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Autore: DoroTeaH    03/09/2017    5 recensioni
In un universo alternativo Oliver non è un eroe mascherato, Felicity non è
l'assistente diventata sua fidanzata.
Oliver e Felicity si sono conosciuti all'università e a distanza di cinque anni dal college sono sposati e vivono ad Orlando (Florida).
Amici di una vita di Julie e Joel, con cui hanno condiviso l'università, affronteranno la realtà che la vita gli ha sbattuto in faccia.
Cosa porta due persone ad andare avanti nonostante capiscano di commettere un errore? Ma soprattutto, qual è l'errore? Voler cercare a tutti i costi di tener in piedi qualcosa che è lacerato alla base o non cercare in nessun modo di aggiustarlo?
La colpa che attanaglia il cuore, la passione che lo libera.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Nuovo personaggio, Oliver Queen
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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BUONGIORNO!! ECCOMI FINALMENTE TORNATA. È DA QUASI UN ANNO CHE NON AGGIORNO LA STORIA, MA TRASPORTATA DA EVENTI, HO DOVUTO ABBANDONARE MOMENTANEAMENTE CIò CHE AVEVO INIZIATO. RINGRAZIO DI CUORE CHI MI HA SCRITTO PER SAPERE COME ANDAVA, MI HA FATTO VERAMENTE TANTO PIACERE. E SPERANDO CHE SIA RIMASTO QUALCUNO INTERESSATO A LEGGERE IL FINALE DI QUESTA STORIA, PROVO A PUBBLICARE.
RILEGGENDO I CAPITOLI MI SONO RESA CONTO DI DOVER IMPARARE ANCORA TANTO. SE MAI NE AVRÒ IL TEMPO, MI PIACEREBBE APPORTARE DELLE PICCOLE MODIFICHE CHE NON ANDREBBERO COMUNQUE A CAMBIARE IL RACCONTO.

QUINDI, FINALMENTE PRONTA A RIPRENDERLA IN MANO, CERCHERÒ DI ANDARE AVANTI VELOCEMENTE, PER ARRIVARE FINALMENTE ALLA FINE (SCRITTA NELLA MIA TESTA SIN DALL’INIZIO E CHE IL TEMPO NON MI HA CONVINTO A MODIFICARE).

GRAZIE A CHI VORRÀ CONTINUARE CON ME E ANCHE CHI FIN QUI HA LETTO MA NON HA VOGLIA DI PROSEGUIRE.

UN BACIO




Felicity rimase immobile e incredula di fronte a ciò che finalmente aveva capito. La sua amica era la donna che le aveva portato via il marito. Per lunghi attimi non riuscì a dire una parola.
La sua mente cercava di ripercorrere tutte le tappe dando finalmente un volto alla causa della sua sofferenza. Joel non disse nient'altro e voltandosi di scatto fece per andarsene, inseguito da Julie che istintivamente gli corse dietro. Quando lo raggiunse cercò di spiegargli qualcosa, cercò di giustificarsi, ma lui la fulminò semplicemente con lo sguardo e salì in macchina per scappare da quell'incubo.

Intanto a casa, Felicity chiese ad Oliver perché.
"Dimmelo, dimmelo, da quanto va avanti questa storia? Voglio saperlo. Voglio sapere da quanto vi prendete gioco di me".
Oliver, colpevole ma pronto a dirle la verità, non si tirò indietro alle domande della moglie.
Julie prese coraggio, e consapevole che mai avrebbe avuto un'altra occasione per parlare con l'amica, tornò in casa e fece cenno ad Oliver di lasciarle sole.
Felicity, schifata, avrebbe voluto vederla sparire, ma non poteva lasciar perdere.
Con gli occhi sbarrati e la voce tremante dalla rabbia le inveí contro:
"Tu? Tu? Come hai potuto? Come hai potuto ascoltarmi piangere, vedermi disperare e continuare a mentire? Come hai potuto comportarti così?"

Conscia del fatto di non potersi giustificare, Julie rispose solo con la verità.
Con una fatica immensa arrancò parole che servissero semplicemente a raccontare quello che era stato: la scoperta dell'infatuazione, la paura della distruzione, i dubbi sul da farsi, i dubbi su ciò che provava, il continuo rimandare per evitare di spezzare il suo cuore e quello di Joel e infine la presa coscienza di ciò che non si poteva più nascondere.
Ma i tentativi fatti da Oliver e Julie a tratti per non alimentare la cosa, e il provare a tagliare,
non avevano di certo aiutato Felicity a capire, né tantomeno avevano intenerito il suo cuore, che al contrario, si era indurito ascoltando quella che era la storia della sua rovina.

"Esci da questa casa e sparisci dalla mia vita" furono le ultime parole che probabilmente julie avrebbe sentito rivolgersi dall'amica.
Socchiuse gli occhi, ispirò profondamente, chiese un tanto sincero quanto inutile "scusa" a Felicity, diede uno sguardo veloce a Oliver e li lasciò soli.

I due coniugi si ritrovarono uno di fronte all'altra e per la prima volta con tutti i fatti ormai scoperti.
Lo guardò per un attimo imbestialita, poi in un secondo la rabbia lasciò posto alla delusione.
Amara, cruda.
Inclinò leggermente la testa e con una smorfia cercò di trattenere il pianto.
Felicity aveva già affrontato il tradimento, ma scoprire finalmente il volto dell'altra donna era stato un colpo al cuore.
"Non c'è niente che io possa aggiungere. Non servirà a giustificarmi, ma questo è il motivo per cui é stato difficile dire la verità" sussurrò Oliver, e "mi fate schifo" fu l'unica risposta che ebbe.
Colpevole del dolore immenso causato, girò le spalle e andò via da lei. Per sempre.

Joel invece aveva vagato in macchina per ore con gli occhi gonfi di lacrime. Non voleva crederci, non poteva farlo. Capire di aver vissuto un anno nella menzogna lo logorava.
Mandò un sms a Julie avvisando che sarebbe passato a prendere dei vestiti e intimandole di non azzardarsi a farsi trovare là. E lei, che in un primo momento aveva deciso di non ascoltare la richiesta del marito per cercare di parlargli, capì di non dover insistere, considerato che in nessun modo avrebbe potuto farlo stare meglio.

Allora restò seduta in macchina a fissare il vuoto infinitamente triste per il dolore causato, ma finalmente più leggera, fino a ricevere la chiamata di Oliver che le chiese di raggiungerlo a villa Queen.

Quando lo vide si buttò tra le sue braccia a cercare conforto e lui, che aveva bisogno dello stesso, la strinse forte accarezzandole i capelli.

Poi, senza aspettare che le cose si calmassero, la condusse all'interno verso una inconsapevole Moira, che quando li vide arrivare mano nella mano ma con il viso segnato da un confronto difficile, capì di non dover dire niente e li accolse avvicinandosi a loro e stringendoli entrambi.

Non era il momento delle domande e il tempo per un confronto non sarebbe mancato, così senza dover aggiungere altro a ciò che i loro sguardi esaustivi
spiegavano, si allontanarono verso la camera da letto.

Poi chiusa la porta dietro le loro spalle, iniziarono la vita che, avevano finalmente capito, fosse quella desiderata.




   
 
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