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Autore: SaraGleek    03/09/2017    0 recensioni
Questa è la storia di Keyley, una ragazza non molto diversa da tante altre e di Garret, un caso perso, un ragazzo a cui la vita ha girato le spalle.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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2_Presentazioni.

La settimana passò con una calma snervante sia per Keyley che per Garrett, entrambi cercavano qualcuno che li capisse, che li ascoltasse, non sapendo che si trovavano a pochi metri di distanza l’uno dall’altra.

Ma qualcosa che avrebbe sconvolto le loro vite stava per accadere.

Sabato sera. 23:30

Garret si trovava seduto al bancone del locale dove lavorava, controvoglia.

Fortunatamente aveva avuto un attimo di pausa visto che la maggior parte della gente se la stava spassando sulla pista da ballo.

Avrebbe dato qualsiasi cosa pur di mollare tutto e andare a divertirsi anche lui.

Era il primo sabato da quando aveva quindici anni che passava da sobrio! Il padrone del locale lo teneva d’occhio e non si era potuto concedere nemmeno un drink.

Era assorto nei suoi pensieri quando una voce lo distrasse.

“Ehi scusa… Un Cuba Libre e due shottini alla mela verde.”

Il biondino si girò svogliato ma quando si accorse di chi fosse stato ad aver ordinato, sbarrò gli occhi dalla sorpresa.

“Si.. faccio subito”

Garret cercò di camuffare la sua agitazione ma l’effetto che quella ragazza aveva su di lui era straordinario e spaventoso allo stesso tempo; adesso ritrovarsela a qualche centimetro di distanza, rossa in viso per lo sforzo di ballare e con il respiro accelerato e quel petto che si alzava e si abbassava così.. e -ok! Garret datti un contegno, sei a lavoro.- (fortunatamente il suo cervello sembrava ancora funzionare…almeno un minimo!)

Preparò i drink il più rapidamente possibile e poi li porse alla ragazza che afferrò il bicchiere più grande in una mano e i due bicchierini nell’altra.

Nell’afferrare i piccoli recipienti che contenevano il liquido verde, le loro mani si sfiorarono e la pelle liscia della ragazza mandò in estasi Garrett che la fissò negli occhi accennando un sorriso.

La ragazza timidamente rispose al sorriso e poi sparì tra la folla.

Garrett sentì immediatamente il bisogno di scoprire almeno il suo nome.


 

***************************************************************************************

Stessa sera, qualche minuto prima!

“Ragazze vado a prendere qualcosa da bere…voi cosa volete?”

“Io un Cuba Libre” rispose una sua amica.

“Io uno shottino…fai tu il gusto!”

“Ok, torno subito”

Keyley non aveva sete, in realtà si era solo stufata di stare li seduta a spettegolare con le sue “amiche”che l’avevano praticamente costretta ad uscire e aveva trovato una scusa per alzarsi.

Non avrebbe mai immaginato che al bancone ci fosse proprio Lui, pronto a servirla.

-Se solo lo avessi saputo mi sarei vestita un po’ meglio…Oddio Keyley ma che pensi, tu non hai mai fatto questi ragionamenti…Molto bene sto diventando matta… parlo da sola…no, aspetta non sto parlando lo sto pensando!! Forza e coraggio. Sarà colpa dei drink di prima, ma se possibile oggi è ancora più bello… Ok magari è il caso di ordinare invece di stare qui a fissarlo!-

“Ehi scusa… Un Cuba Libre e due shortini alla mela verde.”

“Si… faccio subito!”

Qualche minuto dopo le porse i bicchieri e…

-Oddio mi ha sfiorato la mano! Oddio sto per morire! Oddio… ma che dico?! Mi sembro una ragazzina di dieci anni alle prese con la prima cotta! Serietà Keyley…che diamine!-


 

Il cuore di entrambi in quell’istante accelerò e quando i loro occhi si incontrarono Keyley pensò di essere morta perché quel grigio intenso era decisamente il paradiso.

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Un po’ più tardi.

Tutte le amiche di Keyley se ne erano andate da un bel po’ e lei era rimasta da sola fuori dal locale.

Dopo quel drink e aveva presi altri tre ..quattro o forse cinque? Non ricordava bene.

Fatto sta che ora era totalmente “partita” e si era buttata su una panchina fuori dal locale a smaltire almeno un po’la sbornia per poter tornare a casa in uno stato vagamente decente.

Aveva le ginocchia chiuse al petto e la fronte poggiata su di esse, con le mani cingeva le gambe e i capelli mossi, castano chiaro, le ricadevano quasi fino ai piedi.

Quando si sentiva esposta e debole e troppo piccola rispetto al mondo, Keyley si metteva sempre in quella posizione e cercava di sentirsi meno vulnerabile.

Trasalì quando sentì una mano calda poggiarsi sulla sua nuca e massaggiarle lentamente i capelli.

Alzò di scatto la testa, ma la terribile sensazione di stare su una giostra la costrinse a chiudere gli occhi impedendole di vedere chi avesse davanti.

Quando li riaprì, stavolta con più cautela, quasi non morì di infarto nel vedere Garrett seduto di fianco a lei che la guardava con aria preoccupata mentre la sua mano vagava ancora tra i suoi capelli.

Keyley non riuscì a dire niente, solo si limitò a fissarlo insistentemente negli occhi e non sembrava intenzionata a distogliere lo sguardo, situazione piuttosto imbarazzante, ma si sa che l’alcol gioca brutti scherzi!

“T-Tu..sei il barman!?” non si sa come riuscì a porre questa domanda, abbastanza stupida, che però sbloccò la situazione.

“Io.. ehm.. si. Ma puoi chiamarmi Garrett” e dopo aver pronunciato la frase porse la sua mano in avanti per presentarsi.

Quando la ragazza la strinse, di nuovo il suo cuore cominciò a battere forte, come se volesse scappare.

Keyley era persa in quei grandi occhi, avevano le ciglia più belle che avesse mai visto prima e si scordò di dire il suo nome.

Il ragazzo la guardò divertito e glie lo chiese: ”E tu sei..?”

“Ah si.. ecco io..io sono Keyley”

“Allora, Keyley, ti va se ti accompagno a casa?”

“NO! Cioè.. non posso tornare a casa così..”

“Oh...Beh effettivamente hai ragione.. mmmh vediamo.. ti posso fare compagnia un po’ ok?”

“Si… però io ho sonno…”

“Vieni..”

Il ragazzo si alzo in piedi, afferrò la mano di Keyley, ne carezzò il dorso con il pollice e poi la tirò delicatamente fino a farla girare verso di lui.

“Dove mi porti?”

Garret sorrise, perché lo sguardo di quella ragazza era assolutamente adorabile.

“Al caldo in macchina e tu fai un bel riposino ok?

“Si..però io non ce la faccio a camminare.. mi gira tutto!”

Garret non se lo fece ripetere due volte e la prese in braccio con una facilità che la lasciò sconcertata.

Si era sempre sentita dire di essere grassa e ora questo ragazzo l’aveva presa senza neanche sforzarsi e si sentiva protetta tra le sue braccia, tanto che strinse le sue intorno al collo del biondo e poggiò la fronte sulla spalla di Garret.

Keyley respirò a fondo il profumo dell’altro e sorrise ad occhi chiusi inebriata da quel l’odore così buono.

Il ragazzo se ne accorse e sorrise davanti a quel gesto che lo fece stare bene, lo fece sentire apprezzato per la prima volta dopo parecchio tempo.

Keyley si sentì poggiare piano sui sedili posteriori dell’auto, e quando il corpo del ragazzo si staccò dal suo , sentì freddo… dentro.

Mentre lui stava per andare a sedersi davanti, lei lo trattenne per un braccio e gli chiese di restare vicino.

Garret si fece spazio sul sedile e due secondi dopo Keyley era appoggiata su di lui, sorridente e con gli occhi chiusi mentre con una mano vagava sul petto del ragazzo.

Lui la strinse a sè ancora di più e cominciò ad accarezzarla. Sentire la mano di Keyley sul suo petto, sfiorarlo, era assolutamente fantastico, sarebbe stato in quella posizione per tutta la vita se fosse stato possibile.

Per la prima volta in vita sua Garrett ringraziò di non aver bevuto, così da viversi al meglio quella situazione, perché quella ragazza era la cosa più bella che gli fosse capitata negli ultimi anni.

***************************************************************************************

Qualche ora dopo.

Si trovavano ancora nella stessa posizione ma si era fatto abbastanza tardi, o presto dipende dai punti di vista.

Garrett non aveva idea del perché stese facendo tutto questo per quella sconosciuta.. ok, era una bella sconosciuta ma… Cominciò a sentirsi strano in quell’abbraccio, perché si sentiva così bene?

Il biondo decise di provare a svegliarla per riaccompagnarla a casa.

“Ehi..Keyley..Svegliati”

“mmmhh mhhh”

Ovviamente non c’era verso, non era mai facile il risveglio per la ragazza ma per la prima volta appena si rese conto di essere li e appena ricordò con chi fosse, sbarrò gli occhi e si irrigidì.

“Oddio..scusa io non volevo.. insomma..” Keyley si era staccata da Garret e stava farfugliando delle scuse al ragazzo che invece la guardava divertito.

“Ehi calmati, sei rossa come un peperone! Non c’è nessun problema…”

“O-Ok ma.. ehm Io..insomma ero avvinghiata a te e mi dispiace,nemmeno so il tuo cognome e questo è..”

“Woods..”

“cosa?”

“Il mio cognome!” e ora il ragazzo stava sorridendo ancora più di prima e Keyley si sentì morire, aveva un sorriso da mozzare il fiato.

“Oh..OK! Il mio è Jones” e Keyley rispose con un sorriso imbarazzato a quello di Garret ma poi distolse lo sguardo perchè si sentiva ardere e in quella macchina cominciava davvero fare troppo caldo anche sera pieno inverno!

“Dai sali avanti.. ti accompagno a casa” e detto questo Garrett apri lo sportello e si posizionò dal lato guidatori aspettando che Keyley facesse lo stesso dalla parte opposta alla sua.

Quando anche lo sportello del passeggero si chiuse, Garrett mise in moto e poi cominciò a parlare: ”Allora…Come stai?”

“Considerando che mi scoppia la testa, ho un caldo terribile, vedo i puffi che saltano per strada e probabilmente ho due occhiaie da paura…molto bene grazie!”

Garret scoppiò in una leggera risata e poi disse una frase che lasciò Keyley esterrefatta :“E sei anche simpatica!”

“Anche?” chiese Keyley perplessa

“Si… anche..perchè sei stupenda e sono stato tutta la serata a chiedermi se fossi una di quelle che se la tira o se fossi perfetta…”

Keyley arrossì visibilmente, non era decisamente abituata a complimenti del genere. -Cosa si risponde quando un figo da paura ti fa un complimento?-

“Oh..beh..allora grazie..anche tu”

Il ragazzo sorrise e si girò verso di lei proprio mentre Keyley faceva lo stesso e si guardarono negli occhi come per scavarsi dentro.

Poi il ragazzo tornò a concentrarsi sulla strada e il viaggio fu abbastanza silenzioso… a parte qualche raccomandazione sul non bere e non rimanere da sola perché “sei stata fortunata ad avere incontrato me e non un maniaco”; e qualche indicazione della ragazza per raggiungere casa sua.

Arrivarono sotto il palazzo giallo limone che erano ancora le due e quando la macchina si fermò non sapevano bene cosa fare o cosa dire, c’era parecchio imbarazzo e fortunatamente Garrett ruppe quel silenzio.

“Allora..ci vediamo… magari qualche volta ricapiti per il locale e possiamo prenderci qualcosa insieme..”

“Oh credo che non berrò più per molto tempo! Ma.. si potrebbe fare.. Comunque credo che ci incontreremo prima a scuola!” Keyley sorrise e si girò a guardare Garrett che la stava osservando come se fosse la cosa più preziosa sulla faccia della terra.

“A presto Keyley” il ragazzo poi si sporse e le lasciò un delicato bacio sulla guancia.

“Grazie di tutto e..buonanotte”

Scese dalla macchina lanciando un ultimo sguardo a Garrett che aspettò che arrivasse al portone del palazzo prima di ripartire facendo un cenno con la mano.


 

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Holaa gentee :)

Vi è piaciuto il capitolo? Cercherò di aggiornare più spesso!

-Sara-


 

   
 
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