Resto
Non ho le caviglie da principessa
ho l’attitudine da dura badessa
spesso non voglio uscire dal guscio
tutte le cose brutte io non le lascio
le tengo al petto, stampate sul cuore,
anche quelle cose fan nascer l’amore
Periodo di prova, periodo d’esame,
il corpo sopporta una fatica immane
per reggere il peso dei miei pensieri
ossessivi, brutali, lordi e neri
non voglio deluder la gente che sbaglia
a fidarsi di me, di quello che sento,
quello che dico, quando mi lamento
di questa esistenza, l’unico commento
fatto è che sia troppo esagerata,
appaio incazzata, esuberante,
ma nessuno ascolta il silenzio distante
della mia agonia, di voler esser leggera
come quella volta: io ero piccola e vera
senza strumenti per misurare la gente
che vomitava commenti incautamente
per loro nessuno aveva ‘effetto farfalla’
tra i salvagenti di pietra cercavo di stare a galla
“Ma è difficile la vita!”, dicevano convinti,
loro lo sanno: quanti combattimenti vinti,
quante bugie inventate, tante le cazzate,
ora tremo al pensiero di vedermi tra 10 anni
come loro, bruciata e sistemata tra gli affanni,
le delusioni, le finte vittorie, l’amore e i suoi danni.
Ti capita mai di trattenere il fiato,
di restare ad un palmo da terra, attaccato
alla convinzione che sei speciale?
sei necessario, non essenziale
e tra tanti sospiri uno si leva
più profondo, denso, prima non era
questo, ora pensi
esisto
sono qui
vivo
resto