Touch and go.
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[It's kinda rough, 'cause since I met ya
There's things we've never said
So if I go for a little while longer
When I'm home we can talk about the pitfalls of the road
If you say go, I would stop everything oh
My heart would play the role now
And act like it's never been broke]

Apri gli occhi lentamente, cullata dal suono circolare delle onde sul bagnasciuga appena sotto gli scogli. Ti stropicci le palpebre, ancora assonnata, cercando di mettere a fuoco la stanza ancora avvolta dalle prime luci del mattino.
      Le prime strisce di luce si allungano sul pavimento di legno, le tende alla finestra si muovono accarezzate dal vento estivo. Giureresti di non esserti immaginata il suono di un ukulele in lontananza.
      La coperta ti si è attorcigliata attorno ai piedi e cerhi di rimuoverla senza usare le mani. Dopo qualche tentativo ti arrendi, piegandoti per liberarti dalla stretta vellutata.
      Ti guardi attorno, reprimendo uno sbadiglio; sembrerebbe tutto in ordine: i libri riposti sulle mensole in ordine di altezza, il tavolo immacolato al centro della stanza, i quaderni di appunti impilati sulla scrivania.
      Le teche immacolate che mostrano campioni di rocce da tutto il mondo.
      Sembrerebbe tutto in ordine, ti ripeti, se non fosse per la mancanza del dettaglio più importante: lui non c'è.
     
Ti chiedi dove sia andato questa volta.
Forse in una grotta tra le montagne, forse in un'altra regione.

      Non ti dice mai dove sia diretto, non ti rende mai partecipe dei suoi piani per l'immediato futuro. A volte vorresti schiaffeggiarlo, anche dopo tutto quanto, anche dopo aver riempito quella stanza dei vostri sospiri e aver sentito la pelle bruciare sotto le sue dita. Vorresti piangere, urlare, rovesciargli addosso la rabbia che porti dentro.
      Non servirebbe, conosci le risposte ai tuoi interrogativi. Dopo gli eventi che hanno sconvolto la regione, dopo aver temuto di perderti per mano di creature antiche e potenti più di qualunque sforzo umano, non ti trascinerebbe mai con sé nelle sue esplorazioni.

      Eppure, consideri mentre lenta ti rivesti e infili la sua giacca lasciata sul bracciolo del divano, ciò che lui non considera è la tua ostinazione.
      Stringi la bandana verde attorno al capo, afferrando le chiavi posate sul tavolo.
      Una volta fuori, ti lasci cullare dalla brezza del mare e dai timidi raggi di sole del mattino. Ti chiedi dove si sia cacciato questa volta, stringendo i lacci delle scarpe.

Sei sempre in viaggio, Haruka.
Per una ragione o per l'altra, insegui qualcosa di importante.
Chiudi la porta, e sorridi.





Perché Daigo sa che, ovunque vada, tu sarai sempre pronta ad inseguirlo e ricordargli che esiste un mondo, là fuori, che aspetta solo voi. 














 

H's.

Allora.
Eh, salve.
Ritorno dopo un'assenza eterna, parliamo di anni- e questo fandom mi è mancato come mi mancava la scrittura.
Ora, sorvoliamo sul fatto che io sia tornata con una ciofeca scritta senza rendere la giustizia che è dovuta a questi due.
Di recente ho rigiocato Pokémon Smeraldo per Gba, e mi sono innamorata di questa coppia come poche nella mia vita da fangirl disperata. Sono entrati di diritto nella top ten dei miei otp di sempre, insieme alla Pokéshipping [non escludo di produrre qualche scempio anche in quel settore a breve].

Che dire, spero vi vada di dirmi se vi è piaciuta questa cosa piccolissima, se siete passati di qui. 
Sto cercando di riprendere la mano a piccoli passi.

Per ora, alla prossima.

H.