Ringrazio
anche solo chi legge.
★Autore:
Kamy
★Fandom:
Moonacre – I segreti dell’ultima luna (The secret
of Moonacre).
★ Iniziativa:
Questa storia partecipa alla Challenge “All Summer
Long” a cura di Piscina di Prompt e Fanwriter.it!
★ Numero Parole:
501.
★ Prompt: You
give me your love,/ make me feel so,/ under the magic sunlight/ Babe,
show me the night,/ the secret of time,/ the secret of light.
★ Genere:Parodia.
★ Bonus: Pasticceria di notte.
Scritto sul testo di questa canzone: https://www.youtube.com/watch?v=pzIIWdR6uZo.
Scritta per il #grayoloturia.
Giorno 24: Elenca i pregi di un'opera che detesti.
È
palese che il libro debba essere un capolavoro, perché le
tematiche per renderlo una bomba per ragazzini ci sono tutte. Infatti,
è nella mia lista dei desideri. Si chiama: ‘Il
cavallino bianco’. Moonacre.
Ed ha ispirato palesemente Harry Potter, molte tematiche collidono.
Invece il film mi ha parecchio deluso. Alcuni attori erano perfetti, ma
altri proprio no, e la recitazione spesso lasciava a desiderare, questo
ha esaltato gli errori tipici di questa tipologia di storia. Gli
effetti speciali li potevo anche perdonare, ma i costumi, gli scenari,
l’ambiente non puoi farmelo approssimativo proprio in un
fantasy.
Il suo lato positivo? È così ridicolo e
demenziale, da far ridere. Quindi cercherò di ricreare quel
sentimento di estraniamento e ilarità che mi provoca.
Le
follie di Moonacre
“Riassumendo.
La mia antenata era una demente della
luna, che ha visto suo padre, che era identico al mio e suo marito, che
era te
con la barba; che per farli smettere di litigare, è
scappata, ha vissuto nei
boschi e ha maledetto tutti con delle perle che la natura si poteva
andare a
riprendere sola. Ed io ho vissuto nelle foreste perché tu,
non sopportando la
mia famiglia come un novello Romeo, mi hai lasciato il giorno prima
delle
nozze, scoprendo chi era mio padre e hai lanciato i miei vasi di fiori
dalla
finestra. Mi hai cercato per giorni con un cavallo per tutta la valle,
ma che
potessi essere nella foresta non ti ha sfiorato la mente.
Per
rompere la maledizione abbiamo fatto saltare una
bambina da una scogliera. Ora abbiamo un leone nero dagli occhi rossi e
un
unicorno in giardino.
Cadono
le stelle cadenti sul soffitto della bambina,
uno gnomo iperattivo ci cucina e c’è un libro che
riporta la nostra vita
secondo per secondo, facendomi vergognare della possibilità
di baciarti” disse
Loveday con voce leggermente stridula. Nei suoi capelli sfibrati
sistemati con
uno chignon si era andato a posare un corvo. Si guardò
intorno, la luce della
luna illuminava l’ambiente.
<
Sembra di essere in una pasticceria di notte >
pensò, guardando i dolci che ricoprivano i tavoli, il
pianoforte, le mensole e
il pianoforte.
“Così
è andata, ormai e non ci si può fare
niente”
rispose atono Sir Benjamin abbandonato sulla poltrona. Alzò
il capo, chiuse il
giornale appoggiandolo su un tavolinetto accanto al caminetto e si
alzò.
“Ora,
mia principessa della luna mancata, cosa volete
fare per festeggiare le nostre nozze?” domandò.
“Oh,
al diavolo” ribatté lei. Lo raggiunse, la sua
figura si rifletteva pulita e luminosa nello specchio alle sue spalle.
Il corvo
gracchiò e la testa di una biscia nascosta nei suoi abiti
fece capolino dalla
spalla della vera Loveday.
“Balliamo?”
propose.
“Come
scusa?” domandò Benjamin inarcando un
sopracciglio.
L’altra
lo afferrò e lo fece girare su se stesso, gli
pestò il piede un paio di volte.
“Dammi
il tuo amore! Mi sento così, sotto la magica
luce della luna… ops,
volevo dire del
sole. Piccolo, mostrami la notte, il segreto del tempo, il segreto
della luce”
cantò a squarciagola.
Benjamin
roteò gli occhi.
“Oh,
è va bene. Se è così che è
andata, ormai. In
fondo lo si sa, le donne sono sciocche di natura e loquaci, bisogna
sopportarle”
borbottò. Alzò il mento aguzzò,
facendo ondeggiare gli unticci capelli mori che
gli ricadevano sulle spalle.
“Fiori
e dolci, al ritmo di salsa. Il mio cuore è
gelido se te ne vai. Danzeremo qui all’infinito”
sbraitò.
Il
quadro della prima principessa della luna si
contorse in una serie di smorfie e l’unicorno alle sue spalle
si andò a
nascondere nel rifugio sotto l’albero dipinto nella tela
dalle tinte scuse.
Il
reale unicorno si nascose dietro il leone, che si
lasciò ad andare a una serie di guaiti infastiditi,
coprendosi le orecchie.