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Autore: pink_pig    03/09/2017    1 recensioni
In un tempo lontano, in un mondo a noi sconosciuto, una donna nata bastarda, divenne Regina del proprio Regno, ma non si aspettò mai che suo marito, il Re, si innamorasse di suo sorella maggiore, ripudiando lei e uccidendo il loro figlio!
Prima di morire giurò che, se potesse rinascere, non sarebbe mai più stata una donna buona e generosa, non si sarebbe mai più sposata con un Principe e che non non sarebbe mai più diventata Regina.
Nella Casa del Primo Ministro, Weya rinaque nel proprio giovane corpo, con gli occhi pieno di odio e la bocca sete di vendetta.
La moglie di suo padre la voleva morta? Weya la spedì all’inferno.
La sorella maggiore fingeva di essere un angelo? Weya le strappò la bellissima pelle dal viso.
La sorella bastarda le creava dei danni? Weya la porterà alla pazzia.
Chi aveva cercato o che cercherà di renderle la vita difficile lei lo ripagherà dieci volte peggio, e dalla morte non riusciranno a scappare.
E così la strada verso la vendetta ebbe inizio.
Ps. Storia tradotto dalla lingua cinese. All'interno allegherò il link originale dell'autore.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Traduzione | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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ciao a tutti!
breve comunicazione:
questa non è una storia romantica con Principi che salvano Dame ma è una storia basata sulla vendetta.


_________________________________________inizio capitolo___________________________________________



*001 Nella fredda corte della regina ripudiata

 
 
Grande Regno
 
 
Sotto la grondaia della Corte Fredda, Weya contò le pulci presenti tra i suoi capelli. All’epoca poteva lavarsi raramente, sul suo corpo si era formato uno spesso strato di armatura di pelle morta, e contare le pulci era diventato il suo unico passatempo.
 
Dodici anni, erano passati dodici interi anni da quando era stata rinchiusa nella corte fredda; Weya alzò il capo verso il cielo: tutte le volte che pioveva l’inteso dolore alle gambe la portava alla pazzia.
 
Weya era la figlia del Primo Ministro Li Xaron, partorita non dalla prima consorte, la Grande Madre della Casa, ma da una serva di basso rango, e considerando che era nata a febbraio, il mese maledetto, la sua crescita era stata affidata ai lontani parenti di campagna. Figlia bastarda della Casa più importante del Regno, i parenti non l’avevano cresciuta come una rispettabile signorina ma come una lurida serva.
 
Se non fosse che sua sorella maggiore Li Chance, figlia della Grande Madre della Casa*, si rifiutò di sposare quella persona, suo padre non si sarebbe mai ricordata della sua esistenza…
 
Chance, Weya… solo a sentire i nomi si capiva chi era quella preziosa e chi di poco conto.

Quando l’avevano riportata alla Casa, Weya nutriva una grande considerazione di sé, felice che il padre si fosse ricordato di lei, ma non appena entrò in casa sentì solo le parole del padre rivolte alla sorella maggiore: “Angelo mio, non devi più preoccuparti, questa ragazza verrà data in sposa al principe Tuoba Zeno al posto tuo.”
 
La figlia della prima consorte, l’angelica Li Chance, che bel nome pensò Weya, ma non avrebbe mai pensato che questo nome potesse diventare il suo peggior incubo.
 
A posteri, come suo padre desiderava, entrò nella Corte del Terzo Principe Tuoba Zeno e lo aiutò nella battaglia per il Trono, partorì per lui un figlio e, dopo otto lunghi anni, lui divenne realmente il Re del Regno e lei la sua Regina.
 
Tuoba Zeno le diceva sempre che aveva la pelle chiara e liscia come la luna, un viso talmente bello da sembra disegnato, che era una bellissima donna. Però una bellissima donna rimaneva sempre un essere umano, non paragonabile alla bellezza di un angelo, e in un batter d’occhio questa sua bellezza diventò come il fango, sgradevole alla vista.
 
E poi? Poi…
 
Ogniqualvolta che le veniva in mente quella lontana notte, a Weya veniva da ridere.: ridere di quant’era ingenua, di quant’era ridicola e surrealista.
 
Quella notte tutte le persone all’interno della sua Corte Interna (abitazione privata della Regina) vennero uccisi senza una causa precisa, come se fosse il punto fermo in una frase da concludere. Si ricordò com’era iniziato: un boato della porta della sua corte chiusa di colpo, poi tutti i servi inginocchiati in un lato della corte con la bocca serrata e, senza preavviso, Weya si vide trascinata davanti al proprio marito, Tuoba Zeno.
 
Tuoba Zeno la fissò con lo sguardo profondo e freddo, gli occhi spietati: “Tu, maledetta, sei talmente crudele da tentare la vita a tua sorella!”. Weya rispose tristemente: “Tentare la sua vita? Non l’ho mai fatto!”
 
Zeno le sferrò un calcio al petto da farle sputare sangue, e la guardò disgustata: “Bastarda, Chance ha avuto un parto difficile e io non ero in corte! Perché quando la serva ti ha chiesto aiuto, di chiamare i medici, hai fatto finta di non averla sentita? L’hai fatto apposta, volevi ucciderla! Se non fossi tornato in tempo sarebbero morti entrambi!”
 
Weya alzò il capo e guardò l’uomo in piedi davanti a sé: lui era un bell’uomo, bello come se fosse stato baciato dal sole, ma non l’aveva mai capito, e non capiva di che genere di uomo si fosse innamorata: lui riusciva a essere dolce in vari modi, e spietato in altri vari modi, e lei si era innamorata lo stesso. A ripensarci, era stata davvero una sciocca, una barzelletta: lei aveva rinunciato a tutto per lui, mentre per lui lei non era mai stata importante.
 
Weya fece una fredda risata: “Mio Signore, voi pensate solo a mia sorella, ma avete mai pensato a nostro figlio Wooli? Nello stesso giorno del parto nostro figlio era in fin di vita! Cos’ho fatto di male nel riunire tutti i medici della corte per salvarlo? Mio sorella è un essere umano, ma non lo è anche nostro figlio? Adesso che lei ha partorito voi avete subito nominato suo figlio Principe Erede, mentre il mio è morto!  Mi avevate promesso che avreste nominato nostro figlio Erede! Voi non siete il Re? Non dovreste mantenere la vostra promessa?” disse e, disgustata, cambiò il tono, oltre all’appellativo passando all’informale come se stesse parlando con suo marito e non il Re: “Perché hai scelto di salvare suo figlio e non il mio? Perché? ”
 
Lo sguardo gelido del Re riuscì a congelarle il cuore, la guardò ostentando indifferenza: “Ti ho già nominata mia Regina, non sei ancora soddisfatta? Vuoi addirittura controllare il posto dell’Erede!”
 
Weya si sentì la bocca gelata, come se fosse piena di ghiaccio appuntito che infilzava la carne: “Regina? Sì, sono la tua Regina, però l’editto di ripudio è già pronto sulla tua scrivania da tempo, in attesa del figlio che partorirà di mia sorella per coprire il ruolo di mio figlio. Zeno, cosa ho fatto di male? Cosa ho sbagliato? È da otto anni che siamo sposati, come ti ho trattata io?” mentre parlava si tolse la veste e indicò l’orrenda cicatrice sul petto e indicandola disse lentamente: “38esimo anno del Regno Tuoba, un assassino ti ha attaccato ma ho bloccato io la coltellata, che mi si è infilzata dritto nel petto! 40esimo anno del Regno, sapendo che il vino offertoti da tuo fratello, ex Principe Erede, alla cena era avvelenata, ho bevuto al posto tuo per proteggerti. Nel 41esimo anno, quando ho saputo che il Settimo Principe ha programmato di ucciderti, ho galoppato per sette giorni interni, percorsi 800km senza sosta solo per informarti! Nel 42, quando eri in missione sei stato infettato dalla peste, ho rinunciato a tutto e tutti e ti ho raggiunto per prendermi cura di te per ben 48 giorni! Ti ricordi cosa mi avevi promesso in quel momento? Te lo ricordi? Hai detto che se fossi diventato Re, io sarei rimasta per sempre la tua Regina! Però ora ti sei innamorato di Chance, non vuoi solo nominare suo figlio Erede, ma vuoi addirittura eliminare me! Zeno, non sei giusto nei miei confronti!”  

Tuoba Zeno la guardava con lo sguardo indifferente, come se ciò che le stava dicendo non fosse importante, quindi
continuò a fissarla con lo sguardo tranquillo ma distaccato e questo suo improvviso comportamento la fece rabbrividire.
 
 “Chance è sempre stata la donna che ho amato. Avevo intenzione di farti rimanere in corte a vivere il resto della tua vita spensieratamente dopo il ripudio.”
 
Spensieratamente?”qualcosa di profondo e affilato stava iniziando a scalpitare verso l’abisso del suo cuore, bloccandole il respiro, spellandole il cuore, facendola sentire come se stesse galleggiando sopra ad un frammento di giaccio galleggiante che rischia di sciogliersi da un momento all’altro.
 
Otto anni di matrimonio, avevano affrontato le pene dell’infermo insieme; quando lui era in fin di vita, solo lei era rimasta al suo fianco… ma ora che era diventato Re decise di abbandonarla, abbellendo questa sua decisione con la promessa di mantenerla per il resto della sua vita.
 
“Ho fatto tutto per te, rischiando anche la mia vita, e ricevo in cambio solo la tua promessa di mantenimento. Otto anni di matrimonio non sono nulla in confronto al viso angelico di mia sorella. Essere mantenuta. Chi ha mai voluto essere mantenuta da te?! Ora stai regalando tutto ciò che ho ottenuto con il sudore a una troia e vorresti che te ne sia grata?”
 
Un colpo secco suonò sul tavolo e il tè si verso sulla mano tremante del Re. “Zitta! Non osare offenderla! Lei è tua sorella!”
 
Sorella?” disse a bassa voce Weya. “Lei è un angelo, è la figlia prediletta del Primo Ministro Li, è la nuvola più bianca e soffice del cielo, mentre io? Non sono altro che la figlia bastarda, quella da nascondere finché non diventa utile, sono la figlia maledetta, sporca come il fango. Se lei mi considera davvero sua sorella, con che coraggio mi ruba il marito, e la vita, la posizione di mio figlio?”
 
Zeno sospirò e abbassò il capo, con gli occhi profondi studiò il viso pallido di questa donna inginocchiata. “Chance ha un’anima così gentile, nobile e innocente, buona da non riuscire a pestare nemmeno una formica e tu non sei paragonabile nemmeno ad un suo dito! E il figlio che hai cresciuto è maleducato e irrispettoso verso i suoi confronti, come può un bambino del genere diventare il Principe Erede?”
 

Gentile, innocente, buona… da piccole era sempre Weya a fare le cose che portavano al successo, ma a prenderne il merito era sempre la figlia prediletta. Questo solo perché Chance era nata con un viso perfetto, quasi angelico, capace di ammaliare tutti. 

Weya si sentì talmente scema da ridere. La voce tagliente di Zeno non fece altro che pugnalarla, colpo dopo colpo, facendola sanguinare.

“Hai ragione, non posso competere con lei.” Decise di dire alla fine. “Ma Wooli è solo un bambino di 4 anni, cosa può capire? Mi ha vista soffrire e piangere a causa vostra, perciò è stato irrispettoso nei confronti di sua zia, ma non c’era bisogno di chiuderlo per tre giorni interi!”
 
Zeno non rispose, continuò solo a fissarla e questo la fece addolorare ancora di più.

“Se non fosse stato per questa punizione, come si è potuto ammalare? Com’è potuto morire? È tuo figlio! È morto solo per una parola in dispettoso! Come hai potuto essere così crudele nei suoi confronti? E io? Che cosa ho fatto di male? Ho riunito tutti i medici per curarlo, per salvare mio figlio, mentre tu non hai pensato ad altro che a quella donna! Sai come mi sono sentita quando Wooli, piangendo, mi stringeva la mano e mi supplicava di salvarlo? Madre, mi fa male. Madre, aiutami. Madre, aiuto.” Disse Weya, sentendo nella testa il pianto di dolore del suo bambino. “Se potessi, darei la mia vita in cambio della sua. E tu? Quando nostro figlio scottava per la febbre, tu pensavi a Chance, ti sta a cuore solo lei. Perché avrei dovuto cedere i medici che stavano guarendo nostro figlio, che era in procinto alla morte, a lei? Solo perché stava avendo un parto difficile? Non mi importa più nulla. Non voglio più nulla. Le regalo tutto! Te! La corona della Regina! La Corte Interna! Non voglio più nulla di tutto questo, voglio solo che Wooli torni in vita. Riportalo indietro dall’aldilà! Odio Chance, la odio da morire! È tutta colpa sua! Le strapperei la pelle fino a farla morire dissanguata!”
 
“Zitta brutta megera!” urlò il Re, infastidito e disgustato dalla donna seduta per terra, e con tono basso disse: “Se devi odiare qualcuno, odia me! Sono stato io a chiederle di trasferirsi alla corte mentre lei non lo voleva. E sono io che ho deciso di ripudiarti per nominarla Regina. Come fa una donna gentile e pura come lei avere una sorella crudele e orrenda come te?”
 
Il Re si avvicinò e le strinse il braccio in una fredda morsa. “Non ti perdonerò mai! L’hai quasi uccisa! Ti farò soffrire per il resto della tua vita, ti farò desiderare di morire pur non di non sentir più dolore. Guardie! Spezzate le gambe a questa fece e portatela nella Corte Fredda.”
 
Poi, quando si svegliò, sdraiata sul pavimento, sudata dal dolore, sentì un dolore allucinante dal bacino in giù che ripercosse in tutto il corpo. Quando la vista non fu più annebbiata,  trovò davanti agli occhi un papiro aperto, giallo ocra, con il timbro del Re sopra. Quello era il documento del suo ripudio.
 
L’eunuco rotolò il papiro e lo richiuse, riservando all’ex Regina uno sguardo velenoso da ucciderla.
 
Nella mente di Weya c’era solo odio e vendetta.
 
Zeno, sei stato davvero crudele nei miei confronti! Davvero crudele! Ti avevo dato il mio cuore, la mia anima, ma tu non li hai nemmeno degnati di uno sguardo prima di frantumarli! E ora, oltre a frantumare il mio corpo, stai distruggendo il mio orgoglio e il mio sogno!
 
Weya scoppiò a ridere. Un tempo lei gli aveva raccontato che amava il paesaggio al sud del fiume, che desiderava andarci quando il Regno sarebbe stato tranquillo. Le sarebbe piaciuto passeggiare tra le vie della città, assaggiare quel profumato tè, guardare le recite, ascoltare i canti. Zeno le aveva promesso che l’avrebbe ricordato per sempre questo suo desiderio, e così fece. È perché si ricordava del suo desiderio che le spezzò le gambe. Non voleva passeggiare tra le colline e il fiume? Non voleva visitare posti mai visti? Allora lui le spezzò le gambe, distruggendo per sempre il suo sogno. Non le importava tantissimo la propria posizione di Regina? Allora lui la ripudiò, sbattendola nella Corte Fredda. Ecco la punizione del Re, ecco dov’era la sua crudeltà. La distrusse da dentro a fuori. La distrusse del tutto
.   
Sotto la grondaia della Corte Fredda, Weya socchiuse gli occhi. Dopo quella notte il Re Zeno nominò Chance come la nuova regina, nominò suo figlio come Principe Erede al Trono. Il Re amava e coccolava solo lei mentre lei venne subito dimenticata dal Regno.     
 
Weya continuò a vivere come un cane, l’unica cosa che l’aiutava a continuare a respirare era la convinzione di dover vivere più a lungo di Chance. Doveva vincere almeno questa battaglia.
 
Proprio mentre pensava a questo, la porta della corte fredda venne aperta ed un eunuco si avvicinò con il papiro d’oro del Re. “Padrona Li, si inginocchi* per ricevere l’ordine scritto del Re.”  
 
Inginocchiare? Aveva le gambe spezzate, come poteva inginocchiarsi?
 
Weya non capì subito ciò che disse l’eunuco, non fece neanche in tempo a riflettere sulle sue parole che venne trascinata giù dal letto, gettata per terra come se fosse un sacco del pattume dai servi.  
 
"Per ordine del Re,
la Regina ripudiata è senza virtù e senza cuore,
 invece di riflettere sui propri errori maledice la salute della Regina Chance.
La punizione è pena di morte.
Si offre il vino avvelenato.”
 
“Padrona Li, non incolpi nessuno, è solo che nell’ultimo periodo la Regina è pervasa dalla paura e dall’ansia, non riesce a dornire, quindi il Re ha chiesto aiuto al Sarcedote ed è uscito fuori che la vostra vita maledice quella delle persone vicine, rendendo la Regina malata. Quindi vada in pace, beva il vino sperando di resuscitare in futuro in una vita migliore.”
 
Vino avvelenato? Alla fine solo un bicchiere di vino avvelenato!
 
Weya aveva passato la vita facendo la brava moglie, aveva sgobbato come un toro per suo marito, si era comportata come una saggia Regina; aiutando i soldati ammalati durante l’epidemia dopo guerra; offrendo al popolo il grano acquistato con propri beni per superare la crisi; aveva rimediato ai errori commessi dal Re; era gentile e generosa con tutti i servi e dame del Palazzo Reale; e adesso che cos’aveva ricevuto in cambio? Nel momento più difficile della sua vita, chi si era fatto avanti per aiutarla? Nessuno.
 
Weya scoppiò a ridere come una pazza: “Tuoba Zeno, Li Chance, siete davvero fantastici! Incredibili! Io, Weya, giuro che nella prossima vita non sarò mai più una persona buona, non penserò più agli altri, non entrerò mai più nella Corte, non diventerò mai più Regina! Lo giuro!”
 
Il vecchio eunuco la guardò e tristemente disse: “Trascinatela giù.”
 
L’eco delle urla di dolore dell’ex Regina si diffusero nell’intero palazzo, trapassando le varie mura, entrando nel cuore delle persone.
 
 
 
________________________________________fine capitolo______________________________________

spazio traduttrice:

 
  • Storia tradotta (da me) dalla lingua cinese alle tre di notte. Mi sono fissata con questa storia e mi sembra… diversa! Per chi si aspetta una storia romantica, purtroppo non vi posso illudere: la base è la vendetta, il controllo della mente umana, ed è una vendetta che ti farà entusiasmare.
Allego il link del testo originale http://www.shunvyoudu.net/.

Se qualche esperto di questa lingua trova sbagliata la mia traduzione, please, correggetemi! Non è la mia madrelingua quindi potrei sbagliare forse qualcosa.

Ho inserito la storia in questa sezione (e non in quella storica) perché i luoghi, i tempi, i personaggi sono tutti inventati.
 
 * 
I nomi sono stati modificati per rendere più scorrevole il testo e per ricordarsi meglio dei personaggi. Più sotto troverete la traduzione reale corrispondente a quello sostituito. Di seguito scrivo delle note inerenti alla storia, spiegando ciò che è diverso rispetto la nostra cultura. Se in futuro ci sono scene troppo difficili da capire, o termini nuovi a cui non sapete il significato (ma che non ho spiegato) fatemelo presente.
  • Corte fredda: tipo palazzo chiuso, senza servi, dove venivano lasciate le consorti che commettevano crimini ma che non potevano essere uccise direttamente. Tipo una prigione per le donne del Re.
  • Corte interna: è la corte riservata alla regina, mentre le altre Consorti e Preferite avevano altre corti, ognuno con il proprio nome di nomina.
  • Consorti: altre mogli ufficiali del Re, oltre la Regina che è quella più importante.
  • Preferita: amanti del Re, rango inferiore alle Consorti.
  • Il Re formulava gli ordini/atti/decreti per iscritto sui papiri d’oro con il timbro e quando si vede questo papiro (letto poi dall’eunuco) la gente si deve mettere in ginocchio piegarsi con il capo e le mani per terra. Se ciò non veniva fatto significava che si rifiuta l’ordine del Re e la conseguenza è la pena di morte.
  • Le persone importanti o ricche del Regno possono avere diverse mogli: la moglie considerata ufficiale era la Madre di Casa (solitamente nata da una famiglia benestante) e i figli partoriti da lei erano i figli ufficiali; poi c’erano le mogli secondari, chiamate Compagne (nate da famiglie povere/normali) e i loro figli erano considerati bastardi, solitamente senza valore ereditario.  

Li Weiyang = Li Weya
Li Xiaoran = Li Xaron
Li Zhangle = Li Chance
tuoba zheng = Zeno             -  suo figlio Tuoba Wuli = Wooli

 
P.s la storia è composta da un 300 capitoli, suddivisi in due racconti con la stessa protagonista.... verrà tradotto solo la prima parte. Almeno, ci provo!!! 

Notte dolcezze! Vado a nanna anch'io!

 
 
  
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