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Autore: VanilleIam    03/09/2017    0 recensioni
"A New Age" affronta le vicende di un gruppo di amici adolescenti che si troverà ad affrontare i primi amori, le prime delusioni, la paura e l'adrenalina di fare scelte che comporteranno rinunce anche dolorose, gli anni che trascorrono lontani prima di rincontrarsi da adulti al matrimonio di uno di loro...
E' la storia di Nina&Antonio, Iris&Davide, di Sabrina&Cosimo, ma anche di Filippo, Daniele, Sara ...
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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#2
 “LA BUGIA”

 
Il trillo della sveglia segnò la fine del suo dolce dormire; ancora assonnato spense quel rumore “infernale”. Sbadigliò mettendosi seduto sul letto, adagiò i piedi sul pavimento e si alzò avvicinandosi alla finestra e spostando le tende per sbirciare fuori. Il mal tempo che da giorni aveva attaccato il paese sembrava essersi attenuato. Voltandosi indietro la sua attenzione si posò sul vestito del periodo rivoluzionario francese, che solo la sera prima aveva indossato. Sorrise pensando a tutte le cazzate che lui e i suoi amici avevano combinato o detto. Dopo di che scelse distrattamente un maglione, una camicia e un jeans dall’armadio, quindi l’indossò.
Filippo - capelli e occhi castano chiaro, con un forte temperamento e sicuro di se - uscì da casa quando mancavano 15 minuti alle otto. S’incamminò verso l’istituto scolastico, strada facendo s’imbatté in Sabrina.
«Ciao!» la salutò affiancandola
«C-ciao …»
«Accidenti, che faccia! Ma che ti è successo?»
«È una lunga storia …»
«Ho capito, non puoi raccontarmi niente»
«Scusa»
«Non importa. Ma c’eri ieri sera alla festa? Non ti ho vista»
«Purtroppo si …»
«Accipicchia! Come siamo ciniche questa mattina!» il tono di voce di lui era stracarico di sarcasmo, quando cominciò a scorgersi la scuola, Sabrina si arrestò di colpo.
«Oh no!» esclamò seccata, distogliendo lo sguardo per inviarlo al cielo, cosparso da nuvole. 
Filippo guardò dritto davanti a se e sorrise notando il fratello di Iris davanti i cancelli d’entrata dell’istituto:
«C’entra per caso Antonio?» chiese poi
«E quando mai …» rispose con fare cinico la ragazza
«Non ti va d’incontrarlo?»
«No»
«Stammi a sentire, mi avvicino per primo io, lo distraggo e tu passi inosservata. Ok?» propose strappando un sorriso all’amica:
«Ti devo un favore».
Filippo si accostò ai tre ragazzi davanti ai cancelli dell’istituto, salutò ognuno con un colpetto di palmo:
«Ehilà, campione!» esclamò lo studente sulla sinistra: Daniele.
Quest’ultimo era colui che aveva indossato l’abito romano; aveva i capelli chiari e gli occhi castani, con un carattere alquanto menefreghista; l’altro ragazzo ancora sconosciuto si chiamava Cosimo, aveva i capelli corti e scuri, come gli occhi e un’indole tranquilla, ma guai a farlo innervosire!
«Capitano!» scherzò quest’ultimo
«Filippo …» continuò il fratello di Iris
«Passata la sbronza?» gli chiese Filippo
«Se quella la chiami sbronza …» ribatté Antonio, Filippo sorrise. S’incamminarono tutti insieme lungo il giardino della scuola.
Il ragazzo castano si accostò ad Antonio, leggermente più indietro di lui:
«Che vuoi?» gli domandò con fare seccato il ragazzo moro, guardandosi scrupolosamente intorno
«Cerchi qualcuno?» continuò Filippo
«No» voltò i suoi occhioni scuri sull’amico
«Ho incontrato Sabrina questa mattina …»
«Era affranta dal dolore?» aggiunse il fratello di Iris con tono pungente
«Che cosa le hai detto ieri sera?»
«Niente»
«Che cosa le hai fatto?»
«Nulla»
«Ok, senti! Non m’interessano i tuoi sbalzi psichici, ma lo sai. Le voglio bene come se fosse una sorella, credo che-»
«Credo che allora la dovrai consolare tu» concluse Antonio accennando uno dei suoi sorrisi all’insù e aumentando il passo, scomparve quindi tra la folla di studenti presenti nell’hall dell’istituto. Filippo scosse il capo in segno di negazione e sbuffò.
 
Nel tardo pomeriggio, quando il sole iniziò a tramontare, Iris si diresse alla casa di Nina, poco distante dalla sua. Bussò alla porta, poco dopo una signora sulla quarantina le apparve sulla soglia, sorrise invitandola ad entrare. Le disse che Nina era in camera sua e che per tutta la giornata si era rifiutata di mangiare e di lasciare la propria stanza. Iris annuì, rassicurando la madre dell'amica che ci avrebbe parlato lei, così salì le scale e si diresse alla porta in fondo al corridoio, bussò anche su di questa. Dall’interno si udì una voce fievole:
«Avanti»
Iris entrò nella stanza, dove Nina era sdraiata sul letto a fissare il vuoto.
«Ciao» disse la ragazza bruna, quasi imbarazzata. Nina si voltò di scatto verso di lei:
«Credevo fosse di nuovo mia madre»
«Mi ha detto che è molto in pensiero per te. Perché non sei venuta a scuola oggi?»
«Non mi andava» Iris richiuse la porta dietro di se e si avvicinò al letto sospirando.
«Ho parlato con mio fratello …»
«M’interessa molto di più sapere cosa ti ha detto Sabrina» la interruppe Nina, sedendosi sul letto ed incrociando le gambe, mentre Iris deponeva il suo piumino sulla sedia posta accanto alla scrivania, dopo di che si accomodò di fronte alla ragazza bionda.
«Sabrina …» silenzio riflessivo «Non ce l’ha con te. Lo sa benissimo che Antonio non è il tuo tipo ...»
«Glielo hai detto che tuo fratello era mezzo ubriaco?»
«No ...»
«Perché no?»
«Mio fratello non era ubriaco»
«Come no? Se ...» fece per controbattere Nina, ma Iris la interruppe poggiandole una mano sul ginocchio.
«Ci ho parlato subito dopo che siete andate via. Ti posso assicurare che era più sobrio di me» Nina accennò un sarcastico sorriso, scosse leggermente il capo in segno di negazione e si acconciò i capelli dietro le orecchie, guardò la sua amica dritta negli occhi.
«Che cosa stai cercando di dirmi?» le chiese
«Ok, stammi a sentire, ti dirò quello che mi ha raccontato Antonio subito dopo che tu e Sabrina siete andate via»
 
“Antonio si accinse ad uscire dalla camera, quando avvicinatosi a sua sorella si fermò: quest’ultima lo aveva afferrato per un braccio, si fissarono per un po’.
«Dobbiamo parlare» gli disse
«Non ho niente da dirti»
«Non credo!»
Antonio guardò prima Davide, poi Iris ed infine rivolse lo sguardo sul letto dietro di se.
«Fossi in voi ne approfitterei» sogghignò
«Antonio smettila!» esclamò sua sorella alterata e stringendo i pugni, le veniva una voglia matta di schiaffeggiarlo quando assumeva quel fare da superiore:
«Forse è meglio che vi lasci soli …» intervenne Davide. Il cognato aveva il potere di farlo sentire sempre a disagio, a volete si chiedeva come facesse Sabrina ad avere una conversazione normale con lui.
«Anche se te ne vai non parlerò comunque» rispose Antonio, riacquistando un’espressione seria.
«Forse non hai capito, tu da qui non esci finché non mi dici che cavolo ti è saltato in mente!» continuò Iris
«Perfetto! Dormiamo tutti e tre insieme?» aggiunse il ragazzo moro, cominciando a disfarsi del pezzo di sopra dell’abito seicentesco
«A volte mi chiedo se siete davvero fratello e sorella» disse a denti stretti Davide, poi quando Antonio fece per liberarsi anche dei pantaloni, Iris lo arrestò
«La smetti di fare il cretino!»
«Non crederai che dormirò così conciato?»
La ragazza bruna sbuffò, mentre Davide scuoteva la testa con rassegnazione e a stento tratteneva una risata.
«Lo vuoi capire? È per il bene della vostra amicizia che non voglio parlartene» continuò Antonio
«Fantastico, grazie! Ora sono più confusa di prima!»
«Ha cercato di baciarmi più volte, io l’ho respinta, mi sembrava un tantino brilla …»
«Aspetta, aspetta! Stai dicendo che è stata lei…?» intervenne Davide, improvvisamente interessato a rimanere
«Si, lo so che è difficile da credere, ma infondo non era del tutto cosciente ...»
«Però quando siamo entrati mi è sembrato l’esatto contrario. E cioè che eri tu quello che “istigava”» aggiunse Iris mimando le virgolette con le dita
«Sei libera di non credermi. Io cercavo solo di liberarmi, ma quella mi teneva per i polsi»
 
«Ecco, questo è quanto. Poi è uscito dalla camera prima che io e Davide potessimo fermarlo» concluse Iris. Nina la guardò perplessa e alquanto innervosita.
«Incredibile!» esclamò infine «Non gli crederai, spero!» la ragazza bruna non rispose subito.
«Forse dovresti scusarti con Sabrin-»
«Gli credi!» la interruppe Nina, alzando il tono della voce «Credi a quello che lui ti ha raccontato?»
«Magari eri davvero inconsapevole di quello che stava accaden»
«Ti rendi conto? Mi stai dando della bugiarda!»
«Non ho detto questo, è solo che …» fece per rispondere Iris, quando la biondina la interruppe balzando giù dal letto, quindi si avvicinò al guardaroba «Dove vai?»
«A chiarire questa faccenda con tuo fratello» concluse Nina indossando il giubbotto e uscendo dalla camera di corsa. Iris la seguì a ruota.
 
   
 
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