Fumetti/Cartoni americani > I Pinguini di Madagascar
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Autore: I_love_Beerus    03/09/2017    1 recensioni
Storia ambientata circa un anno e mezzo dopo la fine della prima storia "Cambiamenti inaspettati".
Finalmente Skipper e Sam stanno insieme e con l'aiuto della loro squadra dovranno risolvere problemi che nessuno dei due aveva previsto.
Ce la farà Sam ad accettare una triste verità? E Skipper sarà in grado di aiutarla e starle vicino?
Con nuove missioni, nuove avventure ed emozioni, i nostri amici dovranno vedersela anche col ritorno di vecchie e nuove conoscenze.
Spero di avervi incuriositi, buona lettura:*
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Skipper
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I cinque pinguini e Jeremy rientrarono subito nel Quartier Generale del Vento del Nord.
Sam aveva ancora fitte insopportabili alla pancia, che la obbligavano a stare quasi piegata in due dal dolore.
Skipper si preoccupò seriamente e quando si accorsero che la Task Force segreta non era ancora rientrata, per poco Skipper non urlò dal nervosismo.
-Insomma, ma dove sono finiti??- chiese guardandosi intorno, come aspettandosi che sarebbero saltati fuori da un omento all’altro, ma non accadde.
-Perché abbiamo smesso di giocare?- chiese Jeremy in tono innocente. Era evidente che gli fosse dispiaciuto interrompere il gioco.
-Piccolo, Sam si è sentita male- gli spiegò Soldato, accarezzandogli la schiena.
-Ah- rispose il piccolino. Forse non gli interessava o forse era semplicemente stizzito.
-Skipper, non c’è bisogno di sorreggermi, sto benissimo ora- disse Sam staccandosi delicatamente dalla presa del fidanzato.
-Davvero? A me non sembra proprio. Hai ancora la pinna premuta sulla pancia; che cosa hai mangiato? Salmone andato a male?- le chiese accigliato ma anche preoccupato.
Sam lo guardò quasi divertita.
-Ma ti pare?? Io me ne accorgo quando un pesce non è buono da mangiare! E poi stamattina ho mangiato solo un cubetto di frullato di alice ghiacciata!- ribatté Sam sulla difensiva.
-Forse stai male perché hai mangiato poco- intervenne Kowalski, piombando tra i due.
Sam ora aveva abbassato lo sguardo, cosa che non sfuggì a Skipper, il quale ora la guardava sospettoso.
-Sam… c’è qualcosa che dovresti dirmi?- le chiese avvicinandosi come per costringerla a guardarlo negli occhi.
Che cosa aveva la sua Sam? Ora si stava seriamente preoccupando…
Rico, Soldato e Jeremy si avvicinarono a loro e attesero una reazione dalla pinguina.
Sam decise di parlare. D’altronde, pensava a che sarebbe servito nasconderlo se glielo avrebbe dovuto dire comunque?
-In realtà non è la prima volta che mi succede- rivelò Sam leggermente imbarazzata.
-Che cosa?? E lo dici soltanto ora??- chiese arrabbiato Skipper. Perché gli aveva nascosto i suoi malori?
Non aveva fatto altro che aumentare la sua angoscia.
La guardò più severo che mai, segno che la situazione non gli andava proprio giù.
-Perché mi guardi così? Erano semplici mal di pancia, che avrei dovuto fare? Farti stare inutilmente in pensiero per un dolorino temporaneo?- fece Sam sulla difensiva.
-Non mi pare un “dolorino” e poi se lo avessi detto subito ti avremmo dato qualcosa al momento- le disse pacato Skipper.
Sam alzò gli occhi al cielo scocciata e soffiò sul ciuffo di piume per levarselo davanti agli occhi, mentre Jeremy si muoveva in continuazione, esasperato dalla noia.
-Io voglio tornare a giocare, uffa!- si lamentò il piccolo.
Sam si alterò improvvisamente mentre Skipper cercò di frenarla, ma non ci riuscì.
-Senti, piccolo rompiscatole, noi…-
-Ehilà gente! I genitori di Jeremy sono tornati a prenderlo- Classified entrò quasi divertito dalla porta principale, seguito a ruota da Caporale e Miccia.
Insieme a loro, due pinguini adulti si diressero verso il piccolo pinguino.
-Tesoro! Allora, ti sei divertito?- gli chiese sua madre, sorridente e allegra, col suo compagno al suo fianco.
-Veramente non tan…- Jeremy stava per dare una risposta negativa alla madre, dato che effettivamente non si stava divertendo per niente, ma si bloccò all’istante incrociando lo sguardo a dir poco glaciale di Sam, la quale lo guardava come se volesse spennarlo.
Un’improvvisa ondata di timore si impadronì del pulcino, che cambiò subito versione pensando che così avrebbe salvato le penne.
-Moltissimo!- disse Jeremy saltellando con finta felicità, rivolgendo ai suoi un sorriso forzato cosa che, ai genitori non sfuggì.
-Non mi sembra tanto convinto- disse il padre, guardando sospettoso i cinque che avrebbero dovuto occuparsi di lui.
Sam stava per aprire bocca ma fu interrotta da un Classified piuttosto sbrigativo.
-Okaaay, direi di andare ora! Su, dobbiamo lavorare, fuori di qui…!- disse loro il cane spingendoli verso la porta.
-Ma noi vorremmo…-
-Sì sì… ciao, Jeremy!-
-Ma scusi, noi…-
-Ciao!- e detto questo, Classified chiuse definitivamente la porta, guadagnandosi risatine da parte di Miccia e una smorfia contrariata da Caporale.
-Grazie al cielo!- disse sollevata la pinguina.
-Devi ringraziarmi, ti ho salvato la faccia, Sam!- dichiarò quasi trionfante il cane, ma Sam non gli rispose, si limitò a rivolgergli uno sguardo di sfida.
Skipper si schiaffò una pinna sulla fronte.
-Si può sapere dove eravate??- chiese brusco Skipper, ancora preoccupato per la sua fidanzata.
-Non penso vi interessi, eh- ribatté Miccia irritato.
-Concordo- lo appoggiò Classified.
Kowalski rivolse uno sguardo disperato a Skipper, il quale stava incominciando seriamente a innervosirsi.
-Proprio ora dovevate andare via?-
-Certo. Non decidi tu quando dobbiamo uscire da questa stanza, per tua informazione- lo informò pacato Classified.
-Sam si è sentita male- disse all’improvviso il leader senza troppi complimenti.
-Oh, poverina, che cos’ha la piccola Sam?- chiese Miccia in evidente tono provocatorio e mettendosi a ridere subito dopo.
-Skipper, perché glielo hai detto?!- gli chiese la pinguina rivolgendosi al compagno esterrefatta e anche un po’ imbarazzata.
-Perché possono aiutarci a capire che cos’hai, forse?- disse il leader ancora parecchio nervoso.
-Che cos’ho? Ma cosa può essere mai un mal di pancia??- gli chiese irritandosi all’improvviso.
-Se sei quasi svenuta prima, allora non è semplicemente un mal di pancia, Sam-
-Ehi, senti, non prendermi per una femminuccia che non sa gestire qualche doloretto fisico. Non abbiamo bisogno di loro per capire cosa abbia, è solo una perdita di tempo- ribatté la pinguina sul punto di infuriarsi col fidanzato.
-Femminuccia? Perdita di tempo? Avresti dovuto dirmelo prima che non stavi tanto bene e ora che abbiamo l’occasione, possiamo scoprire la causa del tuo dolore!-
-Skipper, lascia stare, è una cosa inutile!-
-Sono io che comando qui, dolcezza e…-
-EHI EHI! Basta così!!- urlò praticamente Classified e la sua voce rimbombò per tutta la stanza.
I cinque pinguini si girarono verso di lui; Miccia e Caporale si guardavano come per dire “Roba da matti”.
-Scopriamo che cos’hai, così la smetterete di rompere le scatole e litigare qui. Abbiamo di meglio da fare, e di certo guardare voi due che vi scannate non è tra questo- disse il cane più esasperato che mai.
Skipper e Sam si zittirono, capendo di aver esagerato.
La pinguina si avvicinò al suo compagno e lo abbracciò, con grande sorpresa di tutti.
-Scusami, non avrei dovuto farti preoccupare- disse Sam con lo sguardo basso, cosa che fece intenerire non poco Caporale, il quale aveva praticamente gli occhi a cuore nel vedere una scena così dolce.
-Non preoccuparti, piccola. Mi basta sapere che stai bene- le disse ricambiando l’abbraccio.
Subito dopo i due si baciarono con così tanta passione che Rico dovette immediatamente coprire gli occhi a Soldato, mentre Classified e Miccia erano letteralmente schifati.
-Okaaaaaay, può bastare- rivelò il cane.
Un secondo dopo staccò violentemente i due e poggiò Sam sul grande tavolo della stanza bianca.
-Ehi, ma dico, sei fuori?- gli chiese Sam brusca per l’improvvisa interruzione del bacio.
Skipper le sorrise e le fece segno con la pinna che avrebbero continuato più tardi.
Sam gli ricambiò il sorriso.
-Sì, quanto un balcone- disse Classified indifferente e guardando altrove.
-Ora sta ferma- le ordinò.
-Quanto un palo, guarda- disse Sam sarcastica e sconsolata –Ehi, ma che diavolo è quell’aggeggio??- chiese Sam, ora visibilmente spaventata.
-Alla Sam tanto tosta e temeraria fa paura un telecomando?- chiese ora Miccia ridendo come un pazzo.
-Non ho “paura”, è che sembra tanto una delle invenzioni riuscite male di Kowalski- spiegò la pinguina e rivolgendo uno sguardo di sfida a Miccia.
-Ma grazie tante, Sam- disse sarcastico lo scienziato, tra le risate generali.
-Di nulla, amico- gli rispose Sam distrattamente.
-Questo è uno speciale telecomando che diagnostica subito qualsiasi malattia. Basterà qualche minuto e su un foglio avremo svelato il mistero del tuo “inconveniente”- spiegò Classified marcando particolarmente l’ultima parola e ridendo sotto i baffi.
-Ah ah ah. Sbrigati!- gli disse Sam risoluta e con una gran voglia di scendere da quel tavolo.
-Un secondo, quanta fretta! Non muoverti-
Classified premette l’unico bottone, di colore rosso, che c’era sul telecomando e un raggio passò sul corpo di Sam, che sembrava neanche essersi accorta dell’operazione per quanto il tutto fu veloce.
-Già finito? Wou!- disse Sam sollevata che fosse durata cos’ presto.
Scese dal tavolo e raggiunse i suoi compagni, mettendosi accanto al suo fidanzato.
-Bene. Ora dobbiamo aspettare un minutino che arrivi il risultato. Miccia, occupatene tu- gli ordinò Classified.
-Al suo servizio. Anche se si tratta di Sam- disse Miccia alzando gli occhi al cielo; ma Sam non diede segno di averlo udito, perché un’altra fitta, più forte di quella precedente, la fece aggrappare appena in tempo al suo fidanzato e la fece quasi urlare di dolore.
-Sam!- gridarono i suoi amici, mentre Skipper era occupato a sorreggerla in piedi.
-Tesoro, va tutto bene, tra poco sapremo cos’hai e torneremo a casa- la rassicurò Skipper, ora definitivamente preoccupato.
-N-non preoccuparti- si affrettò a dirgli la pinguina –Ora è sparito- disse rimettendosi perfettamente in piedi e rivolgendo a Skipper un sorriso rassicurante.
Il pinguino non ci pensò oltre e la baciò forte.
Classified rivolse loro uno sguardo esasperato, come se quella situazione gli stesse facendo perdere le staffe.
-Allora, è pronta la diagnosi??- chiese seccato il cane al suo sottoposto.
-Proprio ora- rispose Miccia prendendo il foglio e leggendo la diagnosi che avrebbe dovuto rivelare ai pinguini per dare una risposta ai dolori di Sam.
-Allora?- chiese Skipper staccandosi dalla pinguina –Di che si tratta?-
-Dovrebbe essere…oh!- esclamò Miccia, a metà fra l’incredulo e il divertito.
Skipper e Kowalski si scambiarono uno sguardo interrogativo.
-Oh, cavolo… Capo, venga un po’ qui- lo richiamò Miccia.
Classified andò da lui leggermente scocciato.
-Insomma, che diam…ooh!- disse il cane afferrando il foglio e leggendo i risultati.
-Scusate se vi interrompo, ma è così grave?- chiese Sam notando le loro facce sorprese.
Che aveva, una malattia rara?
Classified fece segno a Caporale di avvicinarsi.
L’orso per poco non sveniva dalla commozione leggendo quella diagnosi, ma ebbe appena la lucidità di pronunciare un “Ooooooh” più lungo rispetto agli altri due.
I cinque pinguini continuavano a rivolger loro sguardi perplessi. Più che altro, Skipper si stava irritando pensando che quelli stessero giocando.
-Allora, si può sapere che diavolo ha??- chiese uno Skipper pacato ma risoluto.
Classified, Miccia e Caporale continuavano a ridacchiare sotto i baffi e, con una lunga serie di sorrisetti rivolti a Skipper e Sam, si decisero a parlare.
-Sam, cavolo, non ce lo saremmo mai aspettato da te!- disse Miccia scoppiando in una fragorosa risata, a cui si unirono anche gli altri due.
Skipper e Sam si rivolsero un’occhiata interrogativa.
-Cosa intendi, scusa?- gli chiese Sam incredula.
Cosa aveva fatto questa volta? Cosa non si aspettavano?
Per una volta che non faceva niente di male le dovevano pure rinfacciare una cosa inesistente?
-Ora basta. Diteci cosa cavolo ha- ordinò Skipper più severo del solito.
Quando si trattava della sua ragazza pretendeva la massima serietà e vedere che quei tre se la ridevano probabilmente per un suo male, gli faceva ribollire il sangue.
Classified, Miccia e Caporale si guardarono divertiti un’ultima volta, poi smisero di ridere e si rivolsero ai pinguini.
-Beh, complimenti a voi. Aspettate un bel pulcino!- rivelò Classified a Skipper e Sam.
Kowalski, Rico e Soldato spalancarono gli occhi talmente sorpresi che sembrava dovessero uscire fuori dalle orbite.
Skipper li guardava a bocca aperta, pensando che scherzassero, mentre Sam sembrava spaesata.
-Aspetto un pulcino? Ma scherzi? Non dirmi che deve venire un altro moccioso come quel Jeremy a rompere gli attributi!- esclamò la pinguina.
Il Vento del Nord la guardava con compassione e qualche sorrisetto, mentre Skipper si girò verso di lei col respiro tremante.
Fu in quel momento che Sam sembrava avesse afferrato il reale significato di quella notizia.
La sua faccia sembrava assumere diversi tipi di espressioni contemporaneamente.
Andò dall’incredulo al divertito, dallo stupore allo sconcerto.
La pinguina incominciò a tremare dalla testa ai piedi e sembrava stare sul punto di svenire, ma non accadde.
Si limitò a squadrare dall’alto in basso il Vento del Nord e fare dei passi all’indietro.
-No… voi… non intendete mica…- balbettò la pinguina, non riuscendo a pronunciare perfettamente la frase.
Per tutta risposta, Miccia le porse divertito il risultato della diagnosi.
-Incinta- disse Classified ad alta voce.
Sam continuava a non dire una parola, come il resto dei presenti.
Il suo sguardo continuava a vagare tra il cane, la foca e l’orso, sperando con tutta l’anima di trovare dello scherzo in quello che per lei poteva essere considerato un incubo.
-Dite sul serio?- fu Skipper a parlare, incredulo e stordito almeno quanto la sua fidanzata.
Non sapeva nemmeno lui come si sentiva in quel momento: agitato, spiazzato, sorpreso… ma anche felice! Che stava succedendo? Così, di punto in bianco e inaspettatamente Skipper stava per diventare padre? Sembrava un miraggio, eppure era la verità…
-Beh, i risultati parlano chiaro, è proprio…- incominciò a dire Miccia, ma fu bruscamente interrotto.
-NO!- urlò la pinguina con una tale furia improvvisa che tutti sobbalzarono per lo spavento.
-Come sarebbe “No”??- le chiese irritato Miccia.
-NON SONO INCINTA, QUEL COSO E’ TAROCCATO!- disse Sam infuriata e dirigendosi a passo deciso verso Classified, fino a quando non si trovò proprio vicino al suo muso, con uno sguardo talmente furibondo che sembrava volesse prenderlo a sberle.
-Non è taroccato, bella. La nostra tecnologia non sbaglia mai e tu sei incinta, accetta la verità- le ripeté con una nota infastidita nella voce.
-No!- urlò Sam tappandosi le orecchie con le pinne, come se non volesse ascoltare per nessun motivo quelle parole tanto crudeli per lei.
-Sei incinta- ripeté al massimo del divertimento Miccia, prima di mettersi di nuovo a ridere.
-No no no!!!- continuò a urlare la pinguina in preda a una crisi di nervi.
Skipper, superato lo shock iniziale, corse verso Sam e la bloccò come per paura che svenisse dallo stress.
-Sam, calmati per favore! Ehi…- la richiamò il pinguino, prendendola per le spalle e cercando di calmarla.
-No no, non può essere, non è vero, io…- continuava a farfugliare tra sé la pinguina, tremando e sudando freddo.
Non si era nemmeno accorta che Skipper l’aveva raggiunta e che stava tentando di abbracciarla.
-Ehi, Sam, andrà tutto bene. E’ una bellissima notizia, sai?- le disse Skipper alzandole lo sguardo e guardandola negli occhi.
Con uno scatto fulmineo Sam, resasi conto del suo fidanzato, lo cacciò con uno spintone e lo fece cadere a terra, con grande stupore di tutti i presenti.
Kowalski, Rico e Soldato si guardarono preoccupati, mentre Classified, Miccia e Caporale guardavano la scena interessati ma anche ansiosi di sapere come sarebbe finita quella storia, tra risatine e sorrisetti.
-Che ti prende??- le chiese Skipper a dir poco incredulo, alzandosi quasi immediatamente da terra.
Perché ora ce l’aveva con lui?
-E’ tutta colpa tua, è tutta colpa tua, idiota!- gli urlò con tutta la rabbia che aveva in corpo.
Skipper si girò imbarazzato verso gli altri e vide i suoi uomini preoccupati e il Vento del Nord che si stava trattenendo dal ridere.
Poi rivolse uno sguardo alla pinguina, come per ordinarle di non continuare ma la fidanzata non ne volle sapere.
-Te l’ho detto, te l’ho sempre detto che io non sopporto i bambini e che meno ci ho a che fare e meglio è! E ora che succede?? Per colpa tua mi rovinerò la vita! Quando ti dicevo di coccolarmi non intendevo fino a questo punto!!- si sfogò la pinguina urlando.
Skipper la guardò senza parole e, spostando lo sguardo verso gli altri presenti, notò con dispiacere che il Vento del Nord era letteralmente piegato in due dalle risate.
I suoi uomini, invece, volsero la faccia da altre parti della stanza, imbarazzatissimi.
Skipper più che arrabbiato pensava che quello non fosse il luogo adatto per discutere o per litigare su una questione tanto delicata.
Rivolse alla fidanzata uno sguardo severo e decise di parlarle lontano dalla presenza di elementi che avrebbero sicuramente capito male.
-Scusa- disse Skipper secco, prendendo la pinguina per le spalle e spingendola a forza.
-Ehi, lasciami!- si oppose Sam, ancora stressata, arrabbiata e shoccata.
-Vieni!- continuò a dirle Skipper, fino a quando uscirono dalla stanza bianca e si trovarono in un grande corridoio, al momento deserto.
Skipper la inchiodò al muro quasi a forza, ma così facendo scatenò ancora di più la furia della pinguina.
-Tu sei un idiota! Lasciami immediatamente!- si lamentò lei, cercando di staccare le pinne di Skipper che le bloccavano la fuga.
-Non ti lascio andare, almeno per il momento. Ti sembra carino come mi hai trattato davanti a tutti??- le chiese, stranamente non infuriato, ma come se volesse semplicemente capire la reazione della fidanzata.
-La verità fa male, vero??- lo aggredì lei, sperando di ferirlo nel profondo, come lo era lei in quel momento.
-Non mi fa male, perché non è vero niente. Non capisco perché reagisci in questo modo. Un pulcino porta gioia, saremo genitori, saremo felici, noi…-
-No!- lo interruppe scontrosa la pinguina –Lo sai, lo sai benissimo che questa era l’ultima cosa che volevo!- gli urlò Sam cercando di spostarlo e andarsene, ma lui non intendeva mollare.
-Lo so quello che intendi, ma io non credo che tu non lo voglia veramente… Pensaci, Sam. Saremo genitori, cresceremo questo pulcino insieme!-
-No, Skipper. Io non lo voglio perché non sopporto i cuccioli!- gli ripeté esasperata, sull’orlo delle lacrime.
Skipper se ne accorse ma non glielo fece notare subito. Comunque, non accennava a mollare la presa, visto la pinguina che tentava di liberarsi.
Ma lui voleva risolvere quel mistero, una volta per tutte.
-Sai cosa penso? Non è vero che odi i pulcini- dichiarò il leader, guardandola negli occhi.
Come pensava, Sam lo guardò sbalordita.
-Non mi conosci bene, allora- lo accusò lei.
Aveva ceduto alla resa e aveva smesso di spintonare Skipper per lasciarle via libera.
Ormai non aveva scampo ed era certa che il compagno non l’avrebbe mollata facilmente.
-Ti conosco meglio di qualsiasi altro, invece- le rispose, questa volta meno marcato.
Vide che Sam aveva smesso di lottare, così si tranquillizzò e incominciò a parlarle in tono meno severo.
-Di cosa hai paura?- le chiese Skipper all’improvviso, provocando un leggero sussulto a Sam.
-Di niente! Non voglio diventare madre, punto e basta!- ribatté lei testarda, con la testa costantemente rivolta dall’altro lato.
-Guardami. Di cosa hai paura?-
-Io non…-
-Sam. Con me puoi parlare di tutto, lo sai- le disse serio.
Le alzò leggermente il muso e notò che i suoi occhi si stavano facendo più lucidi di prima.
Sicuramente di lì a poco sarebbe scoppiata a piangere.
Skipper l’abbracciò forte per farla calmare, perché in quel momento la pinguina si strinse a lui e si sfogò con le lacrime.
-Dimmi di cosa hai paura- le disse col cuore a pezzi per quella visione.
In quei quasi due anni di fidanzamento l’aveva vista piangere solo una volta, ovvero il giorno che si misero insieme.
Non gli piaceva vederla piangere. Sicuramente qualcosa la turbava al punto da farle dire di odiare i cuccioli di qualsiasi tipo, ma lui non ci credeva.
Come possono esistere degli esseri che odiano altri esserini che portano solo gioia?
C’era qualcosa sotto e intendeva scoprirlo a tutti i costi.
-Ehi- le disse Skipper sciogliendo leggermente l’abbraccio e asciugandole le lacrime –Puoi stare tranquilla, piccola- la rassicurò, pensando che forse Sam non si fidasse al 100% di lui in quel momento.
La pinguina si calmò confortata dalle parole del compagno, ma era ancora imbarazzata.
-Scusa, sono sempre la solita- disse lei dispiaciuta e con lo sguardo basso.
-Ehi, non dirlo neanche! Forza, sfogati, dimmi qual è il problema- la incoraggiò il pinguino.
Sam tentennò ancora per qualche istante, ma poi con altre lacrime che non vedevano l’ora di scendere dal viso, gli disse la verità.
-Skipper io… non credo che crescerò questo pulcino- disse in tono dispiaciuto, avendo cura di non incrociare lo sguardo di Skipper, il quale come previsto, reagì alla notizia d’istinto.
-Stai scherzando, vero? Quello è tuo figlio, NOSTRO figlio!- Skipper non poteva credere alle proprie orecchie.
-Non sono adatta per questo compito, Skipper, io… Non sono capace- disse infine, sempre non alzando un secondo gli occhi.
-E’ questa la tua paura? Non essere capace? Non essere all’altezza?- le chiese angosciato.
Dalla tacita risposta di Sam, capì di aver colpito nel segno.
Non voleva aggredirla, non voleva rimproverarla di nulla.
Per lui, Sam si trovava in un momento estremamente delicato, come lui del resto.
Ma non poteva immaginare che la sua Sam si considerava incapace di saper crescere un pulcino, il loro pulcino.
No. Lei era più capace di quanto potesse immaginare. Voleva solo farglielo capire.
-Sam, tu saresti in grado di fare questo e molto altro!-
-No!- gli rispose subito la pinguina –Non è vero. Lo so. Lo hai visto anche tu col piccolo Jeremy. E’ bastata una sua domanda e una sua palla di neve a farmi infuriare , come puoi pensare che sarò tollerante con mio figlio? Come? Al primo pianto già getterò la spugna, me lo sento- confessò Sam con voce tremante.
-Questo è quello che pensi tu- disse risoluto Skipper.
-Perché è così- gli rispose a tono la pinguina.
-No, Sam. Tu ti stai solo facendo il lavaggio del cervello da sola; ti stai auto convincendo di non essere in grado di badare a nostro figlio semplicemente perché con i pulcini non ci sai fare… ma non è affatto così. Io sono sicuro che sarai una bravissima madre, Sam e sono felicissimo di sapere che fra pochi mesi diventerò papà, perché so che l’ho fatto con la ragazza che amo e che mi ama.
Non puoi rinunciare a un dono così importante; quello è simbolo del nostro amore, piccola. So che per te questo è un momento difficile ma io ci sono e ci sarò sempre al tuo fianco, nel bene e nel male.
Io ti amo, Sam- le disse tremante, prima di avvicinarsi a lei, afferrarla e baciarla con passione.
Lei ricambiò come sempre, con le lacrime agli occhi per quelle parole.
Si staccarono, anche se mal volentieri, per guardarsi negli occhi.
-Hai ragione- riuscì solo a dire la pinguina, ma questa volta sorridendo.
-Sei pronta a diventare mamma?- le chiese Skipper ricambiandole il sorriso e accarezzandole il dorso piumato.
Sam ci pensò su qualche secondo.
-Umh… a sentire pianti continui, farmi le nottate, dividere con lui la mia porzione di pesce per farlo mangiare e fargli vedere cartoni educativi? Un terribile incubo ma che sono pronta ad affrontare- dichiarò infine con una risata.
Per tutta risposta, il compagno l’abbracciò più forte di prima.
-Anch’io sono pronto. Anzi, non vedo l’ora, piccola-
Detto questo, mano nella mano, rientrarono da dove erano usciti ma notarono che la porta non si apriva al primo tentativo, così Skipper mise forza e la aprì.
-Non ci posso credere!- disse Sam che non credeva ai propri occhi, seguita da Skipper che rimase spiazzato: i suoi uomini e il Vento del Nord si trovavano a terra e si affrettavano a rimettersi in piedi.
Classified tossì.
-Beh, novità?- chiese in tono da gnorri.
-Non vi è bastato sentire quello che abbiamo detto o non vi siete lavati le orecchie stamattina?- chiese la pinguina scuotendo la testa.
-Ragazzi, spero che vi siate resi furbi e abbiate almeno usato un bicchiere per ampliare i suoni e ascoltare più chiaramente- disse Skipper rivolto ai suoi ragazzi.
Rico e Soldato si girarono in automatico verso Kowalski.
-Cavolo!- disse Kowalski stizzato e schiaffandosi una pinna sulla fronte.
-Beh, comunque tanti auguri, ragazzi. A voi e al piccolino- disse Caporale con sguardo tenero.
-Grazie mille, Caporale- gli rispose Sam, rivolgendo un sorriso a Skipper.
-Sì sì, basta che non lo fate entrare qui dentro. Ho come l’impressione che somiglierà a qualcuno- disse Miccia quasi in tono sprezzante ma rivolgendo uno sguardo di sfida a Sam.
-Scherzi? Se somiglierà a me sarà una perla rara!- gli rispose la pinguina provocandolo divertita.
-Wou, che perla, non c’è che dire!- continuò Miccia con gli occhi al cielo e pulendo una delle sue armi.
-Che bello! Alla fine diventerò zio veramente!- disse felice Soldato, abbracciando i futuri genitori.
-Di certo non sarai tu a educarlo, altrimenti diventerà tutto smielato e dolcioso come te!- lo raccomandò Sam, mettendosi a ridere insieme a Skipper.
-Se non altro, se starà insieme a Rico rischierà ogni volta di rimanere traumatizzato dalle cose che fa!- le rispose Soldato in finto tono di offesa.
Rico grugnì qualcosa di incomprensibile ma fu interrotto da Skipper.
-Secondo me, qui quello più pericoloso è Kowalski. Con le sue invenzioni, il piccolo rischierà ogni giorno di farsi esplodere!- disse Skipper ridendo sotto i baffi, sapendo di pungere lo scienziato, il quale non tardò a rispondergli.
-Vi voglio bene anch’io, ragazzi- disse Kowalski in tono piatto ma unendosi alle risate generali subito dopo.
Il Vento del Nord si guardava eloquente, fino a quando il leader del Commando non si rivolse a lui.
-Bene. Potete riportarci a casa- disse Skipper, il quale come tutti, non vedeva l’ora di tornare nell’adorata base. Era stata una giornata molto lunga.
-Certamente. Salite qui- ordinò loro Classified, indicando il ripiano su cui si trovarono ore prima all’arrivo.
I cinque ci salirono sopra e in meno di un secondo furono teletrasportati a casa.
 
 
ANGOLO AUTRICE: ALLORA, SALVE DI NUOVO, GENTE! CHE ABBIAMO QUI? SAM INCINTA? AVETE VISTO COME L’HA PRESA? SKIPPER LE E’ STATA MOLTO D’AIUTO E IL LORO AMORE LI AIUTERA’ A CRESCERE IL LORO PICCOLINO.
SE CI SONO DEGLI ERRORI O VOLETE ESPRIMERE LA VOSTRA OPINIONE, FATELO CON UNA RECENSIONE:)
A PRESTO!
BACI, FEDE:*
   
 
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