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Autore: Dmitrij Zajcev    04/09/2017    4 recensioni
Una Iena affetta da CIPA (Insensibilità congenita al dolore con anidrosi), che uccide nel tentativo di comprendere il dolore.
Un Lupo e una Lupa provenienti dalla Russia che iniziano una nuova vita.
Una volpe appena adolescente entrata nel giro della Prostituzione.
Quattro storie che -in un modo o nell'altro -entrano a far parte della vita di Zootropolis.
Genere: Azione, Erotico, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri, Judy Hopps, Mr. Big, Nick Wilde, Nuovo personaggio
Note: AU, Lemon, Movieverse | Avvertimenti: Furry, Threesome, Violenza
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[Zootropolis. 3/09/2017. Manicomio di White Willow. Ore 20.30, Regione della Savanna.]

«oh, eccovi qui, Miss Amber. Il paziente iniziava a impazientirsi.»

Un procione con un lungo camice si avvicinò alla ragazza, una iena anche lei vestita da dottoressa. In mano teneva un bloc notes con una biro nera nel taschino.
La ragazza era alta appena un metro e sessantasette, dieci centimetri più del procione. Il suo pelo passava dal marroncino al color nocciola all'ambrato fin quasi a diventare color rame all'altezza della cresta. I suoi occhi ambrati osservarono con attenzione gli appunti presi negli incontri precedenti col suo paziente.

«Ha dato qualche segno di squilibrio?»


«No. Dal suo ultimo incontro è stato tranquillissimo. Certo, è completamente legato ma è quasi un paziente modello. E sembra assai desideroso di rivedervi.»

Incuriosita, Amber andò davanti alla cella del suo paziente, sedendosi a un metro e mezzo circa dal vetro in plexiglass che separava lei da Grimalugh, il suo paziente. Questi, vedendola, sorrrise e piegò di lato il collo. Aveva il pelo verde, di un verde malato, quasi completamente assente dal suo corpo. L’occhio destro era grigio, cieco a causa di una ferita che si era auto inflitta da piccolo, mentre quello sinistro, aveva l’iride coperta da un ifema, a causa del quale l’occhio era ricoperto da un accumulo di sangue, rendendolo comunque in grado di vedere. Indossava una camicia aperta sul busto dove erano presenti delle cicatrici a forma di croce, facendo rientrare la pelle in una maniera talmente orrenda da farlo sembrare un personaggio dei film dell’orrore. I pantaloni erano corti, strappati a metà delle cosce, le uniche parti del corpo non coperte da cicatrici e in cui era visibile tutta la pelliccia. Le sue stesse braccia erano coperte da cicatrici e sul braccio sinistro mancava parte del muscolo dell’avambraccio, dovuto a un morso che si era inflitto durante un attacco di auto cannibalismo. Due catene gli bloccavano il collo e la vita, impedendo che si avvicinasse troppo al vetro. Una cicatrice non ancora rimarginata, con tutti i punti ancora presenti era presente sulla fronte, facendo ricordare alla giovane Amber i fatti della settimana scorsa. Si era avvicinato al muro cercando di romperlo a testate, dicendo che voleva accarezzarla, voler stringere ancora una volta qualcuno e aveva battuto la testa sul muro di plexiglass fino a scarnificarsi la fronte, mostrando l'osso del cranio.
Amber notò che i guanti ermetici che gli impedivano di graffiare erano ancora indossati, segno che non si fidavano. Dopo tutto al suo primo incontro, un mese dopo l’arresto, la iena si era strappato via un pezzo di carne dal collo per noia e l’aveva divorato. Ora aveva guanti e museruola. 

«Salve Amber. Come stai?»

«Tutto bene, Grimlaugh. E lei? Non si è ancora rimarginata la cicatrice, noto.»

«Oh, la fronte intendi? Mi passerà, tranquilla. Dimmi, gli agenti Hopps e Wilde stanno bene?»

«Oh si. Judy Hopps si è finalmente ripresa dall’assideramento, nonostante abbia tutt’ora la broncopolmonite. I medici dicono che sarà cronica e che non l’abbandonerà mai… l’agente Wilde è tutt’ora in riabilitazione, sotto pesanti dosi di sedativi. Quelle rare volte in cui è cosciente, nel vedere e sentire la sua collega che tossisce non fa altro che imprecare e bestemmiare, oltre che minacciarvi.»

«È un peccato. Sa, secondo me Judy Hopps e Nick Wilde sarebbero state le cavie perfette.»

«Per le sue torture, signor Grimlaugh?»

A quelle parole, la iena scattò in avanti, ringhiando e mostrando i denti, non riuscendo ad avvicinarsi al vetro a causa delle catene.

«NON ERANO TORTURE! -urlò, furioso, per poi ritornare indietro per riprendere fiato e calmarsi. -Erano esperimenti.»
«Esperimenti per comprendere dolore, freddo e caldo, giusto? Ma che cosa sono lo sanno tutti. Sono…»
«Delle sensazioni esterne che riceviamo come auto-difesa. Così capiamo quando qualcosa non va toccato, o quando la temperatura è troppo alta -tipo a Sahara Square -o troppo bassa, come a Tundratown. Ma dimmi, Amber: Che cosa si prova?»

La domanda lasciò a bocca aperta la ragazza senza che potesse dire qualcosa. Una bella domanda. Grimlaugh soffriva di CIPA, Insensibilità congenita al dolore con anidrosi. Era nato con una delle malattie congenite del sistema nervoso più rare al mondo. Il malato era sfornito della sensazione del tatto e della capacità di sudare. Ciò rendeva impossibile a Grimlaugh comprendere che cosa fosse il dolore, che cosa fosse il caldo e il freddo. Era per questo per cui aveva ucciso più di venti abitanti a Zootropolis, rendendo la situazione peggiore rispetto a quella generata dal caso degli ululatori notturni.
Alla fine era anche riuscito a catturare Judy Hopps e il suo collega/compagno Nick Wilde. La coniglietta era stata rinchiusa in una cella frigorifera per quasi tre ore, ed era un miracolo che non fosse morta assiderata. Voleva sapere cosa si provasse quando faceva freddo, ma la poliziotta non era stata in grado di dirlo. Quanto alla volpe… Nick subì la sorte peggiore. Gli furono estratti un canino superiore e due incisivi, l’orecchio sinistro fu asportato con una precisione chirurgica e quando la polizia lo trovò, aveva appena compiuto un incisione verticale sul ventre dell’agente Wilde, per compiere delle asportazioni degli organi, senza anestesia. 
Dopo qualche minuto di silenzio, fu di nuovo Grimlaugh a parlare.

«Vedi, Amber? Voglio scoprire questo. Cosa si prova a percepire il dolore? Cosa si prova a percepire il freddo e il caldo?»

«Io… non so come spiegarglielo…»

«Spero che al prossimo incontro saprai spiegarmelo, anche solo una parte. Arrivederci, Amber. Ah, se vedi Judy Hopps e Nick Wilde, chiedi loro scusa da parte mia, per aver voluto usarli per gli esperimenti.»

Con un sorriso gentile, l’internato si ritirò sul letto, segno che l’incontro era finito e che lei poteva andare via.


{Disclaimer}
Amber, la iena che sta psicanalizzando Grimlaugh, non è farina del mio sacco. È una fursona di una mia amica.

  
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