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Autore: Tefnuth    06/09/2017    0 recensioni
All'alba dei tempi, quando gli uomini e la Terra avevano da poco iniziato il loro ciclo vitale, la Morte generò un figlio. Egli divenne così malvagio da dimostrarsi la peggiore piaga esistente. Il principe degli Spettri lo affrontò, e lo sconfisse, tuttavia invece di ucciderlo lo imprigionò in un lungo letargo. A due anni di distanza dalla sconfitta di Weiss, e con tanti cambiamenti bel Bureau, Georg e compagni devono fronteggiare questo temibile mostro. Tirarsi indietro, impossibile, ma ci sarà bisogno di un pericoloso alleato.
Genere: Azione, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
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Yellowstone National Park_ Wyoming

La neve aveva già iniziato ad attecchire, colorando il terreno di bianco; gli alberi in letargo avevano già perduto tutte le foglie, e gli animali si erano rifugiati nelle loro tane. Si udiva solamente il canto di qualche uccello migratore in ritardo, e il sole lottava strenuamente per bucare la foschia che aleggiava. L’unico luogo in cui le bestie più grandi, che non andavano in letargo, potevano trovare del calore era la valle dei geyser dove le acque ribollivano contrastando la neve. Là non era più inverno, ma quasi estate, e gli alberi avevano lasciato il posto a roccia fusa. Un posto ameno, quasi insolitamente pacifico per un demone che si era reso autore di un omicidio di massa. Neanche lui ci sarebbe mai recato in un posto dove non c’era niente da uccidere, se non avesse avuto l’urgenza di incontrare l’unico demone che avrebbe potuto aiutarlo nella sua impresa. Ciò che desiderava, era riportare in vita il suo glorioso padre: un Ogdru jahad, uno degli dei del caos, esiliato in un regno remoto secoli prima. Assieme a lui avrebbe eliminato il genere umano in un battito di ciglia, ma non sapendo come poter sciogliere il sigillo che lo teneva imprigionato, aveva bisogno di una sacerdotessa che glielo dicesse. Si addentrò tra i geyser, rimembrando le dolci terre del regno degli spettri che aveva visitato in gioventù, e raggiunse la meraviglia del parco: il Grande Prisma, con le sue calde e fumanti acque colorate.

Lei stava là, al centro del cratere, col volto coperto da un mantello che, pur essendo trasparente, impediva di vederne i lineamenti; e di tutto il corpo solo le mani, di un azzurro tenue, comunicavano con l’esterno.

“Conosci la risposta alla mia domanda?” chiese il demone, senza aver posto il quesito.

“Thantalos, il portatore di morte. – Esordì la sacerdotessa, rivelando il nome del visitatore. – Vedo che il tuo cuore avvizzito desidera ricongiungersi al tuo genitore”.

“Ebbene?”.

“Ciò che ti serve, è l’occhio custodito da una creatura ancestrale. Prendi l’occhio, e sacrifica il guardiano sull’altare del Tempio dell’Orizzonte. Solo allora potrai sciogliere il sigillo dell’Ogdru jahad” rispose la donna, senza muovere un muscolo.

“Dove trovo il custode?” Thantalos agitò i tentacoli, ma non era una minaccia.

“Questo non mi è dato saperlo. – Confessò la sacerdotessa, avvicinandosi all’acqua. – La creatura sa ben nascondersi”.

“Comprendo”.

“Ora che hai avuto la tua risposta, lascia questo luogo di pace. – Ordinò lei, cambiando tono di voce. – Lo stai inquinando con la tua aura”.

“Non ti manca di certo il coraggio, per parlarmi così. – Osservò il demone, ma poiché aveva avuto ciò che voleva non se ne curò. – Ma oggi sono di buonumore, perciò lascio correre” agitò di nuovo i tentacoli, e abbandonò il canyon lasciando dietro di sé una scia di morte.

Bureau.

“Ragionando in maniera obiettiva, cosa possiamo dedurre dalla scena del crimine?” domandò Georg ai ragazzi, dopo averli riuniti in una delle sale di consulto, Aveva appeso alla lavagna tutte le doto che erano state scattate dentro e fuori il locale. C’era anche Abraham, mezzo assonato sulla sedia e con il bloc notes tra le lunghe dita.

“Non credo fosse un atto premeditato. – Ipotizzò Gustav, reggendosi la testa con la mano. – Era un normalissimo locale, senza alcun particolare valore; non era nemmeno frequentato dai demoni”.

“Il che ci porta a pensare, che sia stata una scelta presa d’istinto” aggiunse il telecineta, in piedi accanto alle foto con un pennarello per scrivere sulla lavagna.

“Perché tanta scena? – Osservò Bill, con le gambe sul tavolo. – Ubriachi com’erano, nessuno degli umani presenti si sarebbe accorto di avere vicino un demone; anche nel caso che non avesse avuto la facoltà di camuffarsi”.

“Un inutile spreco di forze. – Disse Tom, che poi si illuminò. – A meno che il demone non ce l’abbia con gli umani”.

“Questa non è una novità” replicò Gustav.

“Invece non è una cattiva idea. – Esclamò Abe, ridestatosi di colpo dal suo sonnellino. – Finora i demoni affrontati consideravano gli umani come esseri deboli, che sarebbero morti a seguito delle loro azioni di conquista del mondo. Non sono mai stati il punto nevralgico dei loro piani, ed è probabile che invece adesso siano proprio loro i bersagli”.

“Ma chi potrebbe ucciderne tanti, senza fare niente?” domandò Georg, a braccia incrociate.

“Un demone dei profondi inferi. – Affermò Andrew, che per tutto il tempo aveva pensato agli ologrammi. – Quelle persone sono state uccise da una nube corrosiva, un attacco tipico degli spettri; ma un fantasma non può stare sul piano dei vivi senza un negromante, e abbiamo visto che non c’erano altre persone nel locale. Pertanto, sono fermamente convinto che si trattasse di un demone ancestrale, ossia di una creatura degli inferi discendente dagli spettri” era molto deciso, eppure nel suo tono di voce qualcosa non andava.

“Siamo a cavallo” ironizzò Gustav.

“Sarà meglio perlustrare i locali sulla costa, nel caso che il demone ritornasse. – Propose Abraham, alzandosi lentamente dalla sedia. – Intanto io cercherò di vedere se nei nostri archivi ci sono dei demoni che somiglino alla figura che abbiamo visto nel locale. Per il momento è tutto”.

“Potremmo fare un salto sulla costa, stasera. – Propose Georg. – Giusto per vedere se quel demone si rifà vivo”.

“Non credo che possa fare un secondo attacco là, ma meglio non rischiare” concordò Abe, prima di uscire dalla sala.

“Andremo tutti, e ci divideremo in gruppo per perlustrare quanti più locali possibile. – Decise Georg, guardando poi i gemelli. – Ricordatevi di nascondere bene le code, per precauzione”.

“ANDY! – Chiamò Bill, quando la riunione fu definitivamente finita. – Come stai?” domandò al mezzo spettro, sotto gli occhi vigili di Tom.

“Sto bene, nessuna incursione notturna” affermò Andy; era vero che aveva avuto una normale notte di sonno, ma il risveglio non era stato altrettanto piacevole.

“Allora, come mai stai sudando? – Lo incalzò il signore dei ghiacci. – Cosa c’è che non va?”.

“Niente di che, davvero” ripeté Andrew, cercando di non mostrare il senso si oppressione che ancora percepiva.
 
“L’allenamento di ieri si sta facendo ancora sentire. – Spiegò Destroy. – Deve aver esagerato”.

“Non è vero! Un paio di giorni e sarò a posto” il mezzo spettro aveva il respiro affannato.

“Dovresti farti vedere da Nahila” gli consigliò il signore dei ghiacci.

“BILL! Dobbiamo andare” reclamò Tom da lontano, stufo di non poter sentire quello che i due si stavano dicendo.

“Meglio che tu vada, mi sembra seccato” suggerì Andrew, quasi impaurito dallo sguardo indagatore del pirocineta.

“Fatti vedere da Nahila!” gli ordinò il signore dei ghiacci, prima di lasciarlo andare.

“Ci sono dei problemi?” domandò Tom al gemello, non appena questi lo ebbe raggiunto; sperava di poter ottenere qualche informazione in più.

“No, tutto a posto” rispose vago Bill, incerto su cosa dire e su come cambiare discorso senza darla troppo a vedere.

“Se è così, perché stai facendo di tutto pur di non dirmi niente sul famoso segreto di Andy? Se veramente non c’è nulla di cui preoccuparsi, non vedo il motivo per cui non dovrebbe saperlo tutta la squadra” il signore del fuoco sapeva che forse stava esagerando, ma non poteva farne a meno.

“E’ complicato. Inoltre, non è necessario che lo sappiano tutti” al signore dei ghiacci dispiaceva moltissimo non poter dire niente al gemello, soprattutto perché percepiva la sua preoccupazione e la voglia di sapere cosa gli stesse nascondendo; ma aveva fatto una promessa e voleva mantenerla.

Tom d’istinto lo afferrò per un braccio, e lo avvicinò a sé per impedirgli di divincolarsi; non gli avrebbe sondato la mente, ma voleva assolutamente guardarlo bene negli occhi.

“Ascoltami bene: bada che questo segreto non ti metta nei guai. Il problema è di Andrew, non il tuo, e non voglio che tu rischi la vita. Ti fa onore volerlo aiutare, ma c’è un limite per tutto” gli disse, critico ma protettivo.

“Eddai, non esagerare: non è proprio il caso. – Tentò di tranquillizzarlo Bill, inscenando una piccola risata. – E poi, so benissimo cavarmela da solo”.

“Lo so bene. – Il signore del fuoco appoggiò la propria fronte su quella del gemello. – Ma sai che io mi preoccuperò sempre per te”.

Nel frattempo, su consiglio dell’amico, Andrew si era recato in infermeria con il buon intento di farsi visitare da Nahila. Tuttavia, quando ormai era sulla soglia, la paura di quello che avrebbe potuto dire la donna lo fece ritornare sui suoi passi.

“Mi dispiace Bill, ma non posso” pensò.

“Ciao Andy! – Lo salutò Nahila, sbucando all’improvviso alle sue spalle. – Hai bisogno di qualcosa, per caso?”.

Preso in contropiede, il giovane mezzo spettro rispose che era venuto per prendere delle vitamine e se ne andò prima di ricevere una seconda domanda. Insospettita, Nahila fece un veloce check-up sul corpo del ragazzo prima che fosse troppo lontano, e vide la terribile energia nera che opprimeva la sua aura.

“Cos’ha combinato?” sussurrò preoccupata.
 
  
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