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Autore: DesiKookie93    01/09/2017    2 recensioni
Scopri una verità che i tuoi genitori ti hanno nascosto fin da quando eri piccola... pensando di farlo per il tuo bene...
Come la prenderai?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio, Park Jimin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PoV You
 
 
La mattina seguente mi svegliai abbastanza presto, così scesi a preparare la colazione sia per me che per Jungkook, che arrivò mentre stavo impiattando il cibo.
 
- Buongiorno. – gli dissi, vedendolo stropicciarsi gli occhi.
- … Buongiorno… - rispose lui, guardandomi due secondi e poi abbassando lo sguardo. 

Dopo aver preso posto a tavola, iniziammo a mangiare, per poi andare a prepararci per iniziare un nuovo giorno di scuola.
 
Mentre camminavamo verso l’edificio, io continuavo a guardare con la coda dell’occhio mio fratello, e vidi che indossava un paio di cuffie, e le aveva entrambe nelle orecchie, quindi se io avessi parlato, non mi avrebbe sentito.
 
Ripensai a quando lui me le aveva afferrate tornando da scuola giorni prima, così, anche perché ero curiosa di sapere cosa stesse ascoltando, gli sfilai dall’orecchio una cuffia e la indossai.
Appena lo feci, lui si girò a guardarmi sorpreso, aveva gli occhi leggermente spalancati, ma non disse nulla, anzi, poco dopo girò lo sguardo altrove.
 
Io nel frattempo, nel momento in cui avevo indossato la cuffia, non stavo più facendo attenzione a nient’altro.
 
In quel momento c’era solo quella canzone che risuonava nella cuffia e nient’altro.
Il titolo di quella canzone era “Clouds”, e siccome la sapevo, dato che piaceva parecchio anche a me, involontariamente iniziai a canticchiarla, ma tenendo il tono di voce basso.
 
La curiosità di sapere se ascoltasse altre canzoni che conoscevo era tanta, ma non volevo riempirlo di domande o prendergli l’ipod per accertarmene.
 
Lo avrei scoperto in un altro modo.
 
 
Quando arrivammo a scuola, fummo raggiunti subito da un Jimin tutto sorridente.
 
- Buongiorno ragazzi. – ci salutò appena si fermò davanti a noi.
- Buongiorno Jimin. – lo salutai, sorridendogli. 

Aveva il sorriso contagioso quel ragazzo.
 
Parlammo per un po’, finchè non suonò la campana e andammo nelle nostre classi.
 
Le lezioni passarono noiose come al solito, e presto arrivò l’intervallo.
 
Mi stupii quando io e Jungkook uscimmo dalla classe tranquillamente, senza essere fermati o interrotti da Yuna come al solito.
Sapevo che stava tramando qualcosa, era completamente negata a nasconderlo, infatti le si leggeva tutto in faccia, però quel giorno non si fece viva.
 
Jimin ci raggiunse qualche minuto dopo che io, Yoongi e Kookie arrivammo al nostro albero.
Parlammo un po’, e Jimin ci fece sentire le canzoni su cui si stava allenando a ballare, e alcune le conoscevo.
 
Quando suonò la campanella della fine dell’intervallo, prima di salutarci, Jimin si girò verso Jungkook.
 
- Allora ci vediamo oggi dopo la scuola? – gli disse.
- Sì, passo io a casa tua. – rispose mio fratello.
- Ricordati lo speaker. Anche se forse è un po’ inutile che te lo dico visto che ce l’hai sempre dietro. –
- Andate da qualche parte? – chiesi io curiosa, mentre il mio sguardo andava da Jimin a Jungkook.
- No, devo allenarmi ancora con i passi, e ho ancora bisogno dell’aiuto di Jungkook su alcuni pezzi. – mi rispose Jimin sorridendo.
- Oh… Posso venire anche io? – chiesi, non riuscendo a nascondere il fatto che volevo di nuovo vederlo ballare.
- Certo! – disse Jimin, leggermente imbarazzato.
- Certo che no! – rispose Jungkook secco, quasi senza lasciar finire di parlare Jimin.
- Perché no? – chiesi, guardandolo.
- Oggi non puoi venire. Punto. – rispose lui, leggermente imbronciato, girando il viso dall’altra parte. 

Perché non voleva che andassi anche io?
 
Non volendo iniziare una discussione con lui, davanti a tutta la scuola per giunta, non dissi nulla, e salutando Jimin tornai in classe senza aspettarlo.
Non capivo perché aveva detto che non potevo andare.
L’altra volta non era successo nulla, cosa sarebbe dovuto succedere allora?
 
Sentii che stava dietro di me tutto il tempo mentre tornavamo in classe, e sentii addosso il suo sguardo anche durante tutte le lezioni rimanenti, cercando però di non farci troppo caso e di pensare ad altro.
 
Quando tornammo a casa, lui dopo pranzo andò a farsi un bagno, dicendo che subito dopo sarebbe andato da Jimin.
 
- Perché non vuoi che venga anche io? – gli chiesi mentre lo guardavo dalla porta della cucina mentre infilava le scarpe per uscire.
- Non posso e non voglio dirtelo. – disse lui, continuando ad evitare il mio sguardo. 

Dopo aver finito la frase, uscì di casa chiudendosi la porta alle spalle.
 
Io rimasi a fissare la porta per qualche minuto, un po’ delusa, poi decisi di tornarmene in camera mia.
 
Iniziai a giocare, a leggere manga, a disegnare…
Ma la mia testa era sempre e comunque rivolta verso Jungkook.
Chissà che stava facendo con Jimin che io non potevo vedere…
 
Non riuscendo a concludere nulla di quello che avevo iniziato, lasciai perdere tutto e mi sdraiai sul letto, chiudendo gli occhi.
 
Avevo deciso di dormire per un po’, sperando che mio fratello tornasse presto, quando mi suonò il cellulare.
Rimasi un attimo a fissare lo schermo del telefono dato che era un numero sconosciuto, ma dopo qualche squillo decisi di rispondere.
 
- Pronto? –
- Ehi, Y/N! Sono Jimin. – mi disse lui tutto felice.
- Eh? Ciao… come hai avuto il mio numero? – gli chiesi dopo qualche secondo di sorpresa.
- Ho rubato il telefono di Kookie mentre era distratto. Adesso ti sto chiamando dal bagno, lui non sa nulla. –
- Come hai…? Perché mi hai chiamato? –
- Sei libera adesso? –
- Sì, perché? –
- Non vuoi venire a vedermi ballare? – chiese lui facendo il tono dolce.
- Eh…? Sì, ma… Jungkook ha detto… -
- Non ascoltare quello stupido. Vieni qui. Voglio farti vedere come sono migliorato. – disse usando un tono un po’ infantile. 

Appena lo disse, il mio corpo era balzato dal letto, diretto verso l’armadio, ma la mia testa lo aveva bloccato prima che potessi prendere i vestiti.
Volevo andarci, davvero tanto, ma una parte di me non voleva far arrabbiare Jungkook, quindi mi ritrovai indecisa.
 
- Che ti prende? – sentii la voce di Jimin chiamarmi dato che non gli avevo ancora risposto.
- Scusa… -
- Se ti dico che Jungkook non può arrabbiarsi con te se decidi di venire ti convinco? –
- E se invece lo fa? –
- Non lo farà. Lo conosco bene, e l’ultima cosa che vuole è essere arrabbiato con sua sorella. E poi quando era appena arrivato da voi non ci avete messo molto a fare pace no? Pensaci… - 

In effetti aveva ragione, eravamo riusciti a chiarirci in fretta, nonostante lui appena arrivato era parecchio arrabbiato.
 
- Se vieni scoprirai da sola perché non voleva che ci fossi anche tu oggi. – 

Ci pensai per un po’ a quella frase…
E poco dopo mi convinsi.
 
- Va bene, vengo. Dove siete? – dico dopo qualche minuto, iniziando a prepararmi.
- Siamo nello stesso posto dell’altra volta. Ricordi l’edificio abbandonato? –
- Sì, dammi il tempo di uscire di casa e arrivo. –
- Ok, a dopo. 

Quando riattaccai la chiamata, presi quello che mi serviva e uscii di casa, diretta a quell’edificio.
 
Non stavo più nella pelle.
Da una parte potevo rivedere Jimin ballare.
Dall’altra… avrei scoperto cosa mi nascondeva Jungkook.
E Jimin aveva detto che lo avrei scoperto senza dire nulla.
 
 
Appena entrai, mi diressi verso la porta della sala in cui eravamo andati la scorsa volta, e anche l’unica da cui in quel momento proveniva la musica.
 
Per non piombare dentro all’improvviso, magari spaventandoli, decisi di aprire piano la porta e mettermi da parte finchè Jimin non avesse finito di ballare, poi mi sarei avvicinata a loro.
 
Però qualcosa mi bloccò proprio appena ebbi aperto la porta, ancora prima che potessi fare un passo all’interno.
 
O meglio…
Qualcuno…
 
Appena il mio sguardo entrò nella stanza, infatti, si era posato sullo specchio della parete opposta, e quello che si stava muovendo nel punto in cui io stavo guardando, volendo sbirciare la coreografia di Jimin, non era Jimin…
 
Era Jungkook…
 
Quello che mi aveva bloccato, era il fatto che non appena avevo riconosciuto la persona che stavo guardando ballare, questa si era bloccata improvvisamente, fissando il mio riflesso nello specchio, il suo sguardo su di me mi spaventò.
 
- Che ci fai qui? – disse Jungkook, continuando a guardarmi attraverso lo specchio, immobile.
- … ecco… - risposi, abbassando lo sguardo, iniziando a sentirmi in colpa.
- L’ho chiamata io. – disse Jimin, non appena aveva visto Jungkook bloccarsi e aver capito COSA lo aveva bloccato.
- Perché? Ti avevo detto di non farla venire! – disse in tono arrabbiato Jungkook, guardando malissimo Jimin.
- Tu puoi darmi la tua opinione sulle coreografie che faccio da solo, ma per questa dato che la balli anche tu abbiamo bisogno del parere di un’altra persona, e lei è perfetta per questo ruolo. – disse Jimin, sostenendo il suo sguardo.
- Perfetta? Dici così solo perché la scorsa volta ti ha lodato su quanto sei bravo. – rispose lui stizzito.
- Non è vero! Lei è capacissima di capire quando una persona balla davvero bene o no… -
- Io ballo molto meglio di te! – rispose lui, quasi gridando.
- Provalo allora! – disse Jimin ghignando.
- Cosa? –
- Prova di essere più bravo di me! Facciamo una sfida! – 

Io continuavo a spostare lo sguardo da uno all’altro.
Un po’ avevo paura di vedere Jungkook così arrabbiato, però anche Jimin adesso lo stava pure istigando.
 
- Ragazzi, calmatevi. – dissi io avvicinandomi a loro.
- Tu non ti impicciare. È una cosa tra noi due. – mi rispose Jungkook, lanciandomi un’occhiataccia.
- Ehi! Non parlare così a tua sorella. Lei non ha fatto nulla. – disse Jimin, avvicinandosi a me.
- Non dirmi quello che devo o non devo fare. – rispose mio fratello, avvicinandosi anche lui. 

Fu così che io mi ritrovai in mezzo ai due, che si stavano sfidando con lo sguardo, e si stavano avvicinando sempre di più, tanto che io dovetti appoggiare le mani sulle loro spalle per allontanarli un po’ l’uno dall’altro.
 
- Non litigate. Vi prego. – cercai di calmarli, ma inutilmente.
- Io me ne torno a casa. Sono stanco. – disse Jungkook, girandosi e andando a prendere la borsa, per poi dirigersi verso l’uscita.
- No, Jungkook… - dissi io, ma lui non mi ascoltò. 

Rimasi lì immobile a guardare la porta.
Sapevo che non sarei dovuta andare.
 
- Va da lui. – sentii a malapena la voce di Jimin.
- Eh? –
- Raggiungilo. Io qui ho finito quindi me ne torno a casa. E domani a scuola non voglio vedere che ti tiene il muso, altrimenti lo picchio. È solo parecchio orgoglioso. – mi disse guardandomi negli occhi.
- … ok … - risposi dopo un po’, iniziando a correre facendo un cenno con la mano a Jimin per salutarlo. 

Uscita dall’edificio mi guardai intorno cercando mio fratello.
Come diavolo aveva fatto a sparire nel giro di pochi minuti? Non lo vedevo da nessuna parte.
 
Cominciai a girare qualche via, cercandolo, e lo ritrovai dopo circa un quarto d’ora, diretto verso casa.
 
Lo raggiunsi ma senza dire nulla.
Non sapevo cosa dirgli, e avevo paura di sentire ancora quel suo tono arrabbiato.
Passai tutto il tempo a fissargli la mano con cui non stava portando nulla, pensando di afferrargliela, ma non lo feci.
 
Appena arrivammo a casa però, dopo aver chiuso la porta alle mie spalle e aver salito le scale seguendolo, mi avvicinai a lui e gli afferrai il polso, per non farlo allontanare.
 
- Jungkook… -
- Perché diavolo sei venuta? Ti avevo detto di non farlo. – mi disse lui, senza però girarsi verso di me.
- Non volevi che venissi perché stavi ballando anche tu? – gli chiesi. 

Lui non mi rispose, girò il viso da un lato, mugugnando.
Io, sempre tenendogli il polso, andai davanti a lui e lo guardai.
 
- Perché non vuoi che ti veda ballare? Tu stesso dici di essere più bravo di Jimin… o stai solo mentendo? – gli dissi, cercando di incrociare il suo sguardo.
- Nemmeno tu vuoi farmi vedere i tuoi disegni… nonostante avendotene visti due ti ho detto che sei molto brava. – sussurrò lui, imbronciato. 

Ecco, e ora che gli rispondevo?
Aveva ragione…
Io non potevo obbligarlo a ballare visto che anche io mi rifiutavo di fargli vedere i miei disegni…
 
- Scusa… - mi uscì dopo un po’ di minuti passati nel silenzio. 

Mi dispiaceva davvero per quello che era successo.
Se me ne fossi stata a casa, a quest’ora Jungkook sarebbe stato felice come sempre e avrebbe ballato quanto voleva con Jimin, non imbronciato e deluso come invece era in quel momento.
 
Io tenevo lo sguardo basso, non avevo più il coraggio di guardarlo negli occhi.
Maledetto Jimin con le sue parole convincenti e maledetta la mia curiosità.
 
Decisi che era meglio tornarmene in camera e non uscire più per un bel po’, quando successe una cosa inaspettata.
 
Jungkook mi abbracciò.
 
Sfruttando il fatto che gli stavo ancora tenendo il polso, aveva tirato il suo braccio verso di sé, e dato che io in quel momento avevo la testa da un’altra parte, il movimento improvviso mi aveva sbilanciato, e mi accorsi di quello che successe solo quando mi ritrovai tra le sue braccia, la sua borsa giaceva a terra vicino a lui.
 
- Ti odio.  – mi sussurrò all’orecchio, mentre mi stringeva forte contro il suo corpo, un braccio intorno alle mie spalle e uno intorno ai miei fianchi.
- Eh? … - chiesi leggermente spaventata. 

L’avevo fatto arrabbiare fino a quel punto?
 
- Ti odio… perché non riesco ad essere arrabbiato completamente con te. – mi disse lui, tenendo il viso nascosto contro il mio collo, mentre il suo respiro mi provocava brividi lungo la schiena. 

Io avvampai a quelle parole.
Già quando mi resi conto di essere tra le sue braccia ero arrossita, così vicina a lui da riuscire a sentire il battito del suo cuore.
Se poi mi diceva anche una cosa del genere…
 
Io non risposi, nascosi il viso contro di lui e rimasi lì così.
 
Ci staccammo solo dopo parecchio tempo.
Nessuno dei due voleva separarsi, e io avrei voluto restare ancora un po’ tra le sue braccia.
 
Quello che ci fece separare, fu il rumore della porta d’entrata che annunciava il ritorno dei nostri genitori, che erano usciti per tutto il pomeriggio.
 
Io e Jungkook ci guardammo per qualche secondo e poi andammo ognuno nella propria camera, senza dire nulla.
 
Io appena entrata, chiusi la porta e ci appoggiai contro la schiena.
 
Non riuscivo a togliermi dalla mente la sensazione di stare tra le sue braccia, mi piaceva troppo.
 
In quel momento mi tornarono in mente le parole di Jimin che mi aveva detto solo poche ore prima
 
“Non lo farà. Lo conosco bene, e l’ultima cosa che vuole è essere arrabbiato con sua sorella.”
 
Beh, in un certo senso aveva ragione, anche se non potevo negare che mio fratello si fosse arrabbiato comunque, anche se era durato poco.
 
Dopo qualche minuto, decisi di mandare un messaggio a Jimin per dirgli che Jungkook ed io avevamo fatto pace, per non farlo stare in pensiero.
Avevo salvato il suo numero dopo la chiamata del pomeriggio.
Mi rispose quasi subito.
 
“Che ti avevo detto? Lo conosco bene. Mi dispiace per quello che è successo oggi, un po’ è anche colpa mia visto che sono stato io a chiamarti.”
 
Io appena lessi il messaggio, gli risposi che era colpa mia che avevo accettato, e che non doveva incolparsi.
 
“Comunque un giorno o l’altro voglio davvero fare una sfida di ballo con lui. Quindi… ci faresti da giudice?” mi scrisse.
 
Io rimasi sorpresa da quel messaggio, però non potevo negare di voler vedere quella sfida, anche se sarebbe passato un po’ di tempo prima di poterla fare sul serio.
 
Così gli risposi che avrei accettato più che volentieri, però quando anche Jungkook sarebbe stato d’accordo.


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- Angolo Autrice – 


Scusate l’enorme ritardo, ma come avevo già avvisato, siccome ho ricominciato a lavorare, non ho molto tempo per scrivere, quindi per non portare capitoli stupidi, mi serve un po’ di tempo per lavorarli almeno decentemente.
 
Inoltre questa settimana tra fare qualcosa per il compleanno di Kookie e altre cose che devo ancora finire in pochi giorni, sono stata troppo impegnata, ma credo di riuscire a portare il nuovo capitolo a breve (enfasi sul credo ^^” ) oltre questo.
 
Spero vi piaccia e ringrazio chiunque spenda qualche minuto a leggere questa storia.
 
Bacioniii
   
 
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