"Sì, beh, in quel momento ho sentito tutta la sofferenza che stava provando Linphea e a stento riuscivo a stare in piedi."

"Okay..." Non capiva dove volesse andare a parare.

"Mentre tu sì, hai resistito fino alla fine e poi... e poi è successo quel che è successo e... non ti meriti tutto questo. Non tu."

"Flora, non ti seguo." Le fece presente Brandon.

"L'unica cosa che mi tiene legata a Linphea ma non mi fa soffrire quanto Vymarna è il cuore della natura, e io voglio che questa magia sia anche tua."
Brandon rimase interdetto.

"Premettendo che capisco poco di magia e questo lo sai, mi sembra un po' difficile come cosa... non hai detto che il cuore della natura è stato forgiato appositamente per te?"

"... sì, ma attraverso un rito mistico sarà possibile condividere la sua magia!"

"Rito mistico? Ehm... wow... ma..."

"Devo essere sincera con te." Prese un respiro, lo guardò. "La magia del cuore della natura è unica quanto è unica ogni keimerina, per questo motivo una keimerina, se desidera condividere questa magia, può farlo soltanto con una persona. E poiché il ciondolo è legato alla sua magia... Brandon, è un rito particolare, condivideremo le nostre anime, i nostri cuori, indissolubilmente."
Brandon la guardò, stupefatto. Si alzò e disse, con aria seria:

"Non sono interessato."

"C-come?"

"Mi hai capito, non sono interessato. Dovrei condividere il mio cuore e la mia anima con te quando tu per me non provi niente?"

"Ma questo non ha nulla a che vedere con i nostri sentimenti. Sarebbe per..."

"È un'unione, Flora. Ora chiamala rito, chiamala come vuoi ma... ma io non mi lego a qualcuno solo per condividere una magia o per un qualunque altro interesse magico."
Quelle parole risuonarono stranamente familiari alle orecchie della fata.

"Io... io non voglio che tu soffra a causa mia. Hai dato la tua essenza a Vymarna per permettermi di tornare su Linphea, non è giusto."

"Un sacco di cose non sono giuste, ma la verità è che tutto dipende dalle nostre scelte, giuste o sbagliate che siano." Replicò Brandon.

"Quindi non vuoi il cuore della natura?" Chiese Flora, quasi in cerca di conferma. Era a dir poco sconvolta.

"No." Rispose Brandon, fermamente convinto.

"Solo perché ho detto che non ti amo?"

"Già... ma ora, perdonami, non è la giornata per questo discorso, le umiliazioni sono già state troppe. Vieni, andiamo via di qui."
Uscirono dall'anticamera, Brandon era molto serio, Flora non sapeva cosa dire, si era aspettata la cosa in maniera un po' diversa. Rifletté sulle sue parole e allora disse:

"Sky non voleva umiliarti."

Brandon la guardò, un po' sorpreso, chiedendosi come avesse potuto ancora una volta capire a cosa stesse pensando.

"Non voleva, certo... ma lui è sempre il principe Sky... non è colpa sua." Replicò lui, abbassando lo sguardo.

"Brandon, non ti ho mai visto arrenderti." Disse Flora, "Mi rendo conto che possa essere difficile, e che le persone qui possano essere davvero difficili da gestire, ma devi essere paziente."

"Paziente..." Borbottò Brandon, alzando gli occhi al cielo.

"Sì, paziente." Annuì Flora. "Tu hai valore, e si presenterà l'occasione per dimostrarlo."

"Ma guardami ora!" Sbottò Brandon.

"Beh, io vedo un soldato che ha fatto il proprio lavoro, e che è anche molto coraggioso perché è venuto a Torrenuvola quando ero in pericolo. E poi, non sarà certo un po' di cenere a renderti meno affascinante." Sorrise, sapeva che nutrendo il suo ego l'avrebbe consolato. E infatti Brandon le sorrise, le alzò il viso con una mano poi però strinse le labbra.

"Scusa, ma così non ce la faccio." Concluse poi e la lasciò andare allontanandosi a grandi passi.

"Ma..." Balbettò Flora, lui andò via senza voltarsi.
Flora raggiunse Tecna che era ancora con Sky, gli spiegava come aveva intenzione di mettere in funzione i materializzatori delle ombre (era così che li aveva battezzati Timmy).

"Ehi, va tutto bene?" Chiese Tecna alla sua amica. "Che fine ha fatto Brandon?"

"Credo che sia andato in camera sua... io... torno su Sakoma, ho promesso a Jackson che non mi sarei trattenuta a lungo."
Flora salutò i suoi amici e così tornò su Sakoma. Una volta a palazzo fece informare Jackson che era tornata sperando di fargli piacere, l'ultima volta che non c'era stata il principe si era offeso molto. Tornò in camera sua e si gettò sul letto. Sentiva che stava sbagliando tutto e non aveva la minima idea di dove iniziare a riaggiustare le cose.

"Mi consoli un po' tu?" Chiese al diario sul comodino, così lo prese e sedette sul letto a gambe incrociate. Aprì alle prime pagine in cerca di un Nikolai più sfrontato e meno triste.

"Giorno 52 della mia vita mortale. Essere un mortale continua a non piacermi, mi manca usare la mia magia. Sapere che è dentro di me e che non posso usarla per colpa di Vymarna mi fa imbestialire! Vecchia quercia..." -Non hai tutti i torti...- Rifletté Flora. "Alya oggi mi ha detto che ce l'ha con me, tanto per non cambiare, ma io non ci credo, sono troppo adorabile  e sono il padre che tutti vorrebbero! Sono divertente, sono intelligente, sono spiritoso! Ma Alya mi ha detto che vorrebbe che fossi più responsabile... insomma, chi è che vorrebbe un padre responsabile? Dovrebbe essere contenta! Io credo che le abbia solo dato fastidio vedermi con quella naiade carina del ruscello..." 
"Oh, andiamo, come fai a non capire? Certe volte non ti capisco proprio! Certo che le ha dato fastidio! Nei primi tempi eri proprio un irresponsabile... Alya..." S'interruppe e rifletté. "... Alya era mia sorella..." Rimase per un secondo a fissare il vuoto, con il diario aperto avanti a lei. Fu scossa dal telefono che squillò e corse subito a prenderlo, così si mise di nuovo sul letto e l'ologramma del viso di Aisha apparve davanti a lei.

"Ehi." Salutò Flora con un sorriso.

"Ehi, ciao..." Replicò la sua amica con aria stanca.

"Che cos'hai?" Chiese Flora, storcendo le labbra.

"Andros, ecco cos'ho. E Nex, cosa non ho." Rispose Aisha di getto, Flora sospirò affranta.

"Aisha, tu e Nex dovete chiarirvi, non potete continuare in questo modo."

"È stato lui che se n'è andato, evidentemente qui non aveva quello di cui aveva bisogno."

Flora alzò le mani in segno di resa davanti alla testardaggine della sua amica, Aisha aggiunse:

"Non è colpa mia, okay? E se Nex crede che vada a corrergli dietro si sbaglia di grosso! Io sono quella che ha ragione!"

"Ma..."

"... ma se ho ragione io perché sono così triste?!"

"Aisha, anche se 'hai ragione tu', credo che dovresti fare un passo verso di lui. Nex è molto orgoglioso, e a modo suo si è sentito ferito da te. Non si tratta di avere ragione o no, si tratta di sacrificare l'orgoglio per l'amore."

"Tu hai sempre la risposta pronta, e dici cose giuste, ma è così difficile metterle in pratica!" Esclamò Aisha appoggiando la testa sulle mani.

"Ce la farai, ne sono certa." Sorrise Flora, in quel momento entrò Musa. "Musa! Ehi, che succede?"

"Flora, noi... dobbiamo parlare." Rispose la sua amica.

"Aisha, perdonami, ti richiamo." Disse Flora ad Aisha, intuendo dall'espressione di Musa che doveva parlare di qualcosa d'importante. Aisha annuì con la stessa espressione di stanchezza e disperazione e riattaccò. "Musa, di che si tratta?" Chiese dunque Flora, pronta ad ascoltare.

"Di Jackson." Rispose la fata, incrociando le braccia. Flora alzò entrambe le sopracciglia, sorpresa. "Ti dico che mi piace e tu 'gli manifesti affetto'?!" Aggiunse Musa, includendo le virgolette con le dita.

"Musa, non capisco..." Replicò Flora, sinceramente confusa.

"Sì, certo... ma non ti biasimo, è un principe, è bello, però potevi risparmiartela, potevi dimmelo tranquillamente!"

"Musa, ci dev'essere stata un'incomprensione." Disse Flora, alzandosi e andando verso di lei.

"Incomprensione? Jackson mi ha detto che sei stata nelle sue stanze e che gli hai sorprendentemente mostrato affetto. Okay, ti piace? Va bene, ma dimmelo, non trattarmi come una stupida. Ovviamente ti lascerò spazio, è te che vuole sposare in fondo, e poi io con te non potrei mai competere, no?"

"Musa, sei totalmente fuori strada, io..."

"... lui è un principe e tu saresti davvero perfetta, sei delicata, sei femminile, sei aggraziata, mentre un maschiaccio come me... ma siamo amiche e mi aspettavo sincerità da parte tua." Terminò Musa, trattenendo le lacrime.

"Musa, no. Jackson non mi piace, per lui non provo assolutamente nulla, se non un po' di affetto, devi credermi! È vero, sono stata nelle sue stanze, ma soltanto come amica, abbiamo soltanto parlato e non c'è stato niente fra noi, devi credermi. E poi, non devi mai credere che solo perché sei una ragazza forte e decisa un ragazzo non possa interessarsi a te."

Musa la guardò senza dire nulla, mordendosi le labbra per trattenere le lacrime. Flora fece un passo verso di lei per abbracciarla ma Musa si ritirò.

"Ho bisogno di un po' di tempo." E così lasciò la stanza.

Flora si coprì il viso fra le mani, chiedendosi quale sarebbe stato il suo prossimo passo falso. Le sembrava che tutte le cose sbagliate fossero a causa sua, ma forse stava solo reagendo in maniera eccessiva. Ci era rimasta male per la reazione di Brandon, ma allo stesso tempo provava quasi vergogna per la proposta che gli aveva fatto. Lei stessa aveva rifiutato Jackson che voleva sposarla per la magia. Ma comunque non voleva che Brandon soffrisse a causa sua. E con quel "così non ce la faccio"? Era difficile per entrambi, ma non poteva ignorarlo e far finta che non esistesse, erano pur sempre amici e insieme avevano il compito di difendere la Dimensione Magica, non potevano non parlarsi. Purtroppo. Perché fino a quel momento lo avevano fatto e le cose erano andate alla grande.

Caro Helia,
Come stai? Quando torni? Mi manchi molto. Stavo riflettendo sugli ultimi mesi, su come abbiamo speso il nostro tempo, ed ora che sono qui senza di te ho l'impressione che una favola sia stata interrotta. Non ho molto da dirti, solo che a quanto pare Timmy e Tecna hanno trovato un modo per materializzare le ombre, sembra una bella idea. 
Ti ho scritto perché 
S'interruppe. Perché gli stava scrivendo? Forse perché voleva rendere le cose più facili?
... sento la tua mancanza. Spero di rivederti presto,
Flora

Chiamò Livy e fece recapitare la lettera. A cena Musa non si presentò, Jacskon chiese di lei e Flora rispose che la sua amica non stava molto bene. Flora poté fare la conoscenza di Elijah, che si unì a loro quella sera, anche se lui e suo cugino le sembravano arrivati da un altro pianeta, o forse in quel palazzo l'aliena era lei.

Coucou miei dolcissimi germogli di lullabea!! Lo so, sono davvero imperdonabile e chiedo venia! Purtroppo in queste settimane ho avuto troppo da fare, sto lavorando, mi preparo per iniziare la scuola e tempo per scrivere non ce n'è, anche se è quello che vorrei fare per tutto il giorno! Per questo vi ringrazio per come state continuando in questa lettura nonostante le mie assenze e per la vostra pazienza!
Spero che il capitolo vi si  piaciuto, in effetti abbiamo avuto un po' d'azione (finalmente!) e più di tutti ci ha sorpreso Brandon, non credete? Aspetto di sapere cosa credete, in ogni modo che volete le vostre impressioni sono ben gradite, (per non dire attese con ansia e sembrare psicopatica), grazie ancora per tutto! Vi mando un bacio enorme!
Vi strAmo,
xoxo Florafairy7

Ps. se vi stavate chiedendo com'è la nostra Flora nella sua forma Enchantix da keimerina ora avete una fantastica immagine per la quale dovete ringraziare solo ed esclusivamente MartiAntares   ! Grazie Marti per questo fantastico regalo, la tua Flora è stupenda, esattamente come la immaginavo, sono sicura che piacerà a tutti voi! 
https://scontent-lht6-1.xx.fbcdn.net/v/t34.0-12/21074345_1868760966468159_949447784_n.jpg?oh=babcd45ef50856dba36852a3a52492cf&oe=59AB59D6

... e non è finita qui! (cioè io sono lenta negli aggiornamenti e voi con me siete così perfetti! T.T vi adoro *-*) la nostra carissima e dolcissima Winxclub  ci ha fatto un regalo, beh, lo ha fatto al team Brandon che cresce, cresce, cresce... grazie ancora Winxclub, è stupendo! *-*
http://imgur.com/P83X9N8

Grazie mille, ragazze, i vostri lavori sono meravigliosi!!


💕💕💕
 

   
 
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