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Autore: Amy2205    02/09/2017    4 recensioni
La guerra è finita e tutti sono cambiati. Draco Malfoy convive con dei vecchi compagni di Hogwarts e tutto sembra andare per il meglio. Finchè un giorno, a un matrimonio, Draco perde la testa per Ginny Weasley. Da quel momento in poi inizieranno le migliaia di peripezie. Riuscirà il bel biondo a conquistare la fredda e ritrosa Ginny?
Leggete e scoprirete.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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FELICI E CONTENTI

Ovvero di come Neville si sposa e ognuno corona il proprio desiderio di felicità




-È morto-

Quella frase, che Neville aveva pronunciato con la voce spezzata, rimbombava ancora nella testa di Draco. Erano passati pochi giorni ed era ormai arrivato il momento del funerale. Nessuno in casa Malfoy, si sentiva pronto ad affrontare quella dolorosa cerimonia. Aberforth, benché fosse un uomo brusco e rude e completamente diverso dal fratello era sempre stato come un papà per quei ragazzi che stavano vivendo lontano dalle loro famiglie. Neville aveva preso il doloroso incarico di pronunciare alcune parole durante il funerale, in ricordo dell’uomo. Draco l’aveva ringraziato a nome di tutti, nessuno sarebbe riuscito a parlare senza scoppiare a piangere o impappinarsi. 
Quando arrivarono alla chiesa riconobbero molte facce famigliari, i professori, ex- studenti come Oliver Baston, clienti del pub... c’erano tutti. Non mancava nessuno.
Quando arrivò il momento di parlare Neville si sentì svenire. Non era assolutamente pronto, cosa gli era venuto in mente?! Si guardò attorno e il silenzio che giaceva nella chiesa lo uccise.

-Avanti Nev... hai ucciso Nagini e non sai parlare?- scherzò sussurrando all’orecchio Luna.

Neville la guardò ringraziandola e poi le strinse forte la mano, prima di alzarsi e avvicinarsi al microfono.

-Aberforth ha sempre preferito i funerali ai matrimoni...diceva che per lui era più facile entusiasmarsi per una cerimonia di cui prima o poi sarebbe stato il protagonista...- cominciò Neville incerto, facendo sogghignare gli amici.

Si passò una mano tra i capelli e si inumidì le labbra con la lingua.

-Certamente Aberforth era molto diverso da suo fratello Albus, ma era comunque stupendo. Era volgare sì, pieno di vizi è vero, ma incredibilmente dolce ed ospitale. Quando... durante i primi tempi dell’università ci si sentiva giù, io e i miei amici andavamo sempre nel suo locale a bere qualcosa o semplicemente a farci riempire di insulti da lui, ma era comunque qualcosa che ti rendeva felice. Durante il mio ultimo anno ad Hogwarts, aiutò me e la mia amica Ginny Weasley a sfuggire alle barbarie dei Carrow e per questo non sarò mai in grado di dirgli grazie abbastanza- osservò la folla annuire.

Intravide gli occhi di Ginny che lo fissavano sorridendo malinconicamente. Neville la salutò con un’alzata di sopracciglia, poi si rilassò e finì il discorso.

-Sfortunatamente io non ho più parole. Spero soltanto che il ricordo che voi tutti avete di Aberforth sia di uno strabiliante mago libero e felice e non di lui rinchiuso in una bara-  e dette queste parole Neville tornò a sedersi vicino a Luna, che lo fissava ammirata.

Con l’aiuto della magia la bara fu sepolta nella terra viva e poi ricoperta. Hagrid aiutò a ricoprire di terra la cassa in legno. Astoria e Luna abbracciate a Neville si misero a piangere, Blaise inforcò un paio di occhiali da sole e Theo gli picchiettava amorevolmente sulla spalla. Draco si scostò dalla folla e fece due passi nell’enorme cimitero. Arrivò ad una lapide bianca come la neve e liscia come la pelle di un bambino appena nato. La guardò e sentì gli occhi pizzicargli leggermente.
 
Qui giace Narcissa Black in Malfoy
Donna dall’incredibile bontà
1955-1998
 
Sentì una lacrima scendergli lungo la guancia. Guardò il cielo nuvoloso e cercò di ricacciare indietro le lacrime. Gli venne in mente quando aveva scoperto che era morta.
Era entrato nella grande cucina di Malfoy Manor, con una lettera in mano stava correndo felice alla ricerca della madre.

-Mamma ... mamma! Mi hanno assolto! Non andrò ad Azkaban!-
 
Era felice come un bambino. Un elfo domestico gli era corso incontro e lo aveva ammonito che la padrona di casa era da ore rinchiusa nella camera matrimoniale e non voleva uscirne. Draco troppo contento, per osare immaginare ciò che la madre aveva appena compiuto, entrò nell’enorme stanza e vide l’esile figura della madre appesa a una corda che pendeva dalla parete.

-NO... no...
...no.. no-
 
Sentì una candida mano toccargli la spalla e Draco spalancò di colpo gli occhi. Si era rannicchiato di fronte alla bara e aveva cominciato a scarnificare la pelle, là dove il marchio nero decorava il braccio. Si voltò e vide che Ginny lo stava fissando dolcemente, come fosse una mamma. Draco si rialzò e solo in quel momento sembrò notare, quanto sovrastava in altezza la rossa.

-Grazie per essere venuta- pronunciò gelidamente Draco.

Ginny annuì e poi si voltò verso la tomba di Narcissa. Osservò da vicino la foto.

-Era una bella donna-

Draco annuì confuso.

-Come mai sei qui?-

Insomma.. tu e mia mamma manco vi conoscevate

Ginny indicò la tomba accanto a quella di Narcissa e Draco si diede mentalmente dello stupido per non essersene mai reso conto.
 
Qui giace Fred Weasley
Re della risata
1978-1998


 
Draco si voltò verso Ginny.

-Era giovane..-

-Non lo meritava.. non lui- disse Ginny, con la mente lontana da quel cimitero.

Draco le diede una pacca confortevole sulla spalla e la rossa sembrò ridestarsi.

-Sono venuto al suo funerale... – cominciò il biondo, accendendosi una sigaretta.

La rossa si voltò sorpresa: non l’aveva notato.

-Mi sentivo terribilmente in colpa, è stato Rookwood ad ucciderlo e io lo conoscevo bene quell’uomo. Così sono andato alla cerimonia, sono stato indietro, nascosto... erano tempi duri per me. Quando ve ne siete andati tutti, mi sono chinato contro la lapide...-

-Hai pianto e hai chiesto scusa per tutto... lo so Draco, ti ho visto-

Draco rimase in silenzio per lungo tempo ed osservò la ragazza e poi la lapide.

-Non fraintendermi avrei tanto voluto ucciderti quel giorno. Ma poi mi sono resa conto che infondo tu non c’entravi un bel nulla, con la sua morte... quando ti ho visto piangere mi sono intenerita e avrei tanto voluto venire ad abbracciarti e consolarti, ma ... c’era qualcosa che mi bloccava. E questo qualcosa mi blocca in continuazione, mi fa combinare cose assurde e mi trasforma in una donna che non sono-

Draco annuì e in quel breve discorso, rivide la Ginny Weasley che al quinto anno l’aveva schiantato nell’ufficio della Umbridge. Riaffiorò lo spirito bizzarro e indomabile della piccola di casa Weasley e Draco non poté che esserne felice. Quella era la Ginny che amava.

-Comunque grazie per essere venuta al funerale, deve essere stata la luna di miele più breve della storia- disse poi Draco.

Doveva tornare alla realtà. Per quanto amasse Ginny, lei era felicemente sposata con Harry e Draco doveva illudersi se sperava in una fine diversa. Ginny si mangiucchiò un’unghia.

-Non fa nulla.. ci rifaremo- cercò poi di dire tranquilla.

Poi si guardò un po’ attorno e i suoi occhi incominciarono ad agitarsi irrimediabilmente.

-Ti ricordi quella cosa che mi hai detto per strada.. davanti alla Testa di Porco..?-

Draco la fissò gelidamente, che ci avesse ripensato? Che volesse picchiarlo?

-Ecco... devo dirti, che mi ha fatto piacere-

Draco si passò una mano tra i capelli. Aveva sentito bene? Ginny lo stava ringraziando per averla umiliata e poi abbandonata in una valle di lacrime?!

Sto impazzendo...

-So di non meritare l’amore di nessuno, special modo di Harry. Ma dopo la guerra qualcosa dentro di me si è rotto. Sarà stata la morte di Fred o il dover vedere mia mamma depressa e George che lotta ogni giorno contro la nostalgia per suo fratello.. o non lo so! Fatto sta che dalla guerra non sono più stata capace di amare. Gli uomini che mi circondavano mi attiravano, ma quando si arrivava sul più bello, mi tiravo indietro. Non perché fossi una poco di buono, ma perché l’idea di affezionarmi a qualcuno che prima o poi sarebbe morto, mi uccideva- fece un momento di pausa e osservò Astoria che da lontano si stava avvicinando.

-Poi è arrivato il matrimonio di Herm e quando ti ho visto... quando mi hai parlato, quando cercavi di farmi ridere... qualcosa è cambiato e ti ho baciato. E Dio se mi è piaciuto! Ma poi la consapevolezza della morte, la paura di rovinare tutto mi ha distrutto ed è per questo che... che mi sono messa con Harry. Lui è sempre stato una sicurezza nella mia vita, è sempre stato presente, come amico certo, ma c’era. E per vigliaccheria ho preferito sposare un uomo che non amo, piuttosto che essere stravolta dal potere dell’amore per poi finire a piangere e struggermi per te.. non ne ho le forze Draco.. capisci?-

E Draco non sapeva cosa dire. La mente era vuota e si colmava solamente della figura di Ginny che davanti a lui, si era aperta e sviscerava dolore e amore. Un intruglio di sentimenti ed emozioni, conditi con le lacrime salate, che da troppo tempo Ginny ricacciava inutilmente.

Draco le prese il volto tra le mani e con i pollici le asciugò le lacrime e tolse il trucco colato. Poi chiuse gli occhi e si avvicinò alle sue labbra. Era quello un bacio vergine, il primo dato in tutta sincerità da entrambi. E quel bacio lo lasciò stupefatto: perché Ginny era infondo ancora un bambina, perché era un pensiero impensabile, perché era un pensiero che in realtà aveva sempre pensato, e perché adesso era un segreto che conosceva. Inoltre quando si staccò le osservò le labbra e sorrise. Quella bocca... che ridesse o urlasse o semplicemente stesse lì, come ad aspettare non ti lasciava in pace. Ti trapanava la fantasia, semplicemente. Ti impiastricciava i pensieri.
Quando Ginny, vide la figura di Astoria e di Neville avvicinarsi a loro, si scostò e poi sorridendo dolcemente si smaterializzò, lasciando così Draco in uno stato di pura catarsi.

-Abbiamo interrotto qualcosa?- chiese acida Astoria.

Draco non rispose, ma voltandosi guardò i due amici con un sorriso a trentadue denti e si sentì come in paradiso.

-Ho capito... porto a casa Luna, ci vediamo questa sera..- sussurrò a Neville la ragazza.

In quei momenti di estasi, Draco doveva sfogarsi con Neville ed Astoria era inevitabilmente di troppo. Inoltre non voleva sorbirsi alcun discorso su Ginny Weasley e le sue fantastiche labbra. Quando la ragazza sparì, Neville si avvicinò al biondo e cominciarono ad avviarsi verso la Londra Magica.

-Io ... io non so più cosa fare con lei- ammise dopo un po’ il moro, mentre Draco serio lo ascoltava e si accendeva una sigaretta.

-Forse ho una teoria!- disse allegro Draco, ancora esaltato dall’incontro con la rossa.

-Dovresti smetterla di fumare... ti cambia troppo velocemente l’umore- constatò serio Neville.

-Per tutti questi anni siamo stati scapoli e fieri di esserlo, mai un sospetto. Invece due di noi erano virtualmente sposati e non ce ne siamo accorti-

Neville scoppiò a ridere.

-Due traditori del gruppo!- aggiunse poi, facendo strappare un sorriso al biondo.

-Allora... con Luna come credi di procedere?- chiese poi Draco, sbuffando fumo ed osservando da una staccionata il Tamigi blu scuro, con le piccole onde increspate.

-Non lo so Draco... ho sempre sognato di incontrare una ragazza spigliata, gentile, dall' aspetto gradevole, che non mi trovasse repellente. E quando conobbi Luna e diventammo molto intimi volevo dichiararmi. E poi sposarla e vivere felici e contenti per tutta la vita. Tra i miei genitori è funzionato. Beh, a parte la pazzie, Voldemort e tutto il resto...-

Draco si sentiva in colpa. Neville non parlava mai dei suoi genitori, ma quando raramente ne faceva cenno Draco voleva sotterrarsi. Era colpa della sua famiglia se ora Neville aveva due genitori vivi e vegeti, che mai l’avrebbero riconosciuto. Neville non sembrò farci troppo caso al silenzio del biondo.

-Facciamo così diamoci sei mesi! In questo tempo io devo dichiararmi a Luna e tu a Ginny!- disse poi animato da una nuova allegria il moro.

-Ma che? Sei scemo?!- ululò il biondo, lanciandogli un’occhiata spaventata.
 


6 mesi dopo
 
La prima sveglia suonò e Draco di malavoglia si alzò a spegnerla, per poi rituffarsi nelle soffici coperte.  Stava per chiudere gli occhi, quando un centinaio di sveglie cominciarono a suonare incessantemente. Si mise a sedere e vide che Neville, con sguardo soddisfatto impugnò la bacchetta e la volse verso una credenza bianca. Lì centinaia di piccole sveglie rosse fuoco suonavano incessantemente.

-Volevo essere sicuro di non arrivare in ritardo!- disse il moro, sorridendo alla faccia torva del biondo.

-Potrai essere anche il novello sposo, ma fai un’altra azione del genere e non arriverai alla chiesa!- lo minacciò Draco, infilandosi nella doccia.

Neville, dopo la promessa che aveva stretto con il biondo sei mesi prima, al funerale di Aberforth, aveva trovato il coraggio di dichiararsi a Luna. La bionda si era slanciata verso di lui e l’aveva ricoperto di baci, mentre ingenuamente continuava a sghignazzare degli acuti ‘Si! Si! Neville ti amo! Si!’
Quando Draco arrivò nella cucina, per trangugiare di corsa un caffè, vide che tutti gli amici circondavano Neville, continuando a scattare foto. Astoria, vedendo il biondo scendere le scale, sorrise allegra e gli corse incontro. Indossava un abito a fantasia multicolore, molto diverso dagli abiti scuri e semplici che sempre portava.

-Astoria.. che dolce cambiamento- disse Draco, rimanendo senza parole.

Neville passò un braccio lungo le spalle della ragazza e poi fece l’occhiolino a Draco.

-Hai visto la nostra Astoria? Sembra un prato fiorito!- scherzò il moro, beccandosi un pugno in pancia dalla ragazza.

-Scusa Nev, ma te lo sei cercato! Comunque grazie Draco... volevo voltare pagina. Cambiare. Ero indecisa se rinnovare il guardaroba o rifarmi le tette. Ho preferito la
prima opzione-

- Hai fatto benissimo!- dichiarò il biondo, sorridendo.

- Da oggi vestirò tutti i colori dell'arcobaleno. E mi innamorerò solo di chi è innamorato di me- dichiarò poi solenne la ragazza, mentre Theo portava il caffè in salotto.

- Caffè per tutti!- urlò Theo, poi osservando Neville disse amaro –L’ultimo che berremo insieme!-
 
Tutti annuirono malinconici.
 
-Ragazzi! Ve l’ho detto! Potrete sempre venire a trovarci, infondo io e Luna abiteremo nella casa qua di fronte! E poi, come faremo con il cibo? Né io né lei sappiamo cucinare, ci toccherà venire a visitarvi negli orari di pranzo, cena e merenda!- disse ridendo Neville, passando una mano tra i capelli ordinati di Theo.
 
Tutti risero e poi, cominciarono a bere il caffè in silenzio. Si goderono quel momento di collettività, mancava solo Luna, che per l’occasione era andata a casa di suo padre, dove Hermione e Ginny, l’avrebbero aiutata a prepararsi per l’occasione.

- Beh, potrei approfittare di questa pausa di riflessione per fare un discorsetto- annunciò Draco, rompendo il silenzio.
 
- Sì, dai!- fomentò Blaise dalla cucina, cominciando a lavare le tazzine.
 
- Come ormai sapete, io sono stato un attento osservatore  delle vicende amorose di Paciock negli ultimi anni. E recentemente ero arrivata alla conclusione che il nostro grifondoro fosse già sposato segretamente con Luna- tutti sorrisero, memori di quanto tempo passavano insieme i due futuri sposi e di quante frecciatine si lanciavano -Ma a quanto pare gli eventi mi hanno smentito e oggi Paciock, il nostro Neville Paciock, grifondoro, colui che uccise Nagini e che non sa cucinare nemmeno una pasta, senza incendiare la casa, si sposa davvero. Sì, certo lei non è il massimo della normalità, ma io approvo-
 
Neville guardò l’amico ammirato. Mai si sarebbe aspettato di essere il protagonista di un tale discorso, soprattutto se pronunciato da Malfoy. Ma le cose erano cambiate e ormai loro due erano diventati come fratelli. Si alzò dalla sedia e lo abbracciò, mormorando un grazie.
 
Dopo quel momento di dolce intimità, tutti corsero a lavarsi i denti e poi si precipitarono nel luogo dove si sarebbe tenuta la cerimonia. Neville e Luna avevano deciso di non sposarsi in chiesa, per quanto tradizionale fosse, ma ad Hogwarts, dove il ministro Shacklebolt il persona avrebbe tenuto la cerimonia. Quando arrivarono nell’immenso parco, poche persone erano già presenti. Tra queste Draco intravide Ginny, che stava entrando nella scuola, scrutando le persone, come non volesse farsi vedere. Il biondo la seguì, sotto lo sguardo di rimprovero degli amici: perché continuava a provarci? Avrebbe ricevuto l’ennesima delusione!
Salì le scale il più silenziosamente possibile ed arrivò nella torre di Astronomia, la più alta torre di Hogwarts. Era un luogo che colmava di ricordi le giovani menti dei ragazzi. Ginny, stupita dell’arrivo di Draco nella stanza, si ricordò di quando la McGrannit era stata aggredita da quattro uomini del ministero, cosa che le costò un lungo periodo all'Ospedale San Mungo per ferite e malattie magiche.
Draco invece osservò la stanza schifato, ricordandosi quando sei anni prima stava per uccidere Albus Silente.

-Ciao..- disse timidamente Ginny, appoggiando la schiena alla balaustra in ferro ed osservando Draco, che era invece appoggiato al portone in legno.

- Sei in splendida forma- disse sinceramente Draco.

Ginny portava un lungo vestito color crema, che si intonava con la pelle chiara. Le spalline erano formate da tante piccole perline intrecciate tra di loro. La rossa lo ringraziò ed arrossì.

-Non c’è Potter?- chiese poi Draco, stupendosi di non averlo ancora incrociato.

Ginny ammutolì e poi diede la notizia.

-Non verrà... ci siamo lasciati, insomma era chiaro che non fosse l’uomo per me-

Draco impallidì di colpo e si sentì vacillare sulle gambe.

-Lasciati..?- chiese deglutendo visibilmente.

-Già da un po'. A marzo abbiamo raggiunto il fondo e ad aprile era già tutto fatto-

Draco annuì.
 
- Perché non me lo hai fatto sapere?!- chiese poi curioso.
 
-Non so...Volevo farlo, ma...-
 
-...ma qualcosa ti ha bloccato, come sempre..!- completò per lei, il biondo.
 
Ginny annuì malinconica. Durante quello scambio di battute, i due non si erano nemmeno accorti che il matrimonio stava ormai per cominciare.
 
- Dopo la cerimonia facciamo un brindisi tutti insieme, allora!- disse poi Draco, cercando di sdrammatizzare –Un brindisi alla vita da scapolo-
Ginny rise di gusto annuendo.

-Certo che noi due ci incrociamo sempre ai matrimoni, non trovi?- chiese poi Ginny.
 
Draco annuì, notando la singolare coincidenza.
 
-Dici che vuol dire qualcosa?- chiese dubbioso Draco avvicinandosi.
 
-Non ne ho idea.. so solo che siamo un perfetto disastro- disse Ginny, sentendosi incredibilmente a disagio.
 
Draco cominciò a guardarla intensamente, ma con una strana dolcezza, con cui non aveva mai guardato nessuna donna prima d’allora. Ginny sospirò e fece per incamminarsi verso il portone, quando fu bloccata da Draco.
 
-No, aspetta-
 
Ginny si voltò ed osservò ingenuamente preoccupata il ragazzo.
 
-Ginny, so che sono stato un bastardo, che ti ho rimproverata della tua vita quando non ne avevo alcun diritto. So di averti ferita e di non aver mai chiesto scusa...- cominciò Draco, facendo sgorgare un fiume di parole dalla bocca.
 
I due si guardarono e poi Draco riprese, avvicinandosi nuovamente alla ragazza.
 
-In questo lungo anno ho capito una cosa... che io non sono fatto per essere lo sposo ai matrimoni. Io e il matrimonio non siamo fatti l'uno per l'altro, però è singolare perché è proprio grazie a questa occasione che mi sono reso conto di essere follemente innamorato di una
ragazza. Una donna che tempo fa era vestita di bianco e portava un bouquet di rose in mano, ma che ora è qui davanti a me, con i suoi grandi occhi da cerbiatta-
 
Ginny ascoltò tutto il discorso con estrema calma, mentre dentro di lei qualcosa pulsava forte.
 
La felicità?
 
Sorrise estasiate e poi si avvicinò al biondo, prendendolo per mano e notando quanto fossero grandi e incredibilmente fredde, per essere in piena estate.
 
-Draco... la verità è che io mi sono innamorata di te nel primo istante che ti ho visto- cominciò facendo risalire lo sguardo, fino ad arrivare al volto sorpreso di Draco.
 
E così il fato e il dio Eros si incontrarono e si presero per mano. E mentre le bocche dei due ragazzi si stavano per baciare e suggellare così il loro amore, Draco si staccò di colpo, lasciando Ginny insoddisfatta.
 
- Lascia che prima ti chieda una cosa. Tu credi che dopo che ci saremo baciati, dopo che avremo passato un bel po' di tempo insieme, tu saresti d'accordo di...-
 
-Di cosa Draco?- chiese confusa Ginny, posandogli una mano sul petto.
 
- Di...non diventare mia moglie? Credi che il fatto di non sposarmi sia una possibilità che in qualche modo potresti  valutare? Per il resto della tua vita?   Vuoi?-
 
Ginny lo guardò innamorata e annuì.
 
-Si, Draco Lucius Malfoy, lo voglio-
 
Ginny rise e poi lo abbracciò stretto a sé e si baciarono, scollandosi solamente quando udirono gli invitati nel parco della scuola, urlare:
 
-Viva gli sposi!-
 
 
 
 
 
 
4 anni dopo
 
 
Luna e Neville, sposati ormai da quattro anni, ebbero una bellissima figlia, che portava l’aspetto fisico della mamma, ma il carattere gioviale e amichevole del papà. Si chiamava Alice, in onore della madre di Neville e Draco fu scelto come padrino.
 
Astoria finì per rimanere single, comprò un appartamento nel centro della Londra Magica e scrisse un libro che le diede una certa fame e un’abbondante reddito. Il libro si chiamava ‘Quattro matrimoni e un funerale’ ed era ispirato alla caotica vita da universitaria che aveva trascorso.
 
Theo e Blaise rimasero anch’essi single e decisero di continuare a vivere nell’appartamento che si erano comprati con gli altri amici. Comprarono diversi cani e due gatti. Quando nel 2004 fu approvato il matrimonio di coppie gay, decisero di sposarsi. Adottarono poi un bimbo.
 
Draco e Ginny andarono a convivere e si giurarono amore eterno. Draco smise di fumare e divenne un avvocato famoso, Ginny divenne una medimaga prestigiosa e molto capace. Tre anni dopo nacque Scorpius Hyperion Malfoy, un bambino biondo e dagli occhi grigi con gioia di Draco.

‘non si sarebbe potuto vedere un Malfoy con i capelli rossi!
Aveva mormorato giusto dopo il parto.

Scorpius grazie a Dio portava perlomeno il sorriso smagliante della madre.
 
E così, vissero tutti felici e contenti.



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