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Autore: Violetta_    03/09/2017    4 recensioni
Songfic sulle note di “This song saved my life” dei Simple Plan.
Lui è un agente che aveva perso fiducia in tutto.
Lei una prigioniera che nella vita aveva conosciuto solo dolore ed oscurità.
Possono due anime così disperate trovare salvezza?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Tooru Amuro
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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This song saved my life” dei Simple Plan. (Suggerisco di ascoltare il brano durante la lettura)






Tu hai salvato la mia vita











Avevo perso fiducia in tutto.
Nelle persone, nei miei colleghi, nel mio lavoro. Avevo perso fiducia in questo schifo di mondo.

Ma poi sei arrivata tu e la mia vita ha avuto un nuovo obbiettivo.

Ti guardo negli occhi e ho nuovamente voglia di vivere.



I wanna start by letting you know this
Because of you my life has a purpose
You helped me be who I am today
I see myself in every word you say
Sometimes it feels like nobody gets me trapped
in a world where everyone hates me
There's so much that I'm going through
I wouldn't be here if it wasn't for you




Ero imprigionata in quel mondo oscuro da tutta la vita.
Il mio unico compito era quello di sviluppare armi per quei mostri.

Dovevo lavorare, arricchire le possibilità di riuscita dei loro piani, delle loro missioni.

Nonostante il mio compito fosse quello di controllare provette, di analizzare dati, di unire composti, sapevo quale era il fine ultimo del mio lavoro. E mi dava la nausea.

Analizzavo dati al computer ma ogni tasto che digitavo era paragonabile al grilletto di una pistola.

Non ero diversa da loro. Ero uno squalo della peggior specie.

Ma grazie a te oggi sono libera.





*





Rei ormai era in balìa dell'alcool.
Da quando il suo collega era morto, cinque anni prima, l'agente investigativo non era più riuscito a riprendersi.

Allora era un novellino di 24 anni e il suo collega aveva fatto quell'orribile fine per colpa sua.



Un errore. Uno stupido errore.



Era come un fratello. Da quando si erano ritrovati nello stesso distretto avevano passato quasi ogni istante delle loro vita insieme.
Giorno dopo giorno, fianco a fianco, a cercare di rendere la loro città un posto un po' più sopportabile, un po' più sicuro.

E poi arrivò quel giorno.

Voleva aiutarlo ed invece era stato la causa della sua scomparsa.


Che stupido!




I was broken 
I was choking 
I was lost 
This song saved my life 
I was bleeding 
stopped believing 
Could have died 
This song saved my life 
I was down 
I was drowning 
But it came on just in time 
This song saved my life 





Shiho era una ragazza che aveva perso tutto, o forse era più corretto dire che nella sua vita non aveva mai avuto niente.

L'unica sua motivazione per andare avanti era la sorella.

Akemi era come un bagliore di luce in quella immensa scatola buia.
Aveva provato a scappare da quell'orribile realtà che le teneva imprigionate, aveva provato a salvare entrambe, ma purtroppo era stata catturata.

La sorella aveva fatto tutto quello che quei mostri le avevano ordinato e nonostante quello era stata ammazzata.

Era stata crudelmente presa in giro.



Sometimes it feels like you've known me forever 
you always know how to make me feel better 
Because of you my dad and me 
are so much closer than we used to be 
You're my escape when I'm stuck in this small town 
I turn you up whenever I feel down 
You let me know like no one else 
that it's okay to be myself 




Desiderava ardentemente avere una famiglia, qualcuno con cui confidarsi, qualcuno con cui condividere i brutti momenti.

Alle volte cercava di immaginarsi con suo padre.

Voci di corridoio dicevano che lei avesse il suo stesso carattere.

"Matto quanto lei". Così dicevano.

Ma alle sue orecchie risuonava come un complimento.





*






Il suo lavoro ormai era a rischio.

Troppi richiami, troppe lamentele.

Il suo capo capiva la situazione, cercava di andargli incontro, ma c'era un limite a tutto. Ancora un errore e avrebbe dovuto riconsegnare distintivo e pistola.

Spesso fissava quella città che un tempo serviva con devozione, mentre adesso gli sembrava una brutta ed insignificante gabbia.

Aveva alti e bassi: alle volte era di cattivo umore altre volte era a pezzi.

E quando era a pezzi alle volte gli parlava.

Poco prima di sentire la mente annebbiata, poco prima di cascare a terra parlava col suo collega.

Anche se per poco, questo lo faceva stare meglio.



I was broken 
I was choking 
I was lost 
This song saved my life 
I was bleeding 
stopped believing 
Could have died 
This song saved my life 
I was down 
I was drowning 
But it came on just in time 
This song saved my life 




Poi si ricordava che quei farabutti avevano vinto e si arrendeva all'evidenza dei fatti.

I criminali avevano fatto sparire le loro tracce.

Ormai che senso aveva presentarsi in ufficio? Aveva fallito.

Si sdraiò per terra con la bottiglia di scotch ancora in mano.



*



You never know what it means to me 
that I'm not alone 
That I'll never have to be 




Un uomo grosso, con gli occhiali da sole, la prese e la strattonò portandola davanti al pc intimandole di sbrigarsi col suo lavoro.

Si mise davanti al microscopio e deglutì cercando di trattenere le lacrime.

Era sola.

Sola al mondo.

Sentì il respiro affannato ed il battito cardiaco accelerato.

Le tremavano le mani.

Basta.



Basta. Non lo sopportava più!



Scelse di fare un gesto disperato.

Prese un dischetto e lo mischiò a quelli da restituire al professore della defunta sorella, sperando, pregando, che quegli uomini non controllassero nuovamente il contenuto.




*




<< Oggi mi è stato recapitato un pacco per sbaglio >>

Shinichi Kudo, il brillante ragazzo che spesso aiutava la polizia, guardò il suo vicino di casa.

<< Rispediscila al mittente >>
<< Non ho trovato l'indirizzo. Ci puoi pensare tu? >>

Il ragazzo sbadigliò ed aprì il pacco.

Vide dei libri: sembravano normalissimi libri di storia ed arte.
Ne sfogliò qualcuno e poi aggrottò le sopracciglia preso come da un presentimento.

Spostò i testi ed in fondo la scatola vide dei cd.

Uno di essi catturò la sua attenzione poiché non aveva etichetta, lo mise nel lettore del computer e ne aprì il contenuto.

Codici.
Codici, strani dati e tabelle.

Per quanto intelligente il ragazzo non riuscì a capirci un accidente.

Continuò a scorrere con la rotellina del mouse preso dalla curiosità finché qualcosa non catturò nuovamente la sua attenzione: era una parola scritta in piccolo in fondo al testo.

Spalancò gli occhi.



"Aiutami"



*



I was broken 
I was choking 
I was lost 
This song saved my life 
I was bleeding 
stopped believing 
Could have died 
This song saved my life 
I was down 
I was drowning 
But it came on just in time 
This song saved my life 




Rei si era addormentato a terra come al solito quando fu svegliato dalla telefonata del suo capo.
Si era recato alla centrale e in quel preciso istante tutto era cambiato.

Estrasse il cd dal computer e se lo rigirò tra le mani.

Sorrise.


Aveva una pista.


Dopo quattro anni fintamente aveva di nuovo una pista.


*


Lui e la sua squadra fecero irruzione all'interno della casa farmaceutica.
Lì dentro c'erano moltissime persone ed alcune di loro sembravano lì contro la loro volontà.

Quei criminali cercarono di salvare il salvabile iniziando a sparare e poi, come gesto estremo, attivarono delle bombe.

Rei si fiondò all'interno di un anonimo stanzino colto da un presentimento.
Era una camera a gas.

Lì dentro, nella penombra, vide una ragazzina inginocchiata al suolo, ammanettata ad un condotto dell'aria che appena si accorse della sua presenza si mise a fissarlo impaurita.

Sospirò colto da uno strano senso di angoscia, si tolse la giacca e gliela mise addosso poi la liberò dalle manette scortandola fuori da quell'inferno.

Una volta all'aperto vide che la ragazza non era poi così piccola: doveva avere poco meno di vent'anni ma quell'ambiente l'aveva fatta sembrare più giovane, più fragile.

Improvvisamente Shiho lo abbracciò piangendo sulla sua spalla e Rei spalancò gli occhi stringendola istintivamente a se.



My Life, My life 
This song saved my life 
My Life, My life 
This song saved my life 
My Life, My life 
This song saved my life 
My Life, My life 
This song saved my life




Grazie. Grazie per avermi tirata via dalle tenebre.


Grazie per avermi ridato fiducia in questo mondo.


Ora che sono qui con te mi sento al sicuro.


Adesso che ti vedo la mia vita ha un nuovo scopo.


Fammi rimanere tra le tue braccia.


Non mi sento più in una gabbia.





Tu hai salvato la mia vita.



















***
Angolo dell'autrice.

Credo che questa sia la songfic più impegnativa che io abbia mai scritto. Non so se definirla AU o What if... scegliete voi.

Ringrazio _SimoErato_ per avermi fatto conoscere questa bellissima canzone (e ne approfitto per dire che anche lei ha scritto una ff ispirata a questo testo dal titolo “I wouldn't be here if it wasn't for you”)

This song saved my life” è un brano del quarto album dei Simple Plan ed è una dedica a tutti i fan del gruppo. Alcuni pezzi della canzone sono delle vere e proprie lettere scritte dai fan.

Questa fanfic però, più che dal testo, è ispirata al video nato dalla collaborazione con MTV per il progetto MTV EXIT per sensibilizzare i consumatori riguardo lo sfruttamento minorile nelle industrie tessili in Asia.


https://www.youtube.com/watch?v=1__N77CLoEc


Spero di aver fatto un bel lavoro. Grazie a tutti i lettori.

Violetta_
   
 
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