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Autore: JackTheRedRipper    01/09/2017    0 recensioni
La verità è che questa non è un'altra di quelle storie sul cancro in cui l'amore vince su tutto, questa è la mia storia, la storia di come la Malattia abbia distrutto la mia vita, la mia felicità e tutto ciò a cui tenevo. Allora non lo sapevo ancora, ma sarebbe andata così.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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"Va' via" Mi fissava impassibile mentre tutto il mio mondo crollava su sé stesso. Era finita, per davvero. "Perché?" Fu l'unica parola che riuscii a sussurrare mentre mi voltava le spalle incamminandosi lungo il corridoio affollato di infermieri. Perché? Cosa era successo in quella stanza? Eppure fino a ieri diceva di amarmi e che per lui esistevo solo io. Cosa è cambiato? Io le risposte non le avevo. La verità è che questa non è un'altra di quelle storie sul cancro in cui l'amore vince su tutto, questa è la mia storia, la storia di come la Malattia abbia distrutto la mia vita, la mia felicità e tutto ciò a cui tenevo. Allora non lo sapevo ancora, ma sarebbe andata così. James McArthur era il mio futuro marito. Non era certo l'uomo attraente e dal fisico perfetto che tutte sognano, ma era il mio uomo. Alto e robusto, con spalle larghe larghe e braccia forti e protettive, tra le quali mi sentivo al sicuro. Non era certo il tipo di uomo che le persone si fermano a guardare in strada, ma era decisamente il mio tipo. Lo conobbi una sera, ero in un bar con alcune amiche quando, all'improvviso, dei tizi al tavolo di fianco al nostro iniziarono a festeggiare ruomorosamente inneggiando il loro compagno di squadra che gli aveva regalato la vittoria con una meta allo scadere del tempo: James McArthur. Facemmo per andarcene, infastidite dal baccano, quando James si precipitò da noi e , con una sfacciataggine che non avevo mai visto in nessuno, mi chiese il numero. Non ebbi paura di rifiutare, incoraggiata anche dalle risatine di scherno delle mie amiche. Nei giorni successivi ripensai spesso a quell'incontro e mi male dissi per il mio orgoglio, ma il destino volle che ci rincontrassimo. Qualche giorno dopo, nello stesso bar, eravamo entrambi soli, James mi offrì da bere e iniziammo a parlare... Scattò la scintilla. Dopo quattro anni insieme (di cui uno di convivenza) mi ritrovavo a piangere da sola in un asettico corridoio d'ospedale. Fissai l'anello d'oro al mio anulare sinistro, non riuscivo a credere a nulla di ciò che era appena accaduto.
  
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