Era tutto pronto, una camera bianca senza possibilità di colore, dato che quell'incontro, era stato preparato tutto. Quella stanza aveva poche cose, un divano per le funzioni psichiatriche e una scrivania, con una sedia di legno anonima. Oltre al posto tutto era così senza una personalità, a parte una figura seduta su quella sedia, si notava solo un corpo molto femminile, capelli biondi, per una donna giovane con occhialini addosso, teneva coperte le ciocche finali dei suoi capelli, di due colori differenti. Si aprì la porta con un due guardie che portavano una donna bionda anch'ella, scalciava come una puledra imbizzarrita, ma fu trascinata a forza su quel divano e poi uscirono, in silenzio.

-Cosa volete da me sempre...-

-Si calmi signorina Pratt Hariet. Non serve che urli, anche perchè questa stanza sfortunatamente non potrà far uscire suoni, una cosa orribile, sarebbe comica la situazione.-

-E immagino che dovrei parlare con un'altra strizza cervelli che vuole sapere cosa...- era sulla guerriglia aperta, peccato che fosse legata con cinghie a quel divano.

-Istinto omicida, quanti bei ricordi. Si calmi e mi ascolti, magari sarà più felice, magari farà un sorriso. Sono la dottoressa Quinsel. Sono venuta con uno scopo, mandata da una benevola signora, un diavolo vestito da donna di mezz'età, per lei, anche se non saprei come chiamarla, March Harriet del Wonderland Gang?-

-Mi dice qualcosa il suo cognome ma non saprei cosa vuole da me. Sto scontando gli anni di prigionia in pace, catturata da un bruto in costume da topo volante.-

Una risata venne dalla dottoressa a quelle parole. -Una descrizione fatta bene di quel Batman. Le dovrei fare i complimenti per quelle parole, stringendole la mano, ma sarebbe superflua come cosa. Ebbene il cattivone cattura chiunque gli passi per il cervello da maschio che ha. Ma stiamo a noi. Che rapporti ha o aveva con Pinco Panco e Panco Pinco?-

-Li odio, tradita da loro e quel pazzo di un cappellaio. - Si mise seduta comoda, legata, sembrava avere un qualcosa in comune con quella psichiatra.

Quinsel si mise sul tavolo, con un gesto giovanile, mostrando il suo fisico da atleta, quasi fosse una ragazzina. -Capisco, i capi sono sempre così, odiosi a volte. Anche io lavoravo per una persona del genere, un'infatuazione passata. Ora siamo a noi, sempre a noi. Se ci fosse un modo per essere libera e colpire con il suo gatling gun sarebbe contenta?-

-Un patto col diavolo? Sarei pazza a non accettare.-

-Una dolce sinfonia, mi piace. Le dico un segreto, il mio nome è Harley e sono una che ama le moto con quel nome. Harley Quinn.-

-Quindi lei sarebbe la famosa Harley?-

-Sì, molto piacere March Harriet. Ora diciamo che per le guardie non dovrà saltare fuori nulla di ciò, ma appena la signora per cui lavoro saprà che sarà felice di aiutare, potrebbe mettere una buona parola. Si tenga pronta perchè il coniglio pasquale potrebbe colpire ancora.-

Fu fatta una scenetta della professionalità, distaccata per portare la detenuta nella sua gabbia, ma con un sorriso strano della psichiatra che prese un telefono appena dopo.

-Sì, la squadra femminile potrebbe venire, credo che per i nemici ci sarà un menù con coniglio indigesto.-