BUONGIORNO!!
ECCOMI FINALMENTE TORNATA. È DA QUASI UN ANNO CHE NON
AGGIORNO LA
STORIA, MA TRASPORTATA DA EVENTI, HO DOVUTO ABBANDONARE
MOMENTANEAMENTE CIò CHE AVEVO INIZIATO. RINGRAZIO DI CUORE CHI MI HA
SCRITTO PER SAPERE COME ANDAVA, MI HA FATTO VERAMENTE TANTO PIACERE.
E SPERANDO CHE SIA RIMASTO QUALCUNO INTERESSATO A LEGGERE IL FINALE DI
QUESTA STORIA, PROVO A PUBBLICARE.
RILEGGENDO I CAPITOLI MI SONO
RESA CONTO DI DOVER IMPARARE ANCORA TANTO. SE MAI NE AVRÒ IL
TEMPO,
MI PIACEREBBE APPORTARE DELLE PICCOLE MODIFICHE CHE NON ANDREBBERO
COMUNQUE A CAMBIARE IL RACCONTO.
QUINDI, FINALMENTE PRONTA A RIPRENDERLA IN MANO, CERCHERÒ DI ANDARE AVANTI VELOCEMENTE, PER ARRIVARE FINALMENTE ALLA FINE (SCRITTA NELLA MIA TESTA SIN DALL’INIZIO E CHE IL TEMPO NON MI HA CONVINTO A MODIFICARE).
GRAZIE A CHI VORRÀ CONTINUARE CON ME E ANCHE CHI FIN QUI HA LETTO MA NON HA VOGLIA DI PROSEGUIRE.
UN BACIO
Felicity
rimase immobile e incredula di fronte a ciò che finalmente
aveva
capito. La sua amica era la donna che le aveva portato via il marito.
Per lunghi attimi non riuscì a dire una parola.
La sua mente
cercava di ripercorrere tutte le tappe dando finalmente un volto alla
causa della sua sofferenza. Joel non disse nient'altro e
voltandosi di scatto fece per andarsene, inseguito da Julie che
istintivamente gli corse dietro. Quando lo raggiunse cercò
di spiegargli qualcosa, cercò di giustificarsi, ma lui la
fulminò
semplicemente con lo sguardo e salì in macchina per scappare
da
quell'incubo.
Intanto
a casa, Felicity chiese ad Oliver perché.
"Dimmelo,
dimmelo, da quanto va avanti questa storia? Voglio saperlo. Voglio
sapere da quanto vi prendete gioco di me".
Oliver,
colpevole ma pronto a dirle la verità, non si
tirò indietro alle
domande della moglie.
Julie prese coraggio, e consapevole che mai
avrebbe avuto un'altra occasione per parlare con l'amica,
tornò
in casa e fece cenno ad Oliver di lasciarle sole.
Felicity,
schifata, avrebbe voluto vederla sparire, ma non poteva lasciar
perdere.
Con gli occhi sbarrati e la voce tremante dalla rabbia le
inveí contro:
"Tu? Tu? Come hai potuto? Come hai potuto
ascoltarmi piangere, vedermi disperare e continuare a mentire?
Come hai potuto comportarti così?"
Conscia
del fatto di non potersi giustificare, Julie rispose solo con la
verità.
Con
una fatica immensa arrancò parole che servissero
semplicemente a
raccontare quello che era stato: la scoperta dell'infatuazione, la
paura della distruzione, i dubbi sul da farsi, i dubbi su
ciò che
provava, il continuo rimandare per evitare di spezzare il suo cuore e
quello di Joel e infine la presa coscienza di ciò che non si
poteva
più nascondere.
Ma
i tentativi fatti da Oliver e Julie a tratti per non alimentare la
cosa, e il provare a tagliare,
non avevano di certo aiutato
Felicity a capire, né tantomeno avevano intenerito il suo
cuore, che
al contrario, si era indurito ascoltando quella che era la storia
della sua rovina.
"Esci
da questa casa e sparisci dalla mia vita" furono le ultime
parole che probabilmente julie avrebbe sentito rivolgersi dall'amica.
Socchiuse
gli occhi, ispirò profondamente, chiese un tanto sincero
quanto
inutile "scusa" a Felicity, diede uno sguardo veloce a
Oliver e li lasciò soli.
I
due coniugi si ritrovarono uno di fronte all'altra e per la prima
volta con tutti i fatti ormai scoperti.
Lo guardò per un
attimo imbestialita, poi in un secondo la rabbia lasciò
posto alla
delusione.
Amara, cruda.
Inclinò
leggermente la testa e con una smorfia cercò di trattenere
il
pianto.
Felicity aveva già affrontato il tradimento, ma scoprire
finalmente il volto dell'altra donna era stato un colpo al cuore.
"Non
c'è niente che io possa aggiungere. Non servirà a
giustificarmi, ma
questo è il motivo per cui é stato difficile dire
la verità"
sussurrò Oliver, e "mi fate schifo" fu l'unica risposta
che ebbe.
Colpevole
del dolore immenso causato, girò le spalle e andò
via da lei. Per
sempre.
Joel invece aveva
vagato in macchina per ore con gli occhi
gonfi di lacrime. Non voleva crederci, non poteva farlo. Capire di
aver vissuto un anno nella menzogna lo logorava.
Mandò un sms a
Julie avvisando che sarebbe passato a prendere dei vestiti e
intimandole di non azzardarsi a farsi trovare là. E lei, che
in
un primo momento aveva deciso di non ascoltare la richiesta del
marito per cercare di parlargli, capì di non dover
insistere, considerato che in nessun modo avrebbe potuto farlo
stare meglio.
Allora restò seduta in macchina a fissare il vuoto infinitamente triste per il dolore causato, ma finalmente più leggera, fino a ricevere la chiamata di Oliver che le chiese di raggiungerlo a villa Queen.
Quando lo vide si buttò tra le sue braccia a cercare conforto e lui, che aveva bisogno dello stesso, la strinse forte accarezzandole i capelli.
Poi, senza aspettare che le cose si calmassero, la condusse all'interno verso una inconsapevole Moira, che quando li vide arrivare mano nella mano ma con il viso segnato da un confronto difficile, capì di non dover dire niente e li accolse avvicinandosi a loro e stringendoli entrambi.
Non
era il momento delle domande e il tempo per un confronto non sarebbe
mancato, così senza dover aggiungere altro a ciò
che i loro sguardi
esaustivi
spiegavano, si allontanarono verso la camera da letto.
Poi chiusa la porta dietro le loro spalle, iniziarono la vita che, avevano finalmente capito, fosse quella desiderata.