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Autore: alfela    06/09/2017    1 recensioni
In questo racconto è racchiusa la storia di Sam, che dall'insegnamento di un padre, cerca di mostrare i valori della famiglia in ogni angolo della città nonostante numerosi ostacoli e cattiverie di cui dovrà combattere.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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CAPITOLO I
 
 
Chi dice che i sogni diventano realtà? Allora voglio conoscerlo perché lui o lei ha già scritto il mio futuro.
Mi chiamo Sam e sono seduto in un lussuoso Charlie’s Cafè, al mio fianco posa una borsa di pelle nera quasi riesco a sentire l’odore nonostante il profumo del caffè che vaga in un’ampia sala decorata in oro e argento, bevo lentamente la mia tazza bollente mentre lascio andare il mio sguardo tra i giornali mi accorgo di un bambino seduto sulla grande scalinata della sala che porta al piano di sopra, sembrava triste e stringeva con se un orsacchiotto marrone un orecchio a malapena riusciva a reggersi da un filo di cotone sottile, adesso sono freddo trovandomi in una vasca di sudore come se stessi assorbendo il dolore di que bambino senza nemmeno conoscere la realtà dei fatti, ma sapevo e vedevo che stava in un pieno momento di tristezza, sembra stare dietro le quinte della mia vita.
Abito a Wangaratta una piccola cittadina dell’Australia, dove ogni angolo della città riposa un’atmosfera cinematografica estremamente meravigliosa, infatti numerose scene di film romantici, azione, horror e tante altre categorie prendono vita in questa splendida cittadina.
I miei genitori Patrick e Marie sono entrambi di origini Americane, mio padre emigrava in Australia quando avevo appena l’età di 2 anni, mentre mia madre era una giovane casalinga prendendosi cura di me senza mai mostrarmi un pizzico di tristezza che navigava in lei nonostante la grave crisi economica che ci circondava. Mio padre miracolosamente si presentò con un gran sorriso fuori al portoncino di casa stringendo tra le mani cinque fiori gialli, sembravano girasoli, nella sua borsa spuntavano delle orecchie di un peluche grigio topo. Mia madre si precipita di corsa ad abbracciarlo mentre lui gli consegna i fiori raccolti per lei inizia il pianto, non avevo mai visto una scena così emozionante io barcollavo tra gli scatoloni depositati vicino alla porta dell’ingresso mentre mia madre gli pone una domanda singhiozzando << Tesoro, amore mio dovresti essere a lavoro cosa è successo>> Lui si china per abbracciarmi e spunta fuori un coniglio che avevo intravisto dalla borsa con tutta la gioia di aver ricevuto un regalo mi precipito anch’io tra le sue grosse e muscolose braccia impregnate di grasso alza lo sguardo e gli rispose << Prepara le valige tesoro questa casa sarà solo un ricordo>>.
Entriamo in casa quasi abbracciati e il mio caro Papà tira fuori una lettera "Vado a fare la doccia" sussurra a mia madre, Lei prende la lettera e inizia a leggere, dallo sguardo di mia madre capì che era un momento di estrema felicità, mio padre era riuscito ad entrare in una grande azienda di bottoni, da quel momento potevamo dire addio alla nostra vecchia casa, ma soprattutto dire addio alla gravità economica che ci divorava.
Giunti in Australia, sono trascorsi 10 anni ormai e diventato più cittadino Australiano che Americano, avevo un’aria un po’ triste, o meglio sempre, forse la causa era di aver dato troppo spago agli altri compagni di scuola, mi prendevano in giro non avevo amici né amiche, purtroppo avevo solo 12 anni e incredibilmente indifeso. Per fortuna andavo avanti con la mia fantasia infantile, la mia stanza da letto era composta da una parete con tanto di giocattoli, fumetti e soldatini, non usavo la Tv quindi non conoscevo nemmeno l’esistenza dei cartoni, ma il mio passatempo era parlare con il mio unico amico Sonny.
Sonny non era altro che il prezioso regalo di mio padre un coniglio grigio con tanto di orecchie e un nasino rosso fragola, sempre sorridente ed estremamente molle, lui sedeva sempre sul mio letto ad aspettarmi ogni giorno che facevo rientro da scuola.
Lui sicuramente sapeva ascoltare tutte le mie lamentele, segreti, passioni e soprattutto consolarmi in ogni pianto disperato ed innocuo causati dai bulli scolastici presenti, uno in particolare Taylor Larssonn, il bello della scuola, biondo con quei occhioni brillanti color ghiaccio, magro sempre con vestiti firmati, praticamente un modello che poteva ottenere qualsiasi cosa ricchezza, lusso, amici, ragazze e voti sorprendenti.
Non giudicate il bambino indifeso, un giorno potrà ottenere il doppio di ciò che avete voi, potrebbe arrivare ai piani più alti della storia, sottovalutare una persona debole, incapace, silenzioso, asociale non fai altro che motivarlo e portarlo alla trasformazione e tu potresti diventare solo un parassita.
 
   
 
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